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Autore: roby_lia    26/10/2014    3 recensioni
Tony lo fissa senza espressione, il telefono in mano.
“è Steve. C’è stato un incidente”
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Thor sembrava quasi lo stesso. La barba leggermente sfatto di un paio di giorni, i capelli finalmente liberi dal taglio militare erano ricresciuti, anche se non lunghi come quando si erano incontrati per la prima volta.
Ma erano le differenze che facevano più male: l’espressione esitante con cui lo guardava, il sorriso incerto e la catenella con le piastrine al collo che risaltava rispetto alla maglietta rossa.
Quando era con lui, Thor le toglieva sempre, sapendo che a Loki dava fastidio vederle, sapendo che ricordavano troppo che era poco il tempo che avevano a disposizione per stare insieme.
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AU, seguito del capitolo 24 di Thunderfrost's Alphabet, XOXO (baci e abbracci)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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As the world comes to an end, I’ll be here to hold your hand

"Lo sai vero che questa probabilmente è l'idea peggiore che tu abbia mai avuto?" si sentì in dovere di specificare Loki, mentre il loro viaggio stava per finire e lui molto probabilmente si sarebbe trovato con una pallottola in testa non appena il vecchio orbo avesse sentito il rumore della loro auto.
Thor sbuffò "Per te ogni idea che non sia stata partorita dalla tua mente non è degna di essere presa in considerazione"
"Infatti la maggior parte delle volta chi ha ragione?"
"Senti, andrà tutto bene. Te lo prometto"
"Certo, hai detto così anche l'altra volta. Tanto quello che rischia di venir fucilato sul posto sono io, vero?" ma ormai era troppo tardi per spalancare la portiera e gettarsi trepidante contro il freddo abbraccio della neve, visto che Thor aveva già parcheggiato.
Il biondo si voltò verso di lui, sorridendogli esasperato "Loki davvero, non succederà niente"
"Oh certo"
L’altro sospirò, scuotendo la testa "Pensavo che alla fine ti andasse bene. Se non volevi venire bastava che me lo dicessi, sul serio"
"Certo, chi non vorrebbe passare le feste di Natale sperduti in mezzo al nulla invece che a New York?"
Thor non ribatté, ma l’espressione che aveva era più che sufficiente.
Loki respirò lentamente, guardando la villetta davanti a loro "Scusami. Mi va bene, davvero, sono solo un po' preoccupato. Di solito si vorrebbe fare una buona impressione con i genitori altrui, no?"
"Ma se mia madre già ti adora!"
"In compenso tuo padre mi odia a morte"
"Non ti preoccupare di lui. Ti difenderò io" fu la risposta che ricevette, seguita da un bacio dolcissimo.
Loki gli concesse un sorriso "Sai?"
"Cosa?"
"Se tuo padre mi spara a vista sarà solo colpa tua!" gli ringhiò contro, prima di aprire la portiera ed andare incontro al proprio destino.
 
“Forse sarebbe meglio se lo lasciassi andare” tentò di dire con esitazione Thor.
“… Mamma! Sul serio, lo stai facendo diventare blu!”
“Oh quante storie. È colpa tua, se fossi più carino abbraccerei te e non dovrei ripiegare sul tuo fidanzato”
“Mamma!” protestò ancora Thor, passandosi le mani sul volto e desiderando immensamente una gigantesca voragine nelle vicinanze dove buttarsi.
“Sì, sì lo so, non devo metterti in imbarazzo, ma a cos’altro servono le madri magnifiche come me se non a questo? Quindi ora smettila di fare il geloso e vieni qui a farti abbracciare anche tu” lo rimproverò, sorridendo e allargando le braccia per accoglierlo.
Thor sbuffò obbedendo, per poi sorridere storto a Loki che rideva della scena.
Dopo arrivò Odino.
Loki s’irrigidì, mentre Thor espirava e allentava l’abbraccio su sua madre.
 “Padre” lo salutò senza tono, mettendosi al fianco di Loki e prendendolo per mano.
