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Autore: JuliaSnape    07/11/2014    1 recensioni
Frammenti di vita di Diego e Mia si susseguono mostrandoci l’evolversi del loro Amore (da semplici colleghi ad amanti) che non si è mai fermato nonostante tutti gli impedimenti che lo hanno ostacolato.
Un amore che passa oltre il tempo, lo spazio e la logica tornando sempre .
Una storia che cresce con i protagonisti insieme al loro amore raggiungendone l'apice.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Diego Armando, Mia Fey
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Con te


A Empoleonalfa, _Fia, __Sapphire_ ,
Ema Skye (troppo bello, da Trucy, scrivere questa dedica),
Green_Fairy, Miriel la guerriera e Sian,
Grazie,
se siamo arrivati (perché sì, siamo arrivati tutti insieme)
è un merito condiviso





You'll be here in my heart, always
(Tarzan, Phil Collins)
 


“Siamo arrivati, papà?”

“No, non ancora tesoro, però manca poco. Ce la fai?”

“Mi fanno male i piedi…”

“Dai, vieni in braccio, però attenta ai fiori.”

Le due figure avanzarono lentamente sulla mezza montagna, fino a quando giunsero davanti a un grande prugno sotto al quale giacevano due lapidi.

L’uomo posò la bimba a terra mentre con una mano si asciugò il sudore, mentre tratteneva lacrime che già erano pronte a scendere.
La bambina si strinse a lui abbracciandolo stretto.

“Chi erano, papà?”

“Zia Mia e Zio Diego” rispose accarezzandole la testa con un sorriso, poi iniziò a sistemare dei fiori di vaniglia nel vaso della sua ex maestra di vita legale quanto spirituale.

“Lei è stata la mia mentore quando sono diventato… avvocato”           
La parola gli si spense in bocca mentre la pronunciava.

Sembrava passato così tanto tempo… quanti casi risolti, persone incontrate, momenti bizzarri vissuti, quanta vita era trascorsa nel frattempo. Tutto passato, tutto finito.
E Mia? Mia da dov’era aveva potuto assistere o anche solo prendere coscienza del suo fallimento?
Si rabbuiò mentre le lacrime iniziavano ad ondeggiargli sulle guance.

“Che vuol dire ‘mentone’, papà?”

Abbassò la testa in direzione della vocina che aveva posto la domanda e non poté trattenere una piccola risata sincera.

Aveva mandato tutto a scatafascio, il lavoro, la sua reputazione, i rapporti interpersonali. Tutto.
Ma non era l’unico che aveva perso ogni cosa.  
Non l’unico a soffrire e ad essere rimasto solo.
C’era lei.
Nonostante i  fantasmi e gli incubi che dovevano affrontare sia di notte che di giorno, avevano trovato un modo di andare avanti.
Si facevano forza a vicenda. Erano diventati una famiglia.
Avrebbero camminato insieme e, in qualche modo, sarebbero andati avanti. Non era finita.

Si asciugò le lacrime per poi  abbracciare da dietro la piccola maga, così che potesse parlarle mentre fissavano entrambi i volti nelle foto.

“MentoRe, Trucy, significa guida, insegnante... qualcuno che ci direziona e ci lascia qualcosa di sé, dentro di noi, che ci aiuti anche una volta che se n’è andato. Per me lei è stata ed è questo. Un’amica speciale, se vogliamo.”

La bambina rimase assorta per un po’, poi indicò l’uomo sepolto accanto a lei.

“Lui invece?”

“Lui - riprese fissando quegli occhi lucenti e tanto dolci che lo incitavano a continuare- era il suo fidanzato, un bravissimo procuratore. Anche se più di una volta l’ho battuto.”

“Però eravate amici?”

“Sì, una specie.”

Ridacchiò al ricordo delle tazze di caffè ricevute in faccia, mentre la figlia sorrideva furba e gli infilava la mano in tasca prendendone il contenuto.

“Perché ti porti i chicchi di caffè in tasca, papà?”

Egli rise di nuovo, indicandogli il sepolcro dell’uomo e porgendogli il vaso.

