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Autore: Siria Lilian Black    05/11/2014    4 recensioni
Amore e follia troppo spesso di trovano su uno stesso lato della medaglia. Bellatrix e Voldemort ne sono l'esempio lampante. L'amore ci consente di combattere le battaglie nostre e della persona che amiamo con l'ardore di un patriota in battaglia. La follia ci consente di amare ciò che la morale e la società stessa sono portate a definire un errore, il male.
Ma se è vero che amare non è mai sbagliato, può al contrario esserlo, un amore folle?
Freddi e profondi abissi oscuri nei quali vorresti annegare.
È lui la chiave di tutto.
È lui la motivazione.
Lui il fine.

- Storia partecipante al Song-Fic's Contest #InLove
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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E fuori è buio
E fuori è buio, Tom 




"ti ricorderò in ogni gesto più perfetto,
ogni sogno perso e ritrovato in un cassetto,
in quelle giornate che passavano in un'ora
[...]
Perché se sei felice, ogni sorriso è oro
e nella lontananza perdonandoti ti imploro
e parlerà di te..."



Lunghe passeggiate all'ombra di un finto sorriso.
Fredde conversazioni studiate per l'occasione.
Paura di fare un passo falso e al contempo una gran voglia di farlo.
Voglia di mandare all'aria tutto ciò che hai costruito fino a quel giorno, fregandotene dei giudizi delle vipere che ti circondano.
A volte è più facile lasciar perdere e continuare a fingere piuttosto che trovare la forza di cambiare strada, dopotutto quell'abito ci casca a pennello.
Un abito nero, come l'oscurità che regna negli occhi bendati dalla ragione, affinché non possano distinguere la realtà dall'immaginazione.
Realtà troppo difficile da poter essere affrontata da sola, senza quell'aiuto che nella tua vita non c'è mai stato.
Solo adesso, forse, riesci a comprendere quelle critiche, mosse da persone che nemmeno ti conoscevano, ma che già allora avevano capito tutto di te.
Vorresti quasi tornare indietro e rinunciare al tuo sogno pur di poter vivere anche solo una delle immagini marcate a fuoco nella tua mente.
Ma poi incontri i suoi occhi e ti rendi conto che niente di tutto ciò che immagini potrà mai accadere.
Freddi e profondi abissi oscuri, illuminati a giorno dalla passione per la causa alla quale costui ha dedicato la sua vita.
Abissi nei quali vorresti annegare.
"Bella!... Bella, mi stai ascoltando?"
Ed ecco la bassa voce di Rodolphus giunta con il solo scopo di disturbare i tuoi sogni... sogni ad occhi aperti.
Avresti voglia di urlargli ogni cosa che ti passa per la mente, rompendo quell'unione forzata e priva di ogni scopo, fingendo poi che niente fosse accaduto; ma ti volti con un falso sorriso, punti gli occhi nei suoi, leggendovi soltanto un freddo e rigido gelo velato dalla consapevolezza.
"Certo, riflettevo sulle tue parole..."
Rispondi in tutta tranquillità, ritrovando il contegno insegnatoti dalla tua famiglia, contegno che vorresti dimenticare o ancor peggio 'buttare nel cesso' - tanto per utilizzare gli sciocchi termini del tuo cuginetto più odiato - eppure sai che lui ha sempre capito tutto di te, soprattutto per quanto riguardava il tuo vecchio rapporto con il tuo futuro marito: troppo distaccato e formale per evolversi in qualcosa di più di un contratto di affari... perché di questo si tratterà il tuo matrimonio, un semplice contratto di affari.
Rodolphus ha già ripreso la sua filippica e al solito non ne hai seguito nemmeno una parola, dopotutto è sempre la solita storia. Come eliminare i babbani già lo sai e alle volte ti ritrovi annoiata ad agitare la bacchetta con il solo scopo di farli smettere di strillare. Stupidi e inutili esseri, privi di ogni logica dei quali vorresti dimenticarti. Vorresti lasciarli perdere, ignorarli, dato che l'unico scopo della loro esistenza e della loro eliminazione è la conclusione della loro agonia e soprattutto delle loro inutili richieste di perdono.
Ma non puoi dimenticarti di loro, sono l'unica cosa che ti tiene vicina a lui.