“Thor. Loki”
“Odino” lo salutò in risposta Loki, facendogli un cenno con il capo.
Coscienza e parte stupida del cervello di Loki. Ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo darcela a gambe prima di trovarci bucherellati dal cecchino che il vecchio barbagianni avrà assoldato e che di sicura ci ha già sotto mira?
Fu Thor che spezzò la tensione creatasi, schiarendosi la voce e tornando a voltarsi verso sua madre “Se la camera degli ospiti è già pronta porto su le nostre valige”
“Oh, no. Non è pronta”
“Va bene, intanto le porto dentro allora”
“No, quello che intendevo dire è che abbiamo sistemato la tua vecchia stanza, siamo riusciti a farci stare un letto matrimoniale” rispose angelica la donna.
Thor gelò sul posto “La mia stanza?”
“Sì certo. Ho anche trovato i vecchi album di foto. Avevo così tanta voglia di riguardarle. Magari tutti insieme” sorrise a Loki alzando un sopracciglio con fare eloquente.
“Mamma…” tentò di prevenire la catastrofe il biondo
“Salite le scale, seconda porta a destra” aggiunse invece serafica la donna, prima di tornare in cucina.
Thor e Loki si scambiarono un’occhiata, chi più traumatizzato chi più sull’esaltato.
Il biondo aprì la bocca, ma prima che potesse anche solo pensare a cosa dire Loki era già partito di scatto, salendo le scale ridendo, mentre Thor cercava di acciuffarlo prima che le cose peggiorassero ancora di più.
Senza riuscirci.
 
 
“La tua perfidia non ha mai fine, mamma”
“E la cosa non deve dispiacerti troppo, o non ti saresti innamorato di uno come Loki- ribatté la donna, spostando un altro scatolone- comunque sono felice che alla fine abbiate accettato di venire. È bello passare il Natale come un famiglia, no?”
Thor scrollò la testa “Più che bello direi strano. Insomma, è da quando avevo quattordici anni che non festeggiamo il Natale insieme”
“Ed è stata una cosa così brutta?”
“Bhe, festeggiare prima un Natale, per poi prendere subito un aereo e attraversare un oceano per festeggiarne un altro non è esattamente una cosa molto bella. Gli aeroporti a Natale sono ancora più tristi del solito”
“Ho cercato di far funzionare le cose a suo tempo, Thor. Ma tuo padre non ha reso le cose facili, e andarmene è stata l’unica scelta che avevo”
“Lo so mamma, e davvero va bene così. Anche tu avevi il diritto di essere felice. Vorrei solo che… vorrei che capisse che io sono felice con Loki, e lo accettasse. Dovrebbe essere felice che io sia felice, no?”
“Odino ha sempre voluto avere la ragione dalla sua parte, di qualsiasi cosa si parli- sospirò lei, per poi sorridere- allora, hai già deciso cosa vuoi fare una volta tornato a New York?”
“Non ancora. Non ci ho pensato. Per adesso voglio solo… recuperare il tempo con Loki. Essere a casa quando lui torna, fare tutto ciò che non abbiamo potuto fare per colpa mia. Credo di doverglielo”
“Senza dubbio. Però stai attento a non rendere l’amore che provi per lui un dovere. Non fare lo stesso errore di Odino”
Thor annuì solamente.
“Oh ma insomma, si può sapere dove diavolo ha messo le decorazioni tuo padre?!” sbuffò poi, le mani sui fianchi mentre squadrava con rabbia la soffitta.
 
 
“Thor?” Loki si spostò i capelli ancora umidi dal viso, guardandosi attorno. Stava per avventurarsi nel salotto, ma anche solo l’intravedere la cupa figura di Odino gli fece cambiare idea, ma non riuscì a portarsi a distanza di sicurezza abbastanza in fretta.
“È in soffitta, insieme a Frigga. Cercano gli addobbi natalizi”
“Ah, allora è meglio se vado a dargli una mano” aveva promesso a Thor che non avrebbe cercato lo scontro, e aveva tutte le intenzioni di farlo.
