Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: PidgeLarry    05/11/2014    2 recensioni
Harry è un po' un nerd e Louis è un po' una testa di cazzo, e Louis giura che non sarà come in High School Musical, ma. Poi succede quella stupida festa in piscina.
-8k words
[Traduzione dell'originale di itjustkindahappened]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allora, inizio dicendo che questa storia non è mia, ma è una traduzione dell'originale. Il permesso per la traduzione potete trovarlo sia nei commenti che qui. Spero che vi piaccia, qualsiasi cosa ne pensiate sentitevi libere(/i) di farmelo sapere nei commenti!
Buona lettura.


"So I Tiptoe"

Louis non è superficiale.
Davvero non lo è. Certo, è popolare, e certo, potrebbe importargli un tantino troppo di quello che le persone pensano di lui, e beh, non è colpa sua se è bello e lo sa, ma. Questo non lo rende superficiale. Crede di essere un ragazzo abbastanza decente e che non giudica, in realtà.
Ma quando Harry Styles, un ragazzo che praticamente è il massimo stereotipo del tipico nerd, è in piedi di fronte a lui, tirando nervosamente il suo colletto e spingendosi i suoi occhiali più su sul naso, davvero non può farci niente.
Harry è semplicemente così tante sfumature di ridicolo, e Louis è il popolare ragazzo d’oro (tipo, non per vantarsi, ma davvero), e questo non è High School Musical, quindi perché Harry sta anche solo provando ad avvicinarsi a lui?
“C-ciao, Louis,” balbetta, e Louis non può non alzare un po’ gli occhi al cielo.
“Ciao, Harry,” dice, cercando di suonare più disinteressato e annoiato possibile.
“Io, um, io mi stavo solo chiedendo- Ho sentito che darai una festa in piscina questo weekend?”
“Uh, sì, perché?”
“Io solo- Posso tipo, posso venire?”
E Louis quasi si strozza con la sua saliva, perché solo interagire con il ragazzo non era già abbastanza?
Questo non è High School Musical, pensa di nuovo. Ad essere onesti, ha sempre avuto un atteggiamento più da Mean Girls a scuola.
“Um, senza offesa Harry, ma non sei proprio… il tipo giusto da invitare a una festa in piscina.”
“Lo so, però pensavo…”
“Pensavo cosa?”
“Pensavo… uh, non importa. Lo capisco. Scusa se ti ho disturbato, non ho- me ne vado ora. Scusa.”
Harry si gira, e Louis sente uno strano peso nello stomaco. Si morde le labbra mentre guarda la figura dinoccolata dell’alto ragazzo e aggrotta le sopracciglia quando si rende conto che quello che sente è senso di colpa. Impreca sottovoce, perché davvero, chi è Harry Styles per far sentire lui male?
“Harry, aspetta!” chiama prima di cambiare idea.
Harry si gira così velocemente che è quasi comico, e chiede “Cosa?”
“Due del pomeriggio, casa mia. Sai dov’è vero?”
Harry annuisce quasi eccessivamente. “Sì, penso di sì.”
“Bene. Solo- solo sii presentabile, okay?”
E Harry a quello si illumina come se Louis gli avesse appena detto che ha vinto alla lotteria.
“Te lo prometto, Lou, non preoccuparti,” sorride, prima di dirigersi verso la sua prossima lezione.
Questo non sarà High School Musical, Louis pensa un’ultima volta, e scuote la testa.
*
Louis è seduto in mensa circondato dai suoi amici. È quel tavolo che tutti guardano incantati, o gelosi. Tutti sanno chi sono. Lui stesso, con tipi come Liam Payne, Zayn Malik e Niall Horan è sempre oggetto di attenzione da parte di tutte le ragazze, e ragazze come Eleanor Calder, Hannah Walker e Taylor Swift fanno sempre girare la testa di ogni ragazzo nei corridoi.
A Louis piacciono, però. Sono simpatici e intelligenti e divertenti, e ama uscire con loro.
Beh, la maggior parte del tempo. Adesso, hanno una faccia come se avesse appena sganciato una bomba su di loro.
“Sei serio, Lou?” Zayn chiede per la quarta volta. “Harry Styles?”
“Non è che io lo voglia lì,” Louis sbotta. “Mi ha solo fatto sentire male, okay? Avevo detto di no all’inizio, ma poi sembrava così fottutamente affranto, quindi l’ho solo… invitato.”
Zayn lo fissa come se non potesse credere che Louis è reale. “Stai veramente dicendo sul serio.”
“Harry potrebbe essere simpatico. Magari dovreste dargli una possibilità?” Liam suggerisce, masticando pensoso un altro boccone del suo toast.
Louis scuote la testa. “Sei troppo gentile, Li. Non funziona così. Non gli parlerò comunque alla festa, semplicemente non stiamo bene insieme.”
“E perché?”
“Hai mai guardato quel tipo? È tipo uscito da qualche orribile film sul liceo. Mi sorprende che non abbia pure l’apparecchio. Lascialo venire alla mia festa se lo vuole così disperatamente, ma io non mi assicurerò che si diverta. Lui voleva venire.”
Liam sospira.
“Perché sono tuo amico?” borbotta.
*
Il giardino sul retro di Louis è affollato.
Ci sono persone ovunque. Ragazze in bikini succinti, ragazzi con petti nudi e abbronzati, le persone che sono “troppo fighe per importarsene” e stanno sedute dentro con un drink, e le persone che effettivamente fanno il bagno in piscina. Palloni e asciugamani volano ovunque e lattine vuote di birra coprono il pavimento. Louis non sarebbe sorpreso se il suo intero anno fosse lì.
Beh. A parte Harry. Lui non è ancora arrivato.
Louis lo sta cercando, il che è stupido, perché davvero non gli importa se viene o no. Però. Se il ragazzo voleva venire, perché non lo fa?
“Harry non è ancora arrivato?”
Louis guarda alla sua destra, per vedere un Niall sorridente in piedi di fianco a lui. Sbuffa.
“E’ solo che non capisco. Lui mi ha chiesto se poteva venire. Quindi…”
Smette di parlare quando vede Niall fissare qualcosa dietro di lui “Cos-”
Niall si limita a prenderlo per la spalla per girarlo e- wow.
Gli occhi di Louis cadono su un ragazzo dall’altra parte della piscina. Un ragazzo con una testa di succulenti ricci marroni che lascia Louis con la voglia di farci scorrere le sue dita. Un paio di RayBan coprono i suoi occhi, le sue clavicole sono fuori da questo mondo e oh mio dio, ha dei tatuaggi. Louis lascia i suoi occhi vagare da quelli piccoli sparsi sul suo braccio sinistro, alle deliziose rondini sul suo petto, alla farfalla sul suo stomaco che dovrebbe sembrare ridicola, ma non lo è, e. Se si sta immaginando di leccare quella farfalla, giù per i suoi addominali fino ai suoi peli pubici, allora sono fatti suoi e nessun altro deve saperlo.
“Ch- chi è quello?” incespica, e Niall ride.
“Penso che quello sia Harry Styles, amico.”
Gli occhi di Louis si spalancano. Come scusa?
“Non lo è.”
“Lo è.”
“Ma…” prova Louis. “Non ha quell’aspetto.”
