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Autore: Ida90    28/10/2014    1 recensioni
Una ragazza cresciuta in una locanda scoprirà nuova gente, alcuni che saranno gentili altri che la useranno per i propri scopi. Sarà corteggiata e aiutata ritrovando un amore perduto in tenera età che creerà con lui la famiglia a cui era stata strappata.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nei giorni successivi, Daniel non ebbe nessuna notizia e questo lo stava divorando senza sosta. Credette che il mantello non fosse di suo fratello, dopo tutto, le iniziali che aveva visto sul mantello potevano essere benissimo di qualcun altro e così non disse niente a nessuno.
 
Alcuni giorni dopo, Londie e tutte le donne della famiglia andarono al villaggio vicino lasciando i due bambini alle cure di Daniel. Lui pensava di non saperci fare troppo con i bambini, ma i due piccoli furono bravi a obbedirgli. La giornata trascorse tranquilla fino all’ora di pranzo quando i tre si misero a tavola e Daniel dovette imboccare i bambini e fu allora che cominciarono a essere due pesti in assenza dei loro genitori.
Dopo il pranzo burrascoso, Daniel li mise a dormire poiché si erano divertiti e stancanti allo stesso tempo dando filo da torcere al loro zietto. Li portò di sopra e li fece sistemare nella sua stanza, nel grande lettone, dove si addormentarono quasi subito. Fece piano e ritornò al piano di sotto per rimettere in ordine il caos che i due avevano creato.
Prese uno straccio e riempì d’acqua un vecchio secchio che poggiò sul pavimento; si diresse poi verso la porta e prese una scopa e una piccola paletta. Ripulì l’intero pavimento in una mezz’ora circa e si prese una piccola pausa sorseggiando dell’acqua fresca. Si sedette su una poltrona e pensò di riposare solo cinque minuti… quando riaprì gli occhi, si rese conto che era trascorso più di un’ora e si alzò di scatto rimettendosi a pulire.
Passò per l’ultima volta lo straccio sul tavolo e lo gettò nel secchio quando decise di sedersi per riposare. Non fece in tempo a chiudere gli occhi che qualcuno bussò alla porta di casa. Sospirò e si decise ad alzarsi solo dopo qualche secondo… si diresse verso la porta e afferrò la maniglia tirandola verso di se.
Nello spalancare la porta vide che si trattava di un uomo, lui lo riconobbe, era suo fratello Richard. Subito sul volto di Daniel si disegnò un grosso sorriso…. Il tempo si era, però come fermato e tra i due ci furono solo sguardi. Quando Daniel riuscì a riprendere il controllo della situazione, fu Richard a parlare per primo: « Ho trovato il tuo messaggio fratellino. ».
« Entra in casa, non restare li fuori. » disse Daniel lasciandolo entrare e richiudendo subito la porta.
Richard si accomodò su una sedia e Daniel gli offrì da bere; Richard accettò di buon grado la sua offerta e cominciarono a chiacchierare. « Vedo con piacere che hai rimodernato e ampliato la fattoria della nostra famiglia… e poi dov’è Londie? » domandò sorpreso di non vederlo.
Si schiarì la voce e nel momento in cui si decise a rispondergli, entrò in cucina il nipote… si avvicinò a lui assonnato e con la mano destra che si strizzava l’occhio. Richard lo notò e si rivolse al fratello mentre guardava il bambino: « È tuo figlio? ».
« No. » Daniel prese in braccio il bambino e lo adagiò sulle ginocchia voltando di seguito la testa verso Richard, « È il figlio di Londie e Lavia. ».
« Zio Dani…. » disse una vocina che era appena entrata nella stanza. La piccola Valeria si avvicinò all’uomo che aveva il bambino in braccio e gli strattonò la camicia… lui voleva prenderla in braccio, ma la piccola gli fece segno di voler bere.
Daniel acconsentì e fece scendere Reece dalle sue ginocchia e si avviò a prendere il bicchiere preferito di Valeria riempiendolo d’acqua fresca. Ritornò da lei e glielo porse, dopo solo qualche sorso anche il piccolo volle bere e Valeria gli cedette il suo bicchiere. I due bambini, a un ordine dello zio Daniel, si sedettero al loro tavolino, posto in un angolo della cucina, dove si misero a giocare senza dar fastidio ai due grandi.
