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Autore: DarkFairy12    04/11/2014    1 recensioni
"L'amore arriva all' improvviso. Ti colpisce quando meno te lo aspetti e a volte nemmeno te ne accorgi, per quanto veloce succede."
Hayley si trasferisce a San Diego e non sa cosa l'aspetta. Sa solo che vuole finalmente vivere la sua vita e chissà, forse l'amore folgorerà anche lei.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter 1

 

 

Di solito odio i lunedì mattina. C'è una strana pesantezza nell'aria e l'idea di avere un'intera settimana davanti piena di impegni e doveri mi fa venire sonnolenza.

Questo lunedì, però, è diverso. Sono seduta in macchina, nel parcheggio del palazzo dove vivrò d'ora in poi. Tanto agoniata indipendenza, finalmente sei arrivata. Ho pianificato il mio trasferimento a San Diego dal primo anno di superiori, quando sognavo di scappare dal paese di provincia in cui sono nata e cresciuta. Non so perchè proprio San Diego: forse perchè è stata la prima città che ho visitato, quando ho avuto la possibilità di uscire da quello sputo di paesino, durante una gita scolastica. Sta di fatto che mi è piaciuta subito. E adesso che ho raccimolato i soldi per trasferirmi, posso finalmente godermi la mia libertà.

Esco dall'abitacolo e entro nel palazzo. Non è male, ma nemmeno un edificio superlusso. Non c'è l'ascensore, quindi mi devo fare sette piani di scale. Non voglio immaginare come hanno fatto quelli che hanno portato tutte le mie cose.

Col fiatone arrivo davanti alla porta e quando entro nel loft, rimango piacevolmente sorpresa. Mi ricorda tanto la casa di Zoey Deschanel in New Girl. Amo quella serie e amo questa casa.

“Casa dolce casa!”esclamo.

Il mio telefono inizia a squillare. Mamma.

“Hey ma'.”

“Sei viva? Stai bene?” La sua voce preoccupata mi fa sorridere. Quella donna è incorreggibile, si preoccupa troppo.

“No. Mi hanno derubata, tagliato le gomme dell'auto e convinta a farmi un tatuaggio grande come tutta la schiena.”

“Hayley Campbell! Non prendere in giro tua madre!”

“Sei tu che pensi sempre al peggio! Sto bene. Sono appena entrata in casa ed è semplicemente fantastica e tra l'altro è in un bel quartiere, quindi rilassati. E poi sono a sole due ore da casa, non sono poi così lontana.” la tranquillizzo, ma il suo respiro è un pochino tremolante. “Ma', non starai piangendo?!”

“No. Non sto piangendo.” mi risponde, con la voce rotta, cercando di darsi un tono.

"Mamma, non preoccuparti per me. Sono adulta e vaccinata. Me la caverò. Adesso devo andare. Salutami papà e Will. Ti voglio bene.” Taglio corto, perchè so che mi sarei messa a piangere se avessi continuato a parlare con mia madre e non volevo farla stare peggio. So quando le manco e quanto le sia pesato che io me ne sia andata, ma sapeva dei miei piani e che sarebbe successo, prima o poi.

“Ti voglio bene anche io. Ciao.”

Chiudo la chiamata e metto il telefono in tasca. Mi guardo intorno: pensavo di avere molte più cose e invece sono state tutte in quattro scatoloni grandi, più tre valigie. È Will quello che ha la camera piena di cianfrusaglie. Will è mio fratello minore. È un piccolo genio, bravo negli sport e con l'amore smisurato per i videogiochi. Una sua passione è Star Wars. Gli ho fatto vedere il primo film quando aveva solo 5 anni e ,dopo dieci anni, ne è ancora follemente ossessionato.

Camera sua è piena di action figures e cimeli che scova su internet a pochi soldi e credo che in quattro scatoloni stiano solo quelle.

Il campanello suona e so già chi mi troverò davanti una volta aperta la porta.

“Ciao, Tara.” riesco a salutare la mia migliore amica, prima di ritrovarmi stritolata in un abbraccio.

“Ley! Finalmente sei qui. Finalmente siamo insieme a San Diego.” dice, entusiasta come non l'avevo mai vista.

“Non respiro.” riesco a dire con un filo di voce.

“Ah scusa. Comunque sono venuta a prenderti. Stasera andiamo ad un barbecue e ho bisogno di fare shopping.” Tara mi prende per mano e mi trascina verso la porta. Non mi abituerò mai alla sua smisurata esuberanza e su come mi avverta sempre all'ultimo su qualsiasi cosa dobbiamo fare. Una volta, al secondo anno di superiori, doveva andare ad un appuntamento al buio e dieci minuti prima dell'ora stabilita mi ha detto che dovevo andarci pure io perchè il ragazzo era insieme ad un amico. Sta di fatto che mi sono presentata senza trucco, con i capelli in disordine e l'appuntamento è andato uno schifo, almeno per me.

