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Autore: Akeryana    02/11/2014    5 recensioni
Conosciamo la storia di Leon e Violetta, ma quella di Jorge e Martina è sempre stata un mistero. Ma tutti i segreti saranno svelati.
[Dal prologo]
Leon e Violetta sono dal medico per via dei dolori al ventre della donna e a badare al piccolo Jorge c’è il nonno, Jorge.
< Nonno come vi siete conosciuti tu e la nonna? >
< Piccolo mio è una storia lunga >
< Abbiamo tutto il giorno >
Paring: Leonetta, Jortini e sorpresa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu eres mi sueno mas lindo'
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Prologo

Leon e Violetta erano dal medico per via dei dolori al ventre della donna e a badare al piccolo Jorge c’era il nonno, Jorge.
 
 
<<   Jorge prova a prendermi   >>  gridò l’amata mentre correva scalza sul pavimento. Teneva i lati del vestito rosa tra le mani così da non inciamparci e non cadere.
<<   Martina nelle tue condizioni non dovresti correre   >>   anche il re gridò, rimproverando l’amata che proprio tre giorni fa aveva scoperto di essere incinta.
Martina si sedette sul corrimano delle scale e ci scivolò procurando un colpo di cuore al re, che se le fece a piedi.
Una volta terminate le scale Martina si nascose dietro una parete per fare uno scherzo al suo amato che, appena arrivò alla fine, non vedendola si preoccupò. Fece qualche passo avanti e dopo la donna gli saltò addosso prendendolo alla sprovvista e facendoli cadere entrambi sul tappeto rosso che ricopriva i pavimenti del palazzo.
Mentre lei rideva lui la fissava infuriato.
<<   Quante volte ti ho detto di non correre per il palazzo nelle tue condizioni?   >>    chiese sarcastico, ovviamente, ma arrivò lo stesso una risposta.
<<   Sono incinta da tre giorni quindi direi…tre   >>   disse scherzando nel tentativo di smorzare la situazione, ma appena notò che Jorge non intendeva passare oltre sfoderò la sua arma vincente: la sua faccia da angioletto.
Allargò gli occhi mostrando le iridi nocciola, uscì il labbro inferiore e chinò di poco la testa da un lato.
<<   No, questa volta non cedo  >>  disse cercando di mostrarsi sicuro, ma non lo era nemmeno nelle sue parole.
Lo continuò a fissare, sapeva che stava per cedere. Infatti dopo pochi secondi…
<<   Va bene, hai vinto tu! Di nuovo   >>    si mise una mano sulla faccia.
Martina lo abbracciò e lui ricambiò   <<   Tanto lo so che mi ami tanto e che non puoi avercela con me per più di due minuti   >>  
<<   Tu sei la mia unica debolezza Martina   >>   disse il sovrano prendendo il viso dell’amata tra le mani e baciandola dolcemente. Sarebbero rimasti anni in quella posizione ma fu lei a interrompere.
<<   Ma quante volte ti devo dire che mi devi chiamare Tini?!   >>   si finse arrabbiata e i due scoppiarono in una fragorosa risata. Con lei al suo fianco, i suoi giorni sarebbero stati pieni di amore, gioia e risate. Lui lo sapeva bene.
 
 
<<   Nonno   >>  lo chiamò il nipote andandogli in contro.
<<   Dimmi Jorge   >>   gli disse, ancora non si era abituato a essere chiamato nonno. Anche se il bambino ormai aveva un anno.
<<   Papà mi ha portato in una stanza con una chitarra e un pianoforte e mi ha raccontato che i primi ad entrarci siete stati tu e la nonna. Davvero?   >>   chiese il piccolo, ma era evidente che il suo scopo era un altro.
<<    Si nipote mio   >>   si inginocchiò davanti al piccolo   <<  Ma non è quello che vuoi sapere, vero?   >> 
Il piccolo iniziò a tormentarsi le dita    <<    Nonno come vi siete conosciuti tu e la nonna?   >>   chiese per poi guardarlo negli occhi.
Jorge ne rimase piacevolmente sorpreso   <<  Piccolo mio è una storia lunga   >>   lo avvisò.
<<    Abbiamo tutto il giorno   >>   
L’uomo rise, si alzò, prese la mano al nipote e i due iniziarono a passeggiare.
<<   Tutto è iniziato quando…  >> 
 

