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Autore: Angel27    04/11/2014    2 recensioni
Loki, accorciò la distanza tra loro con brevi falcate, prese Sigyn per i polsi e la sbattè con violenza alla parete. La ragazza gemette per il dolore chiuse d'istinto gli occhi, lasciando andare la testa contro la parete.
"Tu...- sibilò, e la ragazza schiuse lentamente le palpebre- il tuo pensiero mi tormenta giorno e notte! Per le tue smancerie vengo deriso dall'intero regno!" concluse irato.
"Voi non siete così..." sussurrò Sigyn, sfidandolo con lo sguardo.
"Ah no?"...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre immaginato la mia vita lunga e felice, con un marito da amare e dei figli da crescere ed accudire, ma il destino ci riserva misteri che solo il tempo può svelare.
Hyn, guardava con occhi colmi di lacrime la donna che giaceva inerme nel letto dalle candide lenzuola bianche.
"Hyn lui dov'è?"  sussurrò a fatica Sygin,
"Non vi sforzate, il re sta arrivando." rispose l'ancella prendendo la mano della regina con delicatezza.
La porta si aprì di colpo e Hyn balzò in piedi col capo chino, in segno di rispetto. 
Gli occhi scarlatti del re degli Jotun si soffermarono di sfuggita sulla ragazza.
"Mia regina." sussurrò sedendosi accanto a Sygin e prendendole la mano. Nonostante la pelle di Loki fosse fredda come il ghiaccio, la donna non rabbrividì, piuttosto si beò del contatto col suo amato.
"Mio re,- disse sorridendo, trascurando il dolore lancinante al ventre- il vostro erede è arrivato. Ho allietato almeno un po' il vostro animo?" chiese.
"Mia regina mi avete reso fiero per un primogenito tanto bello e sano." nel dire quelle parole le carezzò una gota dolcemente.
"Oh destino crudele, che non mi permetti di condividere questa gioia col mio amore. Mio signore, la mia misera vita sta giungendo al termine ora che la gioia di un figlio allieta questo palazzo." Sussurrò quelle parole con le lacrime che minacciavano di rigarle le guance. Loki guardò perplesso ed ansioso l'ancella che oramai piangeva senza sosta.
"Cosa significa?- chiese irato- Parla!" le ordinò vedendola ostinata nel suo tacere, "M...mio signore la regina ha affrontato un parto molto difficile e purtroppo i guaritori non hanno potuto far nulla, p...per impedire l'emorragia. Non v'è modo di fermarla e la quantità di sangue persa è notevole...mi dispiace..." Concluse con voce rotta dal pianto. 
"No, non può essere, non ora!" tuonò preso dal dolore e la rabbia 
"Mio re, il mio compito è concluso. Sono venuta al mondo per dare un'erede al mio signore e così è stato. Se la mia vita continuasse non avrebbe più un senso." Sussurrò la regina debolmente.
"Considerate dunque senza valore l'amore che ci lega?" chiese con voce incrinata dal dolore.
Sigyn sorrise con la stessa dolcezza disarmante, che aveva conquistato il cuore gelido di Loki e che tuttora abbatteva ogni barriera del temuto re degli Jotun.
"Come potrei amor mio? Più di ogni cosa al mondo desidero vivere al tuo fianco per l'eternità, ma il Fato ha deciso per noi." calde lacrime rigarono il viso della fanciulla e Loki la strinse con dolcezza in un tenero abbraccio. Improvvisamente un'idea gli attraversò la mente ed allontanatosi di poco dalla consorte sorrise soddisfatto.
"Tu vivrai mia dea!"

