Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: One_Love_One_Passion    06/11/2014    0 recensioni
''E se il mondo non fosse così forte come ci aspetteremmo?
La voglia di continuare, di vivere concretamente e spiritualmente dell'essere umano è andata a farsi benedire, la fiducia, l'amore e l'onesta sono cose del passato.
Questi valori non esistono più ormai da molti anni, rimane odio e paura in quella che oggi chiamiamo 'esistenza'.
Ma qualcuno sta cercando di cambiare le cose.
Cosa viene chiesto indietro? Giustizia e Felicità.
Riconquisteranno i loro principi, riprenderanno la loro vita in mano, il loro destino.
Ma purtroppo hanno sottovalutato la loro minaccia.''
Spero di avervi incuriositi almeno un po'.
Buona lettura ^-^.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Qualcosa volle che quel giorno fosse meraviglioso.

Il cielo era dipinto di uno sgargiante celeste che si espandeva in ogni dove creando un'atmosfera fresca ed energica, il sole era raggiante e grazie a quelle poche nuvole che lo accompagnavano l'aria si stabilizzò rendendosi piacevole per tutti i sensi.

All'interno di un appartamento abbastanza spazioso giacevano semplici mobili, che rendevano umile e leggera l'impressione del posto, a sinistra della cucina prevalentemente costruita in legno vi era un divano su cui dormiva spensierata un'esile ragazza da lunghi capelli color notte.

La sua espressione contenta era accompagnata da un leggero sorriso, le labbra erano socchiuse ma nonostante ciò la fanciulla inspirava ed espirava dalle narici, e ciò le fece assaporare il profumo dolce dei cuscini per l'intera notte.

Un ragazzo dalla chioma scarlatta sorseggiava un'abbondante tazza di caffè al bancone della cucina affianco muovendo costantemente la gamba destra su e giù dando un chiaro segno di nervosismo, perso nei suoi pensieri osservava un' Erza addormentata, che ogni tanto si spostava lievemente a causa dei suoi sogni.

Si sentirono dei passi svelti e, senza nemmeno rendersene conto qualcuno entrò, forse era a conoscenza della chiave sotto lo zerbino.

<< Ciao Gerard. >> sussurrò Levy con un gesto di mano, l'altra sembrava occupata a tenere qualcosa dietro la schiena.

<< Mmh. >> rispose quest'ultimo mentre finiva le ultime gocce di quell'amara bevanda.

Qualche ciuffo corvino spuntò alle spalle del turchese, poi uscirono delle mani e infine si mostrò in tutta la sua persona una ragazza dalla lunga chioma scura, occhi color cremisi con qualche sfumatura giallognola che si intravedeva dalle iridi, indosso aveva l'uniforme che, a dirla tutta le stava a pennello facendo risaltare le sue bellissime forme.

<< Non è il caso di svegliarla? >> chiese a voce bassa Levy mentre con espressione preoccupata guardava l'orologio color verde muschio.

<< Allora… >> disse Gerard avvicinandosi cercando di far meno rumore possibile mentre camminava.

<< Sii delicato. >> cercò di avvisare preoccupato Levy mentre guardava l'amico avvicinarsi sospetto.

<< Delicato. >> pronunciò quest'ultimo perplesso per poi fermarsi, ad un tratto gli venne un'idea e schioccando le dita tirò fuori un'aggeggio.

<< SVEGLIAAA!! >> urlò a squarciagola con il megafono in mano.

Erza aprì gli occhi di colpo.

<< SI,COSA,COME, EH?! >> esclamò la ragazza mentre in preda al panico corse per casa, si fermò solo quando inciampò sul tappeto, finendo con la faccia a terra con un 'Kya'.

<< Era proprio necessario? >> chiese Gajeel con espressione tra l'ironico e il confuso.

Intanto Erza non dava segno di vita. << È morta? >> aggiunse mentre con il dito le punzecchiava la schiena.

<< Che stai facendo? >> chiese lo scarlatto quasi preoccupato.

<< Secondo te? Sto testando la morbidezza del tappeto. >> sbottò ironica la speciale mentre accarezzava il tessuto.

Sì, era schifosamente morbido.

Gerard sembrò per un momento accennare un sorriso, tutto scomparì in uno sbuffo scocciato da parte sua, si alzò e mise le braccia conserte, proprio come farebbe un bambino.

<< Comunque… >> sospirò voltandosi. << Ma, dov'è andata?! >> esclamò mentre delle frecce immaginarie lampeggiava proprio sul posto dove era in stato di ''riposo'' la ragazza.

Poi di colpo si sentì un suono che, a primo impatto sembrava assomigliare allo scontro di due oggetti, ovvero: una mazza di legno contro una testa di legno.

<< Così impari a svegliarmi nel cuore della notte. >> borbottò infuriata Erza in uniforme indicando con il dito il ragazzo steso a terra.

<< Ma se sono le sette adesso… >> obiettò la corvina indicando l'orologio nero sul polso.

<< Appunto. >> ribatté sicura quest'ultima.