“Quanto credi che possa durare davvero?” ma Odino a quanto pare non era incline a collaborare.
Loki irrigidì le spalle, prendendo un profondo respiro e poi voltandosi verso l’uomo “Cosa?”
“La vostra storia. Pensi davvero che possa durare?”
“Bhe, in tutti questi anni l’abbiamo fatta funzionare”
“Certo, può essere fin troppo facile far funzionare una relazione con un oceano nel mezzo”
“Di solito è più difficile che altro” ribatté gelido.
Odino lo fissò in silenzio, studiandolo con l’unico occhio buono leggermente socchiuso.
“Tu ami il tuo lavoro, vero?”
“Se stai cercando di minacciarmi di farmi licenziare, sappi che non funzionerà”
“No certo. Nel campo è abbastanza risaputo che un terzo di ciò che sforna le Stark Industries hanno il tuo marchio- Odino tornò a girarsi verso il fuoco, sospirando- sai, anche Frigga ha sempre amato il suo lavoro. Aveva accettato di fermarsi solo per Thor, decidendo di occuparsi di lui e della casa. Ma appena è stato abbastanza grande, lei ha voluto ricominciare a lavorare, anche se non era necessario”
“Nessuno ci vedrebbe niente di male in una scelta del genere. Thor aveva dodici anni, era anche ora che iniziasse a diventare un po’ indipendente”
“E lo è diventato? Quante volte ti ha chiesto qualcosa in più, più tempo, più pazienza, senza curarsi veramente di ciò che volevi tu? E se allora lo assecondavi, cosa farai adesso quando ti chiederà troppo?”
Loki strinse la mascella, senza rispondergli per qualche istante “Dimentichi, Odino, che Thor non è te” sibilò, senza nascondere la rabbia prima di uscire dalla stanza e correre su per le scale.
 
Ma ovviamente Odino doveva avere anche qualcos’altro in mente. E quale giorni migliore che la mattina di Natale per mostrarlo?
Inizialmente Loki aveva cercato di essere positivo. In fondo si trattava solo della vecchia casa di famiglia, già in via di ristrutturazione grazie ad Odino.
Loki aveva sorriso dell’espressione incredula ma felice di Thor.
E poi gli offriva la giusta occasione per poter stare un po’ da soli. Certo, camminando in mezzo alla neve e a temperature tutt’altro che piacevoli, ma almeno non c’era l’occhiata inquisitoria di Odino che gli bruciava la nuca.
“Ci siamo quasi” mormorò Thor, i respiri che si condensavano in nuvolette per il freddo.
Loki socchiuse gli occhi, cercando di metter a fuoco la casa in che iniziava a stagliarsi in fondo alla strada.
“Ma quella non è una casa. È una sottospecie di villa!”
Thor scrollò le spalle, aumentando il passo per l’impazienza di arrivare “La costruì il mio trisnonno o qualcosa del genere, quando venne qua dalla Norvegia. Lo sai, a quei tempi le famiglie vivevano tutti insieme, quindi gli serviva spazio”
“Altro che spazio, loro se la prendevano proprio comoda”
L’altro sorrise “Mio padre ha sempre voluto avere la scusa buona per farla sistemare. Quand’ero piccolo mi diceva sempre che avrei abitato qui un giorno”
Loki sollevò il capo, per cercare d’intravedere qualcosa sotto tutte le impalcature e i teloni dei lavori.
“Sì, tu e quale esercito?”
“Come?”
“Intendo dire che… questo posto è davvero enorme”
“A mio padre sarebbe sempre piaciuto avere una famiglia numerosa, ma non sono riusciti ad avere altri figli oltre a me”
Loki s’irrigidì, corrugando la fronte “E anche tu lo vuoi?”
“Bhe, dev’essere bello avere sempre qualcuno intorno, con tutto il caos che ne consegue e- si bloccò vedendo l’espressione cupa dell’altro- Loki va tutto bene?”