Per Richard quella domanda gli venne spontanea: « Anche la bambina è figlia di Londie? ».
Daniel gli sorrise, guardò per qualche istante i due bambini giocare allegramente e poi ritornò su suo fratello per rispondergli: « Valeria è la figlia di una donna che abbiamo conosciuto alcuni anni fa. L’abbiamo accolta nella nostra famiglia perché era sola ed era incinta… Londie all’inizio non voleva saperne niente di lei poi si è affezionato come tutti noi del resto. ».
« Siete davvero cambiati e mi sorprendo soprattutto per Londie che era determinato a seguire quella strada. » disse sorpreso Richard osservando anche lui i due bambini e in particolare Valeria che la sentiva molto vicina lui, non capendone il perché.
« Devo ammettere che è stato anche per me una sorpresa, ma si deve tutto a questa donna se la famiglia si è unita… il nostro unico scopo era quello di trovare te e completare la nostra famiglia. » si fermò un attimo a pensare a quegli anni trascorsi insieme e poi ritornò a parlare al fratello, « Io credo che tu debba conoscerla, ma sento che tu l’abbia già incontrata nei tuoi viaggi. ».
« Può darsi, io incontro molta gente e soprattutto donne, lo sai questo. » Richard non riusciva a togliere lo sguardo da quella bambina che più la guardava, più le ricordava qualcuno, ciononostante non riusciva a capire chi fosse.
Daniel confermò le parole di suo fratello con un cenno della testa e poi si pronunciò di nuovo: « Gli altri dovrebbero tornare prima del tramonto quindi abbiamo tutto il tempo per chiacchierare… andremo fuori così i bambini potranno giocare senza problemi. ».
Richard acconsentì volentieri e uscirono tutti dal retro….
Era quasi in tramonto e alla fattoria erano giunte le donne e Londie come promesso…; Londie e Irene smontarono da cavallo, mentre Dalia e Lavia scesero dal carro per recuperare ciò che avevano portato. Nello stesso istante Irene fece notare la presenza di un cavallo che n conoscevano e Londie si avvicinò per capire di chi fosse. Gli bastò avvicinarsi al muso dell’animale per capire che si trattava di Occhionero. Il nome fu scelto dallo stesso Londie perché l’animale aveva una macchia nera intorno a uno degli occhi che spiccava per il suo manto bianco.
Londie non riusciva a crederci e con un grande sorriso sulle labbra, scattò verso l’entrata principale entrando come una furia in casa; una volta all’interno non vide nessuno ma udì delle voci provenire dal retro e si precipitò in giardino… vide Richard e gli corse incontro, ma fu bloccato dal figlio che per poco non lo fece cadere.
Reece volle essere preso in braccio e Londie lo accontentò recandosi poi da Richard. Si diedero la mano e cercarono di abbracciarsi, nell’istante in cui Valeria rientrò in casa per andare incontro a sua madre. Dalia la prese in braccio e la fece sedere sul tavolo dandole una bambola di pezza che le aveva fatto durante il viaggio. La fece scendere e Dalia insieme alle altre due donne portò tutto in casa sistemando ogni cosa in un unico punto per non creare confusione.
Lavia poggiò per terra un sacco di farina e si rivolse a Dalia: « Potresti chiamare quell’irresponsabile di mio marito e chiedergli gentilmente, se non gli è troppo di disturbo, di aiutarci con tutta questa roba? ».
Dalia le disse di sì con un cenno della testa e si recò in giardino, ma non vide subito Richard poiché era nascosto da Londie e da Reece. Fece solo qualche passo e poi si pronunciò: « Londie scusa del disturbo ma tua moglie chiede il tuo aiuto per sistemare tutto ciò che abbiamo preso e credo che sia arrabbiata. ».
« Sì d’accordo arrivo subito… scendi a papà. » disse poi rivolgendosi al figlio che scese scendere.
« Ah Daniel potresti darci una mano anche tu, così faremo prima. » chiese lei gentilmente avvicinandosi ai due, ma poi una voce la fece voltare di scatto.
« Vi aiuterò anche io non appena tua figlia si staccherà dal mio collo. » disse Daniel cercando di liberarsi dalla stretta della bambina.
