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Autore: Ribes    29/10/2014    5 recensioni
Thominewt | RealLife!AU | Fluff | Slice of Life | Comico | EveryoneAlive | Raccolta | Accenni di Thomesa e Brenho.
Una raccolta di moments sul nostro Glader Trio, ispirati ai doodle di あなたは愛されている su Tumblr. ♥
Dal capitolo 2 – La spesa delle tre meno un quarto.
« Thomas da anoressico non sarebbe per nulla carino, non con tutte quelle ossa che gli spuntano dal torace » scherzò il biondo, fermandosi per infilare un pacco di cereali nel proprio cestino – per fini a loro sconosciuti.
« Da quando mi osservi il torace? » balbettò Thomas.
Il cipiglio di Newt si fece improvvisamente arcigno, e due vaghe chiazze rosse gli aleggiarono attorno alle guance. « Chiudi quella fogna di merda, Tommy. »
« Punto sul vivo » buttò lì l’asiatico, prendendo sottobraccio l’amico. « Lo sapevo che quelle storie sull’omoromanticismo erano tutte balle. Tu davvero contieni pure la parola ‘sessuale’ nella tua descrizione, solo che non lo vuoi ammettere. »
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Liberamente ispirato ai doodle di
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1 – Tutta colpa di Lincoln.
  