Un anno prima

Pianti e stridore di denti, questo si udiva nell'infelice città d'oro. 
Sigyn la bella e delicata fanciulla dai capelli oro si prostrò dinnanzi all'imponente figura del Padre degli dei.
"Figlia mia, l'oracolo ha parlato.- cominciò in tono grave l'anziano re- Per far cessare i conflitti tra il regno eterno ed il pianeta del gelo senza fine, si necessita di un'unione solenne...un matrimonio." la voce del re rotta dalla tristezza e dal pianto che da uomo e dio dovette reprimere.
"Padre la mia vita ha come unico fine il servirvi, dunque parlate, se è una simile unione che il fato mi impone sarò ben felice di maritarmi." la dolce fanciulla intervenne per alleviare le sofferenze del padre che alzando lo sguardo non poté non arrendersi davanti a tanta dolcezza ed obbedienza.
"Le Norne hanno dato il loro vaticino. Il re degli Jotun sarà il tuo sposo." annunciò non riuscendo a trattenere più le lacrime.
La ragazza se è possibile divenne ancora più pallida e le sue iridi miele rimasero fisse nel vuoto per un tempo che le parve infinito.
"È dunque questo che volete?-tuonò Odino preso dalla collera- Per anni ho governato cercando d'essere un re saggio e benevolo. Ed ora la gioia della mia casa viene portata via da dei barbari? Oh destino infame, quale torto ti abbiamo arrecato, perché codesta fanciulla, dalla purezza infinita, debba essere schiava di un mostro temuto dal suo stesso popolo. Darei volentieri la mia vita se ciò potesse salvarla da questa disgrazia." 
Le urla di Odino rimbombarono per tutti i nove regni, le grida disperate di Frigga lacerarono il cuore dei sudditi di Asgard.
La tenera fanciulla accorse a consolare la povera regina che si batteva il petto afflitta. 
"Oh madre accetterò senza indugio la volontà del Fato. L'unica aspirazione di una donna è dare la vita per il proprio consorte e per la sua prole, non è dunque motivo di gioia un evento tanto lieto? Non disperatevi poiché sono certa che nella sua saggezza il re di Jotunheim saprà essere un buon marito." disse la principessa abbracciando teneramente la madre.
"E voi padre non disperate, poiché è giunta la tanta agognata pace e non potrei essere più onorata del sapere che sarò io il mezzo per la quale giungerà. Nella mia misera vita non ho compiuto gesta degne di lode o di una qualche utilità, finalmente potrò contribuire al bene del regno e dare uno scopo alla mia vita." continuò rivolgendosi al padre.
Thor ascoltava in silenzio stringendo nervosamente i pugni, tanto da far diventare le nocche bianche.
"Dunque accetti, sorella, una condanna simile?-tuonò irato- Vai a morire per l'illusione di una pace impossibile?!" concluse fulminandola con lo sguardo.
"Io non scelgo, Thor, obbedisco. Credo fermamente che il destino riservi a ciascuno imprese gloriose e scelte colme di coraggio, è giunto per me il momento di intraprendere quelle scelte. Arriverà il giorno in cui capirai le mie parole," rispose Sigyn pregando il padre con lo sguardo affinché comprendesse la sua scelta.
Odino con infinito dolore ordinò alle ancelle di preparare la sventurata figlia per le nozze.

Il corteo di vergini in bianche vesti danzava per la bella fanciulla sulla dolce melodia delle cetre. Non sorrisi, ma lacrime rigavano i volti delle ancelle e degli asgardiani riunitisi per dare l'addio alla principessa, la luce di nove regni.
Fu con immenso dolore che il Guardiano del Bifrost accolse la sventurata fanciulla al portale, che l'avrebbe condotta sul pianeta del ghiaccio eterno.
"Mia signora che gli dei vi proteggano!" disse battendo il pugno su petto ed inginocchiandosi.
"Nobile Haimdall dovrei essere io a prostrarmi davanti a voi." disse dolcemente facendo cenno di alzarsi.
"Tenete questa vi aiuterà a non dimenticare la vostra casa." detto ciò le mise al collo  una catenina dorata con un ciondolo ambrato.
"Vi ringrazio di cuore."rispose stringendo il ciondolo nella mano candida.
Odino e Frigga avvolsero la loro bambina in un lungo e doloroso abbraccio d'addio.

"Avere te bambina mia dono di un dio o dell'inferno, avere te è un crimine dove chi ha colpa è chi subì. Mi uccide chi ti guarda già con strategie, con voluttà, chi nel tuo cuore avrà il posto mio e salutando dirà “Signore addio”. Da allora in poi non parlerò mai più di noi. Ti scorderò, non sentirò, mi stordirò....bambina mia...rimani qui..."sussurrò l'affitto re.