“Aspetta! Sono appena arrivata.”

Tara sbuffa. “Stasera ci sarà Kyle e te lo voglio far conoscere. E poi voglio essere al meglio, ergo ho bisogno di nuovi vestiti.”

Alzo gli occhi al cielo. Come dimenticarsi di Kyle, il ragazzo con cui si frequenta. Credo di conoscerlo meglio io di sua madre per quanto me ne ha parlato Tara. “Prendo la borsa e andiamo.” E shopping sia.

 

§§§

 

Quattro ore di shopping sfrenato dopo, sono seduta nell'ennesimo negozio, mentre Tara è davanti allo specchio con indosso un vestito nero, con scollo vertiginoso sulla schiena.

“Non sarà un po' succinto per un barbecue?” dico, ormai esausta.

Le si gira verso di me, scrutandomi con i suoi occhi azzurri. “Ma non è per il barbecue, sciocchina. Mi piaceva e volevo provarlo.”

Sbuffo sonoramente, guardando fuori dalla vetrina, distrattamente. Il mio sguardo è subito attirato da un ragazzo. I capelli corvini tenuti corti, sul naso un paio di occhiali da sole scuri, le braccia coperte da tatuaggi dai colori vivaci. Ma non riesco nemmeno a formulare un pensiero su di lui che se n'è già andato. Forse me lo sono solo immaginato.

“Ley, ci sei?”

Mi volto di colpo e Tara è tornata nei suoi vestiti e mi guarda stranita. Annuisco, ancora distratta. “Sì, abbiamo finito?”

Tara annuisce, con un sorriso felice da post-shopping. “Mi sento proprio appagata.”

Scoppio a ridere. “Beh, mi stupirei del contrario. Hai svaligiato come minimo tre negozi!”

Usciamo e dall'altra parte della strada vedo un negozio di cd. “Adesso si va dove voglio io.”

Attraversiamo e non ascolto nemmeno le lamentele di Tara. Entro nel negozio e un sottofondo di Guns 'n' roses mi accoglie, facendomi sorridere.

Vado direttamente verso lo scaffale di musica rock, trovando cd che mi sarei solo sognata di trovare nella mia città natale. Tara è scomparsa, forse persa nella sezione di musica pop.

Mi sento in paradiso: ho almeno quattro cd diversi in mano e ne sto guardando un quinto.

Alzo lo sguardo e, vicino a me, noto qualcuno, e non una persona qualsiasi. È Mister Tatuaggio. Quindi non me l'ero immaginata. Chissà da quanto tempo è lì.

Mi sta guardando di sottecchi e la cosa mi mette un pochino in fibrillazione. Le braccia sono muscolose e i tatuaggi sono ancora più colorati visti da vicino. Di solito non osservo così gli sconosciuti, ma lui è troppo diverso dai soliti ragazzi a cui sono abituata, che è troppo intrigante. Ragazzi del genere li ho visti solo in foto, mentre il tipo di maschio che c'è dalle mie parti è più lo sportivo che ascolta musica country ed esce con le cheerleader, come Tara. Io ero il topo di biblioteca, la tipa strana che ascolta musica alternativa e che adora i ragazzi tatuati e con piercing.

“Ley, siamo in ritardo. Dobbiamo andare.” Tara appare alle mie spalle, spaventandomi a morte e facendo cadere i cd che avevo in mano.

Mi accovaccio e noto che Mister Tatuaggi mi sta aiutando. Mi porge i cd e mi sorride, mostrando una fila di denti bianchissimi e dritti. Ha un sorriso così abbagliante che arrossisco all'istante.

“Buon gusto.” mi dice.

“Grazie.” riesco solamente a rispondere, quando Tara mi trascina via.

Pago i cd ed usciamo dal negozio, io ancora un po' sorpresa da quel breve scambio di battute.

“Carino il ragazzo tatuato.” dice la mia amica, mentre siamo sedute in macchina.

“Peccato che appena abbiamo iniziato a parlare mi hai trascinata via!” rispondo, scocciata, mentre cambio marcia, scaricando tutto il nervosismo sulla leva del cambio.

“Se è destino, l'ho incontrerai di nuovo. Il mondo è piccolo.”

Sono tentata di mandarla a quel paese. Mi liquida con una frase fatta da quattro soldi, quando un figo da paura ha elogiato i miei gusti musicali e per colpa sua me lo sono lasciata scappare. Spero solo di divertirmi stasera, così almeno non ci penserò.

 
   
 
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