“Sta bruciando! Sta andando a fuoco”.
Quelle urla. Non poteva essere vero. Guardava ancora quel tetro spettacolo e ancora non ci credeva.
Quelle fiamme... Non erano normali, non si erano mai viste, erano innaturali, troppo alte, troppo indomabili, troppo dannose, troppo... scure.
Quel colore gli aveva fatto già capire la natura dell’incendio.
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Orfana, rinchiusa in una stupida accademia per fenomeni da baraccone.
Era in grado di provare solo odio, per il mondo, per gli altri, per il genere umano, per sè.
Quei tre nomi sulla sua pelle erano un monito perenne, una pena che non avrebbe mai finito di scontare. Destinata all'oblio, all'oscurità e alla solitudine. Un'ombra.
Ma un'altra ombra, altrettanto dannosa, altrettanto instabile, fu così stupida da innamorarsi di lei.