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Autore: Jenessia    06/11/2014    2 recensioni
Una ragazza di nome Gabriella si trasferisce a Firenze per studiare.Lì fa nuove amicizie,ma mai avrebbe immaginato che incontrare un misterioso, quanto affasciante architetto avrebbe totalmente sconvolto la sua vita tranquilla.
TRATTO DALLA STORIA
-Cosa vuoi da me?-gli chiedo.
-Che tu sia MIA-mi risponde aderendo ancora di più al mio corpo.
A quelle parole il mio cuore perde un battito.Mio Dio...non può essere vero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 18
Capitolo 18


Vuoto. Nulla. Questo era tutto ciò che sentivo. E probabilmente tutto ciò che ero, ormai.
Ero in un letto d'ospedale a guardare, senza davvero vederlo, un punto indefinito del muro di fronte  a me.
Avevo perso un pezzo importante della mia vita. Mio figlio.
Strinsi gli occhi a quel pensiero per trattenere, per quel che potevo, le lacrime.
Nick era accanto a me, ma io non riuscivo a fare nulla. Nemmeno girarmi a fissarlo per infuriarmi con lui, per stringerlo a me, per cercare conforto in lui. Niente. Il mio corpo e il mio cervello erano vuoti, impotenti.
Quella creatura per me era sconosciuta fisicamente, ma era già padrona del mio cuore...
Nick in quel momento si riscosse e si accorse che ero sveglia. Mi prese la mano nella sua. Quella mano, sempre così calda e accogliente, era fedda come il marmo. Lentamente mi girai a fissarlo. Quei suoi magnifici occhi verdi erano ugualmente privi di emozione, ma in qualche modo riuscì a scorgervi quel qualcosa che mi aveva sempre tranquillizato quando lui era accanto a me. Quel qualcosa che mi faceva sentire sicura, protetta, a casa.
Le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento cominciarono a scorrere sulle mie guance.
Nick mi strinse a sé con dolcezza, probabilmente per paura di farmi male. Dopotutto avevo avuto un incidente, ma paradossalmente il mio dolore fisico era assente.
Completamente assorbito da quello emotivo.
-Lo so, amore mio, è una cosa orribile- cominciò Nick- ed io...io...mi sento così responsabile di tutto!- continuò.
A quelle parole mi irrigidì. Responsabile? Lui?
Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai in faccia, mettendo il mio viso a pochi centimetri dal suo.
- Non dirlo nemmeno, Nick. Qui nessuno di noi ha colpa, solo il destino. Ciò che è accaduto nessuno poteva prevederlo e..- lui mi interruppe posando le sue dolci labbra sulle mie.
Finalmente. All'improvviso realizzai quanto mi era mancato un contatto con Nick. Un suo semplice bacio, persino!
Lo ricambiai con tutto l'amore che portavo dentro...con delicatezza incontrai la mia lingua con la sua ed esplorai la sua bocca. Continuammo a lungo, finché il nostro respiro ce lo permise e finché le nostre dolorose sensazioni non si placarono almeno un po'.
Nick posò il capo sul mio grembo e disse- Io ti amo, Gabriella. Stavo venendo da te per dirtelo. Per dirti che volevo te e nostro figlio nella mia vita. Per dirti che ero stato un grandissimo stronzo a trattarvi in quel modo e a lasciarvi andare via, ma poi, quando ti ho vista lì, priva di sensi su quella barella, ho capito che al mio sbaglio non potevo più rimediare e che probabilmente ti avevo persa per sempre. Te e il piccolo...- disse e i suoi occhi divennero lucidi- Spero che tu possa perdonarmi-.
Io passai le mie dita fra i suoi capelli, sapendo che quel gesto lo rilassava.- Nick, il dolore che provo dentro è orribile. Non lo augurerei a nessuno, perché perdere un figlio è un qualcosa di atroce; non so nemmeno dove sto trovando la forza di parlare in questo momento perché dentro non sento nulla. Ma ti posso assicurare che non voglio assolutamente lasciarti. Non lo sopporterei....ti prego risparmiami almeno questo!- esordì con una voce bassa e piena di patimento. Altre lacrime si affacciarono ai miei occhi ed io fui incapace di trattenerle.
Nick alzò il capo e delicatamente prese la mia mano, intrecciando le mie dita con le sue.
-Anch'io ti amo e insieme supereremo anche questo momento- mi disse.
Io risposi con una specie di assenso e poi lo abbracciai.
E fu proprio così che il dottore ci trovò. Era un uomo sulla cinquantina, credo. Portava il solito camice bianco e si presentò come il Dott.re Browning.
-Allora, miss gabriella. Ho appena finito di guardare i suoi esami e sono felice di informarla che, a parte qualche mal di testa ricorrente e qualche graffio, lei starà bene. E' stata molto fortunata- esordì. Ero stata fortunata!?! Evidentemente io quell'uomo avevamo due punti di vista molto differenti!. -Deve avere qualche angelo custode a proteggerla- continuò. A stento mi tratteni dal ribattere o sbuffare.
-Allora vorrei procedere con un'altra ecografia, giusto per restare tranquilli- disse e si avvicinò ad un macchinario lì vicino. A cosa serviva un'altra ecografia?
-Mi scusi dottore, ma perché dovrebbe fare un'altra ecografia?- chiese Nick, anticipando ancora una volta i miei pensieri.
Inizialmente il dottore ci parve sorpreso, ma poi gradulamente la sua espressione si sostituì ad una più comprensiva e...felice?
-Non ditemi che..?- cominciò e sorrise avvicinandosi a noi. -Avete creduto che quel sangue significasse che miss Gabriella avesse perduto il bambino? Be', sono felice di informarvi che non è così, altrimenti perché sarei così allegro! Erano delle normali perdite, soprattutto nei primi mesi. Certo il trauma che ha subìto non le ha certo fatto bene, ma nemmeno ha apportato gravi danni- concluse.
Il mio cuore scoppiava di gioia. Allora il mio bambino non era morto! Era ancora dentro di me! Avrei voluto sfogare tutta la  mia felicità, in qualsiasi modo, ma mi limitai a guardare Nick, che a sua volta aveva un'espressione incredula e felicissima, e a stringerlo forte a me.






