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Autore: halfblood22    06/11/2014    1 recensioni
Quando per Percy Jackson e i suoi si è ritrovata la pace, un nuovo mistero cade, per così dire, dal cielo sul campo mezzosangue. Annabeth non riesce più a far funzionare il portatile di Dedalo e anche i ragazzi di Efesto hanno problemi con i loro macchinari. Leo si sente irrequieto e i suoi poteri diventano indomabili e Piper è preoccupata per lui . Percy inizia ad avere strani flashback di una vita in cui c'è lui ma non sembra sua. Un'antica maledizione si sazierà di una nuova vittima. Percy Jackson dovrà lasciare tutto di nuovo e partire per una nuova impresa, ma non sarà solo: al suo fianco ci saranno i suoi fidati amici del campo più questa nuova arrivata, che si scoprirà essere molto di più...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Leo Valdez, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutti gli dei dell’Olimpo… ma quanto è bello con i capelli tutti scompigliati (più del solito, attenzione) e la maglietta strappata!
Ok, parlavo di Leo. Niente, non posso farci proprio niente.
Eravamo ancora in quella buia e cupa caverna, a riprendere fiato e a cercare di trovare un senso a tutto quello che ci era capitato negli ultimi minuti: la maggior parte dei discorsi erano rivolti a i miei capelli.
-“ Non ci credo ancora che siano diventati castani…”- borbottò mio fratello, sedendosi accanto a me ai piedi della stalagmite che fino a poco fa era stata la mia prigione.
Io cercavo di guardare altrove, ma sentivo i loro sguardi addosso, soprattutto quello del figlio d’Efesto, che mi mettevano in imbarazzo.
Così, mi alzai e decisi, con un pizzico di coraggio, di avvicinarmi ai due corpi stesi a terra, quello del gigante e del figlio d’Iride.
Del primo rimanevano solo le ceneri, il mio incantesimo l’aveva spedito al Tartaro.
Jack, invece, non era messo molto male.
“Chissà” pensai “magari l’ho fatto apposta, a salvarlo”
Sapevo benissimo che quella magia avrebbe potuto ucciderlo, ma non l’ha fatto, eppure non riuscivo a capirne il perché.
Forse perché era un semidio, ma… non ne ero del tutto convinta.
Mi accovacciai vicino a lui e il ragazzo sussultò: aprì i suoi, quei stupendi occhi, e prese a tossire e a stiracchiarsi.
Quando mi vide, rimase a bocca aperta e poi iniziò a parlare.
-“ Io… cosa è successo? Che ci faccio qui?”- ma i nostri sguardi rimasero fissi gli uni negli altri.
-“Emh…”- mi allontanai, poi, abbassando gli occhi, gli diedi una spiegazione molto succinta di tutto.
-“Dunque… tu eri sotto l’effetto di Anteo e obbedivi ai suoi ordini, attaccando il nostro campo e…. e rapendomi, portandomi qui.”-
Lui fece una faccia perplessa, poi, finalmente, i suoi occhi si spostarono anche sugli altri.
-“ E adesso ti abbiamo liberato. Non preoccuparti, non hai nessuna colpa.”- chiarì Percy, avvicinandosi.
-“Bene, ora direi di…”- Piper non finì mai quella frase; qualcuno, dalla grotta, ci tele-trasportò in un posto decisamente più illuminato e mastodontico.
La luce che ci aveva inondato mi ferì gli occhi, ma ci volle poco per capire dov’ero: l’Olimpo.
Più precisamente, eravamo arrivati direttamente nella sala di riunione degli dei, che, al dire il vero, immaginavo a misura d’uomo e non della stazza dei grattacieli di New York.
-“Emh… salve?”- dissi, come al solito troppo impulsiva.
-“Semidei, dobbiamo discutere su una piccola questione…”- tuonò Zeus, ignorando il mio saluto.
-“E quella piccola questione è… la vostra amica. Io propongo di ucciderla e basta”- disse noncurante Atena, guardandogli biechi.
Davanti alla sua neutralità nel pronunciare quell’affermazione, mi sentii le ginocchia molli.
-“ U…uccidermi?”- balbettai, cercando di muovere le mani o qualsiasi altro muscolo, intorpidito dalla paura che incuteva lo sguardo della dea.
-“Papà! Vogliono disintegrare tua figlia e tu rimani indifferente?!”- sbottò Percy, scuro in volto.
Poseidone borbottava fra rannicchiato sul suo trono.
-“O, andiamo tesoro”- intervenne Afrodite –“essere inceneriti noi fa poi così male…”-
-“Sul serio?!”-
L’urlo di Leo ci sconvolse tutti. Ogni dio e ogni dea si affacciò per vedere l’esile figura di quel piccolo ragazzo riccio con la faccia imbronciata.
-“Ha fatto tutta questa strada… per essere condannata a morte? Ha pure salvato il campo…”-
-“Figliolo, sai che ha salvato il vostro campo, ma non sai che è anche chi ne ha provocato l’invasione.”- disse calmo il re delle fucine.
Scese il silenzio nella stanza. L’unica che alla fine riuscì a pronunciare una frase di senso compiuto fu Piper.
-“Che vuol… che vuol dire che è stata lei a far entrare i mostri?”-
-“I suoi misteriosi e potenti poteri, motivo per cui non può rimanere in vita, indeboliscono la barriera magica che vi protegge. Anche mia figlia Annabeth ha avuto problemi di mal funzionamento col portatile di Dedalo. E anche i ragazzi d’Efesto, coi loro marchingegni.”- chiarì la dea della saggezza.
Sentivo molti sguardi su di me, pertinenti e minacciosi. Poi però, accadde qualcosa…
 