“Louis, stai dando una festa in piscina. Davvero ti aspettavi che venisse con uno di quei gilet da nonno?”
Ad essere onesti, Louis lo aveva tipo pensato. O, forse no. Onestamente non sa cosa si aspettasse.
Ma di certo non era questo.
“Uh, scusami, devo solo- sai. Accogliere il nostro ospite.”
Niall sorride solamente. “Quello che vuoi, Lou.”
A Louis non importa neanche del tono sarcastico del suo amico, sgomita solamente tra il mare di persone. In poco tempo, è vicino a Harry ed è effettivamente ancora più bello da vicino. Louis pensa che potrebbe star impazzendo.
“Harry?” chiede esitante, guardando il ragazzo girarsi verso di lui.
“Oh,” dice e si morde il labbro. “Ciao, Louis.”
Ha delle labbra molto belle, nota Louis. Rosa scuro e piene, un po’ più pallide dove le ha morse con i suoi denti bianchi. Sono davvero molto belle.
“Um… ho qualcosa in faccia?” Harry chiede, alzando una mano per grattarsi incerto il mento.
Louis sbatte le palpebre. “Cosa?”
“Pensavo solo- mi stavi fissando.”
“Oh.” Louis scuote la testa. “No, no, è solo… stai bene così.”
Le guance di Harry diventano rosse e guarda in basso con un piccolo sorriso e cazzo, chi gli ha dato il diritto di avere le fossette? Come aveva fatto Louis a non notarle prima?
“Quindi… hai dei tatuaggi?” chiede e si schiaffeggia mentalmente perché duh, ovviamente.
“Uh, sì,” Harry annuisce, “Semplicemente diciamo che mi piacciono, sai? Avere queste piccole cose di cui mi importa con me dovunque io vada.”
Altre persone hanno iniziato a notare Harry ora. Occhieggiandolo, impressionate, o semplicemente scioccate. Louis riesce a sentire le ragazze parlare.
“Ma quello è Harry Styles?”
“Non può essere.”
“Invece sì! Ommioddio, non sapevo fosse così bello.”
“Perché nasconde tutto quello?”
“Pensi che uscirebbe con me?”
“E’ così sexy.”
Anche Harry nota gli sguardi della gente, e scuote la sua frangia marrone cioccolato per coprire il suo viso.
“Mi stanno guardando,” mugugna.
“Stai bene,” Louis ripete. “Le persone non sono molto abituate a vederti così.”
“Cavolo, grazie, Louis.” Harry si guarda i piedi di nuovo e Louis vuole buttarsi giù da un burrone.
“No, voglio dire. Senza il gel e i gilet,” prova.
Harry sta giusto per rispondere, quando Zayn arriva da loro e afferra il braccio di Louis.
“Lou, dài, questo lo devi vedere- Oh. Harry?”
Harry si passa una mano tra i ricci. “Ciao?”
“Uh, ciao. Tu. Sembri diverso?”
Harry ride leggermente. “Diverso in bene o in male?”
“In bene, decisamente. Ti dispiace se ti rubo Louis per un po’?”
“Oh, no, per niente- solo, io- fai pure.”
Quindi Zayn lo tira via per un braccio. Louis può già vedere una ragazza bionda dirigersi verso di lui.
*
La festa è finita, le ultime persone se ne sono andate, è l’alba e c’è silenzio, e la casa di Louis e il giardino sul retro sono incasinate ad un livello del tutto nuovo.
Sospira così profondamente e così a lungo che esaurisce l’aria, dopo di che inizia con scarso entusiasmo a raccogliere le lattine e i biccheiri di plastica.
“Hai bisogno d’aiuto?”
Louis emette un gridolino e salta così in alto che si sorprende di non aver sbattuto la testa contro il soffitto, e si gira.
Quello lì in piedi è Harry, che disegna linee invisibili sul pavimento con la punta della scarpa. Ovviamente è lui. Solo per far sentire Louis ancora più stupido per averlo precedentemente giudicato per il suo aspetto, solo per. Spiattellarglielo in faccia.
“Scusa, solo… è abbastanza un casino qui,” Harry spiega e Louis si limita a guardarlo come a dire “ma davvero?
“Quindi… hai bisogno d’aiuto?”
“Davvero non è necessario, Harry.”
“Oh.” Harry aggrotta le sopracciglia. “Sai, non ti sto accusando di niente, ma tipo, se non mi vuoi qui puoi semplicemente dirlo. Sono… piuttosto abituato ai rifiuti.”
Seriamente, Louis non sa che cos’abbia questo ragazzo per cui lo fa sentire così.. colpevole. È solo che, ogni tanto senza accorgersene sembra un cucciolo triste, e fa delle cose alla coscienza di Louis.
“No,” dice velocemente. “Voglio che mi aiuti, ma non devi per forza. Probabilmente hai di meglio da fare.”
“Nah. Se avessi avuto di meglio da fare non te l’avrei chiesto, no? Ti aiuto.”
“Okay.”
Si limitano a mettere a posto in silenzio per un po’, fino a che Louis non apre di nuovo bocca.
“Quindi… perché il nuovo look?”
Harry alza le spalle. “Be’, è un party in piscina. Quindi prestare tanta attenzione ai capelli sarebbe inutile. Stessa cosa per gli occhiali.”
“Quindi mi stai dicendo che quei ricci sono naturali?”
Harry annuisce. “Mi fanno sembrare ridicolo, ma non è che io ci possa fare molto.”
“Ti fanno sembrare tenero.”
“Be’, non voglio essere tenero! Tenero è tipo, i gattini e i bambini piccoli. Non… io.”
“Ti fanno sembrare tenero comunque.”
“Sembra che io abbia dodici anni.”
“Tenero.”
“Sono sempre spettinati e sembra che mi sia appena alzato.”
“Quello è solo ancora più tenero.”
“No, non lo è!”
“Decisamente sì.”
“Decisamente no.”
“Be’, ha proprio funzionato oggi, no?” Louis fa un sorrisino. “Che te n’è parso di tutta l’attenzione?”
Un’altra alzata di spalle e un vago rossore. “Era un po’ strano. Non ci sono molto abituato, sai?”
“Sì… Perché ti vesti come… come ti vesti di solito, però?” Louis chiede. “Voglio dire, se ti vestissi come tutti gli altri, nessuno ti darebbe fastidio. Saresti popolare, perfino. Ti potresti trovare una bella ragazza. O ragazzo, come preferisci.”
“Farò finta che tu non abbia appena insultato la mie scelte di vestiti,” Harry inizia, e Louis grugnisce.
“Dovrei davvero pensare prima di parlare, vero? Non intendevo in quel senso, volevo solo…”
“Sì, ho capito. Non è un po’ superficiale, però?” Harry continua. “Che apparentemente io potrei vivere una vita da sogno al liceo, solo se cambiassi il mio stile? Sto bene con come mi vesto, e preferisco non avere amici perché sono quello che sono che averne molti perché sono qualcuno che non è me.”
Harry è molto coraggioso, Louis realizza. Non gli importa quello che le persone pensano di lui. È abbastanza coraggioso da essere se stesso in un mondo dove ciò potrebbe essere considerato sbagliato se ‘te stesso’ non è come tutti gli altri, o meglio di tutti gli altri.