<< Aspetta… oggi è il tuo primo giorno!! >> esclamò con espressione grintosa Gajeel.

<< Primo… che? >> chiese con sguardo spaesato la blu.

<< Vieni, ti farò da guida. >> disse sicuro Levy mentre con un gesto di mano invitava Erza ad uscire.

<< Le farò io da guida. >> sbottò indispettita Gajeel mettendosi a braccia conserte davanti ai due ragazzi.

<< Tu… ? >> disse con la mano al volto, stava cercando di trattenere con tutte le sue forze quell'impulso di ridere ma non ci riuscì e scoppiò in un sorriso colmo di felicità.

<< Non ridere! >> urlò con i pugni serrati.

<< Ok, ok… Gajeel una guida ahahahah. >> disse con calma prima di cadere a terra con la pancia dolente.

La corvina approfittando della situazione prese all'istante per il polso Erza che, era apparentemente confusa.

Correvano come delle matte per i lunghi corridoi dell'edificio, rischiarono anche di cadere più volte con la possibilità di infilzarsi con uno dei coltelletti di Gajeel, sembrava di essere in ritardo.

<< Allora novellina. >> disse la ragazza dagli occhi cremisi fermandosi all'improvviso, non prese neanche fiato e non aveva segno di stanchezza o fatica, al contrario di Erza che sembrava stesse per morire a causa dell'evidente fiatone.

<< Questa è la tua nuova vita! All'inizio ti sembrerà di stare in un carcere e forse preferiresti vivere come un poraccio morto per terra ma ti ci abituerai, il cibo non è di alta classe, alcuni compagni sono pazzi, altri invadenti o possessivi e spesso si arrivano a litigi di proporzioni stratosferiche, non sarà facile ma l'accetterai, come hanno fatto tutti d'altronde, ma ti posso assicurare che non ti annoierai mai. >> concluse portando la mano al petto.

<< G-Gli altri? >> chiese incuriosita la blu.

<< Benvenuta a Fairy Tail novellina. >> disse aprendo il portone.

Quello che vide non fu una cosa di tutti giorni, soprattutto in un terra popolata da continue guerre.

Un grande spazio si espandeva alla vista meravigliata di Erza che non riusciva a chiudere le labbra per lo stupore, era una sala semplice, senza particolari sgargianti o macchinari moderni, solo una quantità notevole di persone che festeggiavano insieme con canti e urla di incitamento.

E fu quello a colpire Erza, c'era un'atmosfera gioiosa e piacevole, come ad essere a casa.

<< Tu devi essere quella nuova! >> affermò una voce femminile.

Voltando il viso, Erza poté notare la ragazza che, stranamente, era comparsa dal nulla.

Era alta e magra dal fisico asciutto che non influiva sulle sue linee perfette, seno prosperoso anche se l'uniforme lo faceva risaltare poco, viso dai tratti delicati incorniciato dai suoi lunghi capelli color latte che mettevano in mostra gli occhi azzurri, le labbra erano sottili ma allo stesso tempo corpose di un colore lievemente pallido, probabilmente la sua età superava quella della blu di qualche anno, quindi ipotizzando aveva si e no 23-24 anni.

Alla sua sinistra un ragazzo albino guardava con sguardo acceso e gioioso la nuova arrivata squadrandola da capo a piedi, indossava un'abbigliamento diverso da quello della fanciulla alla sua destra, pantaloni marroni come il giacchetto, una maglietta nera e scarponi scuri.

Il suo aspetto ricordava quello della donna affianco solo che i suoi tratti del volto erano più decisi e lineari in confronto, gli occhi erano di una bellezza sconcertante, un celeste chiaro d mozzare il fiato, l'altezza era sulla media e sfiorava di poco quella della ragazza dai capelli boccolati vicino.

<< Credo di si… >> disse poco convinta la blu mentre cercava di confondere il suo imbarazzo.

<< È sempre bello avere nuove reclute fra noi, soprattutto perché negli ultimi anni sono cominciate a diminuire, soprattutto le ragazze! Ma non mancano ti assicuro! Oh che scortese, mi sono dimenticata di presentarmi! Mi chiamo Mirajane, ma tutti qui accorciano con Mira. >> concluse dopo aver parlato in modo molto sbrigativo di cose che in fondo non interessavano alla povera Speciale, per non parlare poi della stretta micidiale che ricevette la povera ragazza.

<< Mi chiamo Erza. >> si presentò trattenendo il respiro dal dolore mentre cercava di trattenere le lacrime e fingere un sorriso spastico.

<< Io sono Lisanna, piacere di conoscerti Erza. >> disse accogliendo calorosamente quella stretta.

<< Tutte queste persone, sono a capo della gilda o fanno parte di membri importanti, se andiamo nella sala allenamenti ti presento i tuoi compagni. >> sussurrò con un sorriso Mira indicando la folla circostante.

<< Voi andate io… devo fare una cosa. >> avvisò Lisanna.