Leo, accanto a me, prese fuoco e mi prese per mano.
-“Noi siamo un’unica fiamma, nessuno potrà spegnere te senza estinguere me”- mi sussurrò.
Poi, il tutto ritornò normale. Gli dei che ci guardavano storti, io e Leo per mano, io e Percy per mano.
Nessuno sembrava essersi accorto di nulla, eppure non avevo immaginato nulla; lo guardai in cerca di conferma e lui mi sorrise: o dei, era successo veramente.
-“Dei dell’Olimpo, non mi sembra una scelta razionale quella di uccidere Cleo. Dopotutto, lei ha qualcosa che potrebbe servire a tutti”-
Mi girai verso chi aveva parlato: Jack, il figlio d’Iride.
Era stato dolce a proteggermi, ma cosa avevo io che….
Il segreto della gemma blu.
Presi a cercare nella tasca e la trovai: la piccola sfera azzurra che alla fine mi aveva salvato la vita e che forse stava per farlo di nuovo.
-“Questo è quello che la profezia ci ha chiesto di trovare la profezia. Con l’ultimo canto tutto sigilleranno… ma certo! manca l’ultima strofa!”- dissi e, stringendo ancora di più le mani di Leo e Percy, come se fosse stata l’ultima cosa che avrei mai fatto in vita, cantai la strofa mancante alla canzone Fix you dei Coldplay.
 
-“And high up above, or down below,
when you too in love to let it go,
but if you never try you never know,
just what you worth.”-
 
Alla fine, tutti tacquero. La piccola sfera si frantumò nelle mie mani, ma non mi preoccupai: sapevo che stava andando tutto bene.
La polvere blu si levò, cospargendo tutti gli oggetti nella mastodontica sala.
L’espressione dei presenti era impagabile: la loro faccia era decisamente perplessa, davanti al mio sorriso a trentadue denti.
-“Ma, la gemma… non potrà più aiutarti così!”- esclamò Percy.
-“Io mi sento guarita e volevo far sentire meglio tutti, restituendo l’energia che avevo sottratto a tutti gli oggetti che non funzionavano più e a tutte le anime che avevano bisogno di una mano.”-
Poi, colta da un capogiro, abbassai di scatto la testa. Solo ora mi rendevo conto di quanto pulsava forte.
Mi sfiorai, facendo finta di sistemare una ciocca di capelli e constatai che la mia febbre si era alzata di nuovo.
Riuscii a resistere per poco, poi caddi a terra. Percy si inginocchiò accanto a me, mentre Leo implorava gli dei.
-“Vi prego! Ha dato tutto, persino la gemma che l’aveva aiutata a sopravvivere!”-
Gli occhi d’ Atena, che sembravano in scalfibili, parevano cominciare ad ammorbidissi.
Si girò verso la dea della bellezza, che intanto osservava lo sguardo deciso a non mollare del figlio d’Efesto e di sua figlia Piper, che stava per attaccare briga.
-“Mamma! Dai, avete un istinto troppo omicida…”- l’occhiataccia di zeus però, la zittì subito.
-“È un pericolo per tutti noi, la signorina Jackson non potrà…”-
-“Divino Zeus, forse mio figlio ha ragione”- lo interruppe il re delle fucine. Si alzò in piedi dal suo trono meccanizzato e si trasformo nelle dimensioni di un uomo normale, avvicinandosi a Cleo.
-“La ragazza ha la febbre alta.”- notò.
-“Non credo che ormai il patto fra i tre grandi sia più valido. Dopotutto, ormai è stata infranto diverse volte, e allora non ci siamo lamentati più di tanto. Perciò, qual è il vero motivo per cui lei sarebbe una fuori legge?”-
Il resto si guardarono fra di loro, imbarazzati. Poi, Ermes chiarì il tutto.
-“Per via dei suoi.. dei suoi poteri. Sono troppo imprevedibili, non si possono controllare…”-
-“Lei mi ha salvato la vita coi suoi poteri.”- bisbigliò Jack.
Mi voltai verso di lui, sorpresa e perplessa.
Lui evitò il mio sguardo, rivolgendosi agli dei.
Alla fine, Atena sospirò rassegnata:-“ Se davvero può imparare a controllarli, immagino non ci sarà nessun problema.”- mormorò.
-“Io…oh, e va bene!”- convenne Zeus. –“la seduta è sciolta, ragazzi, vi rimandiamo al campo.”-
Noi tutti sospirammo di sollievo e, come prima eravamo arrivati, nello stesso modo ce ne andammo.
Quando riconobbi la grande collina con l’albero di Talia, la stessa da cui ero rotolata il primo giorno, mi venne quasi da piangere.
Era rimasto tutto uguale, le cose rotte a causa della battaglia erano state aggiustate, ormai eravamo finalmente a casa.
Ma, il mio cuore sapeva che ancora non aveva finito i suoi tormenti: Jack era ancora con noi, e io più confusa che mai.


Angolo scrittrice
Lo so, lo so! Sono in ritardo, ma davvero, questo capitoletto sembrava non volersi fare scrivere!
Comunque, data l'allerta meteo oggi non sono andata a scuola, così sono riuscita a finirlo! Purtroppo, e già vi avverto, questo è il penultimo!
*SO...SAY GERONIMO!!*
La vostra matta scrittrice (che vi lovva tutti),
halfblood22 <3
   
 
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