Serie TV > Hannibal
Ricorda la storia  |      
Autore: Black Deer    06/11/2014    0 recensioni
Quando cominciò schiudere la porta, indietreggiai finché non mi trovai con le spalle al muro. Quando la porta fu spalancata cercai nei suoi occhi dell’indulgenza, ma trovai solo rabbia. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo, carico d’odio e risentimento. Prima spostai lo sguardo altrove, poi mi scivolai a terra, sperando nella sua compassione, ma in cuor mio, sapevo che non l’avrei mai trovata.
Genere: Dark, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abigail Hobbs, Hannibal Lecter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi girai e corsi su per le scale, lasciandomi Hannibal alle spalle e mi rinchiusi nello sgabuzzino dove lui teneva dei vecchi attrezzi da cucina che non usava spesso.  Poggiai l’orecchio sulla porta per sentire meglio: i suoi lenti, costanti e silenziosi passi continuavano ad avvicinarsi. Quando sentii che era proprio davanti alla porta mi tirai indietro; diedi una veloce occhiata per assicurarmi che la serratura fosse chiusa. Poi attesi. Per un interminabile istante sentii il mio respiro ed il suo alternarsi costantemente. Ero nel panico totale “Apri” disse autoritario. Non risposi. “Abigayle, apri subito”. Io, ancora niente. Prima sentii bussare leggermente sulla porta, poi quei colpi, dapprima divennero più decisi, poi aggressivi. Cosa potevo fare ? Mi avvicinai di un solo passo alla porta: “Hannibal…” sussurrai “C-calmati…” dissi umilmente. “Apri” rispose lui battendo un colpo sulla porta. Non volevo farlo arrabbiare più di quanto non lo fosse già, ma avevo troppa paura per aprire. “S-se mi prometti che ti calmi…” dissi a fatica “…ti aprirò”. Ma la sua risposta fu un violento colpo alla porta che fece quasi saltare i cardini. Avevo molta, troppa paura di lui, ma così facendo peggioravo solo la situazione. Così allungai una mano, e feci scattare la serratura. Hannibal non aprì subito la porta: attese silenzioso.Quando cominciò schiudere la porta, indietreggiai finché non mi trovai con le spalle al muro. Quando la porta fu spalancata cercai nei suoi occhi dell’indulgenza, ma trovai solo rabbia. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo, carico d’odio e risentimento. Prima spostai lo sguardo altrove, poi scivolai a terra, sperando nella sua compassione, ma in cuor mio, sapevo che non l’avrei mai trovata. Ora ero rannicchiata sul fondo di quel piccolo sgabuzzino, da sola, senza nessuno a cui poter chiedere aiuto. Solo la distanza di tre passi ci divideva, eppure Hannibal non avanzava. Mi osservava dall’alto con fare superiore ed autoritario, ma anche soddisfatto. Presumo dalla mia sottomissione, d'altronde cos’altro potevo contro di lui…? Era molto più forte, scaltro e soprattutto intelligente. Non ci avrebbe messo molto a raggirarmi in qualche maniera. Avvicinai le ginocchia al petto, e nascosi il viso tra le mani per reprimere i singhiozzi. Hannibal fece un passo. Poi un altro e un altro ancora, finchè i nostri piedi si sfiorarono. Si inginocchiò. Io rimasi immobile, ero troppo terrorizzata all’idea di ciò che potesse farmi. Allungò una mano e mi sfiorò la testa: tremai violentemente a quel tocco. Che intenzioni avrà…? Poi fece scivolare una mano dietro la mia nuca e mi afferrò per i capelli facendomi sollevare la testa. Avevo il viso rigato dalle lacrime e gli occhi arrossati. Il mio sguardo era un misto tra la supplica ed il terrore. Hannibal sembrava adorare quello sguardo. Siavvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “Mi hai davvero fatto arrabbiare questa sera… E non te la caverai con poco”. Un brivido percorse tutta la schiena esplodendo poi nella mia testa. Scese con la punta del naso fino all’incavo del mio collo: inspirò profondamente il mio profumo. Poi si allontanò e senza staccare il suo sguardo dal mio, afferrò qualcosa sulla parete vicina. Sentii un rumore metallico e qualcosa di freddo sfiorarmi il collo. Abbassai lo sguardo: aveva preso un coltello e ora stava premendo la lama proprio sulla giugulare. La sentivo pulsare vivacemente sotto di essa.
"Allora..." disse spostando il coltello sotto il mio mento "...cosa ne faccio di te ?"
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Hannibal / Vai alla pagina dell'autore: Black Deer