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Autore: Lord Gyber    26/10/2014    4 recensioni
Dal testo:
« Giustizia e pace sono fondamenti inconsistenti. Dal tuo punto di vista la giustizia è la scomparsa definitiva di esseri come me, dal mio invece è che tutti capiscano che non possono contrastarmi. In poche parole, ragazzo, la giustizia e la pace le creano i vincitori....ed io vinco sempre. »
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Viscosa. Forse era quello l'aggettivo adatto per descrivere la sensazione che provava sotto le sue zampe. Una sensazione viscida dovuta alla carne maciullata e il sangue di quella guardia.

Quella landa desolata, prima pullulante di vita, era ricoperta dai corpi di un centinaio di guardie che macchiavano il terreno con il loro sangue.

L'artefice di quella strage se ne stava in piedi vittorioso, schiacciando con gli artigli neri del piede il torce dell'unico sopravvissuto. Il poveretto aveva perso la parte inferiore del corpo ma nonostante tutto continuava a respirare.

« Un...giorno....» con l'ultimo filo di voce si rivolse all'imponente figura del suo assassino «...tu sarai al mio posto....» sputò del sangue violentemente sporcando il terreno «..e tremerai di paura...».

La figura che lo sovrastava si abbassò, in modo di farsi capire bene dal moribondo e poter osservare i suoi occhi spaventati « Io non credo alle divinità. » Aumentò la pressione degli artigli, spezzandoli le poche ossa ancora intatte e li trapassò il petto, uccidendolo.

 

Si allontanò dal corpo e si diresse verso i suoi seguaci. Uno di questi, una sorta di cane senza peli ed occhi neri, gli si avvicinò con cautela « Ordini signore. » chiese timoroso alla figura nera. Non lo degnò neanche di uno sguardo, ma si limitò a dire « Vorrei mangiare qualcosa. » iniziando a sbattere con forza la coda scheletrica sul terreno alzando un piccola nube di polvere.

« E cosa vorrebbe di preciso, Lord Kronotas? » Fece un sorriso crudele, mostrando lunghe zanne nere sporche di bava verde, che si leccò con la lingua del medesimo colore. « Te. »

La risposta del sottoposto gli morì in bocca, quando la sua testa venne decapitata dalla lama affilata presente sulla cima della coda del suo capo.

Questa rotolò qualche secondo, mentre il corpo si accasciava a terra. Utilizzando la stessa lama, impalò la testa bucandola da parte a parte. Se la portò all'altezza delle spalle e la staccò con la mano, mentre il sangue ancora caldo continuava a colare sulla sua appendice.

Se la avvicinò alla bocca e gli diede un grande morso. La scatola cranica e una parte delle cervella furono strappate con violenza dalla dentatura di Kronotas, che se le masticava senza apparente fastidio.

Accontentatosi di quel singolo boccone, lasciò cadere ciò che rimaneva del suo ufficiale per terra, facendo in modo che il resto del cervello uscisse da cranio e fosse irradiato dalla tiepida luce.

« Tu! » si rivolse in modo stizzito ad un altro del suo gruppo, appartenente alla stessa razza di ciò che era stato il suo spuntino. Lui ebbe un brivido di paura, temendo di fare la stessa fine del suo compagno. « Di agli altri di portare qui la Kronos Mortex. Sono stanco di questa palla di polvere. » un debole Sissignore gli bastò come risposta.

 

Alzò lo sguardo al cielo osservando la debole luce proveniente dalla stella di quel pianeta. Un stella molto più piccola rispetto a quella del suo mondo, ma abbastanza forte da portare la vita.

Portò l'attenzione al bracciale sul braccio sinistro. Con il dito della mano destra toccò un piccolo pulsante azzurro. Da questo scaturì una luce del medesimo colore, che proiettò una versione olografica tridimensionale di ciò che sembrava un sistema solare.

Con la punta del dito, sfiorò leggermente l'immagine di un piccolo pianeta. A contatto con la falange nera questo cominciò a cambiare colore: da azzurro divenne blu, per poi passare al viola ed infine al nero.

Fece scorrere la mappa tridimensionale dando una rapida occhiata a tutti i pianeti che aveva già attaccati e quindi di colore scuro. Un gran bel numero pensò entusiasta.

Dopo una breve ricerca trovò il prossimo obbiettivo della sua mente deviata. Era un pianeta rosso, circa il doppio di quello su cui si trovava in quel momento, e distante da lui poco più di qualche milione di chilometri, una bazzecola per i motori della sua nave in grado di viaggiare nell'iperspazio.

In poche parole, un pianeta perfetto da depredare « Prossima tappa: Rayleigha. »

 

 

 

ANGOLO AUTORE:

 

Salve a tutti, come avrete potuto dedurre le vicende non si svolgono sulla terra e i personaggi che introdurrò non fanno parte del solito Kung fu panda (tranquilli, appariranno, ma in futuro).

Quindi spero che non me ne vogliate troppo per non aver usato i soliti personaggi.

 

Ringrazio calorosamente Tigrinnan che mi ha ispirato a scrivere questa storia.

 

Alla prossima.

 

P.S: Kronotas è ispirato agli Xenomorfi di Alien.

P.P.S: dato che a descrivere gli oggetti sono bravo si e no come uno scarabeo a parlare il tedesco, preferisco lasciarvi un'immagine della Kronos Mortex. http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20120803031229/transformersprime/images/0/04/The_Nemesis.png

 

  
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