Mira senza farsi troppi problemi prese per il polso la fanciulla dagli occhi color miele e la trascinò dall'altra parte della sala e dopo aver aperto la porta di media grandezza, attraversarono un breve corridoio, svoltarono a destra e si trovarono difronte ai loro esili corpi un'entrata di ferro, di fianco un aggeggio cubico emanava una luce flebile e poco fastidiosa.

Mira si avvicinò e posò lo sguardo sul macchinario.

<< Scansione retina in corso, attendere prego. >> disse una voce meccanica. << Scansione completata, buongiorno signorina Mirajane. >> concluse.

Le porte si aprirono.

Le due ragazze camminarono per un paio di minuti e aprendo un'altra porta, la loro vista si scontrò con l'enorme spazio che le circondavano.

Stavolta però le persone erano in coppia o almeno la maggior parte.

<< Dov'è Gajeel? >> chiese la blu inconsciamente.

<< Dietro di te. >> affermò la corvina mentre spuntava da dietro.

<< Cos'è … questo? >> domandò Erza a corto di parole.

<< Questo è il posto dove soffrirai le pene dell'inferno, dove verrai sfruttato, pestato, scoraggiato. >> disse facendo esempi contandoli con le dita.

Intanto la blu era sbiancata.

<< Non preoccuparti, ti troverai bene. >> incoraggiò Mira.

<< Speriamo. >> sospirò Erza.

<< Discriminato, testato, odiato, calciato, bruciato, sparato, emarginato… >> continuava la corvina ignorando completamente le ragazze.

<< Ma tu e Lisanna siete imparentati? >> chiese curiosa Erza.

<< Si, in tutto siamo tre. >> confermò.

<< Tre? >> domandò.

L'albina annuì.

<< Laggiù, quella ragazza che sta sollevando i pesi, beh è la mia sorellina Elfman. >> concluse indicandola.

Una ragazza dai lunghi capelli bianchi stava sollevando come se fosse nulla dei pesi da 100 kg.

<< Lei ha l'abilità della forza, ciò le permette di opporsi e distruggere oggetti con un peso oltre la norma. >> spiegò Mira.

<< Elfman altri 50 kg. >> affermò un ragazzo dalla chioma castana tenuta in un'ordinata coda bassa mentre si rivolgeva all'albina.

<< Uffa! >> sbottò quest'ultima.

<< Quello è Evergreen, il suo tutore. >> bisbigliò Mira.

<< Juvia si è incastrata! >> urlò esasperata una fanciulla dai capelli blu chiaro mentre in tutti i modi cercava di disincastrarsi da… un muro.

<< Elfman c'è bisogno di te! >> lo chiamò Gajeel.

<< Oggi sei distratta fantasmina, è la sesta volta. >> sbuffò.

<< Juvia è distratta. >> sospirò amareggiata.

<< Juvia ha l'abilità di passare attraverso agli oggetti. >> spiegò l'albina.

La ragazza arrivò dalla ''fantasmina'' e con un abile gesto di mano spaccò il muro in due liberando la prigioniera.

<< Grazie Elfam-san. >> ringraziò Juvia.

<< Stai attenta. >> le consigliò Elfman con sguardo compassionevole mentre le accarezzava la cute.

<< Elfman! >> urlò Mira salutando con la mano.

<< Mm…? One-chan!! >> strillò entusiasta mentre si catapultava sulla sorella.

<< Elfman, ti presento Erza. Una nuova allieva. >> spiegò indicandola con l'intero palmo della mano.

<< Piacere. >> disse la blu mentre porgeva la mano in segno di saluto.

<< Piacere tutto mio! >> rispose stritolando la povera Erza in un stretta micidiale.

''Ma allora è proprio di famiglia'' pensò la blu mentre guardava la mano diventare rossa e tremante.

<< Io devo andare ci vediamo dopo One-chan! >> sorrise per poi andarsene.

<< Su ricomponiti Erza! Non abbiamo finito qui. >> borbottò sarcastica.

<< La mia povera mano… dovrò amputarla. >> piagnucolò la blu.

L'albina sbuffò spazientita e prendendo la mano che non le doleva trascinò Erza come se fosse un carrello della spesa, la portò in un punto della sala dove non c'erano ne attrezzi ne persone che girovagavano in quello spazio, anzi lo evitavano.

Poi all'improvviso cadde una tazza di ceramica frantumandosi in mille pezzi.

<< Kagura stai attenta accidenti! >> si lamentò una voce.

<< Ma… chi parla? >> chiese la blu.

<< Guarda sopra. >> sorrise Mira.

Alzando il mento Erza notò che due ragazze erano a testa in giù, ancorate al soffitto.

<< La ragazza mora è Kagura, quella castana è Libra , loro due possiedono l'abilità della forza gravitazionale. >> disse indicandole. * Libra è lo spirito stellare della bilancia*

<< Sei tu che hai mosso il tavolo! >> si lamentò la mora.

<< Ma se bevi senza poggiare la tazza! >> replicò stufa l'altra.