"Avere te bambina mia un’altra me è già poesia.
Quegli occhi tuoi uguali ai miei e un giorno poi già donna sei,
ora volerai senza di me, ma se cadrai sarò con te e rimani ancora un po’ qui con me
da madre io ora lo chiedo a te, negli occhi tuoi piangono i miei nessuno mai dividerà quello che è unito già." continuò la regina tre le lacrime.

"Madre, Padre- disse la principessa alzando gli occhi lucidi- vi amo ora e sempre, un giorno forse potremo stringerci nuovamente in un abbraccio carico d'amore e finalmente saremo felici insieme."sussurrò dolcemente.

"Mio dolce e valoroso fratello, il destino ha riservato una sorte grande ad un'essere piccolo. A te va il destino del nostro regno, ora finalmente la guerra sarà niente più che un brutto ricordo e tu sarai il valoroso re che hai sempre sognato d'essere. Vado via, ma il mio cuore resta e con lui anche il mio amore per voi." disse rivolgendosi al dio dei tuoni che stringeva con ira il Mjolnir.

"La sorte infame ha destinato te, così nobile e pura, ad un'essere tanto crudele! Darei volentieri in cambio il mio trono se potessi impedire una crudeltà simile." esclamò serrando la mascella nervosamente.

"L'obbedienza Thor è la prima virtù ed è la più grande gloria. Vivi con gioia la tua vita, io resterò con voi sempre. Nel primi raggi del sole, nel cielo cobalto del mattino, nella radiosa luna notturna, nella dolce brezza, nel forte fuoco." rispose sorridendogli con dolcezza.

"Questo non è un addio, ma un arrivederci. Sono certa che il fato ci farà ritrovare presto." Fu con queste parole che diede il saluto definitivo al pianeta natio ed alla sua famiglia, prima che il Guardiano aprisse il Bifrost che la teletrasportò in pochi attimi su Jotunheim.

Gelo e ghiaccio.
Gelo e ghiaccio accolsero la fanciulla non appena giunse sul pianeta degli Jotun.
Sigyn, per la sua nobiltà d'animo impose al re dei nove regni di non affidarle alcuna ancella, certa che la sventurata ragazza avrebbe sofferto per la lontananza dalla terra natia.
Fu così che si incamminò solinga per le lande ghiacciate affiancata da due Jotun, le cui fattezze la fecero inorridire non poco, ma la regalità e la purezza della fanciulla risvegliarono gli spiriti buoni di quella terra austera. 
Le fate di ghiaccio, infatti, le apparvero dinnanzi lasciando sconcertati i due giganti che le fissavano allibiti. Le bellissime fate dai capelli bianchi e turchini presero a danzare dinnanzi la fanciulla creando un gioioso corteo nuziale che strappò un caldo sorriso alla principessa che prese a danzare con loro.
Man mano che avanzava a passi leggeri le sue vesti mutavano divenendo da blu notte a bianche ed oro, fino a creare uno splendido abito nuziale bianco, ricamato per intero da piccoli fiocchi di neve dorati, sembrava splendere di luce propria, mentre sulle spalle una soffice pelliccia bianca l'avvolgeva donandole calore.
Quando giunse davanti al popolo di quel regno indugiò per un'istante, prima di proseguire tra l'enorme folla di Jotun, che si estendeva fino all'imponente trono di ghiaccio.
Le fate alzarono il lungo strascico della ragazza aiutandola a sfilare dinnanzi i giganti di ghiaccio, come un agnello al banchetto dei lupi, la principessa procedeva fiera tra gli Jotun incantati da tanta bellezza.
Sigyn, non smise nemmeno per un secondo di osservare il suo futuro sposo seduto sull'alto scranno di ghiaccio, e si stupì nel constatare di quanto quel re fosse minuto rispetto agli altri giganti e dei suoi capelli neri in contrasto col blu della sua pelle. 
Gli occhi scarlatti di Loki esaminavano con sommo interesse quella nobile e fragile figura, ne rimase incantato e quando giunse finalmente ai piedi del suo trono si alzò, ergendosi in tutta la sua altezza.
"Figlia di Asgard, a cui rendono onore perfino spiriti creduti solo leggende, sii la benvenuta nel regno di ghiaccio. Come promesso il mio popolo non ingaggerà più alcuna lotta contro il regno eterno, poiché il Padre degli dei ha reso onore al passo d'alleanza." annunciò solenne e Sigyn non poté far a meno di restare incantata dalla melodia soave della sua voce.
"Mio re- disse inchinandosi- vi ringrazio per la vostra accoglienza. Sappiate che è un'onore per me questa unione, che porterà frutti di pace e serenità per i nostri popoli." concluse mentre in lei il timore per quella creatura e l'interesse per la stessa ingaggiavano una fitta lotta.