“Certo- fu la gelida risposta- immagino che tu voglia ancora venire ad abitare qua” continuò stringendo gli occhi, ostile
“Bhe, non sarebbe male alla fine, non pensi?”
“Thor è… è troppo grande”
“Ma potresti avere tutto lo spazio che vuoi per i tuoi libri. E magari anche un laboratorio in stile scienziato pazzo”
Loki si morse un labbro, abbassando lo sguardo “A cosa mi serve un laboratorio quando lavoro da Tony?”
“Potresti lavorare per conto tuo”
“E venire a vivere qua, sperduti in mezzo al nulla? Rischiando di rimanere bloccati dalla neve ogni volta?”
“Non succede così spesso. E comunque qua sono attrezzati, se è per questo… non dirmi che non hai mai pensato di lasciare New York
“Io sono nato e cresciuto a New York Thor. C’è casa mia, ho un lavoro che mi piace, ho i miei amici”
“Sì, bhe, io sono cresciuto qua invece, e qua ho i miei di amici” ribatté nervoso l’altro.
Loki ricambiò il suo sguardo senza far trapelare nessuna emozione “Io non voglio andarmene da New York. Tu vuoi venire a vivere qui?”
Il biondo abbassò il capo, stringendo i pugni nelle tasche “New York doveva essere solo di passaggio per me. Lo sarebbe, se non fosse per te” Thor poté sentire il suo respiro spezzarsi per un istante, ma quando rialzò il capo Loki aveva già nascosto qualsiasi espressione.
“Bene, fantastico. Torniamo indietro? Non sento più le mani”
“Loki…” senza nemmeno ascoltarlo, il moro gli diede le spalle e s’incammino per la strada, cercando di non dare retta a quella che sembrava l’antipatica voce di Odino che prevedeva la loro fine.
 
 
Da quando erano tornati a New York le cose non erano andate molto bene.
Doveva essere il loro momento quello.
Avrebbero dovuto recuperare se non tutto almeno la gran parte.
Avrebbero dovuto prendere un cane e ovviamente anche un gatto.
Avrebbero dovuto iniziare a cercare qualche appartamento un po’ più grande, qualcosa che fosse per davvero solo loro. Non che a Thor dispiacesse dove stavano ora, ma erano già stretti di loro, se avessero dovuto aggiungersi anche i loro due nuovi coinquilini lo spazio vitale si sarebbe drasticamente ridotto.
Avrebbero dovuto fare tante cose in quel periodo invece Loki a malapena si faceva sfiorare.
Per questo fu sorpreso Thor, quando lo sentì rientrare che non erano nemmeno le quattro di pomeriggio.
“Loki! Sei tornato presto oggi” gli sorrise, lasciando cadere il telecomando e mettendosi a sedere sul divano letto. Loki non sembrava intenzionato a ridargli il suo aspetto da divano e Thor aveva uno sgradevole presentimento alla bocca dello stomaco che gli faceva intendere che gli sarebbe di nuovo servito presto.
Il moro annuì sbuffando, togliendosi la giacca per poi lasciarsi cadere di pancia al suo fianco.
“Tony ha tipo una cena di lavoro in cui Pepper l’ha incastrato, e finché a Bruce non passa la fissa per l’esoterismo e la smette di andarsene ogni due per tre in India o giù per di là, non è divertente stare in laboratorio da solo” sbadigliò.
Thor annuì, senza risospendere, lasciando la voce in televisione a riempire il silenzio tra loro, ma continuando a guardarlo.
Dopo qualche istante Loki sospirò, chiudendo gli occhi e avvicinandosi di più a lui, per sfregare il naso contro la sua spalla.
Thor sentì il peso immane che aveva sullo stomaco sciogliersi all’improvviso, mentre gli passava le braccia attorno alla vita e lo stringeva a sé, respirando a fondo il suo buon odore dei suoi capelli.
“Che ne dici se aboliamo il Natale per noi due?”
“Ti prego sì! O almeno il Natale con tuo padre” rise disperato Loki, alzando il viso per concedergli un sorriso malinconico.