 5 anni dopo...

-Liam lascia in pace quella povera piccola di Charlotte!- urlai nel tentativo di persuadere mio figlio a non tirare i capelli della bimba accanto a lui. Era la figlia di Rossella e Antonio, nata due anni dopo Liam. Così come mio figlio, era la gioia dei suoi genitori e probabilmente aveva preso una specie di forte affezione per Liam: gli stava smpre dietro, pretendendo di fare ciò che faceva lui. Chissà se anche in futuro...
Io e Rossella li guardavamo ridendo, erano così dolci, nonostante i loro continui battibecchi.
-Niente da fare, è proprio come suo padre- esordì Nick all'improvviso uscendo in giardino e sedendosi sul dondolo accanto a me. Passò il suo braccio attorno alle mie spalle e mi sitrinse.
-Sì, è un despota!- dissi, e risi girandomi verso di lui e dandogli una leggera gomitata.
-No, ha un fascino innato a cui ogni donna non sa resistere- contrabbaté lui sfoggiando il suo solito sorriso da super modello della Calvin Klain che ancora mi faceva sciogliere.
Io alzai un sopracciglio, manifestando tutto il mio scetticismo e, come mi aspettavo, Nick non esitò ad avvicinarsi di più a me per farmi cambiare idea.
Posò le sue morbide labbra sul collo, ben sapendo che era uno dei miei punti deboli, e nel frattempo mi sussurrò- Vedremo se dopo sarai della stessa opinione
-.
-Voi due! smettetela di scambiarvi effusioni in presenza di bambini!- sbottò Rossella uscendo dalla cucina con un vassoio di limonata. Antonio, che si stava occupando del barbecue insieme e Leo, incoraggiò l'amico con un'occhiata ammiccante che poi rivolse alla moglie. A dispetto delle sue parole e ignara delle occhiate di apprezzamento che le stava lanciando il marito, Rossella aveva un sorriso che illuminava il suo viso e si avvicinò a Ludo, che era intenta a prendere un po' di sole. Presto anche lei e Leonardo si sarebbero sposati.
-Nessuno può impedirmi di baciare o coccolare mia moglie!- rispose Nick, invece, stringendomi a lui. Sì, perché anche noi ci eravamo sposati, subito dopo essere tornati in Italia, dove vivevamo in una villetta antica in campagna, poco lontano da Firenze.
Era stato un giorno da favola, ancor meglio di come io l'avevo sempre sognato sin da bambina. Ma il momento in cui avevamo pronunciato il "sì, lo voglio"  era stato il più emozionante, perché il nostro matrimonio era il coronamento di tutta la nostra storia, di tutti i nostri momenti belli e di tutti i nostri momenti brutti, che avevamo superato grazie a quel sentimento meravigliso che ci scaldava corpo, mente e anima!
Ora il nostro bambino correva felice e spensierato davanti ai nostri occhi e noi non potevamo che essere felici che il destino lo avesse salvato. Lo avremmo per sempre amato, amato di quell'amore indescrivibile, ingannevole e stupendo che dà all'uomo più forza di quanto si possa immaginare.
Quello stesso amore che stava neglisguardi, nei gesti e nelle parole che io e Nick ci scambiavamo e che per sempre avremmo dato l'uno all'altra. Per sempre...






Author's Corner
Eccoci giunti alla fine dela storia. Nick e Gabriella sono stati i primi personaggi che hanno dato vita alla mia prima storia, quindi anche se figuralmente non posso che ringraziare loro, ma soprattutto voi, che avete sopportato tutti i miei ritardi, i miei errori e i miei capitoli poco "suggestivi" ù_ù
Davvero, grazie di tutto. Ci leggiamo alla prossima storia che presto pubblicherò e che si chiamerà "Love's War". Avrà unambientazione storica diversa, o meglio saremo nel primo Medioevo, più precisamente in Inghilterra.
Ad ogni modo recensite, fatemi sapere i vostri pareri sul capitolo e se volete sull'intera storia.
Besitos
Rubessia ;)))

  
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