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Autore: laurapalmer_    28/10/2014    4 recensioni
"E' una di quelle cose delle quali non potrebbe mai fare a meno, nemmeno tra un centinaio di anni, 'ché gli brucia il palato, vorrebbe urlare e lei comunque c'è, tra l'odore di mandarini e la neve che imbianca Londra, che è quasi Natale ed è il primo tutti insieme"
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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inverno



La ragione più profonda di ogni mio gesto,
la storia più incredibile che conosco










A Londra nevica, ed è quasi Natale.
Elle si stringe nel maglione largo che indossa (che, tra l'altro, non crede sia suo) e sorride un po', tenendo comunque le labbra serrate, in direzione di Calum, che sta scribacchiando qualcosa, appoggiato alla penisola dove lei e le altre fanno colazione, al mattino.
E' bello, Elle non ha altre parole e, ok, non è ancora riuscita a digerire il ciuffo biondo, perché avrebbe dovuto come minimo avvisarla, ma Calum è bello.
C'è che Elle è un concentrato di contraddizioni, di se e di ma, di insicurezze mascherate in qualche modo, però a lui piace lo stesso, però lui ride delle sue ginocchia perennemente sbucciate, delle sue unghie mangiucchiate e allora è ok, va bene così, si dice lei, mentre ascolta il silenzio dell'appartamento.
Forse è vero, che tutto il peggio passa, che il meglio resta.
Resta, come restano le altre.



Martha ha origini greche e stare al centro dell'attenzione non le è mai piaciuto.
Nel suo iPod ci sono tutte le canzoni dei Tokio Hotel e dei Green Day, quando scrive un messaggio lo conclude sempre con l'emoji più adatta e le piace tenere le mani perfettamente curate, con lo smalto immacolato.
Non sopporta non essere capita e odia, odia davvero, la maleducazione, le unghie corte e il vento troppo forte.
Le piace l'inverno (specialmente a Londra), le piacciono i sorrisi e i sabato sera tranquilli, quando si ritrova con tutte le sue amiche a guardare le foto e i video dell'ultimo concerto al quale hanno partecipato, lo stomaco pieno di spaghetti di soia e involtini primavera.
Le piace l'atmosfera natalizia, soprattutto perchè passare interi pomeriggi tra i negozi per cercare i regali ha la capacità inspiegabile di metterla di buonumore.
Le piacciono le facce pulite, i muffin al cioccolato e odia l'insonnia, specialmente quella provocata da Luke.
Ecco, Luke è il punto debole di Martha.
E' il suo punto debole, perché a lui non direbbe mai di no, nemmeno se porta addosso la puzza di fumo che lei tanto odia, perché le sorride appena sveglio, con gli occhi impastati di sonno e perché non beve, se sa che poi dovrà riaccompagnarla a casa.
Lo è anche perché ha le spalle larghe, perché le tiene la mano quando vanno a Piccadilly a fare un giro, forse anche perché ha un'insana passione per la sua camicetta bianca, quella con le palme nere.
"Ti sta bene" le dice sempre, accarezzandole con riguardo una spalla.
E non c'è nulla, nulla, che a Luke piaccia più delle lentiggini chiare di Martha.
Elle li osserva, mentre gliele accarezza con una lentezza estenuante, la coccola, poi le lascia un bacio sulla clavicola, attento ad essere sempre delicato, come è giusto che sia.
Martha è il suo posto preferito, dice, e ha costantemente paura di rovinare la sua bellezza semplice, con le mani ruvide e i pochi brufoli che ancora gli spuntano, nonostante ormai abbia i suoi anni.
Il divano dove sono seduti è rosso, come il maglione di lei, e c'è odore di mandarini, nell'aria.
A Luke piace da morire, tenerla vicina, quasi come fosse qualcosa da custodire con gelosia, un amuleto.