Thor lo ricambiò, per poi tornare a sollevare lo sguardo al soffitto mentre l’altro nascondeva il viso nell’incavo del suo collo “Non capisco perché non può semplicemente accettarlo e deve sempre fare qualcosa che rovini tutto. È vero, forse questa volta abbiamo esagerato noi, però…”
“Lui ci ha dato una solida base d’appoggio, questo non si può negare”
“Però allo stesso tempo mi dispiace dovergli far passare il Natale da solo, capisci? È mio padre dopotutto, e immaginarlo solo, senza aver nemmeno messo gli addobbi…”
“Sinceramente, mettere le decorazioni da soli renderebbe tutto ancora più triste”
Thor rialzò il capo, corrugando la fronte mentre fissava l’altro “Tu mettevi le luci vero? Anche quando non venivo?”
“Bhe no. Ma se non venivi tu passavo il Natale alla Tower, quindi non illuminavo casa nostra ma illuminavo tutta la città- rispose scrollando le spalle per poi alzarsi sui gomiti- e comunque credo che prima o poi l’accetterà. Se proprio dobbiamo metterci a fare una gare a chi è più testardo, ho tutte le intenzioni di vincerla” aggiunse sorridendo smagliante.
Thor non riuscì a fare a meno di ridere, allungando il collo per scoccargli un bacio sulle labbra.
“Mi dispiace di essermela presa per una cosa così stupida”
Loki scosse il capo “A me no. Vuol dire che adesso abbiamo il tempo per fare litigate degne di questo nome, te ne rendi conto? Ho potuto tenerti il muso per giorni!”
“Sai… non sono sicuro che dovrei vederla come una cosa positiva”
“Allora vedila così: se litighiamo abbiamo sempre una buona scusa per fare la pace” propose malizioso Loki, avvolgendogli il collo con le braccia e baciandolo.
“Sì, direi che la questione può essere presa in considerazione” affermò, ricambiandolo.
 
 
“Posso osare chiedere che cosa stai facendo?” domandò dubbioso Thor, trovato Loki in piedi sul letto, intento ad attaccare dei grandi fogli alla parete.
“Mi sono fatto mandare le planimetrie della tua adorata casa. Pensavo che poteva essere una buona idea, potremmo iniziare a decidere cosa mettere dove”
“Le planimetrie della casa? E come le hai avute?”
“Oh, io e tuo padre abbiamo avuto una… civile chiacchierata, e gliele ho chieste”
“Tu, mio padre e civile chiacchierata nella stessa frase? Dovrei davvero crederti?”
“Perché, non ti fidi della mia parola?” ribatté con finto tono offeso.
In risposta Thor alzò le sopracciglia.
“… non sono volate minacce di morte, va bene? E se proprio devo essere sincero… tuo padre vuole occuparsi dei lavori, questo vuol dire che per ogni cosa che non va bene io avrò un’ottima scusa per lamentarmene, lo ammetto”
Thor lo guardò per un istante, prima di scoppiare a ridere “Questo è proprio il culmine delle tue buone cattive intenzioni”
Loki roteò gli occhi sbuffando, mentre finiva il suo lavoro “Pensavo che ne saresti stato felice”
“Lo sono. Non immagini quanto- mormorò dolce l’altro, raggiungendolo e posandogli un bacio sul collo- e ti ringrazio perché ti sforzi di sopportare anche mio padre. So che non è facile avere a che fare con lui”
“Come sarebbe a dire che non è facile? È una persona così amabile lui” ribatté ironico, sedendosi anche lui sul letto e alzando gli occhi alla parete, per poi sospirare.
