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Autore: samb95ff    26/10/2014    3 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta - Jane The Killer, Jeff The Killer]
" Le scelte che facciamo determinano il nostro destino e noi stessi..."
Jane è di nuovo sulle tracce di Jeff ed è pronta a fargliela pagare.
I suoi piani cambieranno quando Slenderman la ospiterà nel suo castello, si farà degli amici ma anche dei nemici. Capirà poi di chi veramente si può fidare.
Premetto che il testo avrà scene "calde" ma non sarò molto esplicita e non userò termini troppo volgari, per quanto riguarda la parte horror... beh... lo scoprirete.
Buona Lettura. Lasci una recensione?
Genere: Fluff, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Info/premessa

Allora oggi farò l'intoduzione del mio nuovo personaggio di mia invezione.
Spero vi piaccia, inoltre volevo ringraziare le persone che fin'ora hanno letto la mia fanfiction, Grazie millee. Vi adoro
Dei ringraziamenti particolari vanno alle mie tre top-commentator (ovvero che hanno commentato più capitoli della mia storia)
-frosty lily
-Anna The Creepygirl
-Percabeth7879
Vi ringrazio veramente di cuore, se potessi vi offrirei una pizza ahah
Bien, adesso  vi lascio al capitolo
Buona lettura

 

 

Smile

Ok. La cosa si faceva interessante ma anche pericolosa e dovevo avvisare Jane il prima possibile.
In camera sua non c'era, a dire il vero il castello era quasi svuotato.

Quando raggiunsi l'infermeria nessuno si accorse del mio arrivo. Jeff era disteso sul lettino.
Mi diressi da lui. In fondo ero il suo migliore amico e che lui mi considerasse tale o no aveva poca importanza.

-Jeff?-
-Che vuoi?- okay, non aveva perso l'abitudine di essere sgarbato.
-Come stai?- gli chiesi
-Come vuoi che stia?- i suoi occhi sembravano di fuoco, aveva il viso più pallido di quello che già ha e la sua fronte era imperlata di sudore.

-Senti Smile, non capisco cosa mi stia succendendo. Alcune cose non riesco spiegarmele e poi Nina... non ho bisogno della tua compassione! Sei solo un cane, come puoi capire?- mi urlò contro

-Non capisco il motivo della tua rabbia contro di me, ma ti lascerò stare. Ok? Okay.- me ne andai sbuffando.

 Mi aveva dato del cane, un cane qualunque! Come se lo fossi. Maddai. Erano anni che lo aiutavo, da quando era scappato dalla polizia e mi aveva raccontato tutto e anch'io l'avevo fatto. Come non potevo non capirlo? Lo conoscevo meglio di chiunque qui. Sono stato il suo primo amico... e la prima persona della quale si era fidato.

Trovai Jane, era seduta vicino a Jack e Clock. Lei piangeva a dirotto, dal suo occhio sano.
Tirai la felpa di Jane e lei finalmente si accorse di me.

-Smile?- sussurò, mi accarezzò le orecchie e poi si alzò.
-Jack vado un attimo in bagno.- disse. Il ragazzo blu annuì e continuò da solo a consolare Clock.

-Jane ho scoperto delle cose. -
-Dimmi tutto-

-Nina è la Fenice, Slender ha contatti con Zalgo e a quanto pare sono tutti sulle sue traccie ora.-
-COSA?!- emise un sospiro di sollievo. La fenice non era lei. Poi ebbe un brivido di paura
-Slender ha tuttora contatti con Zalgo? Cazzo.-

-Anche Mr. Creepypasta la cerca. Per motivi molto più blandi, però-
-Ovvero?-
-Per riportare in vita sua moglie..- risposi
-comprensibile.- disse lei.
-Nina non la possiamo più aiutare, se ne andata...-
-Mi dispiace molto per lei.- disse sincera

La cosa non ci riguarda più. La questione per noi finisce qui.

Jeff

La testa mi scoppiava.
Le cose qui si facevano stressanti per me e forse per chiunque vivesse qui.

A volte penso a quanto sarebbe stata bella la mia vita se non avessi ucciso quei ragazzi, se non fossi impazzito se non fossi come sono ora...

La mia vita sarebbe diversa, e anche altre lo sarebbero. Tipo quella di Jane.
Pensare che è colpa mia. Se non mi avesse conosciuto quella volta... ora lei non sarebbe qui.

I sensi di colpa non fanno per me eppure sembra che la mia testa abbia l'improvvisa voglia di farsi venire una coscienza.

Mi alzai dal quel maledetto lettino e, contro di divieti di Slender, andai fuori.

