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Autore: AndreMCPro    26/10/2014    4 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A Journey into a Cubic World

Cap.1 Un pessimo campeggio
 
Giuro che se non la finiscono gli rompo la chitarra in testa!
Era ormai mezz’ora che Matt e Josh, due diciannovenni suoi compagni di college, cantavano parodie di canzoni famose e Sam, che si era già rintanato nel sacco a pelo, non ne poteva più. Non solo perché aveva sonno e voleva dormire, ma anche perché tra i testi che stavano storpiando c’erano anche quelli del suo gruppo preferito: i Linkin Park. L’odio saliva alle stelle quando anche solo riconosceva qualche nota, e loro avevano deciso di rompere ancora di più prendendo di mira proprio quelle canzoni. E guarda caso, ora stavano attaccando con Valentine’s day. Prese il cuscino di Josh e glielo tirò addosso.
“Ehi, calmati! Stiamo solo cercando di divertirci!” Protestò quello quando si tolse il cuscino da davanti al volto.
“E io sto solo cercando di dormire! È quasi mezzanotte, non potete farla finita?”
“E dai, è l’ultima serata! Vieni fuori e unisciti alla festa!”
“Appunto perché è l’ultima serata dovreste venire voi a dormire! Io domani non guido, sia chiaro!”
“Su, non essere così scontroso!” Gli disse Clara. Lui la guardò e si rimise a dormire. O almeno ci provò, ma non ebbe molto successo, dato che Matt e Josh avevano già ripreso a cantare. Si arrese e decise di farsi trascinare chissà dove dai suoi pensieri.
Clara.
Lei era l’unico motivo per cui lui, Sam, il classico nerd tutto PC e console, si era inoltrato in un ambiente per lui così ostile. Sapeva benissimo che non si sarebbe mai divertito, ma quando aveva saputo che c’era anche lei, aveva preso la sofferta decisione di seguire quei due pazzi fino alle Bushkill Falls. Un’oretta d’auto da New York, avevano detto. Peccato che loro erano partiti da Indianapolis, e il viaggo era stato “leggermente” più lungo… sempre che dieci ore potessero essere considerate leggere.
In ogni caso, finalmente questa disavventura è quasi giunta al termine… pensò Sam, e in quell’istante un’accordo totalmente senza senso squarciò il velo di sonno che stava per avvolgere il ragazzo. Già… quasi! Farò meglio a non dimenticarlo!
Si mise a sedere e allungò la mano verso lo zaino, deciso a scagliarlo contro la chitarra. Ma quando guardò in direzione dei tre scoprì che si era rotta una corda.
“Finalmente!” Disse subito. “E adesso che ne dite di dormire?”
Quelli borbottarono ma si decisero a mettere la chitarra nella custodia e ad infilarsi chi nella sua tenda, chi nel suo sacco a pelo. E finalmente il silezio calò sulle Bushkill Falls.
 
Il giorno dopo i quattro si svegliarono di buon’ora e si misero a caricare le proprie cose nell’auto di Matt. Il viaggo voleva essere, infatti, una festa di “ben arrivata” per la sua nuova Chevrolet Trax bianca, 5 porte, spaziosa… e basta, Sam non aveva prestato attenzione alle caratteristiche del motore, quindi era inutile che si sforzasse di ricordarle. Sta di fatto che con quell’auto il viaggio non era stato terribile come pensava.
Quando ebbero finito di caricare nel bagagliaio la tenda di Clara, i sacchi a pelo dei ragazzi e gli zaini di tutti e quattro, salirono in macchina e partirono, con Matt alla guida.
Nonostante la stanchezza dell’autista, il viaggio proseguì senza intoppi. Josh e Matt stavano parlando della patita di calcio che c’era stata la sera precedente, e che avevano visto con il cellulare di Sam. Clara ogni tanto interveniva nella loro discussione, criticando svariate azioni o alcune scelte dell’arbitro. Sam, invece, stava facendo una partita a Minecraft sul suo cellulare. Insomma, tutto normale. Ma quando l’auto imboccò la Route 78, all’altezza di Allentown, accadde l’inimmaginabile.
Una violenta scarica elettrica attraversò il veicolo, e tutto ciò che era intorno ad esso svanì nel nulla. I ragazzi si ritrovarono in un vortice di nubi gialle attraversate da scariche azzure, e per quanto i quattro fossero spaventati e Matt facesse di tutto per tornare indietro il SUV procedeva senza sosta.
Un fulmine passò molto vicino all’auto, e Clara urlò. Le nuvole divennero all’improvviso cubiche, e l’auto venne colpita da una seconda scarica. Ci fu un lampo di luce accecante, e poi il nulla.
 
Sam fu il primo a svegliarsi. L’auto era finalmente tornata sulla terraferma, ma i suoi amici erano privi di sensi. Controllò i battiti. Sì, erano tutti vivi, per fortuna. Ma dato che i vetri si erano totalmente oscurati, non riusciva a vedere fuori. Decise di scendere dall’auto e guardarsi in giro per capire dove si trovavano, e per poco non cadde in acqua: il SUV era infatti atterrato su una spiaggia nei pressi di una foresta. Ma le stranezze non erano ancora finite: spiaggia, alberi e anche il terreno stesso erano formati da grossi cubi di 1 metro di lato. Subito rientrò e chiuse la portiera, attendendo che qualcun altro si riprendesse. Il primo fu Josh, che subito andò in escandescenza e uscì dall’auto, seguito da Sam.
“Ma che diavolo è successo?” Gridò quando si fu guardato intorno.
“Niente panico… torna dentro e aspettiamo anche gli altri, ok?”
“Tu hai già capito, vero?” Disse l’amico puntandogli un dito contro. “Dimelo! Cos’è successo?”
“E-ehi, calmo, Josh…”
“E non dirmi di stare calmo!” Sbottò quello, interrompendolo. “Siamo finiti chissà dove, in… in una spiaggia fatta a cubi, e senza la più pallida idea di cosa fare per tornare a casa!”
“Josh… Josh! Calmati! Urlare non servirà a niente!”
In quell’istante le portiere dell’auto si aprirono. Un tonfo sordo fece intendere a Sam che Matt era finito in acqua, e dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere. Clara invece uscì guardandosi intorno a bocca aperta.
“Bene” Iniziò Sam, attirando l’attenzione di tutti. “Ecco… Come ha supposto Josh prima che voi vi svegliaste… sì, so dove ci troviamo…”
“Lo sapevo!” Disse quello.
“Sai dove siamo? E per caso sai anche come tornare indietro?” Chiese Matt, che era uscito dall’acqua stranamente asciutto.
“Beh, non ne sono sicuro, ma non possiamo fare altro che tentare. In ogni caso, sappiate questo…”
E dopo un attimo di silenzio, concluse: “Siamo finiti nel mondo di Minecraft”
  
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