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Autore: LauraMomiji    30/10/2014    1 recensioni
Ambientata dopo la fine della seconda stagione 2012 e l'inizio della terza.
Quattro fratelli ricevono una visita inaspettata, tra sogno e realtà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Faceva freddo in quella casa di campagna, ma era inverno, e il freddo era forse l’unica cosa che rimaneva di normale in quel mondo impazzito.
A Northampton ancora non si vedevano gli effetti devastanti dell’invasione dei kraang, probabilmente non era un cittadina degna di attenzione e forse potevano permettersi il lusso di aspettare e curarsi le ferite in quel posto dimenticato da tutti.
Leo stava troppo male, chissà quando si sarebbe ripreso, e il sensei, chissà forse era davvero morto come si ostinavano a pensare gli altri…  
No!
Mickey era sicuro che fosse ancora vivo, doveva esserlo! Il più piccolo dei  4 fratelli non aveva il minimo dubbio! Essere pessimisti e lasciarsi prendere dallo sconforto non li avrebbe aiutati.
Si doveva andare avanti e sperare solo di migliorare!
Con questi pensieri Michelangelo  si rigirò nel  letto della sua nuova sistemazione: la grande casa di campagna di April.
Per fortuna che c’erano abbastanza coperte e addirittura un caminetto al piano di sotto! Non passò molto tempo e il giovane mutante si cominciò ad assopirsi, gli avvenimenti di New York l’avevano spossato, aveva decisamente bisogno di riposo.

“Stai dormendo?” una voce femminile parve risuonare nella sua testa.
“Ci provo!” rispose Mickey, ancor prima di rendersi conto che non si trattava di una voce conosciuta.
“Ops! Scusami!  Volevo solo essere sicura che tu mi potessi sentire.”
Il tono della voce era tranquillo e un po’  divertito, non sembrava assolutamente ostile.
Mickey si guardò attorno, incuriosito e un po’ titubante. La luce della luna, affievolita dalle nuvole, filtrava dalla finestra.
Nell’angolo più buio della stanza scorse una figura longilinea.
“Sei un fantasma?! Accidenti! Ma dove ci ha portato April!?” la voce era più acuta, ma cercò di non sembrare troppo spaventato.
“Mmhh…  Un fantasma? Sai che ci hai preso?”
Mickey si alzò di scatto e rimase sulla sponda del letto, senza la benché minima idea di cosa fare.
Non era nemmeno sicuro di avere paura, o meglio, un po’ ne aveva, ma non si sentiva *davvero* in pericolo.
“Non avere paura. Guardami meglio.”
La figura si avvicinò, i contorni erano sfocati, ma Mickey riusciva a distinguerne i lineamenti.
Era una donna orientale, con i capelli lunghi, corvini e lo sguardo intelligente. Indossava un kimono. Gli sorrideva e sembrava leggermente divertita.
“Sei  Michelangelo, vero? Yoshi amava tanto l’arte italiana del Rinascimento, non mi stupisce che ti abbia chiamato così!”
Dentro la testa di Mickey scattò qualcosa.
“Tang Shen!” pronunciò quel nome ad alta voce, ma si tappò subito la bocca, quasi temendo che quell’apparizione svanisse davanti a lui.
“Ding, dong! Risposta esatta!” e il fantasma non sparì. “Mi fa piacere che tu abbia capito chi sono. Rende tutto più facile.”
Michelangelo la guardò come rapito.
Quello era l’aspetto della “mamma” che aveva sempre osservato, con un misto di timore e meraviglia, nella foto che Splinter teneva sul piccolo altare della stanza del rifugio.
Quante volte aveva fantasticato su di lei, quante volte si era immaginato da piccolo di poterla incontrare, pur sapendo che mai sarebbe stato possibile…
Eppure… Eccola lì!
La figura più vicina ad una madre che lo aveva accompagnato nei suoi sogni di bambino.
“Perché sei qui?” chiese Michelangelo “E’ successo qualcosa di brutto al maestro Splinter?” la voce tremava, ma Tang Shen lo interruppe subito.
“Yoshi è vivo, ma al momento non può raggiungervi. Pensa così tanto a voi da essere riuscito a richiamarmi anche se solo per mandarvi un messaggio.” La donna  lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise.
“Ho voluto cominciare da te, dal figlio minore che ha sempre creduto in suo padre e non ha mai perso la speranza.”
Una lacrima scese dagli occhi di Mickey. Quello che Thang Shen aveva appena detto lo commosse profondamente.
Si sentì sereno e pronto ad affrontare nuovamente i giorni a venire.
Sarebbe stata dura, ma ora sapeva che suo padre era vivo!
“Grazie mamma!” disse tirando su col naso.
A Michelangelo sembrò di intravedere uno sguardo di gratitudine negli occhi di Tang Shen. La donna si avvicinò a lui e lo sfiorò per dargli un bacio sulla fronte. “Avrei tanto voluto farti da madre, Michelangelo, a te, ai tuoi fratelli, a tua sorella. Purtroppo non mi è stato possibile, e rimane il mio più grande rimpianto.”
Mickey avvertì un soffio delicato, avrebbe tanto voluto abbracciarla, ma sapeva che non sarebbe stato possibile. Si stese nuovamente nel letto, spinto dal quella leggera brezza che sembrava venire dal nulla.
“Adesso dormi piccolo mio.” Sussurrò il fantasma.
Si sentì improvvisamente molto stanco. No! Non voleva dormire! Voleva stare con sua madre, Voleva raccontarle tante cose che lei non sapeva, voleva prometterle che avrebbe fatto di tutto per tirare su il morale ai fratelli e che si sarebbe dato da fare per far stare bene anche Leo!
“Lo so, figliolo. Lo so! So benissimo di poter contare su di te.” Cullato dalle ultime parole di sua madre,  Michelangelo si addormentò sereno.
 
 
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Buonasera a tutti. Questa è una "prova" che faccio di scrittura di fanfic.
Non sono assolutamente brava a scrivere, nelle descrizioni sono una frana, ma volevo provare a mettere per scritto un'idea che mi frullava in testa da un po' di tempo. Chiedo venia per questo mio bislacco tentativo.
Amo molto il personaggio di Tang Shen, in tutte le sue incarnazioni! Ho preso spunto dal fumetto IDW per la "figura materna" e l'idea dal primissimo film, quando Splinter appare ai suoi quattro figli. Un bel guazzabuglio della mia mente, vero? XD
Non so quando e se riuscirò a scrivere i rimanenti due capitoli, purtroppo il tempo è tiranno e nei prossimi giorni mi sarà impossibile mettermi a scrivere "seriamente".
Abbiate pazienza! Un grazie a chi proverà a leggere questa storia e scusate per gli errori che sicuramente ho fatto.
Grazie di cuore.
Momiji
   
 
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