Finalmente respiravo un po' di aria fresca, e mentre il mio corpo finalmente si rilassava la mia mente vorticava di pensieri.

Avevo trattato male Smile senza motivo, avevo appena visto Nina sparire da sotto i miei occhi  , ho sognato Jane in tutta la sua bellezza e l'ho vista in pericolo.

Jane era un pensiero riccorente, pure quando succedeva qualcosa che non riguardava lei.
Dovevo ammettere che, per quanti sforzi facessi, lei mi piaceva. Dovevo conviverci, lei non mi voleva e poi sta con quel cretino.

Era da un bel po' che non uccidevo, quindi recuperai il coltello dalla mia stanza e raggiunsi di nuovo l'uscita.

Corsi, corsi veloce nel bosco. Il capelli erano mossi dal vento, mentre il mio corpo, dopo tanto tempo si muoveva.

Il battito era accelerato, ma non avevo il fiatone. Avevo molta resistenza.
Calcai il cappuccio della felpa sulla testa, avevo scordato che era giorno. Uccidere potevo farlo comunque.

Entrai in un vicolo e trovai un' anziana signora che buttava la spazzatura. Perfetto.

Mi avvicinai a lei di soppiatto.
La vecchia era sulla 70ina, aveva una gonna scura lunga fino ai polpacci. Indossava una camicietta bianca molto elagante.

Era molto alta per essere vecchia, e aveva un fisico niente male.
La cosa che mi sorpresero di più furono i capelli. Erano bianchi come la neve e lunghi fino alla fine della schiena. Lisci e folti. Sembravano finti con quelle sfumature argentate.

La donna si voltò verso di me. Mi guardò sorridendo
-Hai bisogno di qualcosa, giovanotto?- mi disse con voce calda e amichevole
Era bellissima.

Gli occhi erano d'ambra, grandi e con una luce particolare.
La sua carnagione era quasi d'orata. Le labbra erano spesse e non troppo toccate dalle rughe.

Nessuno vedendola in faccia le avrebbe dato 70 anni. Il suo sorriso era bianco ed ero sicurissimo che non portasse la dentiera.

Portava uno strano medaglione, con un uccello d'oro.

-...Ehm...niente.- non sapevo più come muovermi. Lei mi aveva visto e non si era minimante spaventata del mio aspetto.

-Stai bene? Sembri pallido e pieno di ferite...- disse poi avvicinandosi.
Ora o mai più

Afferrai il coltello ma non lo estrassi dalla tasca, intanto mi avvicinavo pericolosamente a lei.
Stavo per sferrare la mia mossa quando lo lasciai cadere e caddi sulle ginocchia

-No.- sussurrai.
Lei fece per avvicinarsi ma la fermai. Mi sentivo debole incapace di uccidere.
-Sono un mostro, la prego si allontani da me.- gridai

L'anziana non mi badò minimamente e s'inginocchiò di fronte a me. Le sue mani calde mi presero il viso. La mia faccia s'irradiò di calore e di un leggero formicolio.

-Ah capisco.- disse poi dopodichè di alzò

Che? Che cosa aveva capito?

Sentivo il mio viso caldo, come quando si ha la febbre.
Afferrai quello che sembrava un vetro, che in realtà era uno specchio.

Guardai il mio riflesso.
-Cos..- lo lasciai cadere violentemente a terra.
-Cosa mi ha fatto?- dissi

La donna mi fissava.
Il mio viso era quello di una volta. La pelle rosata, gli occhi azzurri e le palpebre funzionanti. Sbattei molte volte gli occhi. Era una sensazione strana.
I capelli castani e corti. Il mio sorriso era sparito...Ero di nuovo Jeffrey Woods

-Tranquillo, tornai come prima.-
-Chi è lei?-
Sorrise e mi si avvicinò.
-Ragazzo, stai vivendo un brutto momento vero?- mi prese la mano e la guardò

Era una fatucchiera?

-No non lo sono- rise
-Mi sa leggere nel pensiero?- dissi sconcertato, mentre spattevo le palpebre come un ritardato
- Diciamo che so fare molte cose-

Il mio viso stava tornando come prima, perchè le mie palpebre non si muovevano più. Sentii quasi un impeto di tristezza

-Cosa sa fare?-
-Perchè non vieni da me?- mi sorrise di nuovo, e si voltò facendo muovere i suoi magnifici capelli.

Jane

Nina era la Fenice...non io. Ero così felice e ovviamente dispiaciuta per lei. Forse, a lei fa piacere. Loro sono tutti pazzi, io no.

Era così complicato avere una vita normale? Quanto invidio quei ragazzi che si lamentano della scuola, della loro banalità e della monotonia della loro vita. Dei loro litigi con i loro genitori. Della fortuna ad averli ancora.