 
« Io ci rinuncio » sbuffò aggressivamente Minho, lasciandosi andare sulla sedia e spingendo via gli appunti sulla guerra di secessione americana.
« Ci rinunci una beata minchia » ringhiò Newt. Gli afferrò il polso e lo fece rialzare, guardandolo dritto negli occhi con espressione severa. « Ti ricordo che domani o prendi minimo C- o puoi sognarti di passare l’anno. »
« A questo punto è decisamente meglio la bocciatura » sputò l’orientale. « Almeno non sarò costretto a ripetere un’ottantina di volte come Abraham Lincoln solo scaccolandosi il naso ha salvato l’intera umanità. »
« Non l’ha salvata, l’ha liberata, e ci ha messo due anni. Pensa che poi è pure morto assassinato » intervenne Thomas, rimettendo a posto gli appunti.
« Da che parte stai, tu? »
« Guarda che Tommy ha ragione » disse in tono esasperato il biondo. « E se vieni bocciato sentirai la stessa storia anche l’anno prossimo, geniaccio. Di nuovo. E ti toccherà studiarla, perché vedrai che un diciottenne in una classe di sedicenni non farà molto piacere a nessuno. »
« E poi non potremmo mai privarci del piacere della tua compagnia » ghignò Thomas. Gli spinse sotto il naso il primo foglio, un complesso schema a freccette sulla Proclamazione dell’Emancipazione. « Fino ad ora se fossi un professore ti darei intorno a una D, mi dispiace. »
« Serve più impegno » annunciò Newt. Incrociò le braccia e si sporse verso l’orientale. « Ripetimi cosa accadde nel 1863, dai. »
« Viene cancellata la schiavitù intorno a gennaio… »
« Viene proclamata l’abolizione della schiavitù. Il primo gennaio. »
« E cosa ho detto io? »
« Ragazzi » sospirò Thomas, seppellendo il volto fra le mani e attendendo lugubremente la litigata imminente.
Sorprendentemente, però, Newt si trattenne e rilassò i muscoli. Evidentemente preparare Minho in meno di dieci ore era più importante di soffermarsi sui dettagli. « Va’ avanti, allora » bofonchiò.
« Ecco. Comunque verso maggio o giugno, o forse aprile, c’è la guerra di secessione. Il generale Lee qualcosa ammazza tutti a Chancelliereville… »
« Chancellorsville » borbottò il biondo sottovoce, fissando verso il foglio.
Minho lo ignorò. « Invece due settimane dopo o giù di lì c’è l’assedio a Vicksburg – che razza di nomi – che finisce tipo un paio di mesi dopo. »
« Il quattro luglio » scappò detto a Thomas. L’altro moro gli scoccò un’occhiataccia. « Non che sia importante » aggiunse velocemente il primo.
« Vabbè, siamo lì. Sempre in quel periodo i nordisti vincono nel borgo dei ghetti, il Gettysburg. »
« Non credo c’entri molto il fatto dei ghetti » commentò Thomas, e Newt gli lanciò una mezza occhiata. Aveva una mano affondata nei capelli e il gomito posato sul tavolo; sembrava stare reggendo uno sforzo immane.
« Okay. Niente ghetti. Il ventitré novembre c’è la battaglia ad un altro posto strano… Chattonografia… Chattochatto… Chattoga… Chattanooga. Finisce due giorni dopo. Fine 1983. »
« Dio, Minho » si lamentò il biondo, scostando la mano dalla testa. « Queste sono le cose che ti dice un bambino di prima media. Forse dovresti approfondire un po’ i dettagli. E pulirti quel rivolo di bava sul labbro, fa abbastanza schifo. »
« I maschi devono fare schifo, non profumare di Chanel come te » alzò gli occhi al cielo Minho. « A questo punto se vogliamo approfondire i dettagli dovremmo tipo guardarci un film. »
« Mi pare un’ottima idea » si raddrizzò vispamente Thomas. « Tra quelli che conosco io ci sono Lincoln e La Leggenda del Cacciatore di Vampiri. E anche Dodici Anni Schiavo se vogliamo approfondire il primo capitolo, quello sulla schiavitù. »
Minho alzò il capo. « Scusa, cosa c’entrano i vampiri con Lincoln? »
« Aspetta » disse Newt. Si sporse verso il portatile aperto lì accanto, aprì una pagina Google e cominciò a digitare. Cliccò sulla pagina Wikipedia del film e si mise a leggere. « “Abraham Lincoln, il futuro presidente degli Stati Uniti, è un ragazzino che vive una vita dura ma onesta con i suoi genitori.” » Lesse rapidamente, a volte inciampando e mangiandosi le parole. « “Una notte, il ragazzo vede quello che scoprirà successivamente essere un vampiro di nome Jack Barts attaccare sua madre, che nei giorni seguenti muore per una strana malattia-
 »
« Okay, non credo che questo mi aiuterà con Lincoln » lo interruppe bruscamente Minho. Si voltò verso Thomas. « Ma l’hai visto, o no? »
« Negativo » rispose il moro, alzando le spalle. « Ho solo dato un’occhiata al trailer con Teresa, voleva farmelo vedere. »
« E ti sembra un film che racconti fedelmente la storia del tizio in questione? » roteò gli occhi il biondo, cominciando intanto a digitare “film su Abraham Lincoln”.
« No » ammise Thomas. « Ma sembrava figo. »
« Sì, come te » bofonchiò Newt, senza rivolgersi a nessuno in particolare. Osservò la pagina Google per qualche secondo, poi riaprì bocca. « In teoria non ho trovato un cazzo. In pratica credo caricherò lo streaming di Lincoln. »
« Wow, Newt che accetta di guardare un film » disse ironicamente Minho, alzandosi in piedi. « L’apocalisse sopraggiunge, o commilitoni. Vado a farmi una granita. »
« Ti voglio con un blocco di appunti, una penna e tanta concentrazione » lo chiamò il biondo dalla camera. Poi si voltò verso Thomas, che lo osservava con un mezzo ghigno. « Che c’è? »
« Ammettilo, volevi dire “Ti voglio” e basta » gongolò quello, infilando quietamente i fogli di appunti dentro la cartella trasparente.
« Sono omosessuale, non una puttana » sputò irritato Newt. « Non so chi sarebbe disposto a fare sesso con Minho, andiamo. Con solo quella faccia non merita di accoppiarsi nemmeno con un cane. »
« Ti ho sentito » lo chiamò l’orientale dalla cucina. Il biondo incrociò le braccia e alzò gli occhi al cielo; poi roteò il busto per prendere dai cassetti un paio di coperte.
« Sì, sì, lo so che fuori c’è così freddo che i pupazzi di neve hanno cominciato a formarsi da soli, però le coperte sono una cosa troppo da gay. Ma seriamente. » Thomas bloccò le mani di Newt, e si rese conto che erano incredibilmente gelide.
Il biondo si scostò rapidamente dal contatto. « Nessuno vi chiede di sotterrarvici sotto come farò io. »
Thomas avrebbe dovuto capirlo fin da subito, che quella brusca affermazione non era altro che una falsità. Avrebbe dovuto capirlo, che Newt era un subdolo approfittatore e che faceva davvero troppo freddo per osservare il tuo migliore amico seppellito da ben tre coperte di diversi colori. Avrebbe dovuto capire che guardare un film non era affatto il modo migliore per dare una ripassata alle imprese di Lincoln, che gli irremovibili sottotitoli in moldavo di certo non allietavano la vista, e che nemmeno lo faceva Minho con il suo continuo succhiare dalla cannuccia della granita in modo ben poco educato.
Dopo venti minuti dall’inizio del film tutti e tre i ragazzi si ritrovarono stretti l’uno all’altro sotto le spesse coperte di lana, anche se una era quasi interamente occupata dall’orientale. Il biondo stava al centro e trasudava soddisfazione da ogni poro. « Amo questi momenti. »
« Io no » soggiunse deciso Thomas. « Ma fa freddo. I miei piedi non rispondono nemmeno più ai comandi. »
« Zitto, Tommy, questa parte è importante » lo fece tacere rapidamente Newt, facendo poi, in un gesto involontario, per posare il capo verso la spalla di Minho. Improvvisamente si bloccò; alzò meccanicamente il braccio alla guancia e lo strofinò, asciugando quello che pareva uno schizzo d’acqua.
Non d’acqua, osservò Thomas. Di bava.
« No, Newt » mormorò sottovoce, stringendogli il braccio.
Troppo tardi.
Il biondo scattò in piedi, accese la luce, e cominciò a sbraitare addosso ad un Minho ormai collassato.
« Smettila di addormentarti ogni fottutissima volta che studiamo! »





 
Questa volta mi sono distaccata leggermente dal doodle...
spero vi sia piaciuto comunque 

Vi ringrazio qui per le bellissime recensioni, vi adoro!


 
   
 
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