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Autore: Eowyn 1    06/11/2014    1 recensioni
Questa breve favoletta è nata in seguito alla richiesta, del nostro prof. di Didattica della Letteratura, di scrivere qualcosa utilizzando il metodo del binomio fantastico suggerito da Gianni Rodari. Supera di poco le 500 parole.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa breve favoletta è nata in seguito alla richiesta, del nostro prof. di Didattica della Letteratura, di scrivere qualcosa utilizzando il metodo del binomio fantastico suggerito da Gianni Rodari. Esso consiste nel scegliere a caso una coppia di parole, e poi inventare su queste una storia, una poesia, un limerick… quello che ognuno preferisce. A lezione, ognuno di noi ha quindi scritto su un foglietto la prima parola che gli è venuta in mente, quindi il prof le ha lette, estraendo a caso due biglietti per volta, e noi abbiamo dovuto scegliere il binomio che preferivamo. Questo è quello che ho scritto io, tenete conto che è stata pensata come una favola per bambini, spero vi piaccia. Un abbraccio a chiunque leggerà!
Eowyn 1

 
 
 
Binomio fantastico: LIBELLULA – CRINIERA
 
 

LA PICCOLA LIBELLULA GIRAMONDO E LA CRINIERA

 
 
C’era una volta una libellula a cui piaceva viaggiare, in su e in giù, in alto e in basso, e ovunque si vantava delle sue ali iridate e del suo corpo magro e slanciato. Un giorno, durante un suo viaggio, giunse in Africa. E vola di qua, e vola di là, tra giraffe ed ippopotami ecco che le comparve di fronte lui, il re degli animali: uno stupendo leone dalla folta criniera dorata. La libellula, intimorita, si fermò su uno stelo d’erba ad osservarlo, si sentiva così piccola e indifesa, di fronte a lui, che non ebbe più il coraggio di vantarsi della sua bellezza.
Si fermò, quindi, ad osservarlo, perché voleva scoprire quale fosse il segreto di tanta bellezza. E osserva di qua, osserva di là… No, non potevano di certo essere quelle zampe enormi, in confronto le sue fini zampine d’insetto erano mille volte più leggiadre. E osserva ancora, un po’ di qua e un po’ di là… No, non poteva essere quella coda, così lunga e rude. Quando, tutto a un tratto, ecco che si illuminò: ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Doveva di sicuro trattarsi di quella sua folta e dorata criniera! Ecco cosa lo rendeva tanto bello e regale!
Quindi, la piccola libellula, decise che da quel giorno si sarebbe fatta cresce una criniera anche lei.
E così fece: passavano i giorni e tra le sue antennine crescevano, folti e riccioluti, dei capelli color verde-azzurrino, di cui l’insetto andava molto fiero.
Riprese anche a girare per il mondo, in su e in giù, in alto e in basso, e riprese a vantarsi del suo corpo magro e delle sue magnifiche ali iridate, che ora si accompagnavano perfettamente con la sua stupenda criniera verde-azzurrina.
Fu così che, vola di qua e vola di là, nei suoi viaggi si ritrovò a Venezia, svolazzò sul Canal Grande, svolazzò sul Ponte dei Sospiri, fino a quando si trovò in Piazza San Marco. Quanta bellezza in quel luogo, quanta magnificenza! La piccola libellula aveva quasi gli occhi fuori dalle orbite, e per poco non le caddero quando, in cima a una colonna, lo vide: il leone, forte e maestoso, con il corpo muscoloso, la folta criniera e… due ali! Due ali proprio come lei! Indignata, la piccola libellula gonfiò il petto:
– Quanto sei ridicolo con quelle ali! Non ti crederai mica un insetto? – gli gridò. E proprio in quel momento, mentre dava la schiena al leone per volarsene lontano, si ritrovò a specchiarsi nell’acqua della Laguna: i suoi capelli verde-azzurrino, arruffati e scompigliati, le davano proprio un’aria sciocca, non era davvero più lei, la piccola libellula giramondo!
La libellula sospirò:
– Ok, ho capito. Le ali a me… E la criniera a te! –

Fu così, che la libellula tagliò la criniera verde-azzurrina e da quel giorno riprese a girare il mondo e mai, mai più cercò di imitare altri animali. Non aveva alcuna intenzione di sentirsi di nuovo tanto sciocca, come quella volta in cui si era specchiata nell’acqua della Laguna e si era ritrovata con una scompigliata e leonina criniera che non si addiceva proprio a una dolce libellula come lei.
   
 
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