“Questo mondo è malato,” Louis dichiara. “Ma almeno mi piacerebbe pensare che i miei amici non siano lì solo perché ho un bell’aspetto.”
“Uh-huh, te lo lascerò pensare,” Harry ghigna e okay, Louis non ha intenzione di far finta che Harry Styles che ghigna non sia la cosa più sexy che abbia mai visto.
“Stai cercando di dire qualcosa, Styles?” risponde, facendo fatica lui stesso a rimanere serio.
“Be’, non sei di certo la persona più carismatica che io abbia mai conosciuto.”
“Scusami? Sono la persona più carismatica che conoscerai mai in tutta la tua vita.”
“E’ abbastanza esagerato venendo da qualcuno che ha rifiutato la mia richiesta di venire alla festa a cui hai invitato l’interno anno, che ha detto sì  probabilmente per pena, ed è anche riuscito a offendermi implicitamente tre volte durante le circa tre conversazioni che abbiamo avuto.”
“Sta’ zitto, sono fantastico,” Louis borbotta e tira un bicchiere di plastica contro la testa del riccio.
“Hey! Coglione,” Harry ride. “A parte quello che ho sentito, i miei voti sono ‘fantastici’ e i tuoi no, il che vuol dire che sono più intelligente di te, quindi attento con la presunzione.”
“Non sono stupido solo perché i miei voti sono bassi, ho solo di meglio da fare. Almeno ho altre cose da fare nel mio tempo libero che trovare la radice quadrata del più grande numero primo per divertimento.”
“Sì mi piace la matematica e allora? E tra l’altro,” Harry dice, ancora con quello stupido ghigno in faccia, “non sarebbe possibile, perché primo è infinito.”
Louis geme ad alta voce. “Sei così un nerd.”
“Sì,” Harry concorda, “e tu sei un po’ una testa di cazzo.”
“E allora che così sia.”
Un altro silenzio riempie lo spazio tra loro, ma è un silenzio confortevole. A Louis piace abbastanza. E capisce che gli piace Harry. Il sarcastico, calmo, semplice Harry. Divertente Harry. Simpatico Harry. Non il balbettante, imbarazzante, serio Harry che pensava sarebbe stato.
Questa volta, è Harry a rompere il silenzio.
“Hey, Lou?”
MihachiamatoLoumihachiamatoLoumihachiamatoLoumihachiamatoLou. “Mhm?”
“Sono felice che tu abbia cambiato idea e che tu, sai, mi abbia lasciato venire.”
E Louis sorride, caloroso e genuino.
“Anch’io.”
*
Lunedì è arrivato. È ora di pranzo, Louis è seduto con i suoi amici al loro solito tavolo. È un giorno come gli altri, in realtà. Solo che Louis è stanco, è abbastanza di cattivo umore, e odia davvero tanto i lunedì.
I suoi amici stanno discutendo di qualcosa a cui non sta veramente prestando attenzione, quando sente un leggero tocco sulla sua spalla.
Si gira per chiedere alla persona di andarsene a fanculo, ma si ferma quando vede che è Harry che è in piedi dietro di lui, gli occhi così verdi e un sorriso storto sulle labbra. La prima cosa di cui Louis si accorge è che una volta che trovi Harry attraente, a quanto pare non sembra possibile smettere.
La seconda cosa è che sta indossando i suoi soliti vestiti. Gli occhiali, i capelli, i pantaloni, la camicia, e anche uno di quei dannati gilet.
Non è meno bello, per niente, ma può sentire alcuni degli sguardi giudicanti dei suoi amici, e si sente a disagio. Si sente a disagio, perché lui è popolare e Harry è il nerd solitario e non il tipo di persona con cui Louis dovrebbe farsi vedere, dopotutto.
“Ciao, Lou,” Harry sorride, non notando la crisi interiore di Louis.
Louis cerca di reprimere il frullare d’ali che sente nel petto quando Harry usa il suo soprannome. “Uh, ciao, Harry,” dice esitante, dando un’occhiata ai suoi amici, che ora lo stanno guardando con curiosità.
Il ragazzo più alto sembra accorgersi che c’è qualcosa che non va, questa volta, il sorriso che si spegne lentamente.
“Io- io stavo solo- mi stavo chiedendo…” inizia. Per prima cosa, Louis nota che Harry balbetta quando è nervoso, cosa che in realtà è molto tenera. Ma poi, Louis si gira con discrezione verso Zayn vicino a lui e alza gli occhi al cielo, e subito dopo averlo fatto, vuole colpirsi con qualcosa di duro, perché sbagliato, e si sta comportando come la più grande testa di cazzo di sempre.
E solo per peggiorare tutto, Harry se ne accorge.
“Se… scusa, sai cosa, potremmo parlare da soli, per favore?”
“Perché dovrebbe essere necessario?” Louis chiede subito.
Harry si limita a guardarlo supplichevole. “Louis. Per favore.”
Louis alza le spalle, si alza, lancia ai suoi amici uno sguardo di scuse e dice “Torno subito, ragazzi,” prima di seguire Harry fuori dalla mensa.
Si fermano in un corridoio vuoto. Harry lo guarda dritto negli occhi. “Louis. Che stai facendo?”
Louis si guarda i piedi. “Che intendi?”
“Sai cosa intendo. C’è qualcosa che non va?”
“No, niente,” Louis gli assicura, guardandosi attorno discretamente per essere sicuro che nessuno li veda insieme. Sì, è uno stronzo. Lo sa. È solo che davvero non ci può fare nulla.
Quel piccolo gesto, però, sembra far capire ad Harry di che cosa si tratta.
“Ti vergogni di essere visto con me,” afferma, a voce bassa e il suo tono deluso fa quasi a pezzi Louis.
“Cosa? No!” protesta, mentre il senso di colpa in lui aumenta sempre di più, pesante nel suo petto.
“Sì, è così. Non sono cieco.”
“Non importa, comunque, cosa volevi?” Louis chiede, in un modo patetico di cercare di evitare la conversazione.
Harry lo guarda con disapprovazione. “Ovviamente importa. Perché, Louis?”
E Louis si fa piccolo piccolo, perché adesso Harry è tutto imbronciato e con le sopracciglia aggrottate, ma giusto qualche minuto fa era sorrisi luminosi e occhi brillanti e “Lou”, ed è colpa di Louis se non è rimasto in quel modo.
“E’ solo…” prova, ma non può finire senza suonare come un totale stronzo (che è, si rende conto, ma), e si odia sempre di più col passare dei minuti.
“Solo? Solo cosa?”
“Non lo so.”
“Non lo sai.” Harry ripete lentamente, e Louis nota il tono amaro nella sua voce profonda.
“Harry…”
“Mi sembrava che non avessi problemi a parlarmi ieri. Non ti importava che le persone ci vedessero allora. Cos’è cambiato?”
Louis non pensa. È semplicemente troppo sotto pressione e frustrato e pesante, e le parole escono fuori senza il suo permesso.
“Ieri non avevi questo aspetto.”
Un cupo silenzio segue dopo di ciò.
Harry si limita a fissare. I suoi occhi sono lucidi dietro a quei grossi occhiali e la sue labbra si curvano all’ingiù e Louis vuole disperatamente rimangiarselo, cancellare le parole, ma non può, ed è troppo tardi, e. E se ne sta lì in piedi.