“Lui lo amava particolarmente… ho pensato che poteva fargli piacere.”

La bambina annuì convinta sistemando i vari semi nel contenitore per poi guardare il padre.

“Ti mancano tanto, papà?”

“Sì, però almeno ora stanno insieme e nessuno può più dividerli.”

“Come noi?” Gli sorrise ingenuamente aprendogli le braccia per essere presa.

“Sì, come noi, Trucy.” La tirò su stringendola forte a sé e, dopo aver fatto un segno sul cuore unito a un cenno del capo in direzione delle due pietre, riscese il
sentiero fatto in precedenza.

 Il sole iniziava a calare mentre due figure da più in alto, molto più in alto, sorridevano abbracciati guardando padre e figlia allontanarsi.

“Dici che se mi allungo a prendere quei chicchi, apparirei sospetto?”

“Io penso che sarebbe meglio evitare, non si sa mai che ci facciano trasferire.”

“Comunque carini… credo che la paternità lo abbia fatto diventare più attraente. Le donne amano gli uomini con figli, sai?”

“E tu come lo sai? E che c’entra ora??”

“No, sai… magari… Maya…”

Gli diede una piccola spinta, che si tradusse in uno sbuffo di nuvole.
“Penso che sia giusto dare tempo al tempo… se sarà destino, sicuramente troveranno un modo.”

“Come noi.”

“Sì, come noi. E poi intanto loro si sono trovati…”

“E adesso, quella è la cosa fondamentale”

“Già…”

“Comunque finalmente un po’ di ferie, relax, tutto il tempo che vogliamo... da spendere come vogliamo”
Sorrise malizioso baciandole una guancia, mentre la circondava con le braccia. Mia si voltò a fissarlo negli occhi, sorridendo.

“Direi che ormai abbiamo un’eternità per stare insieme.”

“Accanto a te non so ancora se sarà abbastanza, Gattina” Un bacio vero. Il Paradiso pareva esistere alla fine.


 



Fine…
per noi, non per loro





 

Il fondo... pagina di Ju-Tru-li-cy! (... )

Bu uh uh uh *sigh* siamo arrivati alla fine... che poi devo dire, come per tutti i capitoli che la hanno preceduta, prima di essere pubblicata è stata ritoccata. Al meglio <3 insomma... TRUCY E NICK. Fino a mezzora fa, non c'era tutto questo fluff e luccichini vari, che non possono essere omessi, quando IO. Parlo di loro... spero vi siano piaciuti. Mi sono trattenuta dal dirvi che mentre scendevano verso casa, anche Trucy aveva gli occhi lucidi... ah, giusto. Ve l'ho appena detto <3
Scusate, mi dilungo perché non voglio pensare che siamo davvero arrivati fin qui. Quando avevo scritto questa ff ero motivata e contenta, un po' meno vedendo che era arrivata ultima al concorso (truccato no, ma diciamo che la magia la lascerei a Trucy <3 ), quindi sapere che a voi è piaciuta e che grazie a questa storia con alcuni ci siamo riusciti a conoscere (vecchi compagni di mangiate di noodles io ed Empoleon <3 ) mi riempie di giuoia :)
Scriverei ancora di loro solo per continuare a sentirvi ^-^ comunque, se mai vi andasse di dare un'occhiata a qualcosa del tipo (NICK E TRUCY) Ace Attorney, ho scritto anche sulla Wright Family... una oneshot e una due capitoli. Cose brevi ma intense (ZAKKK)... ignorate le parentesi, lotto contro il sonno, lo sclero e il dispiacere che siamo all'ultimo capitolo.

Allora, compagni di ventura, la magica Trucy (che sarei io), nonché JuliaSnape (che sono sempre io) e (basta), sono liete che abbiate viaggiato con noi, recensendo, preferendo, ricordando e seguendo o quant'altro abbiate fatto (leggendo magari in segreto! shhh).
Vi aspetto ancora (soprattutto al Wonder Bar... famiglia da mantenere vi ricordo) e Grazie, grazie, grazie.

Buon proseguimento,
dalla nave Enterprise è tutto.

JuliaSnape
  
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