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Autore: RobinChawn    28/10/2014    1 recensioni
"...azzurro cristallino come il mare, così immenso che ti regala quel meraviglioso senso di libertà, e come il ghiaccio, così freddo che solo qualcosa di ardente può sciogliere. Sarebbe rimasto lì per ore, giorni, settimane, mesi se non fosse stato, per l’ennesima volta, interrotto."
Ho voluto provare con una one-shot SaboxRobin, spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Nico Robin, Nuovo personaggio, Rivoluzionari, Sabo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Nico Robin?" Bussò alla porta ma nessuno rispose.
"Nico Robin?" Bussò ancora, più forte stavolta ma come prima non rispose nessuno.
"Nico Robiiin!" Sfondò la porta e irruppe nella stanza, sventolando il suo mantello da supereroe cercando con lo sguardo la sua principessa rapita dal drago, sperando che se l'avesse salvata ella l'avrebbe ricompensato, e solo lui sa come. Già, avrebbe voluto che fosse così, invece è solo un'altra delle sue fantasie. Carl è cotto di Robin, e molto spesso si ritrova a fantasticare su lui e lei e, come al solito, finiva col fare delle "belle" figure, come in questo caso.
"Carl?" Non si era accorto che Robin aveva già aperto la porta e lo chiamava da circa 30 secondi.
"Eh?! Ehm, ah! Buongiorno mia principes... Ehm volevo dire, Buongiorno Robin!" Disse grattandosi la testa, mentre lei lo fissava perplessa.
"Buongiorno Carl" Gli sorrise. Era piuttosto imbarazzato anche se cercava di non darlo a vedere guardando per terra.
"Ehm, è pronta la colazione" era completamente rosso, come un pomodoro, un peperone, un qualunque cosa di rosso.
"Va bene arrivo, a dopo" sorrise di nuovo, divertita dalla sua espressione. Si richiuse la porta alle spalle e cominciò a prepararsi. Dopo circa dieci minuti era pronta, uscì dalla sua stanza e si diresse verso la mensa. Andò a sedersi al solito tavolo, con le persone che in quei mesi aveva conosciuto di più, vale a dire: Koala, Carl, Clark, Nora e Sabo.
"Ooh Robin! Vieni sediti qui!" il romanticone di prima, Carl, la invitò a sedersi vicino a lui e Sabo. Robin accettò l'invito e in quel momento le venne offerto il suo solito caffè mattutino.
"Dormito bene?" le chiese il biondino. Le faceva ogni giorno questa domanda, pensava che potesse avere degli incubi, sentirsi male, delle volte pensava anche che potesse non essersi ancora ambientata del tutto. Lui conosceva il suo passato, così come gli altri rivoluzionari, ma a lei non dispiaceva. Aveva imparato a fidarsi di lui, pur non conoscendo alcun suo legame di parentela.
"Si, tu?" riuscì appena ad aprire bocca perchè fu interrotto da Carl "Rooobin! E' troppo caldo il caffè? Se vuoi ci aggiungo un po' di acqua fredda! Ma non so se ti piace... Ti piace? Altrimenti potrei.." E qui finisce la parte più divertente della storia. Sabo squadrò Carl, era abituato alle sue continue moine verso l'amica, ma ogni tanto gli davano sui nervi. Per esempio quando lo interrompeva mentre stava parlando.
"Carl" lo interruppe, lui stavolta "io penso che se non le piacesse così com'è, non avrebbe chiesto che le venisse portato, non credi anche tu? Non serve dell'acqua per far raffreddare del caffè, basta che aspetti qualche secondo, o perde tutto il suo sapore." Carl lo guardò tra lo stupito e l'infastidito "Oh, non sapevo che ci fosse un giudice culinario tra di noi"
"Giudice culinario?!" si alzò di scatto "Sono cose che anche uno come te può capire"
"Scusa se non sono intelligente come te, Sir cuochetto" disse accompagnandosi con una sonora risata. Perdendo le staffe, Sabo fece per lanciarsi contro di lui ma in quel momento Robin si alzò in piedi parandosi davanti a lui mentre Koala, piuttosto tesa urlava a entrambi di smetterla.
L'archeologa prese il biondino per il polso, trascinandolo con sé verso la porta della mensa.

Una volta usciti...
“Mi dici che ti è preso?" chiese una Robin piuttosto irritata.
"Non aveva il diritto di dirmi quelle cose" incrociò le braccia.
"Era per scherzare..."
"Perchè lo difendi?"
"Perchè non dovevi reagire in quel modo, non ce n'era bisogno"
"Bah" scuotè la testa e si avviò verso il lungo corridoio "Ci vediamo più tardi per l'allenamento" fece un cenno con la mano per salutarla.
"Tu cerca di sbollirti un po'" lo stuzzicò Robin con un ghigno, ottenendo semplicemente un pollice in su dall'amico.
 
