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Autore: _Silence    27/10/2014    2 recensioni
Lou non parla e sua madre pensa che sia malato, ma lei non conosce il suo piccolo segreto.
Harry è uno piscoanalista che vuole capire che cosa blocchi Lou, vuole qualcosa che nessuno ha capito.
E se riuscisse ad avere di più di quanto lui stesso desideri?
"-Io ...- adesso la domanda di prima passa in secondo piano, ha bisogno di sapere altro.
-La tua famiglia conosce il tuo segreto?Non lo dirò a nessuno, posso capire il modo in cui ti senti.-
-Tranne te nessuno sa.-
-Capisco.-
-Questo non lo segni?.-
-Lo farò dopo; ma adesso che so cosa ti blocca possiamo lavorare meglio. Lavoreremo sulla fiducia verso l'altro.-
-Io di te mi fido.-
-Meglio così.- "
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Silenzi,penne foglietti e baci.


Louis non parla mai, lui preferisce i foglietti e le penne. Non è mai stato un gran chiacchierone anche da piccolo, quando i bambini gli domandavano come si chiamasse e lui non rispondeva e non sa spiegarlo davvero il motivo, ma lui preferiva i suoi giochi e i suoi soldatini di plastica e adesso pensa che sia uno scemo perché è colpa del suoi isolarsi fin da bambino se adesso non è capace di salutare.

Ha sperimentato un modo tutto suo di “parlare, con i suoi foglietti e le sue penne ogni voglia diverse, una cosa così strana che orma ha anche perso il conto di quante visite sua madre continua a fargli fare perché preoccupata per il suoi silenzio anche a casa, quando gli chiede se ha fame e lui non risponde, ma annuisce. Tutti i dottori dicono la stella cosa, parlando di un fantomatico muro alzato per proteggersi dalle parole dette, dalle frasi che lo fanno sentire triste, da quelle dette perché così strano, da tutto quello che lo lacera; e lui risponde così, ognorand tutti, non facendo distinzioni e non gli importa se così facendo potrebbe far del male anche a chi lo vuole bene. Louis è egoista.

Lo è quando fa tutto, quando apparecchia la tavola, quando sua madre lo manda a fare la spera dandogli un foglietto con scritto cosa comprare e lui compra quello che piace a lui.

Sua madre da un mese lo accompagna da uno psicologo, uno giovane, che in qualche modo posso aiutarlo di più data la giovane età.

Si chiama Harry, ha ventiquattro anni e ha preso l'abilitazione per fare psico-analisi da poco ed è contento che nonostante questo ci sia gente che vada in cura da lui. Quando parla con i suoi colleghi dei suoi pazienti non fa che citare Louis Tomlinson e il suo problema perché è così singolare, strano e cuorioso che un ragazzo di appena vent'anni non senta il bisogno di comunicare, ma quando rilegge la sua scheda ricorda anche che lui non ha mai sentito quel bisogno, nemmeno da piccolo quando i bambini hanno quella curiosità e quel bisogno di socializzare.

Perde la testa ogni volta che cerca di capire qualcosa in più degli altri dottiri che l'hanno visitato; lui vorrebbe swuperare quella definizione azzeccata, ma non del tutto esatta, per questo ogni volta cambia metodo e si accorge che fa progressi perché inizia a rispondere, dice tanti “si” “ no” “forse” .

Louis non è malato, e vive in un mondo tutto suo , fatto di non si sa cosa, ma di quaclosa che lo fa stare bene più di quei ragazzini che alle medie cominciarono a prenderlo in giro perché nel cellulare non aveva immagini di ragazze con vestiti succinti, lui nel cellulare aveva foto di uomini perché semplicemente è gay e la società non lo accetta, e probabilmente anche sua madre se lo scoprisse. Ma adesso c'è Harry.

Lui è quel sorriso che vorrebbe vedere ogni mattina appena sveglio, è quella persona che mancava nella sua vita così vuota, è quel sole che tanto agogna, è quella metà che zeus separò da lui all'inizio di tutto perché troppo potenti insieme.

-Gay.- così una parola a caso, Quel silenzio lo stava opprimendo, voleva dire qualcosa.

-Cosa gay?.- Harry lo osservava da un bel po' di tempo, in attesa di un cenno, un movimento che potesse analizzare, qualcosa che gli facesse capire qualcosa di quel cubo di Rubik.

-Quando ero piccolo, circa dodici anni, mi accorsi di guardare con interesse l'insegnante di spagnolo di mia sorella. Sai? Davvero un bel ragazzo, la solita bellezza inglese e ne ero attratto in un modo indescrivibile e non riuscivo a spiegarmelo, ma probabilmente perché avessi paura.-

-Ma qualcuno ti ha mai insultato, criticato per il tuo orientamento sessuale?.- adesso che ci pensa, la domanda è davvero stupida; Lou non parla con tutti e la vera ragione di ciò è il terrore dell'essere umano che da chissà quanto tempo lo schiaccia. Ma non ha poi tutti i torti, anche Harry è omosessuale e anche lui provava vergogna a dire di esserlo e non dovrebbe essere così, anche se lui ha poi trovato la forza di ricostruirsi, ma al mondo c'è così tanta gente che tiene tutto dentro come Louis, e non tutti sono fortunati come lui a possedere una famiglia alle spalle che lo sostenga.

Ma la famiglia di Louis conosce il suo piccolo segreto?

-Io ...- adesso la domanda di prima passa in secondo piano, ha bisogno di sapere altro.

-La tua famiglia conosce il tuo segreto?Non lo dirò a nessuno, posso capire il modo in cui ti senti.-

-Tranne te nessuno sa.-

-Capisco.-

-Questo non lo segni?.-

-Lo farò dopo; ma adesso che so cosa ti blocca possiamo lavorare meglio. Lavoreremo sulla fiducia verso l'altro.-

-Io di te mi fido.-

-Meglio così.- e sorrise nonostante fosse in imbarazzo per quella frase, e lo sa che non sia chissà che, ma dopo tutte quelle rivelazioni acquisisce un significato speciale.

-Tu hai una ragazza?.- rischiò davvero di soffocarsi con la sua stessa saliva quando sentì quella domanda. Non è qualcosa che si chiede al proprio psicoanalista!

-Io … sono le diciotto Lou, è finita la seduta.- non è stupido lui, capisce ogni cosa, nonostante molti pensino il contrario.

Lou restò in silenzio, in qualche modo si era sentito rifiutato anche dalla sua metà, ma sa che non l'abbia fatto apposta; sono davverlo le sei del pomeriggio, davvero la seduta è finita.

Così prese un foglietto e una penna dalla sua tracolla, pensò che cosa gli piacesse di più di Harry e lo scrisse e poi glielo porse.

Amo il modo in cui sorridi” aspettò che leggesse, che lo guardasse e poi proprio mentre stava per dire qualcosa lo baciò.

Il suo primo bacio.

Il suo primo amore.

La sua metà.

Zeus, preparati perché io ho ritrovato la mia metà ed insieme saremo più forti di prima.”





Piango unicorni.

Non so, mi piace questa OS, è particolare e dovrei spiegarvi questa cosa di Zeus: dunque, Platone spiegando l'amore concretizzò uomini per metà donna e metà uomini, metà donna e metà donna, o metà uomini e metà uomini e Zeus, invidioso della loro potenza li separò.

Ecco spiegato tutto, per lo meno credo.

Spero che vi sia piaciuta e che lasciate una recensione perché mi farebbe davvero piacere, gn.

  
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