Loki la raggiunse, e le fate si scostarono aprendogli il passaggio, le prese una mano e pronunciò queste parole, mentre un filo dorato si intrecciava tra le loro mani legandole saldamente.
"Nå to sjeler sammen, to vesener skjebnebestemt til å leve med evigheten. Så er her brudgommen innbydende bruden og hedre henne respekterer alltid... de"

"...og her er bruden som ønsker velkommen brudgommen og tilhenger sender ham." rispose la ragazza ed il filo si tramutò in due fedi, rispettivamente alle dita dei due coniugi.

Loki sorrise udendo la risposta della ragazza, conosceva le strabilianti doti che quella fragile creatura possedeva.
E così furono legati due esseri, diversi nel corpo ed uguali nello spirito, esplose un lungo applauso che lasciò Sigyn di sasso, poiché di certo non si aspettava tanta gioia ed euforia, non poteva immaginare quale sorte l'attendeva. 
Il suo sposo, con un delicato gesto della mano, fece apparire un meraviglioso trono di ghiaccio, decorato ed ornato finemente. 
"Per voi..." sussurrò, Loki, facendola accomodare sull'alto scranno.
"Vi ringrazio" rispose lei con gratitudine, ammaliata ed impaurita da quegli occhi così diversi dai suoi eppure colmi di emozioni contrastanti che la ragazza non riuscì ad individuare.

