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Autore: BlackDemon6    06/11/2014    0 recensioni
Una storia, per meglio dire, una favola ricca di allegorie, che parla di un ragazzo misterioso con un gatto e dei suoi incontri.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo oltre la luna.


I miei genitori quando ero piccola mi raccontarono una storia, bella e misteriosa, le cui origini si perdono nel tempo, e adesso la narrerò a voi:
Tanto tempo fa, in questo mondo, viveva un ragazzo con un gatto nero. Egli era bello, esile e leggiadro, dalla pelle bianca e dai capelli folti e scuri come un cielo sconfinato. Viveva viandante per le strade, senza casa né averi particolari, sempre accompagnato dal suo elegante animale. Capitava che egli bussasse alle porte altrui, o che facesse visita a qualcuno da qualche parte... chiedendo ospitalità o compagnia; ogni tanto lasciava qualcosa, altre volte prendeva qualcosa con sé. Spesso però non era gradito e gli toccava entrare nelle case altrui, o avvicinarsi ai passanti solitari, furtivamente; dopo che prendeva ciò che doveva, andava via come era venuto: spettrale e silenzioso.
La gente lo conosceva e aveva imparato al tempo stesso ad ammirarlo e a temerlo. Molto poco si sapeva di lui. C’era chi sosteneva fosse un essere remoto ed immutato: sempre presente sin dall'inizio dei tempi, sempre a vagare sotto aspetti diversi. Quando si presentava ai più, di solito portava con sé qualcuno che non faceva più ritorno, la maggioranza delle volte vecchio, debole, ferito o malato. Si diceva che li accompagnasse verso un'altra dimensione, dove loro abbandonavano gli averi, le sensazioni e le sofferenze. Un mondo che si pensava fosse oltre la luna. Il piccolo e misterioso gatto nero girava sempre insieme al ragazzo, e dove il padrone si prendeva con sé le persone, il felino lo faceva con gli animali.
Un giorno accadde che il giovane si presentò a casa di una buona famigliola; seppur con timore, lo fecero accomodare e gli permisero di unirsi alla cena, dando anche qualcosa da mangiare al gatto. Al termine del pasto, il ragazzo si sedette di fronte al caldo focolare col micio in grembo. Egli fissava le fiamme con vivo interesse e accarezzare il suo piccolo amico, il quale ricambiava con sonore fusa. La famiglia- padre, madre, e due bambini- lo studiava con curiosità e attenzione, domandandosi cosa avrebbe fatto. Dopo alcuni istanti, preso di coraggio, il bambino più grande si rivolse a lui: “La gente dice che quando passi a trovarli, porti via qualcuno nel mondo oltre la luna e poi sparisci. Sei venuto qui per portare via uno di noi?” Il ragazzo misterioso sorrise, distaccando lo sguardo scuro e profondo dalle fiamme, per rispondere al piccolo: “Dicono il vero le persone… per quanto gli risulti difficile capire come stanno i fatti nella loro interezza. Tuttavia io non rapisco la gente e basta, a volte resto semplicemente a godermi la compagnia di qualcuno, ricambiando poi l’ospitalità, come in questo caso. Quindi no, oggi non prenderò con me nessuno di voi, non è ancora arrivato il vostro momento di andare nel “mondo oltre la luna”. Anzi, poiché avete il cuore buono e sento in voi il desiderio sincero di conoscermi e capirmi, vi donerò qualcosa di mio: una storia.” Sia gli adulti che i bambini erano increduli e al tempo stesso sollevati: il ragazzo non si sarebbe portato via nessuno di loro, al contrario, li avrebbe allietati con un racconto per ripagare, a modo suo, l’ospitalità. Nessuno parlò, attesero semplicemente che il giovane cominciasse.