Un giorno, Louis dovrà imparare a tirarsi i calci nelle palle da solo, e dopo lo farò ogni cinque minuti per il resto della sua vita per riparare i conti per questa conversazione dolorosa.
“Tu… Sei una così fottuta testa di cazzo,” Harry soffia, e la mente di Louis urla “Lo so, lo so, mi dispiace,” ma lui rimane zitto.
“Tu… tu mi hai parlato ieri perché stavo bene? Perché ero come il tuo piccolo gruppo di gente popolare? E adesso ti vergogni di essere visto con me perché mi vesto come me di nuovo?” Harry continua, voce tagliente e affilata e così fredda.
Louis non dice niente.
“E’ semplicemente da pazzi, Louis. È così da pazzi. Non posso credere di aver davvero pensato che tu volessi essere mio amico.”
“Voglio davvero essere tuo amico,” Louis si difende senza speranze. “Non ho mai mentito riguardo a niente di quello che ti ho detto.”
“Oh, davvero? E che tipo di amicizia avevi in mente? Essere amici finché nessuno se ne accorge? Finché nessuno sa che sei associato al solitario, asociale nerd? Io… io ho sprecato così tanto tempo su di te. Così tanto tempo, per niente.”
“Di che stai parlando?”
Ho un’enorme cotta per te fin dalla terza elementare, Louis Tomlinson.”
Oh. Oh.
Solo. Lui. Oh.
All’improvviso qualsiasi risposta Louis avesse in mente sparisce. Si limita ad aprire e chiudere la bocca diverse volte, come un pesce rosso.
“Hai una cotta per me?” sussurra.
Harry ride amaramente. “Come potrebbe essere una sorpresa? Tutti hanno una cotta per te e tu lo sai. Solo che nessuno è abbastanza per te.”
Louis deglutisce. “Io- non è vero.”
“Lo è e lo sai anche.”
“Non sono superficiale. Non lo sono.”
“Oh, ti prego,” Harry dice, la voce che ora trema. “Pensi che io non abbia notato il modo in cui mi guardavi quando ti ho parlato la prima volta? Come se fossi disgustoso. Contagioso o qualcosa.”
“Non è v-”
“Sì lo è.  E poi alla festa, abbiamo parlato e scherzato e ho pensato che forse, forse, avevo una possibilità. Solo di- non lo so. Essere tuo amico. Perché quello sarebbe stato abbastanza. Ma non avevo una possibilità. Non avevo, non ho, non avrò.
Perché mi vesto in modo diverso e mi piace studiare e perché tu sei troppo superficiale e spaventato da quello che le persone penseranno.”
“Io-” Louis inizia, cerca di trovare qualcosa con cui difendersi. “reagisco come chiunque in questa scuola farebbe. Perché dare la colpa a me quando chiunque farebbe la stessa cosa? Solo semplicemente come chiunque altro qui.”
Oh mio Dio , non può qualcuno semplicemente venire e portarlo via o qualcosa? O chiudergli la bocca con lo scotch. Anche quello andrebbe bene.
Le lacrime pizzicano gli occhi di Harry e sorride tristemente. “Sì. Sei come chiunque altro qui. Ma, vedi, pensavo che fossi speciale.”
E con quelle parole, Harry si gira, solleva gli occhiali per asciugarsi gli occhi con il retro della mano, e corre via senza una seconda occhiata a Louis.
Louis se ne sta lì per diversi minuti, fino a che la figura alta e dinoccolata di Harry se n’è già andata da un bel po’.
Il suo petto è ancora più pesante.
*
I suoi amici sono sopresi a dir poco quando Louis di siede al loro tavolo con gli occhi contornati di rosso e le guance gonfie, silenzioso e senza incontrare lo sguardo di nessuno.
“Tutto okay, Lou?” Liam chiede con attenzione.
Louis annuisce.
Liam scambia un’occhiata con Zayn e Liam. Col cazzo che è tutto okay.
“Ci stai mentendo, Lou?” chiede Zayn.
Una breve pausa, poi Louis annuisce di nuovo.
“Tutto questo a niente a che vedere con Harry?”
Louis si limita ad annuire impotente e guarda il suo migliore amico.
Zayn lo guarda, ma non giudicandolo o ridendo. Più… capendolo. Confortandolo. Anche se Louis ha appena ammesso di aver pianto per il più grande nerd della scuola.
“Possiamo per favore non parlarne proprio ora?” mugugna, e Zayn annuisce.
“Certo.”
Anche Louis annuisce, sollevato. Zayn è veramente fantastico a volte.
“Ne parliamo dopo la scuola,” afferma a voce bassa, e guarda a Niall e Liam, che annuiscono.
O forse non lo è.
Louis sospira stizzito e guarda male Zayn velocemente, prima di prendere un respiro profondo e sorridere alle altre persone al tavolo.
“Quindi. Di che stavate parlando?”
*
“Okay, Louis William Tomlinson. Siamo i tuoi migliori amici. Siamo i tuoi migliori amici da sempre. Non ci piace che tu nasconda delle cose da noi. Ora ci dici che cosa succede tra te e Harry Styles.”
“Zayn…” Louis si lamenta, trascinando le sue dita tra i fili d’erba. Non vuole questo. Non stare qui seduto sotto un albero dietro la scuola con i suoi tre amici che lo fissano intensamente. Non vuole confessare tutti i suoi sentimenti e pensieri. Non vuole.
“No. No,” Zayn interrompe. “Da questa non ne esci.”
Louis sospira profondamente. Bene. Okay allora.
“Non ci posso fare niente, ragazzi. È solo che lui, alla festa, e stava bene, e. E mi ha aiutato a pulire dopo, di sua volontà, ed era gentile e, e divertente, e. Non lo so proprio.”
Liam gli si avvicina. “Lo sai che non ti giudicheremmo mai, vero? Non c’è problema se ti piace o quello che è. Noi siamo tuoi amici lo stesso.”
Louis è tipo toccato a quelle parole. Tipo, sì. Certo che sa che lo sosterrebbero. Alla fine, lo sa. Ma. È comunque bello da sentire. Perché sa anche che ci sono molte persone che non lo farebbero.
“Sì,” Niall si inserisce. “Non è neanche che ti diamo qualche colpa. Tutti erano un po’ sopresi, sai. Tutti parlavano di lui. Sembrava tipo qualche modello che troveresti in una rivista. E scusa Lou, ma eri partito appena l’hai visto. Era ovvio.”
Louis tira una gomitata nel fianco a Niall, ma Niall sorride solo.
“Be’, non importa in ogni caso.” Louis sospira dopo un po’. “Ho mandato tutto all’aria ancora prima di avere una possibilità. È tutto finito.”
È potrebbe essere stupido e da idiota, ma sente le lacrime avvicinarsi di nuovo. È solo che voleva davvero che funzionasse con Harry, dopo averci pensato. Dopo il litigio. Aveva allora per la prima volta realizzato quanto realmente volesse Harry nella sua vita.
“Louis che cosa hai fatto?”
Louis si tormenta le mani nervosamente.
“Be’… io… ho avuto paura, immagino,” inizia. “E l’ho tipo… allontanato. Perché, be’. Lui…”
“Lui…?” Liam insiste, e Louis ha la sensazione che sappia già cosa Louis sta cercando di dire.