<< Meglio ignorarle, quando litigano nulla le può fermare. >> rise con rassegnazione l'albina.

Senza preavviso, un suono di uno sparo invase le orecchie delle ragazze costringendole a coprirle.

<< Mi ero quasi dimenticata di loro! >> si ricordò Mira portando la nuova arrivata all'angolo opposto della sala.

Una ragazza dai capelli verdi, raccolti in una lunga treccia laterale, era legata a testa in giù per i piedi con una corda fissata al soffitto, era girata di schiena e con le braccia ad X reggeva due pistole, senza perdere tempo sparò una ventina di colpi ed andarono tutti a segno nei punti indicati in rosso.

Alla sua destra un ragazzo dalla chioma corvina aveva una benda agli occhi ed in mano un arco, come bersaglio un ragazzo aveva in testa una mela, scoccò un a freccia e fece centro.

<< Loro sono Bisca ed Alzack, possiedono l'abilità della mira perfetta. >> disse la fanciulla dai capelli color latte portando le mani dietro la schiena intrecciando le dita delicate.

<< Oi Bisca, Alzack! >> li salutò allegramente, essi in segno di cortesia e anche di affetto ricambiarono con un cenno di mano e uno splendido sorriso.

La blu abbassò lo sguardo evidentemente a disagio, dunque era questa la vita per lei riservata?

Era pur sempre una di loro ora, eppure qualcosa la faceva sentire inadeguata.

<< Andiamo alla piscina. >> disse Mira spingendo dolcemente la ragazza dalla chioma color cielo stellato.

Dopo essere uscite da quell'abnorme sala, si addentrarono in un'altra più piccola ma anch'essa spaziosa, all'interno la prima cosa che Erza notò fu la lunga e profonda piscina dal fondo turchese chiaro, un colore più limpido rispetto a quello dei capelli di Levy.

La blu si avvicinò al bordo mantenendo una certa distanza visto le sue capacità ridotte nel nuotare, con sguardo curioso Erza cercava di mettere a fuoco la figura sul fondale, poi essa cominciò ad avvicinarsi finchè una ragazza dalla chioma azzurra fuoriuscì per riprendere aria.

<< Lei ha l'abilità dell'acqua. >> disse Mira, prese il cronometro e con delusione lesse il tempo. << Solo quattro ore Acquarius? >> aggiunse l'albina.

<< Sta zitta, oggi sono sotto stress. >> sbottò stufa, la ragazza poi scrutò con sguardo freddo la blu. << Sei nuova? >> aggiunse con un'occhiata agghiacciante.

<< S-Si. >> balbettò intimorita.

I suoi occhi caddero su un segno posto sul braccio destro di Acquarius, aveva linee perfette senza sbavature e raffigurava un simbolo alquanto particolare, al centro una goccia faceva da divisione da degli schizzi d'acqua, il suo colore era un acquamarina brillante, rendendosi conto di star fissando la ragazza da più di un minuto la blu scosse la testa e distolse lo sguardo.

<< Acquarius hai una bottiglia di sakè? >> chiese speranzosa l'albina.

<< Laggiù ce ne una. >> disse indicandola per poi immergersi di nuovo.

<< Hai sete Mira-chan? >> chiese gentilmente la blu.

<< Non è per me. >> rispose mentre lo raccoglieva.

<< E per chi? >> domandò tremendamente incuriosita.

<< Lo scoprirai dopo. >> disse secca.

Un suono di campanella si espanse per tutto l'edificio avvisando chissà cosa.

<< È ora. >> affermò sorridente.

Erza fu presa all'istante da Mirajane che non aveva intenzione di fermarsi e dare spiegazioni.

Arrivate davanti ad una porta l'albina lasciò prendere conoscenza alla blu che era alquanto stordita dalla corsa, aprendo l'entrata Erza notò come era semplice e frugale quella stanza, solo dei tavoli e molti, molti posti per sedersi.

Un suono fece nascere nella blu un senso di stupore e spavento, un secondo suono annunciò l'inizio di qualcosa, all'improvviso molte persone (la maggior parte giovane) si diramò occupando tutta la stanza, circa una decina rimase in piedi mentre il resto si sedette.

Al centro della stanza una figura bassa si fece avanti, era un anziano dai capelli bianchi, non come quelli di Mira che sembravano quasi finti e surreali dato la loro lucentezza e dolcezza nell'arricciarsi sulle punte, anche se erano pochi e disordinati davano un senso misto a pazzia ed allegria, indosso aveva dei pantaloni neri come la maglietta e le scarpe, la parte dell'abbigliamento che spiccava di più era il mantello rosso che portava con disinvoltura e serietà.

Il continuo chiacchiericcio che riempiva la stanza solo di pettegolezzi e sciocchezze però non cessò.

<< Oggi… >> disse l'anziano prima di essere interrotto.

<< Non ci credo! >> esclamò incredula una voce femminile con tono di stupore.

<< Oggi… >> riprovò il vecchio ma le parole gli morirono di nuovo in bocca, in volto gli si dipinse un'espressione stufa e scocciata.