"...è solo che, che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio,
non c'è una soluzione, questa casa sa di te "


È lui la chiave di tutto.
È lui la motivazione.
Lui il fine.
Non è dal bruciore all'avambraccio che di accorgi del suo richiamo, ma da un unico e intenso brivido corso lungo la tua schiena. Un brivido di gran lunga più intenso, rispetto a quello che avresti provato per una ventata di aria gelida, soprattutto perché adesso non è il freddo che ti scorre lungo le vene, non è la paura di smarrirsi nel buio oscuro del gelo, ma l'euforia di perdersi nell'oscurità insita nel suo sguardo.
Ti alzi in piedi di scatto, interrompendo senza porti troppi problemi il discorso di Rodolphus, non è affatto importante in quel momento. Basta un piccolo sguardo per capire che non sei stata la sola a essere richiamata, il suo volto è pallido. Paura, pensi.
Ma non è la paura a guidarti nella smaterializzazione, bensì la consapevolezza di ciò che ti attende nel luogo nel quale sei diretta.
È il suo sguardo che ti appare di fronte, stagliato d'innanzi  all'oscurità, uno sguardo gelido e al contempo colmo rispetto, rispetto che sai essere rivolto esclusivamente a te: unica serva prediletta.


"e ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio
e ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse tanto ti amo"


Ti si avvicina, senza mutare quel suo unico e incomprensibile sguardo.
Perché ti osservi con quello sguardo ancora non riesci a comprenderlo.
Perché quel misto di rispetto e fiducia, quando ciò che riserva ai suoi servi è solamente disprezzo unito all'evidente aura di superiorità.
D'un tratto il resto del gruppo si materializza di fronte ai vostri occhi, altrettanti servi fedeli e rispettabili. Servi che  mai potranno raggiungere il tuo livello. Niente può superare ciò che vi lega, niente potrebbe mai eguagliare l'a- no! non puoi nemmeno pensare a ciò che sai di provare per lui. Non potresti mai mandare all'aria tutta la fatica fatta per uno stupido sentimento da lui considerato esclusivo dei deboli. Eppure, neanche tu che provi sulla tua pelle quel sentimento lo rispetti, lo definisci 'da deboli' perché è così che ti senti di fronte a lui.
Debole a causa della sua presenza, del calore che avverti sul volto e di quegli occhi che gelidi non si sono ancora separati dai tuoi  e ti osservano quasi in attesa di un qualcosa.
E non è il solo sguardo puntato sul tuo volto quando, con quello che avrebbe potuto essere scambiato per un sorriso, se solo non fosse apparso sul volto del più oscuro dei maghi, sussurra il tuo nome, facendo svanire quasi con delicatezza la maschera che ti copre il volto.
Il tuo mezzo sorriso non può far altro che mutare in un ghigno a quel gesto che sai essere rivolto solo ed esclusivamente a te, eppure lui sembra non essersi accorto dell'espressione sincera presente sul tuo volto appena pochi secondi prima.
Ti inginocchi di fronte a lui con uno sguardo ammirato e colmo di emozione, sussurrando il suo titolo.


"perché so quanto fa male la mancanza di un sorriso,
quanto allontanandoci sparisce dal tuo viso e fa...
 paura... tanta paura"


"Mio Signore...."
"Alzati."
Ed è dal gelo pervaso da una punta di lieve delusione che ti accorgi del fatto che la tua espressione è giunta fino ai suoi occhi scarlatti. Lo vedi voltarsi di fronte a te, diretto verso un altro dei suoi uomini. Il gelo nel profondo dei suoi occhi oscuri è niente in confronto a quello che ti attanaglia l'anima nel timore che egli possa aver scoperto la vera motivazione che ti rende la serva unica che sei.
Timore che non osi mostrare, mentre imperturbabile, mascherata dietro la tua solita euforia, ti rialzi eseguendo l'ordine da lui impartito. Non osi muovere un muscolo, vorresti persino impedire ai tuoi polmoni di regalarti quei pochi atomi di ossigeno capaci di mantenerti ancora in vita sul suolo di questa fredda terra.



"paura di star bene, di scegliere e sbagliare,
ma ciò che mi fa stare bene,
sei tu amore..."


Vorresti poterti ribellare per poter scaricare anche su di lui il peso di questo tuo fardello, ma hai paura.
Paura di perdere la sua fiducia.
Paura di vedere quel volto sfigurato dall'irritazione invece che dall'amore che vorresti vedervi dipinto.
Perché oramai ti sei arresa a questa folle realtà, senza tuttavia trovare l'ardire di confessare tutto all'uomo capace di stregare con una sola maledizione l'intera umanità, ma che solamente con lo sguardo era riuscito ad ammaliare il tuo giovane animo di strega, infiammandolo con un ardore che tu sola sapevi di possedere prima della sua venuta.