Ad Ashton non interessa nulla: ha la sua batteria, un'auto un po' scassata, vive alla giornata e tanti saluti.
Di Alex gli importa, però, anche se fa una dannata fatica ad ammetterlo.
Fa fatica anche a capirla, onestamente, e "Ti piace il rosa e ti vesti di nero? Ma che senso ha?" le avrà ripetuto un centinaio di volte, ottenendo il solito sorriso sarcastico in risposta.
Alex è complicata, forte, decisa e, cazzo!, non piange, non lo fa (quasi) mai. Trucca gli occhi, vorrebbe un brillantino rosa per sostituire il piercing che porta ora al naso e va per la sua strada, 'ché farsi vedere debole non è nella sua indole.
Ashton non teme il confronto, però, non voleva crescere e adesso vuole solo diventare grande.
E, ok, sono più le volte che vorrebbero farsi fuori a vicenda, forse, ma lei lo ama, tipo che pensa a lui quando mette il rossetto, quando scorre annoiata la home di Instagram e quando ogni cosa sembra andarle male, che tanto lei lo sa che tutto passa.
Sta sbucciando un mandarino con le dita affusolate, lui non riesce a distogliere lo sguardo da tutti gli anelli che danno vita al pallore delle sue mani.
- Lasciamene uno spicchio - sussurra, ma Elle lo sente. Sorride.
Alex ridacchia.
C'è un punto del suo corpo che è sacro, ed è dove solo lui può arrivare.
"Perché?"
"Perché è giusto così" gli risponde, secca, prima che lui baci ancora una volta il tatuaggio.
E vorrebbe chiedergli di rimanere, non andarsene. Uno di questi giorni glielo dice.
Dalla terrazza dell'appartamento che condivide con le sue amiche si vede St. James Park, completamente bianco; Alex soffia via un ciuffo di capelli che le è caduto davanti agli occhi.
Ci sono poche cose al mondo che le piacciono veramente tanto.
Tra queste ci sono i capelli di Elle, il sorriso di Martha, la birra, le notti passate a leggere Shadowhunters, girare per Londra con la consapevolezza di avercela fatta, il suo paese natale, le facce buffe di Claire, i frutti esotici, Ashton.



Claire ha vent'anni, i capelli che le arrivano appena sotto le spalle e una voce bellissima, a parere di Eleanor.
Ha una cover con scritto "Idiot" e anche una passione sfrenata per ogni colore che è passato sulla testa di Michael, anche se tiene a sottolineare che, secondo lei, è molto più bello quando ormai la tinta sbiadisce, lasciando posto al biondo platino dovuto alla decolorazione.
Aveva provato, a seguire le orme del suo fidanzato, ma l'esperimento non era andato a buon fine.
Michael ne ride ancora, ma il fatto è che lui non potrebbe vivere senza Claire, perché se si guarda intorno non c'è nulla che non le doni, che non sia come se fosse stato creato su misura per lei, e per lei soltanto.
Sorride, quando il rossetto bordeaux che ha comprato due settimane fa da Kiko rimane un po' sulla tazza bianca, piena di tè all'inglese, come piace a lei.
Ci sono le maglie di Michael (che però usano entrambi), il tono squillante di lei e gli sguardi imbarazzati di chi sa esattamente che cosa dire, ma non sa come, quando sono insieme.
C'è un quaderno dalla copertina rovinata, tante sono le volte che è stato sfogliato, le canzoni che Michael scrive e le dedica, anche se si vergogna terribilmente a cantare in presenza sua.
"Se tu non ci sei, io non esisto"
Claire vorrebbe non piangere, ingoia il nodo alla gola e sorride, pensa che guardare Michael mentre gioca ai videogames che tanto ama è una delle cose in assoluto più divertenti e va avanti.
Lui adora svegliarsi alle undici, con le lenzuola che gli coprono solo parte delle gambe, Claire di là che prepara il caffè e canticchia il nuovo singolo di Iggy Azalea.
E poi, beh, poi adora lei, perché non potrebbe essere altrimenti.
E' una di quelle cose delle quali non potrebbe mai fare a meno, nemmeno tra un centinaio di anni, 'ché gli brucia il palato, vorrebbe urlare e Claire comunque c'è, tra l'odore di mandarini e la neve che imbianca Londra, che è quasi Natale ed è il primo tutti insieme.















NdA: Non volevo scrivere nulla, in realtà, ma credo che sia doveroso dire qualcosina ahah
Niente, non mi aspetto nulla, ma mi andava di scrivere qualcosa per Marta, Alessandra e Chiara, che sono le mie gioie e non avevo ancora fatto nulla del genere per loro.
Sono probabilmente le persone più belle di questo mondo e Martha, Alex e Claire non sono che una minima parte di quello che possono essere loro tre, anzi. Mi sembra di aver rovinato la loro immagine, semplicemente perché nessuna parola sarà mai adatta a descrivere loro tre come vorrei.
Va be, questo è per voi, stelline! Ahahah
Vi voglio bene <3
Eleonora






  
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