“Lui… non è come le persone con cui sto di solito? È conosciuto solo come il nerd solitario, come il punching bag umano con tutte A. Ed avevo paura che…”
“… Che le persone ti giudicassero?” Zayn finisce, e Louis si limita ad annuire.
“Mi sento orribile. E semplicemente non potevo fermarmi, e dopo ha capito perché ero strano. E penso di averlo davvero ferito.”
“Non mi dire,” Niall borbotta “L’ho visto mentre andavo a chimica. È devastato tanto quanto te.”
Louis grugnisce e si copre gli occhi. “Liam. Potresti per favore tirarmi un calcio da qualche parte? Sullo stinco. Palle, preferibilmente.”
“Sai cosa, se non ti sentissi già male, l’avrei fatto.”
“No vi ho neanche ancora raccontato la parte migliore,” Louis mormora. “Mi ha detto che ha una cotta per me dalla terza elementare. E… io ho cercato di difendermi. Quindi ho detto qualcosa riguardo al fatto che ho reagito proprio come chiunque altro in questa scuola avrebbe reagito, e lui ha detto… lui ha detto ‘Sì. Sei come tutti gli altri. Ma, vedi, pensavo che fossi speciale’.”
A quello si prende due gomitate nei fianchi in una volta.
Louis,” Zayn esclama.
“Oh mio Dio,” Liam geme.
“Lo so, ragazzi! Lo so. Ho combinato un casino,” Louis dice, la voce che si spezza sull’ultima parola.
“Sono l’unico che pensa che potrebbe tipo, rimettere le cose a posto?” Niall dice alla fine.
Silenzio per un attimo. Poi, “sì,” Louis dice. “Lo sei.”
“Okay, Louis, ecco come stanno le cose. Se potessi solo provargli che ti dispiace e che non ti vergogni di lui, probabilmente ti perdonerebbe. Sto solo dicendo,” Niall alza le spalle.
“Ma è così High School Musical,” Louis si lamenta. “L’atleta popolare conquista il nerd silenzioso mostrando a tutti che può fare quello che gli piace e che non gliene frega un cazzo di quello che pensano tutti gli altri.”
“Sì, e quindi?” Liam domanda. “E’ molto romantico.”
“Sì. E molto smielato, anche. E molto irrealistico.”
“E potrebbe benissimo succedere.”
“Ragazzi,” Louis tenta. “Non è che tutti mi faranno una standing ovation, si congratuleranno con me, mi accetteranno e andranno avanti. Le persone parleranno. E fiseranno. E potrei perdere la mia reputazione. Completamente.”
“Sì, sì potresti,” Zayn concorda. “Ma, si spera, avrai Harry, e avrai sempre noi. Saresti sempre nella squadra di calcio, non possono permettersi di perderti.”
“Sì, ma… le persone possono essere crudeli, amico.”
“E così puoi essere anche tu. Difenditi, l’ultima volta che ho controllato non avevi un problema con le risposte taglienti.”
“Huh. Quindi andrò semplicemente da lui durante le lezioni e inizierò a cantare Start of something new, allora, o qual è il piano?” Louis borbotta, e Liam gli tira una gomitata di nuovo.
“Non essere stupido.”
“No,” Niall concorda, “dovresti scegliere Breaking Free. Sai, per andare coi classici.”
“Davvero,  ti odio così tanto, Niall.”
Niall ride, e Zayn si schiarisce la gola. “Comunque… No, non gli farai una serenata. Ma cerca di parlargli prima, mh? Solo parlare. Spiegagli. E digli che è fantastico così com’è, che hai finalmente trovato te stesso, che non hai più paura, che lui è l’unico per  te, ecc, ecc. Non devi fare niente con cui non sei a tuo agio, ovviamente. Ma lo vuoi davvero, no?”
Louis annuisce.
“Be’, allora dovresti almeno provare,” Zayn afferma. “E devi anche smetterla di chiederti che cosa ne penserà la gente. La vera domanda è, quanto te ne importa?”
E sì, Louis vuole davvero bene ai suoi amici.
*
Passano i giorni.
Louis lo ammette; ha davvero una paura fottuta. Perché non ha mai dovuto fare niente del genere prima d’ora, mai. Tutta questa cosa dell’andare dietro a qualcuno non è qualcosa che fa di solito, e neanche scusarsi, o pregare.
E quando si parla di rifiuto, non sa neanche se è capace di sopportarlo.
E questa è la cosa spaventosa. Harry potrebbe rifiutarlo facilmente. Perché Harry non è come nessuno che sia piaciuto a Louis, ragazzo o ragazza. Harry è vero. Non ha una maschera, non sente mai il bisogno di cercare di essere qualcosa che non è, anche se questo lo rende senza amici e solo.
Non è che Louis sia fiero di prendersi il tempo che si prende. Non è fiero degli sguardi accusatori di Niall, Zayn o Liam, o il modo in cui discretamente fanno un cenno o indicano sempre in direzione di Harry non appena è nelle vicinanze. E non è neanche molto fiero quando si scontra contro Harry per i corridoi, un giorno, ed è così vicino, e può vedere ogni sfumatura di verde nei suoi occhi dietro i suoi occhiali, e ha le parole proprio lì sulla punta della lingua.
E invece distoglie lo sguardo e lo supera senza dire una singola parola.
No, non è fiero. E dopo quello si sente come un essere umano così disgustoso, perché aveva visto la piccola scintilla di speranza sul volto di Harry, e l’aveva vista spegnersi lentamente visto che non diceva nulla, quindi ha un piccolo crollo nel bagno dei maschi subito dopo. E fa finta di non vedere gli sguardi pietosi che Zayn, Liam e Niall si scambiano quando ancora una volta arriva da loro con gli occhi lucidi e le guance gonfiate. Non lo accusano, però. Lo confortano solo. Louis non sa se ciò lo faccia sentire meglio o peggio. Perché probabilmente dovrebbero urlargli addosso. Dovrebbero sul serio.
Quindi eccoli di nuovo lì, nella mensa della scuola, e Louis è seduto al tavolo con tutti gli altri suoi amici popolari, gettando occhiate desiderose al ragazzo solitario al tavolo vuoto nell’angolo, quando nessuno guarda.
A parte il fatto che c’è qualcosa di diverso oggi. Louis gli rivolge una semplice occhiata, e sì, c’è infatti qualcosa di molto, molto diverso oggi.
Harry è diverso. Non ha lo stesso aspetto del solito. Non ci sono più i gilet e il gel.
Harry indossa una t-shirt e un paio di jeans chiari. Alcuni dei tatuaggi spuntano da sotto le maniche, e i suoi capelli sono ricci e tenuti indietro sotto un beanie. Gli occhiali sono ancora al loro posto, ma. Gli stanno davvero bene.
È davvero, davvero sexy.
È normale, anche. Casual.
E così non Harry.
“Cosa stai guardando, Lou?”
Louis fa una smorfia e si risveglia dal suo fissare insistente quando sente la voce di Eleanor. “Niente.”
Eleanor assottiglia gli occhi sospettosa e cerca di capire che cosa stava guardando Louis. Quando i suoi occhi cadono su Harry, si spalancano e così la sua bocca.