La festa si protrasse a lungo e Sigyn ebbe modo di parlare col suo sposo. Notò, con immenso stupore, quanta furbizia ed astuzia risiedeva nell'animo del re.
Sigyn, dapprima prese a fissarlo immersa nei pensieri: indossava una tunica bianca, che lasciava scoperto metà petto, stretta in vita da una cintura di pelle, mentre sul capo portava una bellissima corona di diamanti, che contrastava con i capelli corvini.
Quando il re si voltò, incrociando il suo sguardo, la fanciulla sobbalzò avvampando di colpo.
"Perdonatemi sono una maleducata." ammise colpevole abbassando la testa.
"Quale colpa avreste? Ammirare ed osservare con tanta gentilezza il vostro sposo non richiede scuse." rispose carezzandogli la guancia dolcemente.
A quel contatto la ragazza non rabbrividì al contrario sembrò bearsene, ciò lasciò Loki sconcertato e sollevato. 
Il giovane re non si accorse, però, degli sguardi carichi di sdegno dei suoi consiglieri.
/-------/
Erano passati già diversi mesi, Loki aveva accolto la fanciulla con gentilezza, amore e riguardo, pretendeva che tutti la rispettassero poiché era la regina e come tale doveva essere considerata. Ora fissava immobile un punto impreciso della sala del trono, ornata in oro bianco e marmo del medesimo colore.
Non l'aveva previsto, forse si stava lasciando andare ai sentimenti, eppure da quando l'aveva vista la prima volta mentre giocava nei giardini di Asgard sorridente e raggiante, non poté far a meno di ammirarla in tutto il suo splendore.
Quegli occhi color del miele, quella voce soave e quei movimenti del suo corpo tanto delicati.
Non si rammaricava di averla chiesta in moglie, eppure ora nel suo animo si faceva strada la consapevolezza che quella donna avrebbe potuto cambiarlo, anzi che certamente l'avrebbe cambiato e questo lui non poteva permetterlo.
Fu quella notte stessa che decise di mostrare alla fanciulla il suo lato peggiore, la dolcezza e l'amore erano debolezze, dunque doveva tutelarsi ed impedire a queste di invadere il suo gelido animo.
"Mio signore abbiamo visto il modo in cui guardate quella fanciulla..." cominciò il primo dei fratelli, Þrymr, coperto da un lugubre cappuccio nero, giustiziere senza pietà e signore della città di Þjazi.
"Come vostre guide abbiamo il dovere di mettervi in guardia..." continuò il secondo,  Guðmundr, era il più raccapricciante dei tre aveva cicatrici che deturpavano visibilmente il suo volto e le cavità oculari vuote, signore delle popolazioni delle montagne di Galdhøpiggen.
"Quella donna sta corrompendo il vostro animo con la dolcezza e l'amore, di certo fa questo per indebolirvi." concluse il terzo, Bergelmir, che era il generale del suo esercito. Valoroso ed orrendamente spietato, dilaniava corpi con la stessa facilità con cui si beve un bicchier d'acqua. 
Loki non rispose, ai fratellastri, semplicemente si alzò dal trono e diretto verso le sue stanze, deciso a porre fine a quei pettegolezzi, infatti fu l'intervento dei suoi consiglieri a far scattare in lui quell'autodifesa immediata ed irruenta.
Entrò nelle stanze con foga, facendo trasalire le due ancelle, che stavano diligentemente preparando Sigyn per la notte.
"Lasciateci!" ordinò, e quelle a testa bassa si congedarono con timore.
"Qualcosa vi turba, mio signore?" chiese dolcemente la regina avvicinandosi al consorte lentamente.
Loki, accorciò la distanza tra loro con brevi falcate, prese Sigyn per i polsi e la sbattè con violenza alla parete. La ragazza gemette per il dolore chiuse d'istinto gli occhi lasciando andare la testa contro la parete.
"Tu...- sibilò, e la ragazza riaprì lentamente gli occhi- il tuo pensiero mi tormenta giorno e notte! Le tue smancerie mi fanno deridere dall'intero regno!" concluse irato.
"Voi non siete così..." sussurrò Sigyn, sfidandolo con lo sguardo.
"Ah no?- ribatté con scherno Loki ridendo- E cosa sarei un'essere puro e tenero? No, io sono il mostro da cui i genitori mettono in guardia i loro figli la notte, sono un'essere senza pietà che potrebbe spezzare in due il tuo esile corpo con un solo gesto della mano! Non hai idea del mostro che hai davanti." la sua voce era carica d'ira e frustrazione. Sigyn abbassò lo sguardo intuendo quale fosse la sua colpa.
"Mi dispiace,- sussurrò afflitta- i miei modi forse sono poco adatti alla vostra natura, eppure so che c'è del buono in voi. Il vostro cuore non è di ghiaccio, dunque perché volete reprimere questi sentimenti? Perché siete ostinato a definirvi un mostro senz'anima?" la sua voce salì improvvisamente lasciando Loki basito, nessuno si era mai permesso di contraddirlo in quel modo.
"Sei consapevole del fatto che potrei prenderti ora senza chiedere alcun permesso o parere, senza ascoltare le tue preghiere e suppliche. Potrei ucciderti, violentarti, renderti mia schiava ora, e tu non potresti dir nulla in contrario." sibilò al suo orecchio e Sigyn sentì brividi salire su per la sua schiena.
"Vi amerei comunque..." ribatté senza fallo.
A quell'affermazione Loki sgranò gli occhi allibito, che aveva detto? Lo amava, forse aveva sentito male, eppure era certo di avere compreso le sue parole. Dunque lei, una creatura tanto pura e delicata, amava un'essere tanto crudele e ripugnante?
"Non mentirmi, Sigyn." disse scrutando il suo sguardo in modo da cogliere un qualsiasi segnale di menzogna.
"Non potrei mai, so bene che sarebbe tempo sprecato." rispose sicura, lasciando nuovamente il re sorpreso per tanta intraprendenza. Loki lasciò andare le mani della ragazza,  che prese ad accarezzare il volto ed il petto del consorte lentamente.
"Vi amo con tutta me stessa e non ho altro desiderio che non sia il servirvi. Dunque disponete di me come più vi aggrada." sussurrò sensuale al suo orecchio.
Loki la prese in braccio e l'adagiò dolcemente sul letto.
"Dunque mi ami?" chiese scrutandola con attenzione, Sigyn sorrise.
"Si, mio re, vi amo." rispose lei baciandolo teneramente. 
Loki sentì un brivido percorrergli il corpo e ricambiò con vigore il bacio. Dopo essersi posto sopra di lei prese lentamente a sfilarle l'abito da notte e permise alla ragazza di fare lo stesso con la sua tunica.
Quando entrambi furono svestiti, Loki ammirò il corpo della sua sposa in tutta la sua bellezza e si sentì sporco, indegno di prendere la sua purezza. Sigyn, scorse subito lo sguardo afflitto di Loki e non perse tempo a consolarlo.
"Non dovete!- esclamò, e, resasi conto dell'irruenza delle sue parole, arrossì di colpo, mentre sul volto di Loki appariva un sorriso malizioso- Vi prego di smetterla di considerarvi un mostro, poiché non lo siete." concluse imbarazzata.
Loki la baciò dolcemente e in pochi attimi la sua pelle cambiò colore divenendo diafana, gli occhi mutarono in un meraviglioso verde smeraldo ed i suoi capelli corvini caddero scomposti sul suo viso. Sigyn sobbalzò stupita ed impaurita, con timore gli carezzò il viso donando al consorte un'espressione di pura confusione.
"Mia madre era un'asgardiana, da lei ho ereditato doti magiche e l'aspetto umano. Sono un ibrido Sigyn, metà asgardiano, metà Jotun, e tu hai saputo risvegliare il mio lato "umano" quello di un dio che ha passato la vita in cerca di vendetta." ammise affranto.
"Quella parte è sempre rimasta viva, solo che per anni avete deciso di ignorarla." rispose lei abbracciandolo teneramente.
"Hai saputo amare lo Jotun, ora potrai amare il dio?" la voce di Loki era quasi una supplica, Sigyn vi colse tutto il disperato bisogno d'amore.
"Vi amerò sempre, mio re." la sicurezza delle sue parole portò il dio a baciarla intensamente, la desiderava, voleva lei e lei sola. Desiderava impossessarsi di ogni centimetro del suo corpo e del suo essere, era come una dolce droga non poteva resisterle.
"Prendetemi..." sussurrò suadente, e Loki non indugiò oltre.