“E questa è fatta. Ora non ci resta che cercare un appartamento più grande qua, o non potremmo mai starci anche con un cane”
“A questo proposito, forse ho un’idea”
“No ti prego, basta con le tue idee, hanno sempre la cattiva abitudine di ripercuotersi su di me. Non credo che potrò sopravvivere ad un’altra in così poco tempo dall’ultima”
“E smettila! Stavo pensando che l’appartamento qui a fianco non lo usano praticamente mai, io gli avrò visti sì e no una volta in tutti questi anni. E bhe… ho abbastanza soldi da parte, potrei comprarlo e poi abbattiamo i muri. Così abbiamo abbastanza spazio per tenere un cane, il divano letto di là può restare sempre aperto e non servirà più circumnavigarlo ogni volta, e tu avrai abbastanza spazio per i tuoi libri e carte. Ma al contempo resterà sempre il nostro primo appartamento”
“Sei… serio?”
“Perché no? Dell’altra casa vuole occuparsi Odino, l’hai sentito anche tu, vuole che sia il suo regalo per il mio ritorno. E comunque, almeno per un bel po’ sarà solo… la casa delle vacanze? Che te pare, credi di poter sopportare qualche settimana all’anno in mezzo al nulla? Quindi perché non sistemarci bene qua, nel frattempo. E per iniziare potremmo anche prendere il gatto che volevi”
“Sì ma, comprare l’appartamento, fare tutti i lavori…”
Thor corrugò la fronte, perplesso “Te l’ho detto, io ho abbastanza soldi da parte”
“Sì, non intendevo quello, se proprio ci servirà Tony mi paga una fortuna- sbuffò Loki, agitando le mani come per allontanare un pensiero fastidioso- è solo che è qualcosa di così… concreto. Reale. Lungo
Thor sorrise “Bhe, non so tu ma io non ho intenzione di andarmene tanto presto. Sempre se non mi vuoi sbattere fuori di casa, s’intende”
Loki ancora non gli rispondeva, limitandosi a fissarlo incerto.  Thor gli sorrise “Abbiamo tempo, Loki. Se abbiamo tempo per litigare, abbiamo tempo anche per questo”
Il moro si morse il labbro ancora per qualche istante, poi gli si gettò addosso, stringendosi forte a lui.
Thor rise, accarezzandogli la schiena e baciandogli i capelli “Andrà tutto bene, Loki. Farò in modo di non sbagliare più, farò andare tutto per il meglio” gli promise.
“Perché, potrebbe andare meglio di così?”
“Chi sei tu e cosa ne hai fatto del mio assolutamente non sentimentale ragazzo?!”
“Idiota” rise Loki, tirandogli un pugno scherzoso e con gli occhi che brillavano.
Anche Thor rise, rovesciandosi sopra di lui in modo da imprigionarlo e poterlo baciare, a lungo e profondamente.
Dopo Loki iniziò ad accarezzargli il viso con le punte delle sue dita fredde, e Thor chiuse gli occhi per godersi quel dolce contatto.
“Ti… io ti… amo. Io ti amo”
Il biondo riaprì gli occhi, fissandolo in silenzio per qualche altro istante “Ecco vedi? C’è sempre un margine di miglioramento”
“Stupido! Già non mi è facile parlare di queste cose, se in più tu fai anche l’idio-“
Thor lo baciò nuovamente, interrompendolo “Ti amo anch’io. Tantissimo. Va meglio così?”
“Mh, sai risultare più convincente se devo essere sincero”
“Buono a sapersi”
Lo baciò, e lo baciò ancora, e non smise di farlo per molto tempo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Mi scuso immensamente per il ritardo, ma è stato un periodo folle e ovviamente la mia già scarsa ispirazione decide di dichiarare sciopero >.<
Voglio ringraziare di cuore tutte voi che avete seguito questa mia follia e mi scuso se l’attesa non ne è valsa la pena, ma questa storia per quanto ci fossi affezionata mi ha fatto davvero dannare, indi per cui credo che sia arrivato il momento di prendermi una pausa e vedere che succede.
Il titolo del capitolo è preso da King and Lionheart di Of monster and men https://www.youtube.com/watch?v=N30sBDpUR1Q
Di nuovo grazie mille ha chi mi ha sostenuto nonostante tutto e spero di risentirci presto, nonostante tutto :)

ciao ciao
roby_lia
  
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