“Quello è…? Louis, quello è Harry Styles?” chiede.
La testa di Taylor (che è seduta vicino a Eleanor) schizza su all’improvviso, e la sua faccia è lo specchio di quella di Eleanor quando i suoi occhi cadono sul ragazzo riccio nell’angolo.
“Diamine, quando è diventato sexy?”
“Beh, la festa in piscina di Lou…”
“Sì, ma tipo. Pensi che manterrà permanentemente questo stile questa volta?”
“Lo spero davvero.”
“Pensate che uscirebbe con me?”
Gli occhi di Louis si assottigliano a quella domanda e guarda la bionda freddamente. “Che è successo a Conor, Taylor?”
Taylor alza gli occhi al cielo. “Quello era secoli fa, Lou.”
“Onestamente, non penso che uscirebbe con te.” Louis alza le spalle e beve un sorso d’acqua con nonchalance.
“Cosa, perché?”
Louis quasi ghigna quando sente il tono offeso nella voce di Taylor, ma riesce a restare inespressivo. “Non lo so, semplicemente non stareste bene insieme.”
Taylor aggrotta le sopracciglia, e Louis può sentire Niall tossire per coprire la sua risata vicino a lui.
“Ho chiesto la tua opinione?”
“Hai chiesto se pensiamo che uscirebbe con te. Ti ho appena dato il mio onesto parere. Ci sono molti ragazzi che uscirebbero con te, Tay, ma Harry non è tra questi.”
“E perché non lo è?”
“Perché Harry sa la differenza tra persone superficiali e genuine.”
Onestamente, Louis non sa che neanche da dove gli sia venuta, e potrebbe aver tirato fuori il suo lato più sassy, ma è fiero di averlo detto. Perché il punto è, è la verità. Harry vede davvero la differenza.
Ed è per questo che Louis non ha mai avuto una possibilità.
“Mi stai chiamando superficiale?”
Un’altra alzata di spalle.
“Be’, lo hai ignorato e hai riso di lui da quando hai iniziato ad andare a scuola, e quando ad un tratto diventa la definizione della società di sexy, lo vuoi. Quindi sì. Immagino di averti effettivamente chiamata superficiale.”
“Come se tu potessi parlare, piccolo Mr. ‘Io-e-Styles-semplicemente-non-stiamo-bene-insieme’,” Eleanor interviene e mette un braccio attorno a Taylor. “Lou non è solo uno stronzo. Scommetto che è pure geloso o qualcosa. Penso che sareste una bellissima coppia,” le assicura e Taylor sorride.
E Louis rimane zitto e seduto, perché Eleanor ha ragione. Sente Zayn massaggiargli la spalla per confortarlo e gli fa un mezzo sorriso.
“Gli parlerai oggi, vero?” Niall mormora.
Louis annuisce.
Gli parlerà oggi. Lo farà.
*
Louis corre per i corridoi della scuola, dirigendosi verso l’armadietto di Harry. Aveva respinto tutti i ripensamenti. Oggi parlerà con Harry. Perché, se questa suo stile diventerà permanente, forse presto sarà troppo tardi. E quello sarebbe più duro da sopportare del rifiuto, onestamente.
Arriva fino all’armadietto di Harry, ma si blocca di colpo qualche metro prima. Qualcuno è arrivato lì prima di lui. Qualcuno con capelli biondi e ricci e un molto dolce, ma seducente sorriso.
Harry è in piedi con le mani in tasca, che sorride incerto.
A Louis questo non piace. Non approva.
Non è che sia geloso. Dio no. Semplicemente non gli piace il pensiero di Taylor ed Harry insieme. Si merita di meglio, tutto qua.
Senza neanche sapere cosa sta facendo, li raggiunge, in qualche modo determinato a far allontanare Taylor dal suo Harry. O. Harry. Solo Harry. Harry non è suo. Ha bisogno che Taylor si allontani da Harry.
Scuote la testa velocemente prima di passarli lentamente, chiedendo “facendo nuove amicizie, Taylor?”, sapendo che Taylor cercherà di difendersi.
Ha ragione.
Taylor assottiglia agli occhi e scocca un’occhiataccia a Louis. “Scusami?”
Si gira lentamente, con un sorriso timido sul volto. “Sei scusata.”
Taylor sembra già profondamente offesa, ed è molto divertente. “Quale diamine è il tuo problema?”
“Io? Veramente non ne ho. Ma dovresti essere un po’ più perspicace per vedere se le persone vogliono davvero parlare con te o no prima di dispiacerle con la tua compagnia.”
“Non ci posso credere,” esclama, riservandogli uno dei suoi sguardi più taglienti. Louis si limita a ghignare con nonchalance, sapendo che probabilmente la farà dare di matto.
Lo fa. “Sei così pieno di te.”
“Dice la ragazza che non può immaginarsi un ragazzo che non voglia che lei gli si appiccichi. Stai ovviamente facendo sentire il poveretto a disagio.”
Non è vero. Sono solo amichevole, che è più di quello che potrei dire di te.”
“Oh, per favore. Sono veramente sorpreso che tu non ci abbia ancora provato con me.”
“Louis, tu sei gay.
“E lo sono anch’io, per la verità,” Harry parla finalmente.
Tutti e tre rimangono zitti dopo ciò. Harry che  guarda con sguardo di scuse Taylor, che fissa Harry, e Louis che si sta sforzando di trattenere una risata.
“Scusami?” Taylor dice dopo un po’.
“Sono gay. Scusa. Sono certo che tu sia una persona fantastica.”
Taylor guarda da un ragazzo all’altro diverse volte prima di chiedere “E’ uno scherzo? Siete seri?”
“Guardalo dal lato positivo,” Louis ghigna. “Sono piuttosto sicuro che Conor sia ancora libero.”
La bocca di Taylor è spalancata, e sibila qualche parolaccia prima di scappare via.
Quando Louis ha finito di ridacchiare, alza lo sguardo su di Harry, che lo sta già guardando con grossi occhi color smeraldo.
All’improvviso, Louis si sente insicuro di nuovo. Tutto il coraggio che ha appena avuto scompare quando i loro occhi si incontrano e si guarda i piedi.
Ma non può semplicemente andarsene questa volta, no?
No, non può. E non lo farà. Davvero.
E solo che non ha idea di come iniziare.
“Quindi…” inizia lentamente. “Perché il…”
“…Nuovo look?” Harry interrompe. “Non è niente di permanente, se te lo stai chiedendo. Ho dormito troppo e non ho avuto tempo di mettermi a posto. Non c’è altro modo per te di iniziare una conversazione o cosa?”
Okay. Non sarà facile come Louis aveva osato sperare sarebbe stato. Gli occhi di Harry sono freddi, le labbra premute insieme in una linea.
“Okay. Io solo, volevo parlarti? E, sai. Scusarmi per essere stato uno stronzo.”
Harry sorride, ma Louis vede un accenno di amarezza sul suo viso. “Davvero?”
“S-sì. Voglio dire, sono stato stupido, e ridicolo, e. E sono stato davvero cattivo. E sono che rovinato le cose, ma mi piacerebbe davvero riaggiustarle. Se, sai, se me lo permettessi. E mi dispiace. Davvero. Mi dispiace davvero, davvero tanto.”