<< E invece si! Non sai cosa ti sei persa, era adorabile! >> affermò un'altra ragazza, soddisfatta.

<< STATE ZITTI RAZZA DI IDIOTI, SAPETE SOLO FAR CHIASSO. >> urlò un ragazzo biondo tenendo le braccia conserte e in volto un'aria dura e impassibile.

All'inizio solo una parte si zittì mentre il resto abbassò soltanto la voce lamentandosi dei continui strilli, pian piano tutti smisero di parlare e per un minuto ci fu un silenzio angosciante.

<< Stavo dicendo… >> sbuffò l'uomo dall'età avanzata, come per dire ''finalmente''.

<< Il Comitato degli Speciali ha riflettuto a lungo sugli ultimi fatti accaduti, sulle perdite e soprattutto sugli sprechi che ci sono stati in questo periodo, dopo circa tre riunioni… è stato deciso che da oggi in poi non ci saranno più ricerche di altri Speciali. >> concluse tenendo gli occhi chiusi.

L'ansia era palpabile e le voci ricominciarono.

<< E questo cosa significa? >> chiese una fanciulla dai capelli lilla alzando con timidezza la mano, visto che ognuno di loro era incuriosito e allo stesso tempo spaventato da quel discorso tutti smisero di parlare e il silenzio diede più vigore alle emozioni dei ragazzi.

<< C'è qualche nuova recluta? >> chiese l'anziano aprendo di scatto gli occhi, nella folla cercò e scrutò ognuno di loro.

<< Tu. >> aggiunse poi indicando la ragazza dai capelli cielo stellato.

Essa fu presa dall'ansia… si sentiva fuori posto, ecco cosa descriveva quell'imbarazzo misto alla paura.

Doveva andare lì, davanti a tutti.

E da sola.

Odiava stare sola.

<< E tu. >> aggiunse ancora indicando un'altra persona tra la folla.

Erza fu felice di non essere l'unica a sentirsi fuori posto, era sollevata.

Prendendo forza e coraggio fece i primi passi spingendosi tra la folla, arrivata all'inizio di essa fece le scale e si mise alla destra del vecchio, però dell'altra nuova allieva nessuna traccia.

Dopo un minuto una figura femminile si avvicinò, aveva i capelli rosa che si arricciavano sulle punte verso l'interno, gli occhi erano di un marrone scuro simile a quello della castagna ma meno profondo e più deciso, lo sguardo era posto verso il basso come volesse dare attenzione ad ogni suo passo per non cadere creando una situazione a dir poco imbarazzante, che avrebbe suscitato in tutti una grande risata, il suo corpo aveva proporzioni abbondanti sul petto e sui fianchi mentre le gambe, braccia e addome erano di linea perfetta.

<< Loro sono le ultime reclute raccolte. >> specificò portando le braccia al petto, incrociandole.

I ragazzi rimasero sconcertati non appena ebbero realizzato la situazione.

E degli altri cosa ne sarebbe stato? pensò la blu rabbrividendo al pensiero di provare quell'orribile sensazione… l'abbandono a se stessi.

<< Con ciò ho finito. >> si congedò l'anziano.

Per un po' tutti rimasero in silenzio ma poco a poco ritornò il disordine generale.

<< Io sono Erza. >> si presentò porgendo la mano.

<< I-Io mi chiamo Aries. >> balbettò incerta.

Di colpo un portone si spalancò urtando violentemente contro il muro.

Una fanciulla entrò con passo delicato anche se la forza esercitata da prima diceva tutto il contrario, i capelli castani erano sciolti e ricadevano con disordine sulle spalle dando chiarezza sul fatto che fossero mossi sulle punte e lisci sul capo, la donna era irritata e stava cercando di evitare gli occhi fissi che la scrutavano in ogni dove, anche se i suoi erano chiusi sentiva lo sguardo lurido di qualcuno addosso.

<< È arrivata Cana! >> urlò un ragazzo entusiasto.

<< Sei bellissima oggi Cana-sama! >> strillò con lo sguardo sognante un'altro mentre gli occhi si curvarono in due grandi e rosei cuori.

Il volto della castana sembrò infastidita dal suo comportamento e per non creare ulteriore disordine lo ignorò completamente lasciando il povero ragazzo con un'espressione abbandonata e depressa.

<< Sottoponiamo le nuove arrivate al suo giudizio! >> incitò un'altro.

L'idea sembrò convincere la maggior parte.

<< CANA! CANA! CANA! CANA! >> incitarono alzando i pugni, non avendo risposta dalla ragazza urlarono più forte costringendo molti a pararsi le orecchie.

Cana, ormai arresa alzò la mano e con il palmo chiese indirettamente che smettessero e che questa volta avrebbe accettato, tuttavia le urla non cessarono.

<< ZITTI MASSA DI CRETINI! >> strillò spazientita aprendo all'improvviso le palpebre, impauriti e tremanti smisero di far disordine.