“Il motivo per cui ho deciso di vivere insieme a voi, e di rendermi una persona come voi, è per vedere da vicino cosa porta su questa terra la mia amata, colei che conoscete come “la Bianca Damigella”…” Il ragazzino più giovane emise un gridolino eccitato “Sii! Sappiamo chi è! E’ venuta a trovarci! Mamma e papà dicono di averla vista quando siamo nati!”-“D’accordo, tesoro, ma adesso fa’ silenzio: il nostro ospite deve continuare la storia.”ribatté la madre amorevolmente. Il giovane sorrise e riprese: “Esattamente, proprio lei: più bella di qualunque cosa sia mai stata creata, con quel visino dolcissimo e con quei capelli bianchi e splendenti, come una cascata di luce pura. Io e lei siamo parti dello stesso essere, facce della stessa medaglia, ma noto che la Damigella sia sicuramente più benvoluta di me, devo ammettere. Ella da il benvenuto in questo mondo a tutti voi, permettendovi così di vivere, crescere, costruirvi il futuro… mentre io raccolgo i frutti ormai secchi, per riportarli da dove sono venuti. Raramente io e lei ci incontriamo, ma quei momenti sono magici. Una volta, ad esempio, accadde che ci trovammo nella medesima casa: la Damigella era lì per assistere alla nascita di un bambino, come di consuetudine, mentre io era venuto per prendere con me la madre: era finito il suo tempo qui. I volti del marito, insieme alla levatrice e ai genitori della donna, erano pieni di apprensione e di gioia, ad osservare la mia Dama con la giovane signora, in procinto di far nascere un bambino… ma non appena videro me sopraggiungere, i loro occhi si fecero colmi di paura e di tristezza. La Bianca Damigella si era voltata verso di me, guardandomi solo come lei sa guardarmi, e io le strinsi una delicata mano. La creaturina nacque, vivo e pieno di salute: ennesimo lavoro perfetto della mia Signora. Ella lo diede in braccio alla madre, la quale, attorniata dagli altri e sfinita dal travaglio, lo guardava con felicità e amore infinito. Poi la donna alzò lo sguardo su di me e capì: fitte lacrime le scendevano dagli occhi… allora la mia amata mi prese il viso e mi baciò dolcemente in fronte, sorridendo. Io la abbracciai forte, e quando mi staccai, vidi la mano tesa della madre verso di me. Così la presi e portai la giovane donna nel mondo oltre la luna.”
La storia aveva lasciato tutta la famiglia a bocca aperta dallo stupore. Di nuovo fu il figlio maggiore a osare con una domanda: “Ma anche lei aveva un gatto?” Il ragazzo rise, accarezzando il felino, ormai addormentato “Oh, si. E’ una gattina bianca che la segue sempre: come il mio porta via gli altri animali, la sua li fa venire al mondo.” Il fratellino minore s’intromise: “Ma voi…tu e la Bianca Damigella, siete ovunque no? Perché io so che mentre noi vi abbiamo qui, possono vedervi pure in altri posti…” Il giovane dai capelli neri lo guardò intensamente “Si, figliuolo: finché questo mondo e le sue creature esisteranno, allora ci saremo anche noi. Ovunque e in qualunque momento.” Fu così che il ragazzo si alzò, tenendo in braccio il gatto ancora sonnecchiante “Beh, temo sia ora di andare per me e per questo cucciolotto...” disse grattando le orecchie al micio, mentre si dirigeva verso l’uscio. I quattro lo seguirono, e il padre gli fece un’ultima domanda: “Adesso cosa farai?”-“ Adesso devo andare. Ho goduto della vostra gentile ospitalità e vi ho regalato una storia preziosa che nessuno conosceva… fatene tesoro! Incontrerete altre volte la Bianca Damigella, mentre noi ci rivedremo più in là nel tempo. Come vi ho già detto: non è ancora il vostro momento di andare nel mondo oltre la luna.” Detto questo il ragazzo salutò e uscì.
Gli anni passarono da quel incontro, ed effettivamente andò come il giovane aveva detto; quella famiglia incontrò prima la Damigella, poi di nuovo il ragazzo, e così i loro discendenti. Finchè… eccoci qua.
Oggi il ragazzo dal gatto nero è solo una leggenda… nessuno lo vede più in giro, nonostante si avverta la presenza del suo operato, e lo stesso vale per la sua amata: forse hanno  trovato il modo di stare insieme senza rinunciare allo svolgimento dei propri compiti sulla terra. Fatto sta che io conservo ancora questa storia, che mi ha raccontato mio padre, e suo padre prima di lui, e il padre di suo padre ancora prima. Sì: io sono una dei discendenti di quella fortunata famigliola, e come quelli venuti prima di me, trasmetterò il dono offerto dal misterioso ragazzo ai miei figli.
Per quanto riguarda me, spero di incontrare quel giovane a novant’anni, preferibilmente in sogno, mentre dormo. Lui così mi porterà nel mondo oltre la luna. 
  
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