Jorge era seduto sul suo letto nella sua stanza a leggere un libro quando suo fratello, Felipe, aprì di colpo la porta facendo sobbalzare il fratello minore dallo spavento.
<<   Jorge sbrigati, nostro padre vuole vederci   >>   gridò entusiasta.
<<   Dal tuo comportamento deduco che sai di cosa si tratta   >>   disse Jorge alzandosi dal letto e dirigendosi verso il fratello.
<<   Certo, è talmente ovvio. Vuole dirmi che tra un mese ci sarà la mia incoronazione    >>   
I due camminavano per il corridoio, uno sicuro di se e l’altro confuso per le mille domande che gli vagavano per la mente.
<<   Ma se vuole annunciare la tua incoronazione cosa c’entro io?   >>    chiese il minore.
<<   Non farla tanto lunga, di certo vuole farti assistere alla nascita del nuovo regno di tuo fratello maggiore   >>   disse sicuro di se, ma Jorge credeva che non era quello il motivo.
Appena entrati nella sala del trono videro il loro vecchio padre seduto sul trono e al suo fianco Crumbs che li fissava euforico come mai. I due fratelli si inginocchiarono ai piedi del trono e aspettarono un suo comando per alzarsi.
<<   Potete alzarvi, futuro re   >>  si alzò Felipe   <<    E futuro consigliere   >>   si alzò Jorge.
<<   Padre cosa volevate dirci?   >>  chiese Felipe non potendo attendere un minuto di più.
<<   Felipe non fasciarti la testa prima di essertela rotta   >>   gli consigliò il padre e lui non capì, mentre il secondo genito ascoltava.   <<   Comunque vi ho fatto chiamare per annunciare l’incoronazione del nuovo re…   >>   il maggiore attendeva di sentire il suo nome mentre Jorge rimase parecchio confuso dalle occhiate furtive che gli dava il suo maestro Crumbs.    <<  …Jorge   >>  
I due fratelli sgranarono gli occhi sconvolti e dissero in coro stupiti   <<  Cosa?!   >> 
Il padre si alzò dal trono e andò di fronte il figlio minore mettendogli le mani sulle spalle   <<  Ho riflettuto a lungo e ho deciso che sarai tu a prendere il mio posto   >>  
Felipe uscì infuriato mentre Jorge fissava il padre confuso.
<<   Ma padre, Felipe è il maggiore, lui deve essere il sovrano   >>  
<<   Non conta l’età ma la saggezza, l’onore, l’altruismo e un cuore puro. Purtroppo tuo fratello non ha queste qualità, mentre tu si ed è per questo che sarai un buon sovrano   >> 
 
<<   Lo zio Felipe come la prese?   >>   chiese il bimbo ingenuamente.
<<  Non molto bene, infatti non mi parlò per molto   >>   rispose con un sorriso amaro il nonno.
<<   Dai nonno continua che sono curioso   >>  
 
