Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: _Jane_Doe_    27/10/2014    1 recensioni
Un cadavere viene ritrovato.
Sulla scena del crimine, una persona misteriosa.
Una promessa e un contratto.
Del sangue versato per proteggere una donna e un ladro di anime non proprio corretto.
Il cane da guardia della regina e il suo oscuro maggiordomo sono nuovamente chiamati a risolvere un caso.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Evelyn: uno Shinigami fuori dal comune

Sbatto nervosamente le dita sulla scrivania. Sono molto, molto irritato.
Mi fa veramente incazzare il non aver ancora capito qualcosa di quel delitto. È più complicato di quello che sembrava all’inizio.
E in più adesso c’è anche Evelyn, quella ragazza dai capelli argentei che sembra divertirsi un mondo a prendermi in giro.
Mi fa incazzare ancora di più questa cosa che tutto il resto.
-Bocchan, cosa la turba?
-Evelyn – Mi porge una tazza di tè. – Lei è dunque…
-Uno shinigami, me l’ha detto lei stessa e comunque lo si poteva capire.
-Gli occhi. – Lo vedo annuire. Quel colore, non è normale per un comune essere umano. Lui lo sapeva. Allora quando, da Lau, lei si avvicinata a lui, che ha cominciato a mordersi il labbro, gli ha detto solo la sua natura? Mi sembra un po’ sciocco da parte di Sebastian, quindi sicuramente gli deve aver detto qualcos’altro. –Sebastian... – Bussano alla porta. Dovevo chiedergli la verità, tanto lui non può mentirmi. - Avanti.
-Signorino, c’è una visita per lei. – Tanaka entra sorridendo. Il vecchio maggiordomo è sempre così impeccabile. - E' una donna, signorino.
Una donna? Chi potrebbe essere?
-Si si, taglia corto amico. – Questa voce. Anche se il tono è diverso non può che essere lei. –Con permesso...
-Evelyn! – Mi alzo di colpo sbattendo con forza le mani sulla scrivania. Mi sono fatto anche male – Chi diavolo ci fai qui?
-L’unico diavolo qui è lui – Indica Sebastian con un sorrisetto
-Grazie Tanaka, puoi andare. – Anche se lui sa benissimo di cosa mi occupo, meglio non si faccia troppe domande su Evelyn.
– Sono venuta a darti una mano con il caso.
La ragazza di siede sulla poltrona in un angolo della stanza in modo decisamente provocante.  – Va tutto per il meglio, non ho bisogno di te.
-Non dire cazzate ragazzino. – Silenzio. – So che sei completamente bloccato.
Stringo i pugni. È la verità purtroppo, ma non posso di certo dirglielo.
-Cos’hai per me?
Evelyn sorride. – Sei troppo curioso, te l’ho già detto – Comincia a pettinarsi i capelli lunghissimi con la mano, quasi non curandosi di essere durante una conversazione. – E anche un po’ contraddittorio. Prima dici che non ha bisogno di me e poi mi chiedi cosa so…- Ride.
-Sono pieno di impegni Evelyn, quindi se non ti dispiace…
-Cosa ti ha detto sua Maestà?
Se non le dico la verità, non mi aiuterà di certo. –Devo investigare su questo caso.
-Si, grazie. - Si alza. I capelli argentei le scivolano morbidi lungo la schiena – Ma non ti ha detto che successe già più di dieci anni fa? – Mi blocco. Quindi mio padre, avrebbe potuto lavorarci. – Un altro omicidio senza scrupoli.
-Stessa modalità? – La ragazza annuisce. Interessante, quindi abbiamo lo stesso killer, oppure un emulatore.
Evelyn si avvicina a me, aggirando la scrivania sotto lo sguardo attento di Sebastian. – Guarda questi. – Mi butta un pacco di fogli proprio davanti al naso.
Li guardo. Nomi, indirizzi, identikit di funzionari di stato, malavitosi o semplici operai, inglesi e non, una lista infinita di persone dai più svariati impieghi, c’è perfino un clown.
-Questi sono...
-Solo alcune delle persone che potevano avercela con la vittima. –sospira appoggiandosi alla scrivania. – Con entrambe a dire la verità. – Do un’altra occhiata a queste persone. Al momento nessuno mi sembra in grado di uccidere qualcuno in quel modo brutale. – Ciel, sai perché la regina ha chiesto il tuo aiuto?
-È preoccupata per la società, come il solito.
Una risata sommessa. –Pensi sia stupida Ciel? Le cose me le devi dire ragazzino. –Le lancio un’occhiataccia. È la seconda volta che mi chiama così. –Qui si parla di occulto. – Si avvicina al mio orecchio. Il suo respiro mi fa rabbrividire, provo la stessa sensazione anche quando lo fa Sebastian. – Hanno rubato entrambe le anime.
-Anime?
Evelyn si allontana. Aggira la scrivania, accarezzandola con le unghie smaltate di nero. - Un oltraggio personale visto che sono uno Shinigami. – Sbatte le mani sul legno scuro fissandomi con i suoi occhi giallo verdi. – Rivoglio quelle anime e tu mi aiuterai.
Ricambio il suo sguardo, o per meglio dire, cerco di sostenerlo.
-Perché dovrei aiutarti?
-Perché non vorresti passare per un incompetente giusto? – Sorride. – E perché supereresti il tuo predecessore.
Tra tutti gli Shinigami, proprio una così doveva capitarmi?
-C’è dell’altro non è vero?
Sorride di nuovo, - Mi dai una stanza in questa villa?
Spalanco gli occhi – Stai scherzando?
-Se dobbiamo lavorare insieme, dobbiamo vivere insieme. Non credi?
-Tu. Sei...– Guardo Sebastian mentre sorride leggermente. – Va bene, però ricordati che questa è casa mia.
-Certo, certo, conte Phantomhive – Si sta divertendo, troppo anche. – Non ti disturberò mentre sei con la tua fidanzata.
-Bene. – Come fa a sapere di Lizzy? – Sebastian occupati di tutto.
-Yes, my lord.
Evelyn mi guarda sorridendo. –Hai proprio una bella anima sai? – Se ne va seguendo Sebastian.
Sospiro. Prima un demone e adesso anche uno Shinigami. Credo che questa convivenza sarà più difficile del previsto
   
 
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