NOTA AUTRICE:

Si, sono io! XD
Sono tornata per rompervi ulteriormente le scatole.
Dunque in primis mi scuso per eventuali orrori grammaticali, vi prego perdonatemi la scuola mi tiene molto impegnata e non ho molto tempo per scrivere e correggere i capitoli. 
Riguardo ciò vorrei dare un AVVISO: sto scrivendo altre due storie riguardanti il mondo di Thor "ice king and angel queen" e "fratello e sorella", per chi sta seguendo queste ff informo che le continuerò e che i capitoli sono in via di sviluppo, il problema è che la scuola occupa molto del mio tempo, dunque mi è difficile revisionare e completare i capitoli. Vi prego perdonatemi! T.T 
Per quanto riguarda questa raccolta di one-shot, mi sembrava brutto non introdurre la coppia Loki/Sigyn, quindi ecco qua qualche capitolo su questa bella coppietta. Spero vi piaccia e come sempre siete invitati a lasciare una piccola recensione ovviamente non vi uccido se non lo fate, tranquilli, ma di certo, mi rendereste l'essere più felice di midgard, se mi lasciaste qualche piccola recensione! ^.^
PICCOLE PRECISAZIONI
Le parole di addio dette da Odino e Frigga sono prese dal testo "avere te" di Ama e cambia il mondo, un musical su Giulietta e Romeo, e leggermente modificate per adattarle al testo. 
Ho messo la voce OOC solo per precauzione vorrei mantenere il carattere dei personaggi, ma so già che non ci riuscirò, chiedo venia. T.T
I nomi dei fratellastri di Loki sono presi dalla mitologia norrena così come quelli delle città. Le parole pronunciate da Sigyn e Loki le ho tradotte dall'italiano tramite il traduttore, lo so sono pessima! -_-"
Vi avviso che essendo one-shot ci saranno salti temporali, ma manterrò comunque un filo logico (per dire XD).
Non credo di dimenticare nulla, ringrazio chiunque abbia letto con pazienza questa lunghissima nda e per aver letto questo capitolo.<3
Bye ;)
Angel27 
   
 
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