Erza ed Aries erano incerte sull'avvicinarsi.

<< Non temete. >> sorrise Cana mettendosi a gambe incrociate per terra.

<< Prima te confettino. >> ridacchiò la castana avvicinando a se la ragazza dai capelli rosa chiaro.

<< M-Mmh. >> mugugnò imbarazzata.

<< Mi presento, sono Cana. Sono in grado di poter dare un'approssimazione più che sufficiente su una persona e il suo potere speciale, io possiedo l'abilità della chiaroveggenza del passato. Durante la seduta voi dovrete seguire i miei ordini senza preteste o domande chiaro? >> spiegò senza battere ciglio.

Le reclute annuirono.

<< Dopo aver fatto uso della mia abilità vi darò due cose: una parola e una carta, ciò vi aiuterà nella ricerca di voi stessi e il vostro potenziale. Cominciamo. >> concluse sorridente.

<< Dammi la mano. >> ordinò dolcemente Cana offrendo prima la sua.

Appena i due palmi si toccarono delle carte uscirono da sole dal taschino della castana avvolte in una luce chiara e leggera, quando toccarono terra essa rimase tale senza sbiadirsi o disperdersi.

<< La tua aura è così… piacevole. >> aggiunse Cana inarcando le labbra in un sorriso compiaciuto, la luce delle carte cambiò colore in un rosa pastello, essa era timida visto che sembrava opaca ma con il passare dei minuti la luce sembrò rilassarsi ed Aries con essa.

<< È come se un confortevole tepore strisciasse dentro di me. >> sospirò quest'ultima.

<< La tua parola è: origine. >> concluse la castana staccandosi da quel contatto, una carta si girò.

<< Puoi prenderla. >> aggiunse.

Aries la raccolse, la guardò e sorrise contenta.

<< G-Guarda Erza-san che bella. >> balbettò come suo solito.

La carta raffigurava una mano con lineamenti piuttosto astratti e particolari sulle dita, sul palmo al centro vi era un occhio che guardava dritto con sguardo pieno di passione e premura.

Quell'immagine trasmettè ad Erza un senso di amore e cura.

''Mamma'' pensò inconsciamente la blu.

<< S-Si bellissima. >> rispose imbarazzata per essersi distratta.

<< Tocca a te. >> disse Cana sorridendo.

Senza che glielo ordinasse le porse la mano e quest'ultima la accolse subito.

Le carte si sollevarono e si misero a destra, come prima.

Erza sentì qualcosa profanare il suo corpo, lo sentì prima nello stomaco, poi salì sempre più su finche non raggiunse il cuore.

Le carte cambiarono colore in un blu scuro ma stranamente si spostarono verso sinistra.

La sensazione non si fermò al torace ma proseguì e non si stoppò finche non toccò il cranio, all'inizio ne stimolò un parte poi lo inglobò tutto in una sgradevole sensazione, la testa iniziò a pulsare e sembrava quasi che si ingrandisse per poi scoppiare, una parte di lei si sentì come nuda, non fisicamente ma mentalmente, come se tutti i suoi segreti fossero accessibili ad ogni essere.

L'espressione di Cana aveva le sopracciglia incurvate verso il basso, stava sopportando del dolore.

Dolore vero.

Anche Erza in un certo senso stava provando sofferenza, non fisico perché troppo generico, questo dolore colpiva uno dei punti più debole dell'essere umano: i sentimenti.

Si sentiva scoperta e senza via di fuga.

Una carta tremò, si spostava su e giù, a destra e manca, poi di colpo si fermò e divenne scura avvolta la ombre che le giravano attorno, cominciò a perdere il controllo e si fiondò sul muro vicino alla testa di Aries, precisamente alla sua sinistra, di colpo si 'spense' e perse il suo potere, non si poté afferrarla che si dissolse nell'aria.

La testa rallentò le pulsazioni fino a smettere, la ragazza sentì che qualcosa lentamente stava uscendo da lei, lasciandola libera.

Il contatto cessò in un secondo.

Cana appariva sconvolta, si stava tenendo la fronte con il polso e non la smetteva di ansimare.

Sembrava sul punto di piangere.

<< Stai bene Cana-san? >> chiese preoccupata Mirajane mentre posava con dolcezza la mano sulla spalla dell'amica.

<< Si… >> sospirò con aria distrutta. << Mi gira la testa. >> aggiunse mentre si alzava, prese a correre e scomparì nell'angolo.

<< Ho paura di aver fatto qualcosa di male. Di averla spaventata. >> disse la blu in preda al panico.

<< Nhaa! Ma non ti preoccupare, l'ha detto lei stessa di star bene! >> la consolò con tono allegro Mira poggiando la mano sulla spalla di Erza.

<< Non credo… >> sussurrò preoccupata la blu.

<< Hai detto qualcosa? >> chiese l'albina confusa.

L'allieva scosse la testa.

<< Uffa, mi sto annoiando. >> sbuffò spazientita una ragazza, era abbastanza alta però il suo fisico era più in carne rispetto alle linee magre della maggior parte delle ragazze nella gilda, i capelli erano neri raccolti in una coda alta.