"Ho collezionato esperienze da giganti,
ho collezionato figuracce e figuranti,
ho passato tanti anni in una gabbia d'oro
si, forse bellissima, ma sempre in gabbia ero.
Ora dipenderò sempre dalla tua allegria"


Avevi atteso per molto tempo di poterti unire alla sua stregua, solamente per poter vedersi coronati i tuoi sogni, senza poter minimamente pensare di provar qualcosa in più per quel mago che si era guadagnato un posto così importante fra i giovani ribelli.
Avevi atteso per ben due anni, perché per quanto nobili fossero le tue intenzioni, i tuoi genitori non ti avrebbero mai permesso di lasciare in anticipo la scuola, nonostante questa fosse un covo di babbanofili e traditori del proprio sangue.
Avevi guardato quella punizione come una prova atta a testare la tua fedeltà ed eri uscita con la sola speranza di unirti a lui nel più breve tempo possibile.
La sua serva più giovane e la più fedele. Non avresti potuto desiderare altro nella vita.
Avevi vissuto per lui e con lui hai continuato a vivere, pur sempre lontana dal tuo più inconscio desiderio, tanto da attendere con ansia i vostri seppur sporadici incontri d'affari.
Dipendi da lui con ogni fibra del tuo essere ed è con sorpresa che ti accorgi di questo piccolo particolare, mentre con chiara e minacciosa determinazione vi assegna i nuovi compiti.


"che dipenderà sempre e solo dalla mia,
che parlerà di te,
che parlerà di te,
è solo che..."


Solo per un istante hai perduto il controllo dei tuoi pensieri, eppure questo è bastato per render cristallini i tuoi pensieri nella mente indagatrice del giovane mago dai capelli scuri.
Nel suo sguardo puoi leggere per un solo attimo la sconfitta, la delusione.
Attimo che svanisce, costringendoti ad annuire di fronte a quei nuovi compiti, timorosa di poter scoprire che quella delusione sia soltanto il frutto di quei tuoi folli pensieri.
Per un solo istante hai desiderato di poterlo stringere fra le braccia e appena un istante dopo egli ha congedato i suoi servi, senza degnarti di uno sguardo, solamente chiedendoti, semmai si possa associare tale termine a un ordine proveniente dalle labbra del più oscuro fra i maghi, di restare.


"che quando non ritorni  ed è già tardi
e fuori è buio
non c'è una soluzione, questa casa sa di te,
e ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio
e ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse e questo fa,
paura,
tanta paura"


Ascolti timorosa il suono dei suoi passi, nell'unico momento nel quale la vita ti ha osservata perdere tutta la sicurezza tipica della tua persona, sperando che, forse, quel lampo di delusione non fosse proprio legato ai tuoi pensieri.
"Guardami" lo senti sibilare.
Non vi è astio nel suo tono, né alcuna particolare emozione, solo piatta sicurezza.
Alzi lo sguardo, troppo legata a lui per poter infrangere un suo ordine, anche se sai perfettamente che questo potrebbe in una qualche maniera porre fine alla tua breve vita.
Ti avevano avvisata di quanto fosse pericoloso quel mago e tu in barba a tutti gli avvertimenti ti sei affidata a lui permettendogli di poter contare su di te per ogni cosa, e ora...



"paura di star bene, di scegliere e sbagliare,
ma ciò che mi fa stare bene, ora sei tu amore"



"Dimentica, Bellatrix. Dimentica ogni cosa, l'amore è per gli stolti e... non potrei mai sacrificare il mio soldato migliore. Dimentica se è vero ciò che leggo nei tuoi occhi."
Non sono tanto le parole pronunciate dal mago a stupirti, anche se esse sole avrebbero potuto far cascare la mandibola a uno qualunque dei suoi avversari, piuttosto il tono con il quale ti si rivolge. Sembra stanco, sopraffatto dalle mille sofferenti decisioni che il mondo e il fato gli hanno posto sul tortuoso cammino che si è ritrovato ad affrontare.
Leggi nei suoi occhi una vaga e appena accennata malinconia, ma è solo un momento.
Tutto svanisce nuovamente, nascosto dall'ormai nota maschera di calcolata freddezza.