Il giorno dopo Jorge e Crumbs andarono a fare una passeggiata per il paese, Jorge era conosciuto da pochi nel paese ma era sempre meglio non rischiare, quindi si mise un mantello marrone che gli copriva pure la testa come un cappuccio e camminò indisturbato.
<<   Ancora non ho capito il perché di questa passeggiata   >>   disse Jorge con un espressione amareggiata, era da quando aveva saputo che sarebbe diventato re che aveva quella faccia.
<<    Devi vedere prima il tuo popolo per conoscerlo e capire di cosa ha bisogno, per poi tu, come re, dargli ciò di cui necessita   >>   gli spiegò Crumbs.
<<  Allora che ne dici se vado a fare una passeggiata da solo?   >>  chiese lui.
<<  Certo    >>
I due si separarono, Jorge andò verso la piazza e il maestro verso il mercato.
Una volta arrivato in piazza si guardò intorno e vide molta gente messa intorno a qualcuno, lui incuriosito si fece spazio tra la folla e una volta arrivato alla fine di quella massa…Sgranò le iridi smeraldo di fronte a quella visione angelica.
Era la fanciulla più bella e aggraziata che avesse mai visto. Aveva i capelli castano scuro sopra con delle punte biondo scuro sulle punte, i suoi occhi erano nocciola mentre la sua pelle era parecchio abbronzata, di certo stava molto tempo fuori, sotto il sole.
Molta gente le passava accanto e gettava degli spicci nel barattolo di fronte a lei, lo facevano per ricompensarla di avergli donato il suono armonioso della sua voce soave mentre cantava.
Ahora sabes
que yo no entiendo lo que pasa
sin embargo se
nunca hay tiempo para nada
Agitava la mani in un modo così aggraziato che gli sembrava una ballerina di danza classica. Di solito per rendere stupenda una canzone c’era bisogno della musica, per lei no. Bastava solo la sua voce a rendere perfetta quella piccola sinfonia.
Pienso que no me doy cuenta
y le doy mill y una vueltas
mis dudas, me cansaron
ya no esperare
Ad un certo punto i bambini iniziarono a ballarle in torno e un bambino con i capelli mori, che poteva avere sette anni, le si avvicino e le fece in inchino chiedendole di ballare, lei, senza smettere di cantare, rispose all’inchino e accettò.
Y vuelvo a despertar
en mi mundo siento lo que soy
y no voy a parar
ni un segundo
mi destino es hoy
Non stavano ballando, stavano facendo dei piccoli saltelli mentre giravano e giravano, eppure si divertivano. I bambini ridevano e sulle labbra di lei era spuntato un sorriso solare, Jorge desiderava vivere in quel mondo, ma non era il suo destino.
Però a interrompere quella pace furono le guardie che arrivarono e gli abitanti scapparono da una parte all’altra.
“Perché scappano? Le guardie aiutano la gente, no?” pensò Jorge, ma venne distratto dal suono delle grida di quella fanciulla.
<<  Lasciatemi, non ho fatto nulla di male   >>   gridò lei.
<<   Elemosinare va contro la legge e per questo dovrai scontare la tua pena nelle celle del palazzo   >>   disse la guardia che le teneva il polso e che la stava trascinando contro la sua volontà.
<<  Lasciatela immediatamente  >>  ordinò Jorge ma le guardie non lo riconobbero per via del suo “travestimento”.
<<   E tu chi saresti? Il suo fidanzatino?   >>  chiese una guardia prendendolo in giro per poi scatenare l’ilarità tra i suoi colleghi.
<<  No, io sono il principe Jorge   >>   si tolse il mantello mostrando il suo volto.
<<  Principe Jorge, vi chiediamo umilmente perdono  >>  disse una guardia inginocchiandosi, seguita a ruota dai suoi colleghi.
<<  Principe?!   >>  chiese stupita la ragazza mentre fissava il principe con le iridi nocciola sgranate per la sorpresa dell’evento.
 
 
Nota autore: Salve a tutti, era da molto che volevo caricare questa storia ma prima volevo terminare alcune faccende. Comunque cosa ne pensate? Molti mi hanno chiesto cosa c’entrava la storia di Jorge e Tini con questa storia (essendo che nella scorsa storia i protagonisti erano Leon e Vilu) ma ora spero abbiate capito. Il nonno, Jorge, racconta al nipotino, Jorge (in questa storia ci confonderemo molto per questo motivo XD), di come lui e la sua amata Tini si sono conosciuti, come hanno fatto a stare insieme dopo mille avversità. Ma volevo avvisarvi che la storia durerà poco ma cercherò di renderla il più interessante possibile. Comunque ditemi che ne pensate e un beso. 
  
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