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Autore: Lucrezia_Uchiha    25/10/2014    0 recensioni
Tra l'eternità e un breve attimo.
Il conflitto che nascondono gli occhi un persona, di una ragazza, di un'artista.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Perchè mi chiamano Deidara'
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Dolore.
Il più istantaneo colpo.
Seguito dal più eterno ricordo.
E dalla più cupa solitudine.
Ma come hai reagito a questo?? Come cerchi di combattere?
Come un marionettista che muove le sue marionette tenti di tenerti in disparte di guardare lo spettacolo che avviene sulla pista, nella tua algida freddezza che ti permette di fare da spettatore.
Tu non senti niente, la senti… la rabbia, il caldo, il freddo, l’affetto, ma niente riesce a toccarti davvero, ti tocca, ma dentro di te senti risuonare solo quel cupo vuoto sordo.
Guardi il tuo stesso spettacolo, muovendo lentamente i fili desiderando di essere come loro.
Completamente di legno.
Completamente insensibile.
Ti muovi fra i tuoi esseri fittizi desiderando di essere altrettanto finto, anelando all’immortalità di quel senso di pace che ti da la non conoscenza mentre affondi nella noia e nell’apatia.
Brami l’eterno quando in verità quello che brami sarebbe quello che hai rinnegato, brami l’eterno ma desideri l’effimerità di un’esplosione.
Esplodi.
Che agli altri rimanga quello, che a te non rimanga niente più.
 
Per sempre.

 
 
 
 
 
 
Autrice: combattutissima la decisione di pubblicare questa fic, che ho scritto quasi in trance sui mezzi pubblici mentre tornavo a casa in una giornata orrenda, davvero. E mi sono messa a ragionare sul fatto che Sasori non aveva poi un’idea così sbagliata di quello che voleva diventare, un essere che non poteva sentire nulla, assolutamente.
Appoggiando in un certo senso le SasoDei (visto che tanto per me Deidara può stare con chiunque) mi sono messa a ragionare sul loro strano rapporto, di amore-odio a causa della loro concezione di arte, di sottomissione tipo quando Deidara si riferisce al nome con il termine Danna, una cosa a metà fra maestro e padrone, d’indefinitezza, visto che Deidara alla fine vuole lasciare un ricordo eterno delle sue esplosioni e Sasori vorrebbe che le cose gli passassero sopra come un velocissimo flash.
Forse mi sono aperta un po’ troppo in questa SasoDei, visto che è molto molto molto ispirata al personale e al come io mi sento in relazione a quei due artisti, per questo quando l’ho fatta leggere a una mia amica per farmi consigliare mi ha detto che era indecisa se farmela mettere sotto Originali o sotto Naruto - SasoDei.
Spero di non aver annoiato con delle note più lunghe del testo, spero sia gradita a chi vorrà leggerla.
 
Lucrezia
  
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