<< E ho anche fame. >> aggiunse stufa poggiando il peso del volto su una mano.

<< Tu hai sempre fame. >> disse ironico un ragazzo seduto davanti, aveva i capelli arancioni anch'essi tenuti in una coda alta.

<< Ma questo non c'entra nulla. >> ribattè la ragazza.

<< In verità s… >> cercò di dire l'altro ma fu interrotto da un suono di campanella.

<< SI MANGIAA! >> urlò entusiasta la corvina mentre negli occhi si formarono delle stelle rotanti.

<< Vieni è ora di pranzo. >> la chiamò Mira.

<< Si. >> rispose secca la blu.

''Cana'' pensò demoralizzata.

Quell'accaduto le aveva lasciato l'amaro in bocca, cosa aveva creato tanto timore da far scappare Cana? Una ragazza più grande di lei oltretutto.

Era sconvolta anche Erza, sentiva ancora quel formicolio strisciarle nel corpo.

Ognuno prese un posto e si sedette a tavola.

<< C-Ciao. >> balbettò Aries. << È o-occupato questo posto? >> farfugliò indicandolo.

<< No siediti. >> le ordinò la blu ed essa lo fece.

La ragazza dalla pelle pallida sembrò voler dire qualcosa ma le parole le morirono in bocca vedendo l'espressione distrutta della blu.

<< È successo qualcosa? >> chiese di botto spaventando la blu, anche Aries si sorprese di se stessa, era la prima volta che diceva qualcosa balbettando o senza pensarci sopra.

<< Te lo dirò dopo. >> sospirò la blu.

Però si sentiva… felice?

No.

Si sentiva come se qualcuno le avesse preso la mano e tolto quasi tutta la tristezza di dosso.

Per un attimo si era sentita amata.

<< V-Va bene. >> ritornò a balbettare.

Dopo il pranzo, che a dirla tutta era oltre modo disgustoso e lasciava un retro gusto strano e insipido, le ragazze che intanto avevano rafforzato il loro rapporto si erano dirette in un angolo, lontano da quei casinisti.

<< Ho paura Aries. >> confessò.

<< P-perchè? >> domandò preoccupata quest'ultima.

<< Penso di aver fatto del male a Cana. >> sospirò triste.

<< Lo penso anch'io. >> disse Aries demoralizzata. << I-Io n-non volevo dire c-che… >> fu interrotta dal dito della blu, che si posò delicatamente sulla bocca della fanciulla.

<< Ti prego, dimmi la verità, anche se essa fosse spregevole. >> le implorò con un lieve sorriso. << Sai, qui l'atmosfera è piacevole, ma è fin troppo… finta. >> aggiunse.

Ci fu silenzio.

<< Mi prometti di essere vera con me? >> chiese la blu rivolgendo lo sguardo ad Aries, la guardò un po' sorpresa nel vedere gli occhi quasi umidi, con un gesto deciso tolse quel segno di tristezza da lei.

<< Lo pr-prom… lo prometto. >> rispose sicura.

<< Grazie. >> disse con voce fragile.

Due giorni dopo…

Erza stava correndo come una matta verso la sala da pranzo, era la seconda volta che era in ritardo.

Per colpa di chi? Di quello stupido di Gerard che le aveva fatto iniziare la mattina con cinquanta flessioni, non le dava più tregua.

<< Scusate sono in ritardo. >> disse ansimante la blu entrando nella stanza e sedendosi al suo solito posto.

<< C-Cosa è successo stavolta Erza-san? >> balbettò Aries.

<< Gerard. >> rispose furiosa guardandolo con gli occhi pieni di ira.

Un maglione volò sopra le loro teste.

<< BRUTTA SPECIE DI NUDISTA STAI ATTENTO! >> ringhiò una ragazza dalla chioma rosata, indosso aveva la solita uniforme, però al collo aveva una sciarpa bianca a quadri.

<< STA ZITTA DEFICIENTE! >> urlò l'altro.

<< Chi sono loro? >> chiese la blu all'albina.

<< Natsu e Gray. >> rispose secca affondando la forchetta nel piatto.

<< NON TI PERMETTERE! >> strillò furiosa.

Gray preso dalla rabbia spinse la rosata addosso a Gajeel, essa stava leggendo un libro (il che sembra un miracolo di suo) e grazie alla botta si sporcò di 'cibo'.

<< QUESTO NON LO DOVEVI FARE. >> urlò con sguardo inquietante.

<< Visto che hai fatto stupida! >> commentò Gray a petto nudo.

<< G-Gray-sama. >> sussurrò Juvia prima di svenire.

<< MA SE MI HAI SPINTO TE! >> replicò.

In meno di tre secondi iniziò una rissa.

<< SCEMA. >> strillò la rosata.

<< IDIOTA. >> sbottò la corvina.

<< Siete stupide entrambe basta che non urlate. >> si lamentò Gray.

