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Autore: orkaluka    07/11/2014    1 recensioni
Quando dalle foreste di Hogwarts spariscono gli unicorni Melinda si offre volontaria per le ricerche, queste cominciano insieme a Ted e James, finiti, ovviamente, in castigo. Purtroppo però la questione non finisce qui, perché di fatti strani ad Hogwarts, quest'anno, ne accadono parecchi. Gli alleivi vengono attaccati da forze oscure e solo Melinda sembra in grado di percepire quando questi sono in pericolo. Tra amicizia, lealtà, magia e ovviamente avventura riusciranno Melinda, James, Rose, Scorpius e Al a sventare la minaccia che grava su tutti loro?
Siate clementi, é la mia storia non originale! Non sono affatto brava nelle presentazioni, quindi spero che vorrete dare almeno una sbirciata al testo XD
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questa one-shot è temporalmente situtata 4 anni dopo l'ultimo capitolo di "Melinda Bella Moon e il Mistero degli unicorni scomparsi", non è necessario aver letto la storia per comprendere il contesto generale.  

 

Questa one-shot è dedicata a Deborosky; grazie per avermi sostenuta puntualmente durante la pubblicazione della mia prima vera e propria fun-fiction, grazie per aver recensito, grazie di tutto. 

 

Il primo di mille baci 

 

Uscirono dalla sala comune silenziosamente. Non era la prima volta che Melinda infrangeva il coprifuoco e, sicuramente, non sarebbe stata  l’ultima. D’altronde a Hogwarts doveva passarci ancora due anni. James reggeva tra le mani la mappa del malandrino e la bacchetta, un paio di deviazioni e furono fuori. L’aria era fresca nonostante fosse maggio inoltrato e le stelle rilucevano vivide. Si avviarono verso il loro posto preferito, un piccolo spiazzo nella foresta proibita. “Perché hai deciso di venire qui stanotte? Potevi andare nella sala comune di Serpeverde a piantare casini come al solito.” Chiese Melinda quando si furono accomodati su un tronco caduto. James scrollò le spalle. “Oggi hai praticamente avuto una crisi di nervi ed è difficile che tu perda la pazienza per certe cose. Ho pensato che, magari, volessi staccare e fare qualcosa di rilassante.” Melinda gli sorrise, riconoscente, poi scivolò a terra sdraiandosi sul prato fresco e prese ad osservare le costellazioni. James, invece, prese ad osservare quella ragazza, così strana, così intelligente, così bella e così … sua. Si, sua. James aveva avuto tante fidanzate nella sua vita a Hogwarts, ma aveva sempre pensato a Melinda come ad una sorella, una sorella che lo incastrava in guai più grossi di loro. Solo durante il quinto anno, quando Al aveva preso a farle una corte spietata insieme ad altri ragazzi si era accorto di quanto in realtà quella ragazza gli stesse a cuore. Durante l’estate tra il quarto ed il quinto anno era come sbocciata, i capelli erano diventati più ordinati, le sue curve si erano modellate alla perfezione e il suo intelletto, se possibile, era cresciuto. Si era accorto di amarla solo quando Rose glielo aveva sbattuto in faccia, ricordava ancora, perfettamente, le parole velenose della sua cuginetta. “James apri gli occhi! Non vuoi che lei esca con altri perché sei geloso! Ammettilo a te stesso e al mondo intero: la ami! Si vede lontano un miglio!”

James si sdraiò al fianco di Melinda, era così piccola al suo confronto, pareva uno scricciolo, uno scricciolo per cui avrebbe dato la vita. Che strano, non ho mai pensato ad altri che a me stesso, ma da quando c’è lei è tutto diverso. Fece scivolare la sua mano nella sua, un gesto che faceva spesso in quei giorni, che gli infondeva sicurezza.

Melinda sorrise, le piaceva il calore di James, i brividi che le attraversavano il corpo quando si sfioravano. In fondo, le piaceva James. Dopo parecchi minuti si girò verso di lui, lo sorprese a fissarla e gli chiese. “Come mai mi guardi?” James sembrò non trovare le parole. Ogni volta che apriva bocca la richiudeva dopo alcuni secondi. Era un fatto strano vederlo a quel modo, lui, il tipo deciso, diretto ed istintivo. Poi, improvvisamente, prese coraggio e si avvicinò a Melinda. Il tragitto verso le sue labbra fu lento, Melinda accorciò le distanze e le loro bocche, per la prima di un’infinità di volte, si incontrarono. Il primo bacio fu lieve, uno sfioramento di labbra, nulla di più. Il secondo fu più intenso, più caldo. James prese tra le mani la testa di Melinda, la sua Melinda. Affondò le mani tra quelle ciocche color della pece e la baciò profondamente, come se ne andasse della sua vita. Gli piaceva giocare con la lingua di lei, gli piaceva sentire il suo corpo contro il suo, gli piaceva assaggiare la sua pelle. Quando si staccarono Melinda aveva le guancie in fiamme e James sorrideva, in preda ad una gioia senza freni. “Ti amo.” Le sussurrò per la prima di migliaia di volte e ogni volta che avrebbe ripetuto quelle due paroline avrebbe ricordato il più bel bacio che avesse mai dato in vita sua. “Anche io.” Sussurrò Melinda, timidamente. James, sommerso dalla felicità la prese tra le braccia e la baciò di nuovo, perché era semplice, perché era naturale, perché era amore. 

  
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