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Autore: Diana924    26/10/2014    1 recensioni
Con l'arrivo del nuovo secolo Vittoria von Hannover, regina d'Inghilterra e imperatrice d'India, ripensa a come sia divenuta regina e soprattutto all'amore della sua vita, il caro Albert
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento, Età vittoriana/Inghilterra
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Regine e Amanti-Inghilterra'
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Vittoria di Hannover, regina di Gran Bretagna e imperatrice d’India, ultima esponente della dinastia di Hannover, morì a Osborne House il 22 gennaio 1901 dopo sessantaquattro anni di regno, tra le braccia del nipote Guglielmo II di Germania.

Durante il suo regno l’Inghilterra divenne la potenza industriale e militare più potente al mondo arrivando ad occupare un quarto della superficie terreste e ad avere il controllo dei mari grazie alla sua marina.

Vittoria non si interessò mai molto al governo, preferendo delegare gran parte del potere ai suoi primi ministri; dalla morte del marito Albert di Sassonia Coburgo Gotha si isolò dal governo per oltre dieci anni preferendo abitare nei luoghi che erano stati cari al defunto marito e occupandosi della servitù e della famiglia.

Al di fuori della leggenda dai suoi diari emerge una donna frivola, divertente, poco colta e che in determinati momenti veniva colta da crisi di furore e di rabbia che sfogava principalmente sui familiari e sulla servitù.

 Il legame che la unì al gilly scozzese John Brown, in precedenza scudiero di Albert e poi sua guida durante i periodi trascorsi a Balmoral, non è mai stato chiarito ma alla sua morte la regina progettò una biografia dell’uomo, da cui venne dissuasa dai figli che avevano sempre trovato inopportuna l’influenza dello scozzese.

Albert fu forse l’unico uomo che esercitò un’influenza duratura su Vittoria che se ne innamorò a prima vista mentre lord Melbourne, sfortunato marito della celebre lady Caroline Lamb, fu visto dalla giovane regina come una figura paterna avendo perso Vittoria il padre quando aveva appena nove mesi come era già accaduto in precedenza ad Enrico VI.

La decisione di farle sposare Albert fu del loro comune zio Leopoldo di Sassonia primo re del Belgio il quale in gioventù era stato sposato con la principessa Charlotte del Galles, figlia di Giorgio IV, una politica familiare analoga fu poi proseguita da Albert e dopo la sua morte dalla Vittoria che adorava far sposare i propri nipoti tra loro.

Dei suoi figli solamente Leopoldo d’Albany manifestò i sintomi dell’emofilia che trasmise ai suoi discendenti mentre Vittoria imperatrice di Germania, Alice granduchessa d’Assia e Beatrice di Battenberg si dimostrarono portatrici sane trasmettendo la malattia ai loro discendenti sui troni di Germania, Russia e Spagna. La malattia sembra essersi generata da un mutamento genetico dei geni della sovrana sebbene sia stato ipotizzato che diversi membri della famiglia reale prima di lei potrebbero averne sofferto, mentre la porfiria, causa della pazzia di re Giorgio III, si trasmise al ramo tedesco tramite la principessa Elena e i suoi discendenti. Grazie ai matrimonio Vittoria è ormai nota come la nonna d’Europa e da lei discendono gran parte dei sovrani del Novecento, sia titolari che nominali.

 

 

Bibliografia

Anka Muhlstein. Victoria Regina,

Carolly Erickson: La piccola regina. Vittoria e il suo tempo

Greg King: L'ultima zarina.

Marina Minelli. 101 Storie di regine e principesse che non ti hanno mai raccontato,

Marina Minelli. Le regine e le principesse più malvagie della storia. Storie e segreti, perfidie e crudeltà delle signore al potere

Roberto Giardina: Complotto reale. L'ascesa dei Coburgo alla conquista d'Europa

   
 
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