Disclaimer: tutti i personaggi di The Last of Us presenti in questa fan fiction non appartengono all’autrice, ma appartengono alla Naughty Dog e a chi detiene i diritti sul videogioco. Questo racconto è stato scritto per puro divertimento personale e quindi non a scopo di lucro. Di conseguenza nessun copyright è stato violato.
La trama del racconto, ispirata agli avvenimenti di The Last of Us, è stata invece ideata dall’autrice (Elly J) che quindi ne detiene il copyright, vietandone così la riproduzione altrove.
La riproduzione altrove e qualsiasi citazione è ammessa solo se l’autrice ne ha dato il consenso.






Strisciando all’indietro mi ero graffiata tutti i palmi delle mani. Avevo il respiro corto e non riuscivo a controllare nessun muscolo del mio corpo; stavo tremando vistosamente.
Sentivo il sangue che mi colava lungo il viso, lungo le guance, lungo il naso e la bocca.. ma quel sangue non era il mio.
- Joel.. - guardai l’uomo con occhi imploranti, ma non sapevo nemmeno io cosa implorassi.
- Ellie, stai bene? - mi chiese lui di rimando avvicinandosi a me e prendendomi per le spalle.
Lo guardai per alcuni secondi negli occhi, poi spostai lo sguardo sul corpo senza vita di Sam che stava alla mia destra, completamente immerso in una pozza di sangue.
- C-come.. come.. - balbettai. Non riuscivo a credere a quello che era successo. Non poteva essere successo.. perché?
- Ellie, dobbiamo andare via. Qualcuno potrebbe aver sentito gli spari. - mi disse dolcemente Joel, anche se nella sua voce potei scorgere una leggera impazienza.
Rimasi con lo sguardo fisso sul corpo immobile di Sam, incapace di staccare gli occhi da esso. Come era potuto succedere? Perché non aveva detto di essere stato morso?
- Ellie! - questa volta Joel mi scrollò per le spalle - Dobbiamo andare, ora!
Spostai lo sguardo verso l’uomo, guardandolo negli occhi. - Joel.. - dissi con un soffio di voce. Poi le lacrime iniziarono a rigarmi le guance sporche del sangue di Sam.
Joel mi strinse forte a sé. - Piccola, dobbiamo andare. - mi sussurrò in un orecchio - Mi dispiace tanto.
Riuscii a stento a trattenere i singhiozzi, ma non impedii alle lacrime di bagnarmi il viso.
- Andiamo. - risposi annuendo appena. Poi avvolsi il collo di Joel con le mie braccia e lui mi sollevò stringendomi forte.
- Non preoccuparti, andrà tutto bene. Ok? - disse lui.
Io non risposi. Non ci credevo più che le cose potessero andare bene. Sam era morto e con lui anche suo fratello Henry. Non era giusto, non lo era.
Iniziai a singhiozzare, prima piano, poi sempre più forte. Joel non diceva nulla, ma sentivo che quando singhiozzavo mi stringeva più forte.
Stavo perdendo tutto: la calma, l’autocontrollo, la speranza, quella poca felicità che mi rimaneva.. e le persone che amavo. Per la prima volta in tutta la mia breve vita pensai che non ce l’avrei fatta a sopravvivere in quel mondo così ostile.
Joel aumentò l’andatura e iniziò a correre leggermente.
Scappare, sempre scappare. Non vivere, ma sopravvivere, con le unghie e con i denti.. con tutta la forza che ogni essere umano aveva dentro di sé.
Mi strinsi forte a Joel, l’unica persona che ancora lottava per sopravvivere.. l’unica persona che, nonostante la crudeltà di quel mondo ostile, riusciva ancora a trovare un appiglio per non affogare.. l’unica persona che mi era vicina e mi insegnava a lottare a mia volta.
Sì, sarei riuscita a sopravvivere. Sarei sopravvissuta per i miei sogni, per le mie speranze, per il mio futuro.. e per lui.. per Joel.