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Autore: Le Cicche    25/10/2014    0 recensioni
Voglio riproporvi questa storia che nella mia classe ha avuto molto successo.
Elarn, Georgia, Bernice, Gwennel e Chiara sono morti, ma prima che questo avvenisse hanno sentito una voce pronunciargli le parole –La tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri-
Ora sono guardiani della morte e vagano per la terra sotto forma di fantasmi, ma quale sarà il loro scopo?
Nicola è invece l’ex ragazzo di Chiara, disposto a tutto per scoprire come è avvenuta davvero la morte della fidanzata. Questo lo porterà a trovarsi di fronte una realtà tanto affascinante quanto terribile.
Toccherà a Chiara fare in modo che nessuno possa fargli nel male, e nel frattempo capire perché sono così importanti i suoi ricordi sulla vita, e perché senza di essi non potrebbe esistere!
Genere: Azione, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Il fuoco sopraggiungendo,
giudicherà e condannerà ogni cosa.
-Eraclito-
 

 
13 marzo 1853
 
La sala da ballo era affollata. La signora Nicchi sarebbe stata davvero fiera quella sera, quando tornando a casa, i suoi ospiti non avrebbero avuto che parole benevole e di ammirazione per la festa da lei organizzata.
Elarn afferrò i fianchi della ragazza con cui stava ballando, sollevandola e facendola piroettare, prima di riappoggiarla a terra. – Vi state divertendo?- Domandò Elarn alla giovane.
-Moltissimo! Portate le più sincere congratulazioni a vostra madre. Non ho mai partecipato ad un evento tanto suggestivo.-
Sempre le stesse parole, sempre la stessa reazione da parte di tutti. Eppure Elarn non vedeva assolutamente niente nelle feste di sua madre, che non c’era anche negli altri eventi mondani.
-Chiedo perdono!- Una donna in età matura si esibì in un elegante inchino davanti ai due giovani. –Posso avere l’onore di danzare con l’erede dei nostri ospiti?-
-Certamente, è tutto vostro.- La giovane si allontanò tra la folla, portandosi dietro tutte le speranze di Elarn di passare una serata tranquilla.
La donna si fece afferrala la mano e il fianco, lasciando guidare la danza al ragazzo. Come in ognuno dei ricevimenti di sua madre, Elarn si ritrovò in compagnia di una donna decisamente più vecchia di lui, considerati i suoi miseri diciotto anni. Ormai cominciava davvero a pensare di essere lui, con la sua angelica bellezza, l’attrazione principale di quelle feste.
-Ditemi un po’, Elarn, vostra madre sostiene che avete un talento eccezionale per la poesia. È davvero così?-
Le gote di Elarn si tinsero leggermente di rosso. – di sicuro sono molto affascinato dalla materia, ma non mi attribuisco un talento eccezionale, signora.-
-No, “signora” mi fa sentire una cariatile! Chiamami Eleonora!-
Elarn trattenne bruscamene il fato, realizzando chi fosse quella donna.  –voi siete Eleonora Gherci?-
-Grande spirito di intuizione. È un’altra cosa che cerco nei miei protetti.-
Sua madre gli aveva detto che quella sera Eleonora Gherci avrebbe partecipato all’avvenimento, apposta per incontrare lui. La donna gestiva, in casa sua, uno dei più grandi e famosi salotti letti letterari del paese. Per questa ragione i genitori di Elarn gli avevano consigliato di assecondarla, di esaudire ogni sua richiesta, concedendole ogni cosa lei domandasse…qualsiasi. –è un grande onore per me conoscerla.-
-Ascolta caro, perché invece di stare qui a perdere tempo con cose frivole, come il ballo, non mi mostri alcune tue opere?-
-Certamente!-
Elarn condusse la donna nella libreria di famiglia, una grande stanza ricca di scaffali di legno alti fino al soffitto, stracolmi di libri su ogni argomento.
Il ragazzo si diresse al tavolo situato al centro della stanza e iniziò a raccogliere ordinatamente tutti i fogli carichi di poesie. Un rumore di serratura lo fece voltare, sorprendendo Eleonora Gherci dare il secondo giro di chiave alla porta. –ma…Eleonora, che state facendo?-
-non temere ragazzo mio. I tuoi genitori mi hanno già mostrato alcune tue opere e le ho trovate molto interessanti. Ti voglio assolutamente all’interno del mio salotto, ma prima dobbiamo stringere il nostro accordo.-
La donna incominciò ad incamminarsi verso di lui sciogliendosi l’elegante acconciatura. Elarn capì immediatamente cosa stesse per succedere. Provò l’istinto di ritrarsi, ma sapeva bene che se l’avesse fatto avrebbe perso l’occasione della sua vita.
