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Autore: DanilaCobain    05/11/2014    1 recensioni
L'amore di un ragazzo per la squadra della propria città in un insieme di emozioni, scene vissute e cori ultras.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memorie di un Ultras
 
La mia passione più grande è quella di sostenere la squadra e lottare per i colori della maglia e per i miei ideali.
Non ho scelto da solo di essere ULTRAS, ma è un amore verso i colori, verso lo stadio, verso la tua città, la città che porti nel cuore nel  bene o nel  male. La gente reputa gli ultras teppisti, persone che non hanno nulla da fare ma pensano solo a picchiare e non ad andare a vedere la partita; invece, ragazzi, non è così, posso assicurarvelo. Ultras non vuol dire solo andare la domenica allo stadio, ma vuol dire  essere sempre partecipi e disponibili per qualsiasi cosa ti chiedano di fare, come volantini, manifesti per attirare gente allo stadio, ma soprattutto in un gruppo ultras ci sono gli amici. Beh, gli amici del commando ultras non sono amici qualsiasi, ma sono amici con cui vivi emozioni che con altre persone non potrai mai vivere.
Lo stadio è un luogo il quale racchiude mille emozioni.
La prima partita che ho visto è stata nel 2011 (agosto 2011, Isernia F.C. – Nola, coppa italia dilettanti) e da quel giorno dentro di me, nella mia mente, c’è stato solo un pensiero: ULTRAS. Io faccio l’arbitro di calcio e a causa di questo sport non posso seguire sempre la mia Isernia; sono costretto a dire bugie per non arbitrare, una volta mi fingo malato, altre volte accampo la scusa dello studio, ma alla fine il vero motivo è lei, la mia Isernia. Ricordo che sono stato accusato molte volte dall’aia di non essere una persona molto responsabile soltanto perché mi facevo sgamare con i fumogeni in mano a cantare cori, cori per un unico obiettivo, quello di sostenerla fino alla fine, nel bene o nel male. Non importa se la squadra vince o perde l’importante è che non perdiamo noi.  Gli ultras non perdono mai, quello che devono fare lo fanno per tutti i 90 minuti ma la gara della domenica per noi inizia il lunedì.
La mia prima trasferta è stata solo quest’anno (Montaquila- Isernia F.C).  Non potete immaginare che emozione.
Una partita di merda vinta 2-0 ma per me era come se fosse stata la partita più bella ed importante della mia vita. La mia seconda trasferta è stata il derby Venafro-Isernia F.C., altra partita brutta, vinta per 1-0 ma brutta perché non è stato un gioco spettacolare. In quella partita abbiamo vinto sempre noi, ULTRAS, eravamo presenti anche lì, a sostenerla come sempre.
L’ultima trasferta è la più recente, anzi recentissima (Dauna-Isernia F.C.). Per andare a questa partita, ho mentito ai miei genitori, che avendo la mentalità arretrata pensano che fare l’ultras vuol dire fare il teppista, vuol dire scatenare risse, non sanno che noi siamo ultras della maglia e non ultras delle risse. In questa trasferta ho reso complice come sempre mia sorella, che è una tipa con mentalità aperta. Lei come sempre mi ha coperto e abbiamo deciso di dire che la trasferta l’avrei fatta con un pullman che aveva organizzato la società e non con il pulmino degli ultras.
Questa è stata la trasferta più bella ed emozionante di tutte quelle che ho fatto, è stata unica. Siamo partiti da Isernia alle 11 e 30 e nel pulmino abbiamo iniziato a fare cori e a sventolare sciarpe e bandiere per tutto il viaggio. Questa volta c’è solo una differenza tra le altre, il risultato il risultato è stato Dauna 3 - Isernia f.c. 1, scontro diretto prima contro prima a parità di punteggio in classifica. La partita non è andata bene ma lì c’eravamo noi che li abbiamo sostenuti fino alla fine urlando cori e sventolando quelle bandiere che ogni volta che le sventoli ti fanno rabbrividire. Il coro più bello è stato:
”ISERNIA ALÈ VIVO PER TE,
ISERNIA ALÈ M’HAI PRESO IL CUORE
ISERNIA ALE’ VIVO PER TE VUOI SAPERE PERCHE’,
TI SEGUIRO’ OVUNQUE GIOCHERAI E QUESTO PERCHE’ TI AMO SAI,
SE VINCI SE PERDI PUOI STAR SICURA CHE IO PRENDO LA SCIARPA E VENGO DA TE”
Il risultato per noi conta relativamente, la cosa importante è sostenere la squadra.

Nel viaggio di ritorno la mia sigaretta elettronica è diventata il giocattolo di tutti ed è arrivato anche il mio soprannome: da oggi sono SVAPO.  Il coro nel centro di Lucera dove le persone ci guardavano in modo strano, come per dire: ”ma chi so sti pazzi” era:
”EHH LA SOSTENIAMO NOI L’ISERNIA FOOTBALL  CLUB L’ISERNIA FOOTBAL L CLUB”.
Ripetuta una decina di volte  ed urlandola fa il suo effetto.

Svapo
 
Ciao a tutti.
Questi sono un insieme di pensieri buttati giù da mio fratello che ha voluto provare a scrivere come faccio io. :D
Mi ha chiesto gentilmente se potevo pubblicare questo suo scritto sulla mia pagina e ho accettato volentieri. 
Se vi va di lasciare un commento o esprimere i vostri pareri fate pure! Luca ne sarà felicissimo.

     
   
 
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