Harry annuisce, ma il suo viso è ancora un po’ amaro, e un po’ incredulo, e Louis sente il suo cuore affondare lentamente nel suo  stomaco.
Il ragazzo alto si sporge più vicino a lui, e Louis abbassa lo sguardo, non sicuro di che cosa fare.
“Davvero?” dice di nuovo, e Louis deglutisce, e annuisce.
“Sì.”
“Hm. Perché non me lo dici domani quando non ho l’aspetto di chiunque altro in questa dannata scuola, eh?”
E Louis inspira di colpo perché davvero non è corretto, ma Harry sta già camminando quando apre la bocca per rispondergli.
*
Louis è semplicemente un misto tra arrabbiato e scorbutico e triste per il resto della giornata, ed è un inferno, davvero. Risponde male a chiunque provi a parlargli ed evita gli sguardi curiosi di tutti, e sta seduto in silenzio in classe.
“Hey? Lou?” Niall chiede durante inglese.
“Cosa?” Louis dice, un po’ più duro del necessario, probabilmente, ma be’.
“Hai parlato con Harry.”
“Sì, Niall, l’ho fatto.”
“…E non ha funzionato o qualcosa?”
“No, Niall. Non ha funzionato.”
“Che cosa ha detto, allora?”
Louis respira profondamente. “Gli ho aperto il mio cuore, e mi ha solo detto ‘dimmelo di nuovo domani quando non ho lo stesso aspetto di tutti gli altri’ e io. È così ingiusto. Mi sono preparato e tormentato per quel momento per settimane e mi blocca così.”
Niall sta per mormorare una risposta sarcastica, ma il professore arriva prima con un “Ragazzi in fondo, c’è qualcosa che vorreste condividere con la classe?”
Louis pensa che i professori abbiano davvero bisogno di qualche variazione per le loro frecciatine.
Non ne parlano più quella lezione.
*
Quando Louis e Liam entrano in mensa il giorno seguente, Harry è già seduto nel suo angolo, proprio come tutti i loro amici sono seduti al loro solito tavolo.
Harry ha di nuovo l’aspetto di Harry. I suoi capelli sono ingelati all’indietro e il gilet è presente.
È una sorta di sollievo, Louis pensa.
Lui e Liam prendono il loro cibo e si siedono al loro tavolo. Louis getta velocemente un’altra occhiata ad Harry, promettendosi che è l’ultima volta. Per adesso.
Il suo piano non funziona.
La prima cosa in assoluto che Louis sente della conversazione, è il dannato nome Harry Styles.
Sono Eleanor e Taylor. Ovviamente.
“Che peccato. È tornato,” Eleanor dice, e Taylor ride dal naso.
“Non c’era molto in ogni caso. Tanto per dire, ci ho parlato ieri.”
L’irritazione di Louis inizia a crescere, e davvero non riesce a controllarsi.
“Davvero, Taylor? Semplicemente non ti piace perché ti ha rifiutata.” Sottolinea.
“Non è vero,” Taylor sbuffa, “semplicemente non era interessante.”
“Nope,” Louis concorda, “e non era neanche etero. Dev’essere una brutta situazione per te.”
“Oh mio dio, Louis, perché non vai e te lo fai in questo istante se all’improvviso ti piace così tanto,” Eleanor sputa, Louis non ha intenzione di mentire, è piuttosto pronto a farlo.
Harry ancora non l’ha guardato. Louis desidera che lo facesse. Allora avrebbe incrociato il suo sguardo, facendogli capire che non lo stava ignorando. E più tardi avrebbero parlato.
Ma sta guardando assolutamente qualsiasi cosa tranne Louis adesso, Louis può sentirlo, e lo fa sentire davvero frustrato. Chiude stretti i pugni.
“Sì, forse dovrei,” risponde freddamente.
Gli occhi di Eleanor si spalancano. “Davvero? Io stavo solo… tu… Lou, lui ti piace?”
Whoop-di-doo. Il segreto ora è svelato. Louis sarebbe probabilmente nervoso, se non fosse già pieno di abbastanza sentimenti spiacevoli.
Quindi alza le spalle. “Forse.”
“Lou, ma che cavolo? Da dove è uscita questa?”
“Non lo so.”
E dopo. Succede Harry.
Harry lo guarda. I loro sguardi si incrociano, il blu che incontra il verde, e Louis non sente neanche la risposta di Eleanor.
La bocca di Louis si spalanca, e Harry si limita a fissare.
E poi Harry distoglie lo sguardo e continua a mangiare.
Così, come se non fosse successo nulla.
Prima che Louis abbia avuto occasione di fare qualcosa.
“Lou? Lou!” Eleanor lo chiama, ma a Louis non importa neanche più. A questo punto, sta ormai fumando.
Tutto questo deve finire. Proprio in questo cazzo di istante, deve finire.
“Scusatemi,” mormora, prima di alzarsi dalla sedia e dirigersi verso il tavolo di Harry a passo deciso, spostando gentilmente la gente dal suo percorso prima di fermarsi finalmente di fronte al ragazzo, incrociando le braccia sul petto.
Harry non lo guarda subito. Dopo qualche secondo, però, alza lentamente la testa, aggrotta confuso le sopracciglia quando vede che il ragazzo più basso lo sta fulminando.
“Uhm, ciao Louis?” farfuglia, lasciando che il saluto si trasformi in una domanda.
Se Louis non stesse contraendo mascella e pugni in questo momento, probabilmente reagirebbe a quanto era tenero.
Adesso, tuttavia, si limita ad assottigliare lo sguardo un po’ di più.
“E che cosa cavolo pensi di star facendo?” gli chiede, e Harry si ritrae un po’.
“Uh. Sto mangiando, se non sbaglio.”
“Smettila. Sono arrabbiato con te in questo momento, e lo sarò fino a che non mi va più, quindi non facciamo finta di non sapere di che si tratta.”
Harry lo fissa. “Io non lo so davvero, però. Ti dispiace spiegare?”
Louis apre e chiude la bocca per un paio di volte, formando frasi senza una conclusione nella sua testa. “Tu-tu sei così fottutamente ingiusto, lo sai? Perché all’inizio eri solo- solo nessuno, nessuno di speciale per me, e la mia vita andava perfettamente bene, e poi mi hai dovuto chiedere di quella stupida festa in piscina, e hai dovuto farmi sentire in colpa, e hai dovuto proprio farmi sentire qualcosa, non è vero?”
Harry apre la bocca per ribattere, ma Louis lo ferma.
“No. Niente parlare. Non ho finito. E allora, arrivi alla festa, e stai bene, e sei ancora così insicuro, e così gentile, e così, così adorabile, e non dovresti essere così! Non dovresti essere così dannatamente gentile, o divertente, e non dovrebbe essere così facile averti attorno, e. E mi fai sentire davvero confuso, perché High School Musical non dovrebbe essere così, giusto? Ha i suoi gruppi e le sue regole non scritte e non era nei programmi che questo funzionasse.
E sei coraggioso, anche, Harry. Sei così coraggioso, e sei fiero di te stesso, e io non lo sono. Non sono fiero di me. Mi piacerebbe pensare di esserlo, ma alla fine sappiamo tutti che sono una ignorante, superficiale testa di cazzo, ed è solo che, è importante per me di sentirmi apprezzato e finisco sempre a sforzarmi troppo di farmi apprezzare da tutti, perché così magari non devo piacermi io o quel che è. E non dovremmo funzionare insieme. Davvero non dovremmo.”