A non vivere insieme a dei pazzi maniaci assassini, che hanno più segreti di un setta di dubbia reputazione.

Smile alla fine era corso a fare cose da cani, mentre io ero ritornata da Jack.

-Come sta Clock?- chiesi
-Si è un po' ripresa..- rispose
Io mi guardai attorno, Jeff non c'era. Dove cavolo era andato a finire quel cretino?
Scossi la testa per scacciare questi pensieri.

Non dovevo assolutamente pensare a lui. Ignorarlo era la cosa più giusta da fare. Lui era l'ultimo dei miei problemi. Il problema che non potevo uccidere.

La collana di Zalgo non dava più segni di attività e lui non mi era più apparso in sogno. La cosa mi rallegrava molto.

Forse non avrei avuto più problemi.

Io e Jack ci dirigemmo in camera.

Lui mi si avvicinò.
-Allora mia piccola principessa..passata la febbre?- mi disse sulle labbra
-Si- sussurrai di rimando
-Bene-

Mi alzò il maglione e me lo tolse. Rimasi in reggiseno
Iniziò a passare le labbra sul mio collo mentre io infilavo la mani sotto la sua maglietta. Sfioravo la sua pelle accaldata.

Feci scorrere le dita sulla sua colonna vertebrale provocandogli un brivido.
Poi gliela tolsi
Lui aveva affondato le mani sui miei capelli.
Io gli presi il viso e posai le sue labbra sulle sue, iniziammo a baciarci appassionatamente. Facevo scorrere le mie mani sul suo petto e suo addome scolpito.

Respiravamo a malapena.
Le sue mani scorrevano sui miei fianchi fino ad arrivare al sedere, lo palpò dolcemente.

Mi prese in braccio mentre continuavamo a baciarci.

-Ti amo-
-Si, anch'io- dissi immersa nelle sue labbra

Lui mi buttò sul letto.

Quando ci staccammo, eravamo sfiniti.
-Prometti di non lasciarmi?-
-Come potrei- risposi guardandolo negli occhi.

Lui rise, aveva un sorriso stupendo.
Iniziò a giocherellare con i miei capelli.

Io lo amavo e volevo stare con lui, ma avevo una punta di incertezza che mi rovinò tutto il momento magnifico che poi passammo insieme. Uno sopra all'altro. Immersi tra i ''sei sicura?'' e i ti amo non detti, ma già sentiti.

Le parole a fior di labbra e gli ansimi di chi ormai aveva esplorato il corpo dell'altro.

Tutto, per poi addormentarci l'uno abbracciato all'altro.

Slender

-Mascky, lascio a te il comando-
-mm ok, dove va?- chiese titubante
-Ho delle commissioni urgenti.-

Mi volatilizzai. Raggiunsi il centro del bosco. Dove ti nascondi Nina?
Non può essere andata troppo lontano.

Mio malgrado raggiunsi una piccola cittadina confinate col bosco. Camminai tra gli alberi e mi teletrasportai tra i vicoli scuri.

Se Nina si fosse nascosta l'avrebbe fatto in mezzo alla gente.

Mentre scrutavo il posto accuattato nell'ombra intravidi un ragazzo vagamente familiare parlare con una donna.

Sembrava....Jeff

Che ci faceva Jeff in questo posto?.
Il ragazzo seguì la donna fino ad una palazzina e ci entrò con lei.

Non ero sicuro che fosse lui, in fin dei conti era lontano e io avevo la visuale ridotta.
Non era lui
Lui era in infermeria.

Continuai la ricerca di Nina, Zalgo non doveva assolutamente trovarla prima di me.

Jeff

Seguì la donna sulle scale, faceva muovere i suoi stupendi capelli.
Mi fece entrare dentro il suo appartamento.
-Io non abito qui...sono qui per altri motivi.- sorrise
-Accomodati pure, vado preparate un infuso... ne gradisci una tazza?-
-No, grazie.- ero incredibilmente a disagio, oltretutto ero in una casa di una perfetta sconosciuta. Non sapevo neppure il suo nome e aveva l'aria di essere una strega.

Una di quelle belle, nonostante l'età.

Quando tornò si accomodò davanti a me e mi guardò neglio occhi.
-Non mi sono nemmeno presentata! Sono Clàrisse. -
-Io sono...-
-Jeffrey Woods vero?- mi interrupe lei.
-Solo Jeff- sbottai sgarbato

-Ti da fastidio? Non ti manca la persona che eri una volta?-
-Assolutamente no. Perchè mi ha portato qui? Cosa deve dirmi?-
-Per lo stesso motivo per cui tu mi hai seguita, sei curioso. Vuoi sapere. Bene, cosa vuoi sapere?- i suoi occhi brillarono maliziosi.

