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Autore: SinnerCerberus    20/10/2008    1 recensioni
Prologo di una Fiction originale, uscita così all'improvviso. Ambientato nel 2200 a Neapolis, isola artificiale che invoca le passate città meridionali, prima di tutto Pompei. Ascoltate http://www.youtube.com/watch?v=q2IN8X49h2U mentre leggete, fa molto effetto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La Terra. La nostra Terra. Uno dei pianeti che girano intorno al sole, uno dei miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di pianeti esistenti. Ogni pianeta è avvolto da sfere di energie, onde spirituali che racchiudono la più intima e profonda esistenza che fin dalla nascita del nulla, circolava nel vuoto. I corpi celesti sono collegati tra loro. Spiriti viaggiano da pianeti a pianeti, legandoli in modo unico. Nessuno può sapere a cosa serve davvero questo legame, né perchè esiste. Semplicemente c'è, semplicemente circola. Lega gli elementi tra loro; nulla avrebbe senso senza lo spirito. C'è e c'è sempre stato. Un'unica ragnatela si estende verso l'infinito, espandendosi continuamente. Lo spirito ci sarà sempre. Aleggia per le strade, come una nebbia invisibile. Noi la respiriamo, noi ci viviamo. Tutto esiste grazie allo spirito. La luna e la terra, e sì torniamo a parlare del nostro pianeta, sono collegati da quest'enorme fascio di spirito. Tutti gli eventi che abbiamo sempre guardato affascinati, esistono perchè esiste lo spirito. E' un'essenza così basilare, così ovvia, che nessuno si stupirebbe, se ne venisse a conoscenza. Nello spirito è scolpito il passato, il presente ed il futuro. Nello spirito è inscritto il perchè. Un veggente riesce a leggere gli eventi respirando il miasma invisibile. E' per questo che non si può decidere di diventare un chiromante, un veggente, o una qualsiasi professione che si basa sulla conoscenza del tempo. L'uomo nasce nell'acqua, ma un prodigio nasce nel vino. Un bimbo prodigio nasce intriso di spirito, e muore intriso di spirito. E' questo il segreto degli indovini. Non che loro lo sappiano, è probabile che pochi al mondo riescano davvero solo a concepirne l'esistenza. Ma qualcuno c'è stato. Partiamo dall'inizio. Nella stazione centrale di Neapolis, una donna partorì. La madre era una ubriacona, difatti il bebè uscì tra liquido umano e vino, non a caso ho fatto un paragone del genere, prima. Qualche giorno dopo fu trovato tra i cassonetti della spazzatura da un poliziotto, perfettamente sano. Fu adottato da qualche famiglia benestante, ed a venti anni fu colpito da un'illuminazione. Concepì qualcosa di molto simile allo spirito, il che fu un grande passo. Da allora riflettè, pensò, rimurginò e scoprì che ogni cosa a cui arrivava era indissolubilmente vera. E da allora continuò a cercare la verità tramite il pensiero, la sensazione, la percezione. C'erano tante cose che non sapeva, tante cose che non vedeva. Così cominciò a studiare le arti arcane. Con l'aiuto della sua visione, ogni segreto magico gli era svelato. Conobbe così l'altro mondo, le pure essenze, gli elementi, I mostri, gli obbrobri, gli antichi studi. Sapeva che la visione che desiderava era vicina. Comprese la magia, l'alchimia, la chimica, la fisica, ogni arte intrecciata nell'esistenza del mondo. Uccise, salvò, intrecciò vite, ma ciò che desiderava gli sfuggiva, continuamente. Comprese, poi, cosa gli mancava. Anzi, cos'aveva di troppo. La vista lo legava alle cose materiali. E decise di sbarazzarsene. Si privò dell'organo visivo. La conoscenza lo avvolse, la concezione dello spirito totale, per quanto concesso ad un uomo, era sua, finalmente. Si avvolse con un mantello, e abbandonò il suo antro. Non aveva più bisogno di studiare, ora doveva solo conoscere la terra. Abbandonò anche il suo nome, di cui non c'è bisogno di venire a conoscenza, data la poca rilevanza. Piuttosto, scelse un nuovo nome, un nome di rinascita. Da allora naque Laas Gare, un uomo senza cognome con la presunzione di definirsi saggio di mestiere. Un'altra cosa è da prendere nota di Laas Gare. Durante il suo infinito pellegrinaggio, incontrò una vedova moribonda. Era evidentemente incinta, e lo pregò di salvare il suo bambino. Purtroppo il tempismo del veggente fu pessimo. La donna morì in poco tempo, e le esalazioni vitali fluirono via dal cadavere. Ma non abbastanza velocemente. La natura spesso è caritatevole, leonesse accudiscono gazzelle, cani giocano con gatti disabili, anche il saggio poteva dare una possibilità a quell'anima. Usando l'alchimia, creò una nuova vita con pochi elementi a disposizione. Un essere mostruoso ora gli saltellava intorno. Un misto tra un ratto, un cane ed un feto, gobbo, deforme, aveva aperto gli occhi. E sapeva che quell'uomo alto, dai capelli lunghi e senza occhi, era suo padre, il suo maestro, il suo padrone. Il saggio chiamò la bestia Aro, e lo accudì. Non era inorridito dal suo aspetto deforme, perchè la sua visione andava oltre. Gli diede la parola, l'intelligenza, e lo usò come servo. Quest'introduzione è importante, apre gli occhi su determinati eventi che riguarderanno un altro personaggio. Un altro personaggio nato dal saggio Lees Gare, né per pietà né per burla.
  
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