"e fuori è buio,
ma ci sei tu amore,
e fuori è buio"


Il volto serpentesco torna a risplendere sotto la mezzaluna di quella notte invernale e tu torni la stessa di sempre, animata da quella nuova scoperta.
"Come desiderate, Padrone." rispondi, il tono velato ancora da quell'insana emozione che in molti chiameranno pazzia.
"Ricorda ciò che ti ho chiesto."
Le ultime parole prima di vederlo svanire con un semplice
crack.
Un attimo di confusione per i due soldati che avrebbero deciso le sorti delle due grandi guerre che avrebbero combattuto negli anni a venire. Legati da un tacito patto che avrebbe portato i due a soffrire della morte dell'altro, ma che ne avrebbe preservato l'amore, provato dalla giovane donna, fino a quella prematura scomparsa.
Ancora ignara di quello che sarebbe stato il tuo futuro sorridi, fissando il buio di fronte a te.






Ok, premetto che queste folli righe sono nate dalla momentanea pazzia di una sedicenne alle prese con l'insonnia in una nottata d'inverno, tuttavia mi sento in dovere di chiedervi perdono per la misera figura che ho fatto fare alla tanto odiata (quanto amata... lo so esistono ancora dei pazzi in giro!) Bellatrix Lestrange.
Detesto ciò che ha fatto a Sirius, tuttavia non mi sentivo pronta a detestarla completamente, perciò ho deciso di trascinarla nel terribile uragano degli amori impossibili. Uragano nel quale sovente sono solita perdermi.
Spero di non aver reso i due caratteri troppo OOC (cosa che era assolutamente mia intenzione fare), tuttavia spero di non aver offeso né voi, né la geniale mente della Rowling.
Molti di voi probabilmente si sono immaginati un Tom (mi rifiuto categoricamente di chiamarlo con quell'orrido soprannome che si è creato! il suo nome era così tanto carino... [Lord Voldemort si rivolta nella sua tomba immaginaria, lanciando anatemi contro la lastra in marmo che lo ricopre]) perfido e spietato di fronte a una Mangiamorte sorpresa a provare quel nobile sentimento che è l'amore, eppure ho preferito far valere il suo lato più umano a discapito della sua freddezza.
Dimenticavo di dirvi che il tutto è ambientato all'epoca del matrimonio di Bellatrix con Rodolphus, il quando è ancora da capire, anche se si suppone sia accaduto attorno al lontano (ma non lontanissimo) 1975... saprò alla perfezione quanto c'è dato sapere sulla famiglia Black, ma ahimè nessuno mi ha informata sulla data delle nozze di Bella e Rod.

Già sento le voci arrabbiate delle fans di Tiziano Ferro, la cui canzone "E fuori è buio", citata in questa FF è stata all'occorrenza rimescolata.
Consiglio a tutti di ascoltarla leggendo la FF sopracitata (che ovviamente avrete già letto se siete giunti fin qui [Vedo che l'intelligenza non le manca, signorina Black. A quanto pare i folli tentativi di suo zio di proteggerla da una prematura morte non sono serviti] Perdonatemi, decapito Pitocchio e torno...)
Come stavo dicendo prima che un puntiglioso e saccente individuo mi interrompesse, avrete già letto la FF e chiedervi di rileggerla ascoltando la canzone è senza dubbio una cosa da pazzi, ma sono le quattro del mattino, ho una fame da far arricciare il pelo a tutti i licantropi della zona e spero possiate perdonarmi.


Per tutti gli scettici, riporto un pezzo di un'intervista di J. K. Rowling, la cui fonte, ahimé è andata perduta negli anni (suppongo tuttavia che possiate riuscire a trovare un riferimento a tale pezzo sul web):
Isabel: Bellatrix ha mai amato suo marito, o provava amore solo per Voldemort?
J.K. Rowling: Si è sposata con un purosangue, era ciò che ci si aspettava da lei, ma il suo vero amore è sempre stato Voldemort.



Credo di non aver dimenticato niente, se mai avessi commesso un tale grossolano errore, vi prego di notificarmelo via recensione (cosa non si fa per una misera recensione!!).
Sperando di riceverne qualcuna, ringrazio tutti i folli che vorranno leggere la mia storia (badate bene, leggerla, non aprire leggere il titolo e sputacchiare insulti vari prima di chiudere la pagina...) e coloro che recensiranno o inseriranno la storia in una qualunque delle liste fornite dal sito.

Beh, in attesa del miracolo,
baci, Siria.


P.s. Dimenticavo, la suddetta storia partecipa al Song-Fic's Contest #InLove; per accedere al bando del concorso cliccate pure sulla scritta. E qui sotto trovate il Banner:
 
   
 
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