<< ZITTO IMBECILLE. >> urlarono insieme.

Sulle mani di Natsu avvamparono delle fiamme come un sorrisetto sadico sul suo volto, Gray si mise in difesa mettendo un pugno davanti all'altra mano.

<< Ah già, Natsu possiede l'abilità del fuoco e Gray quella del ghiaccio. >> spiegò Mira.

<< Io neanche ce lo spreco il potere Speciale con questi dementi. >> sbuffò Gajeel andandosene.

Natsu lanciò varie palle infuocate al corvino, che le schivò tutte e per fortuna non colpirono nessuno, eccetto la torta di Gerard che si stava godendo con tanto piacere.

<< TI AMMAZZO. >> urlò stringendo il pugno.

Avendo sistemato di botte la ragazza rosata ricominciò la rissa, visto che lo scarlatto se n'era andato.

Dopo vari colpi schivati e tentati omicidi verso le vittime che stavano sedute in quella stanza il combattimento si fermò, i due ansimavano i stanchezza.

<< Ho sete. >> disse la rosata voltandosi.

Gray la guardò furba.

<< Ice maker: Lance! >>

Scaglie di ghiaccio si abbatterono contro il muro, il pavimento, il soffitto, d'appertutto, per fortuna non colpì nessuno… no qualcuno lo colpì.

La ragazza cadde a terra in preda al dolore e ad attacchi di panico.

La spalla le sanguinava in modo rivoltante, sputava ciottoli di sangue ogni secondo, rischiando di farle perdere litri di liquido rosso.

<< ARIES! >> urlò preoccupata la blu.

<< E-Erza. >> sospirò con tono pieno di sofferenza.

<< Aries stai bene? Resisti ti prego! Aries! Aries! >> strillò disperata vedendo l'amica perdere i sensi.

<< Sto… sto bene. >> sussurrò cercando di alzarsi.

<< Aries ferma! >> disse con voce strozzata mentre le lacrime minacciavano di scendere, e di non fermarsi più.

La rosata cercò di toglierle ma la mano fu bloccata da quella di Erza.

<< Stavolta no. >> disse, il viso era bagnato… bagnato di preoccupazione.

<< Piagnucolona! >> urlò un ragazzo.

Immediatamente la folla rise compiaciuta.

<< ZITTI INSENSIBILI! >> strillò la blu e ritornò il silenzio.

<< NON AVETE EMOZIONI E PENSATE SOLO A VOI STESSI. QUEL SORRISO FINTO CHE VI PORTATE APPRESSO OGNI MATTINA È FALSO E VE LO STRAPPEREI DAL VOLTO ALL'ISTANTE. >> continuò furiosa.

<< E poi arriva il colmo, fermate le ricerche. MA SIETE IMPAZZITI? LÀ FUORI C'È GENTE CHE STA MORENDO PER CAUSA VOSTRA. PERCHÈ AVETE PAURA, CODARDI. >> urlò ansimante.

Molti erano sconcertati dalle parole dette da quella ragazzina.

Li traumatizzava il fatto che fosse vero.

<< STUPIDI, FALSI, INSENSIBILI, STUPIDI,STUPIDI,STUPIDI! >> strillò battendo il pugno sul muro.

<< PER VOI È SEMPRE TUTTO A POSTO, VA SEMPRE TUTTO BENE! >> esclamò cadendo in ginocchio, anche se all'apparenza era stata coraggiosa se si guardava da vicino qualcosa le tremava. Le labbra.

Ecco, l'aveva detto.

Troppa verità aveva detto, troppa crudeltà aveva usato, troppo,troppo,troppo.

<< Cosa faresti al posto nostro? >> chiese seria una voce anziana.

Il Master.

<< Voi non state facendo nulla. Io almeno ci proverei. Io almeno agisco. >> rispose.

Il vecchio si voltò e si incamminò verso l'uscita.

<< Ti avverto. Se qualcuno morirà, non avrò pietà con te. >> aggiunse girando il viso e posando uno sguardo pieno di odio.

Hey,hey,hey! Come va? A noi ci stanno riempiendo di compiti T.T
Comunque, volevo dirvi che per quanto riguarda i nomi solo quelli di Erza e Gerard non mi suonavano bene, il resto è okay.
Spero vivamente che vi sia piaciuta o che abbiate il tempo di scrivere una recensione su cosa o no vi è piaciuto e soprattutto sugli errori.
Ci rivedremo presto ;)
Erza: sembri una maniaca.
Moi (si legge muà): zitta o ti cancello dalla storia.
Erza: Non puoi sono la protagonista. *faccia soddisfatta*
Moi: Ho milioni di personaggi pronti a sostituirti in meno di due secondi.
Erza: Però maniaca lo sembravi lo stesso. *se ne va*

Ecco le citazioni di oggi:

Sorridi anche se il tuo sorriso è triste
perchè più triste di un sorriso triste
è la tristezza di non sapere sorridere.

Un abbraccio Ami-chan

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: One_Love_One_Passion