Harry rimane zitto per qualche secondo, metabolizzando quello che Louis ha appena detto. “Non sono ancora molto sicuro di dove tu voglia arrivare. Sei venuto qui solo per urlarmi addosso, o vuoi effettivamente qualcosa?”
A Louis manca pochissimo dallo strapparsi i capelli. Gli manca davvero poco.
“Non lo capisci proprio, vero? Sono qui in piedi di fronte a te adesso. Mi sono assentato dal tavolo laggiù, da dove con ogni probabilità stanno fissando come dei pazzi in questo momento, e questa mensa è piena di persone giudicanti capaci di rovinare la mia vita letteralmente in qualsiasi istante, solo perché non sono con il mio solito gruppo, e sono ancora in piedi qui. Mi hai detto ieri che sarei dovuto tornare oggi e dirtelo di nuovo, quindi sono qui cazzo, Harry, perché mi importa, e in qualche modo riesci a essere perfetto anche se ti vesti come mio nonno e usi troppo gel, e mi piaci davvero, davvero tanto. Quindi mi dispiace, mi dispiace davvero.”
Nessuno dei due dice niente. Harry fissa solo, gli occhi cosi grandi e così verdi, la bocca rossa per i morsi e aperta. Il respiro di Louis è pesante, e la rabbia sta lentamente scemando, e adesso non sa proprio che cosa aspettarsi.
Ma Harry non sembra rispondere, quindi Louis prova un’ultima volta. “Harry. Ti ho appena aperto il mio cuore. Mi sento molto nudo e vulnerabile, e se adesso mi rifiutassi, probabilmente mi sentirei così umiliato che fingerei di essere malato ogni giorno di scuola per il resto della mia vita, quindi potresti per favore solo tipo, baciarmi una buona volta e farla finita?”
Harry si alza lentamente, senza staccare gli occhi da Louis, avvicinandoglisi.
Dio, è così tanto più alto di Louis. Dovrebbe odiare la cosa.
Non è così.
Harry prima scuote solo la testa tra sé. Studiando gli occhi blu di Louis e le sue guance arrossate.
“Proprio una testa di cazzo,” soffia, e poi le sue labbra sono su quelle di Louis, e. E. E.
Louis realizza a malapena che sta succedendo sul serio. Sta davvero baciando Harry Styles nella mensa della scuola. Dovrebbe essere terrorizzato.
E forse lo è. Ma le labbra di Harry sono così morbide e piene e dolci contro le sue, e decide che può pensare più tardi.
Chiude gli occhi e circonda con le braccia il collo di Harry. Deve quasi alzarsi sulle punte solo per arrivarci, e la lingua di Harry gli sfiora le labbra, le mani si muovono verso il basso, posizionandosi sui suoi fianchi, ed è fantastico, davvero. Meglio di chiunque altro abbia mai baciato nella sua vita. Harry è fantastico.
Quando interrompono il bacio, è perché sono senza respiro.
Le labbra di Harry sono rosse e bagnate e lucenti, le sue guance sono rosse e i suoi occhi sono lucidi.
È un’espressione che a Louis piace su di Harry, decide. Soprattutto quando è lui a causarla.
Guarda oltre la spalla di Louis velocemente e sorride. “Le persone stanno fissando.”
Louis alza le spalle. “Lo so. Probabilmente stanno ancora mormorando.”
“Probabilmente. Probabilmente continueranno per un po’.”
“Yup. Sai, è divertente come non me ne freghi un cazzo.”
“Yep. Dovresti.”
“Dovrei proprio.”
Restano in silenzio per un momento. Non è un silenzio imbarazzante, però. Solo sorrisi e sguardi d’amore.
“Lou! Qui!”
Louis si risveglia dal trance e guarda dietro di lui.
Sono Zayn, Liam e Niall. Ovviamente. Ovviamente sono loro. Hanno tutti dei sorrisoni stampati in faccia mentre vanno verso di loro, attraversando la mensa, spingendo di lato le ultime di persone che ostruiscono loro il passaggio.
Louis grugnisce. “Oh, dio.”
“Era ora cazzo,” Niall esclama appena li raggiunge, “che ti crescessero le palle, perché stavo iniziando a pensare che non avresti mai-
“Questo vuol dire che ci saranno di nuovo giorni in cui non sei scontroso?” Zayn si inserisce, e Louis giura che potrebbe ucciderli.
Liam alza solo gli occhi al cielo e sorride apologeticamente a Harry. “Scusa, siamo solo molto felici per voi, ragazzi.”
“Si, be’, lo siamo davvero, e ad essere onesti stava diventando davvero, davvero stancante guardare Louis struggersi costantemente da lontano-”
“Zayn, tesoro?”
“Sì, Louis carissimo?”
“Chiudi quella cazzo di bocca, per favore.”
Harry sorride, un accenno di insicurezza nei suoi occhi, e la mano di Louis trova la sua, stringendola piano.
“A condizione che nessuno di voi due combini un casino e dobbiamo avere a che fare con tutto questo di nuovo, a me va bene,” dice Liam.
“Non penso che ci sia una grande possibilità che Louis osi combinare una casino di nuovo,” Niall dice, sorridendo alle loro mani intrecciate.
Zayn fa un sorriso enorme. “E’ normale che sia così perfetto?” cita, guardando teatralmente verso l’orizzonte. “I suoi occhi sono troppo verdi. Merda, è davvero troppo bello. Zayn, perché è così bello?
Louis si guarda i piedi, le guance che si colorano di rosso. “Ho bisogno di nuovi amici.”
Harry si limita a sorridergli con adorazione, però, e Louis non può non fare lo stesso una volta che ricambia lo sguardo.
“Guarda quegli sguardi innamorati. Oh che cosa dolce. Disgustosamente tenero, non è vero?”
“Il nostro ometto sta crescendo, Niall.”
“Ti fa quasi commuovere, vero?”
“Zayn e Niall, potreste per favore chiudere le vostre bocche per due secondi?”
Liam alza gli occhi al cielo. “Come vi pare, davvero. Avete la nostra benedizione. Vi auguriamo felicità eterna, ora potete baciare la sposa, eccetera, eccetera.”
“Hm. Sì. Forse dovrei farlo. Di nuovo.” Louis decide.
Gli altri tre ragazzi si guardano tra loro, e Liam si schiarisce la gola. “Noi facciamo che andarcene adesso, okay? Vi lasciamo parlare ancora un po’.”
Louis e Harry annuiscono soltanto, li guardano mentre tornano al loro tavolo, dove Taylor sembra offesa personalmente e Eleanor si sta evidentemente sforzando di non guardarli.
“Quindi…” Harry inizia, con un ghigno spiritoso, quasi infantile sulle labbra e Louis si rende conto di quanto sia effettivamente partito per questo ragazzo.
“Quindi,” Louis dice. “Questo significa che sei mio adesso?”
Harry ridacchia (ripeto, il ragazzo ridacchia) a bassa voce e annuisce. “Sì. Immagino che io lo sia.”


Twitter
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: PidgeLarry