Mi alzai in piedi e guardai il mobile di mogano intagliato. Sopra c'erano delle foto. Una mi colpì in particolare.

Una ragazza dai lunghi capelli neri, la carnagione bianca e gli occhi molto grandi e chiari.
Doveva avere circa 17 anni.

-é mia figlia.- rispose alla mia domanda non detta.
-Adesso dov'è?- chiesi
I suoi occhi si rattristarono un attimo per poi ritornare seri

-E' morta.-
Deglutì
-Mi spiace.- Non mi ero mai dispiaciuto per le morti, ero io che le provocavo ma... mi sentivo quasi in dovere di dirlo. Era come se fossi vulnerabile di fronte a quella donna. Era come se la mia umanità tornasse viva.

-E' bruttissimo perdere i propri figli sai? C'è chi muore per incidenti o per malattia, lei però non è stata vittima di nessun caso. Era stata scelta per un fine molto più grande e morta per avidità.-

-Come si chiamava?-
-Neferet-

La donna sfiorò il suo elaborato ciondolo e i suoi occhi divennero bianchi e luminosi.
Intorno a me tutto inizò a vorticare velocemente, le mensole e le foto si volatillizarono sotto i miei occhi.

Vedi Jeff, antichi patti furono scritti molti secoli fa, da persone che desideravano solo potere. Erano umani una volta. Generarono prole immortale con le sembianze di mostri.
Mr. Creepypasta, Slenderman e i suoi fratelli e Zalgo
Il primo aveva il compito di mantenere l'ordine naturale delle cose tra umani e questi esseri. Il secondo rappresentava il bene e il terzo il male.
Poi nacquero persone umane che decisero che la loro via era quella di togliere la vita e quindi si allearono nel male, ma anche Slenderman aveva un'anima oscura ed iniziò a ospitare assassini clandestinamente.

Tutto questo non dovrebbe c'entrare con mia figlia, ma ebbene, lei era stata scelta da un'antica presenza. Ancora più antica della terra stessa: La Fenice, che avrebbe usato il suo corpo come forma mortale.

Quando ebbe la consapevolezza di questa presenza, cercai di prottegerla. Sapevo che qualcuno l'avrebbe reclamata. Il fato volle che fu Mr. Creepypasta a trovarla. Si innamorò della sua bellezza e della sua determinazione e lei s'infatuò della sua forza e del suo senso di giudizio giusto e leale.

I due si sposarono e lui la proteggeva come se fosse la cosa più preziosa del mondo, quando Slender reclamò il diritto di avere un suo castello e dei suoi prottetti firmarono un patto di sangue.

Neferet morì perchè Zalgo aveva espresso un desiderio. La Fenice può farlo ma deve utilizzare tutte le risorse del corpo mortale per farlo. Quando è consumato la Fenice cerca un altro corpo.

Le immagini andavano veloci, ma vedevo come Slender poteva sembrare un assetato di potere . Zalgo un pazzo e Mr. Creepypasta l'unico che abbia una coscienza.

Neferet assomigliava moltissimo a Clàrisse.

-Lei come le sa tutte queste cose?- chiesi molto curioso
-Sono una persona con dei poteri particolari, innati. Sono una mègera. Non pensale male non sono una strega.- sorrise

-Ci sono altre cose che vorrei sapere, ma devo andarmene. Dove posso trovarla?-
Clàrisse pensò qualche istante poi si alzò e prese un cofanetto blu zaffiro e me lo porse.

-E' una passaporta. Serve per comunicare a distanza e per teletrasportasi nel luogo in cui mi trovo.-

Ne avevo visto alcune di simili nell'ufficio di Slender, che fossero passaporte pure quelle?

-Grazie-
-Di nulla, figliolo-

Angolo dell'autrice

Ho incentrato molto il capitolo su Jeff, che povero è ancor all'oscuro di tutto quindi deve inizare a farsi un percorso logico anche lui
Spero vi sia piaciuta Clàrisse e spero che riuscirà a darvi altre informazioni utili per completare il puzzle che è questa storia.

E' solo l'inizio

Grazie di aver letto
Consiglio sempre di leggere l'angolo dell'autrice per le new ecc

Grazie ancora

Capitolo 10
3/11/14

(so che è tanto distante, ma sono presa con le bombe e inoltre venerdì, sabato e domenica sono via quindi non ho il tempo di pubblicare. Non uccidetemiii)


Vedrò se riesco a fare uno speciale di Halloween

   
 
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