Passate due ore circa...
Nico Robin si era recata alla stanza dell'allenamento, dove Sabo l'attendeva.
"Eccoti qua" affermò alzandosi dalla sedia su cui era seduto.
"Ti sei calmato?" chiese sorridendo. Lui rispose con un ghigno e scrollando le spalle.
“Iniziamo” affermò lui, lanciandosi dritto verso di lei. La mora portò le braccia al petto, facendone spuntare altre ai piedi del biondo che lo immobilizzarono. Con qualche scalciata lui riuscì a liberarsi, alzò lo sguardo e si scagliò nuovamente su di lei, afferrandole i polsi e intrappolandola tra sé e il muro. Lei spalancò leggermente le palpebre non se l’aspettava e rimase ancor più stupita notando che lui non voleva mollare la presa, anzi rimase ad ammirarle gli occhi, il loro colore, ciò che esprimevano. Stupore, dolore, felicità, tristezza. Un mix di emozioni tutte assieme. Il loro colore poi… azzurro cristallino come il mare, così immenso che ti regala quel meraviglioso senso di libertà, e come il ghiaccio, così freddo che solo qualcosa di ardente può sciogliere. Sarebbe rimasto lì per ore, giorni, settimane, mesi se non fosse stato, per l’ennesima volta, interrotto.
“Sabo?” la sua voce lo riportò alla realtà e avrebbe giurato di aver visto un leggero colorito farsi strada sulle guance della mora. Come darle torto… erano a qualche millimetro di distanza e se ne accorse anche lui, spalancando le palpebre, lasciando la presa sui suoi polsi e indietreggiando troppo velocemente fino a cadere.
“Sabo!” Robin si precipitò su di lui, offrendogli la mano per alzarsi. In quel momento una ragazzina dai capelli rossi irruppe nella stanza urlando “Saboooo! Uh… Che ci fai li per terra?” Chiese guardandolo perplessa.
“Caso mai tu che fai qui? Ci stavamo allenando…” Disse Sabo alzandosi da solo.
“Proprio per questo sono venuta! Dragon sta venendo per prendere il tuo posto, ha un compito importante da affidarti” proprio in quel momento entrò Dragon nella stanza, affermando ciò che gli era stato appena detto “Immagino che Nora ti abbia avvisato di tutto, vai nel corridoio 4 del secondo piano, Clark ti sta aspettando. Ti spiegherà tutto lui. Finisco io l’allenamento di Nico Robin.”
“D’accordo” si avviò verso la porta, e prima di richiudersela alle spalle regalò uno sguardo a Robin. Poi si avviò verso il secondo piano mentre Robin continuava il suo allenamento con Dragon.

Quella sera…
Sabo e Clark erano tornati tardi dalla missione, erano le due di notte circa. Il prima era nella sua stanza, seduto sul letto  a ripensare alla scena di oggi, durante l’allenamento. Da un po’ di giorni si era accorto che cominciava a guardare Robin in modo diverso… pensava che fosse una cosa passeggera, l’amore non gli interessava più dopo la fine della sua relazione con Koala durata alcuni mesi. Ma quando oggi ha visto così da vicino i suoi occhi beh… ha dovuto ricredersi. Gli piace il modo con cui pronuncia il suo nome, con quella voce così dolce, il modo con cui lo guarda, a volte delicato a volte serio e la lista potrebbe continuare all’infinito. Gli piace ogni cosa di lei.
“Devo distrarmi…” pensò alzandosi dal letto e recandosi fuori dalla sua stanza. Percorse il corridoio, deciso ad andare alla terrazza per godersi un po’ di “aria fresca”.
Una volta arrivato notò che anche Robin era lì, e lui si paralizzò. Era di schiena quindi non poteva vederlo e lui si trovava a un bivio: andare da lei o tornare indietro? Il destino aveva già scelto. Infatti in quel momento Robin aveva deciso di rientrare e, voltandosi, lo vide.
“Oh, Sabo… Com’è andata la missione?” Eccola là. Un'altra cosa che lo mandava alla follia era il suo sorriso delicato. Era un onore vederlo, succedeva raramente di vedere Robin che sorrideva “veramente” quando non era con la sua ciurma. Lo mandava in estasi.
“Tutto okay” si riprese dai suoi pensieri “Non hai freddo?” era piena notte e c’era un leggero venticello.
“Non molto… Non riesci a dormire?”
“Volevo pensare ad altro” si avvicinò al parapetto della terrazza, appoggiandoci le braccia.
“Come mai?” chiese Robin camminando verso di lui.
“Sono un po’ confuso…”
“Riguardo cosa?” si accostò al suo fianco. Lui scosse la testa.
“Okay” e non dimentichiamoci del suo profumo. Quel profumo di vaniglia e fiori che solo lei aveva. Era qualcosa di speciale e unico, un qualcosa di rappresentativo suo. Era lei, così la riconoscevi. E quell’aroma così suo mandava in estasi la mente di Sabo.
“Robin perché sei così?” lei rimase stupita dalla sua domanda, volgendo lo sguardo verso di lui.
“Così come?” lo vide alzarsi e dimezzare le distanze, proprio come oggi.
“Così unica” osò, baciandola, fregandosene del suo stupore, di un eventuale rifiuto, scoprendo che c’era un’altra cosa che gli piaceva anzi, amava: il suo sapore. Qualcosa di superiore al resto, che non gli mandava in estasi la mente, ma gli mandava in tilt il cuore. Le loro labbra combaciavano perfettamente, come due pezzi perfetti di un puzzle. Lui sorrise quando la sentì ricambiare. Voleva vivere questo sentimento con lei, l’unica donna che riusciva a mandarlo in confusione col suo sguardo, la sua voce, il suo sorriso, il suo profumo. Erano loro. In quel momento c’erano solo loro e un meraviglioso cielo stellato, complice del loro amore.
Perché in fondo questo è un nuovo inizio che durerà per sempre.

ANGOLO AUTRICE
Si ragazzi sono viva! Ahahah penso che siano molti (molti, molti, molti, molti) mesi che non mi faccio sentire con qualche nuova ff (o come dovrei fare, aggiornando le mie ff in corso).
Ho deciso che d'ra in poi, ogni volta che trovo uno spazio, cercherò di scrivere nuove ff.
Ho voluto sperimentare questa SaboxRobin oggi, a me sinceramente come coppia non dispiace affatto...
Ditemi voi cosa ne pensate!
Grazie mille a chi recensirà, metterà nelle preferite-seguite-ricordate!
Per chi sta seguendo le mie ultime 2 ff in corso, sappia che cercherò di aggiornarle il prima possibile.
Grazie per la lettura!

RobinChawn
 
  
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