-sarò delicata, promesso!-
Eleonora allacciò la lingua con quella di Elarn, passandogli la mano nei folti capelli scuri. Il ragazzo gemette di dolore quando lei gli artigliò la schiena sotto la camicia con le sue lunghe unghie.
La donna si staccò leccandosi avidamente le labbra e catturando ogni briciola del dolce sapore del ragazzo. – coraggio, non essere timido!- Elarn cacciò fuori l’aria che aveva intrappolato nei polmoni e lasciò che Eleonora lo spogliasse della giacca.
Con una spinta lo inchiodò alla sedia di velluto e vi si sedette sopra, intrappolandolo tra il suo corpo e lo schienale. Lei gli guidò le mani fino dietro la schiena, costringendolo ad allentare i lacci dell’abito, che scivolò giù dal petto di Eleonora, mostrando i suoi prosperosi seni. Nel frattempo allentò la camicia di Elarn, esplorando con le mani il suo addome teso. Si sporse più in alto comprimendo i seni sotto il mento del ragazzo. –Quanto ci tieni ad entrare nel mio circolo?-
-Moltissimo, Eleonora!-
-Allora concedimi tutto-
-Sono tutto vostro!-
Lo baciò di nuovo passionalmente, stringendogli le braccia dietro il collo. Un odore pungente raggiunse le narici di Elarn. Cercò di divincolarsi per cercare di capire da dove provenisse, ma la donna glielo impedì, continuando a baciarlo. Arrivò a lambire con i denti le scapole di Elarn, che gridò per il dolore stringendo i denti.
L’odore divenne più forte, ma questa riuscì a capire cosa fosse successo. Dall’angolo della biblioteca era scoppiato un incendio, che si stava diradando in tutta la stanza. –Signora, la prego, dobbiamo andarcene!-
-proprio ora che stiamo arrivando al più bello?-
Eleonora infilò le mani nei pantaloni di Elarn, accarezzandogli il membro. Una scarica di piacere si diffuse in tutto il suo corpo, ma la paura, in quel momento, era più forte di qualsiasi altra sensazione. – la prego! Per favore, mi ascolti!-
Il grido di Elarn fu così disperato che Eleonora si costrinse ad alzare le labbra dal suo collo, per voltarsi ed osservare cosa stesse accadendo. Cacciò un grido di terrore e scattò in piedi sistemandosi il vestito. –Dobbiamo andarcene!-
A causa degli scaffali in legno, orai quasi l’intera biblioteca era in fiamme.
-Non possiamo raggiungere la porta, ormai il fuoco l’ha lambita!-
Le finestre della stanza erano troppo in alto per poter essere raggiunte.
Eleonora gridò di dolore quando le fiamme le avvolsero l’abito gettandola in un inferno di fuoco.
Elarn guardò il corpo della donna divincolarsi, ma ormai non c’era più niente da fare. La sua pelle era consumata e la sua carne bruciava come carboni ardenti. Un conato di vomito avvolse il ragazzo, che si piegò in due riversando sul pavimento la cena di quella sera.
Non fece in tempo a rialzarsi che uno degli scaffali crollò intrappolandolo sotto di sé. Elarn gridò per lo spavento e il dolore, mentre le fiamme lo avvolgevano.
L’aria si era fatta irrespirabile e quando il giovane aprì la bocca per respirare ossigeno, tutto quello che ispirò fu solo fumo, che gli bruciò i polmoni.
Lacrime calde gli solcarono le guance, ma non si sa se per la paura o per il fumo che gli bruciava gli occhi grigi. Rassegnato appoggiò la testa al pavimento, ormai stordito dai vapori tossici dell’incendio.
Ad Elarn parve di sentire una voce che gli disse:
-La tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri-
Non riuscì a domandarsi cosa significasse, perché la morte sopraggiunse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE
Buongiorno a tutti quanti voi! Qui parla la vostra nuova amica Camilla! Per chi avesse già letto qualcuna delle storie che scrivo con le mie amiche e probabilmente sarà solo uno su un milione vi sarete accorti che questo non è il mio genere, per cui vi chiedo di essere clementi e di farmi notare, per favore, se qualche cosa non funziona, ve ne sarei davvero grata! :)
Tornando alla storia. Qui abbiamo fatto conoscenza del primo dei Guardiani, Elarn. Chi sono i guardiani?...Lo scoprirete se continuerete a leggere! ;)
Perché ho fatto quasi stuprare Elarn? Beh…nell’Ottocento andava davvero così. Ne abbiamo un esempio nel carissimo e depressissimo famosissimo Ugo Foscolo!
Sfortunatamente sarò costretta a pubblicare solo una volta al mese, massimo due, a causa della scuola, ma spero comunque che la storia possa piacervi e appassionarvi.
Ciao ciao
Cammi

   
 
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