Dalia non riusciva a crederci, vedeva due Daniel e poiché le incominciò a girare la testa, perse i sensi e Londie la prese prima che cadesse a terra.
Quando finalmente riprese i sensi, si ritrovò Irene accanto che le diede un bicchiere d’acqua. Dalia si sedette sul bordo del letto nella sua stanza e cercò di capire che cosa fosse accaduto, ma fu Irene a spiegarle ogni cosa. Si alzò e camminò per la stanza avanti e indietro perché non riusciva a crederci che l’uomo che amava era finalmente lì.
« Fa dei respiri profondi e vedrai che riuscirai a calmarti. » disse Irene cercando di tranquillizzarla.
Dalia fece come Irene le aveva detto e insieme uscirono dalla stanza per recarsi nel salotto dove si trovavano tutti. Valeria non appena vide la madre, le corse incontro abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia. Se ne andò via subito dopo per giocare con Reece nel loro angolino poiché le faccende degli adulti le facevano venire il sonno.
Dalia e Richard si guardarono negli occhi senza dire una parola e intervenne Lavia: « Tesoro perché non vieni in cucina a darmi una mano e poiché c’è molto da fare verranno anche Daniel e Irene. ».
« No, lo sai che non sono bravo in cucina e poi sono un uomo. » disse lui lamentandosi.
« Non temere ti darò lezioni di cucina, andiamo! » disse Lavia prendendolo per un orecchio, mentre lui si lamentava per il dolore e i due bambini ridevano divertiti dalla scena.
Dalia gli si sedette accanto salutandolo e nel momento in cui decise di parlare lui la zittì e la baciò. I due bambini fecero una smorfia di disgusto e se ne andarono in cucina dagli altri. Daniel prese in braccio Valeria e le disse: « Quando sarai grande, anche tu farai una cosa del genere, te lo assicuro. ». La piccola scosse il capo e lo abbracciò stretto.
Dopo il bacio appassionato, Dalia riuscì finalmente a scusarsi con lui delle parole che gli aveva detto l’ultima volta che si erano visti. Lei era imbarazzata da quella situazione e sembrava esserlo anche lui, ma per non darlo a vedere si alzarono e si recarono ad aiutare gli altri in cucina.
La cena durò come al solito e una volta riordinato come ogni sera, Dalia portò Valeria nella sua stanzetta ormai già addormentata. La preparò e la mise sotto le coperte adagiandole al suo fianco la sua bambola. Uscì dalla stanza ritrovandosi Richard davanti che non smetteva di fissarla con malizia e dolcezza.
« Vieni con me. » gli disse ponendosi un dito sulle labbra. Lo afferrò per una mano e lo trascinò verso la sua stanza da letto chiudendo la porta dietro di se.
« Parlami di che cos’hai fatto da quando ti ho lasciato. » le chiese Richard avvicinandosi a lei lentamente.
Lei si sedette sul bordo del letto e cominciò a raccontare tutto, mentre lui accomodato di fronte a lei su una sedia la ascoltava senza interromperla. All’improvviso lei s’interruppe e gli pose una domanda: « Perché mi guardi in questo modo? ».
Lui le sorrise e poi le rispose: « Perché sei bellissima. ». Richard si alzò di colpo e si avventò su di lei afferrandola e baciandola.
Lei fu travolta da quella passione e gli afferrò i capelli mentre lo graffiava sulla schiena. Secondo le loro previsioni sarebbero finiti col fare l’amore, ma furono interrotti subito da una vocina. I due si fermarono e si allontanarono in più in fretta possibile, mentre Dalia si avvicinò alla figlia prendendola in braccio.
Si avvicinò al letto e si sedette di nuovo in quel punto accarezzando la figlia; Richard si sentiva in lieve imbarazzo e si alzò per uscire e lasciarle sole. Tuttavia la voce di Dalia lo bloccò: « Non andartene voglio presentartela meglio. ».
Richard ritornò al suo posto e aspettò che Dalia parlasse. « So che ti sembrerà strano, ma Valeria è… è tua figlia. ».
Richard restò sconcertato e anche sconvolto dalle sue parole, tuttavia ciò che lui aveva provato con lei non era riuscito mai a provarlo con nessun’altra donna al mondo. Sapeva bene con quanta determinazione e passione lui avesse preso Dalia e questo alla fine lo capiva.
   
 
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