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Autore: Betty    23/06/2003    1 recensioni
Genere: | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14

CAPITOLO 14

La situazione si complica

"Price! E' un vero piacere rivederti!" disse Little rivolto a William

"Come stai?" chiese William con un falso sorriso.

"Sto bene, è stata una fortuna trovati qui. Io non volevo neanche venirci ma Jack ha insistito così tanto. Che stupido William ti presento Jack Porter mio nipote."

"Sig. Porter è un piacere conoscerla"

Little come al solito non si accorgeva che la gente intorno a lui lo guardava con disprezzo infatti non era visto di buon occhio dall'alta società ma lo accettavano perché era un uomo che era meglio non contraddire.

Benji era praticamente incollato a Isa e non smetteva di osservare Jack con sguardo omicida, dal canto suo Jack cercava di aggraziarsi William Price, ignaro che l'uomo sapesse già tutta la storia.

Improvvisamente Little si accorse della presenza di altre persone al tavolo. "Oh che stupido! Non mi sono accorto che sei in dolce compagnia"

"Little ti presento la mia famiglia: mia moglie Catherine, mio figlio Benjamine e al sua fidanzata Isabel."

"Signore è un piacere conoscere due belle donne, Benji già lo conosco, la sua fama è arrivata anche oltre oceano."

"La ringraziamo dei complimenti sig. Little" disse diplomaticamente Catherine.

"Però mi sembra di conoscere la signorina" continuò imperterrito l'uomo.

"Può darsi che l'abbia vista al ricevimento qualche settimana fa" disse Benji.

Ci fu un attimo di silenzio, dove Little si ricordò dell'episodio accaduto tra suo nipote e una ragazza.

Lo sguardo dell'uomo cambiò improvvisamente "Allora è lei, quella che ha messo al tappeto Jack! E senza motivo!" disse sicuro.

"Mi ha aggredita!" disse Isa infuriata.

"Sicuramente lei l'avrà incoraggiato" Little cerco Jack con lo sguardo e notò che si era messo in disparte ad osservare la scena.

"Io non ho incoraggiato nessuno, se Jack è un porco non è colpa mia!"

A quel punto intervenne proprio Jack "Non mentire, mi hai provocato tutta sera e poi hai fatto la scena così questo allocco di Price si è fatto impietosire. Sarai contenta, adesso non avrai più problemi di soldi!"

"Ma io ti spacco la faccia…" disse Benji alzandosi.

Isa e Catherine già prospettavano il peggio ma William riuscì a fermare momentaneamente il figlio.

"Sig. Porter non accetto queste offese da parte sua! Mio figlio reagisce troppo impulsivamente, anche se ne ha motivo. Però noi siamo dei signori e non ci abbassiamo a tanto vi chiedo pertanto di andarvene e chiedere scusa ad Isa!" il tono di William era abbastanza minaccioso.

"Siete già in confidenza. Non fatevi ingannare dal suo bel musino, lei vuole solo i soldi!"

"Sa non volevo arrivare a tanto ma non vi permetterò di insultare ancora questa ragazza. Benji fai quello che vuoi!" William si tirò in disparte a guardare suo figlio che tirava un pugno in pieno viso a Jack facendolo cadere per terra come un sacco di patate.

Il ragazzo stava per picchiarlo ancora ma si fermò dicendo: "Per oggi basta, hai fatto la tua bella figura. Non provare mai più ad avvicinarti a lei o ad insultarla o ti faccio sbattere in galera!"

Little fece rialzare il nipote che si lamentò: "Mi ha spaccato il naso!"

"Price, non finisce qui! I miei avvocati ti distruggeranno!" minacciò Little e poi se ne andò trascinandosi dietro il nipote.

Nella sala c'era un silenzio tombale poi un uomo cominciò a battere le mani e disse: "Era ora che qualcuno desse una lezione a quel pallone gonfiato! William se hai bisogno una mano chiamami!"

"Grazie Brian!"

Dalla sala si alzarono altri consensi, tutti erano felici di non avere davanti agli occhi quei due. Isa dal canto suo era dispiaciuta la serata era andata male per colpa sua, guardò Benji che parlava con il padre e trattenne a stento le lacrime.

"Non è stata colpa tua, cara. - intervenne Catherine - sono quei due uomini che sono disgustosi!"

"La ringrazio, ma da quando conosco Benji gli ho creato solo problemi." Disse Isa

"Mio figlio è capace di affrontare qualsiasi cosa per la donna che ama. Quello che mi preoccupa è come potrebbe conciare quel Jack se lo incontrasse ancora."

Le due donne si guardarono in faccia e poi scoppiarono a ridere immaginando la scena. Benji e suo padre si voltarono verso di loro curiosi:

"Cara, ci vuoi fare partecipi di questo scoppio di ilarità?" chiese William alla moglie.

"Oh, niente. Sono cose da donne!" esclamò lei di rimando.

"Tu lo sapevi che loro sarebbero stati lì, vero Jack?" chiese Little al nipote quando furono sulla sua limousine.

"Non ti si può nascondere niente! Sono giorni che la faccio pedinare."

"Ma perché? Cosa vuoi da quella ragazza?" chiese Little arrabbiato.

"Voglio lei."

"Lei è innamorata di un altro! Ci sono decine di donne che ti sposerebbero all'istante se volessi ma tu no! Vuoi l'unica che non puoi avere!"

"Isa la conosco da tanti anni, quando andavo all'università siamo stati insieme. L'ho lasciata per un'altra ma non ho mai smesso di amarla." Disse Jack pensieroso.

"Allora perché l'hai lasciata?"

"Mi sono messo con la figlia del rettore, una certa Pamela. Lei non mi interessava ma avevo bisogno il suo appoggio, suo padre non sapeva dirle di no!"

"Mentre adesso che non hai più bisogno di nessuno, vuoi che lei torni con te. Permettimi di dirtelo ma non hai scelto un approccio esatto per riconquistarla. L'hai aggredita, le donne bisogna viziarle, tu gli fai vedere che puoi dargli tutto e loro ti cascano ai piedi."

"Isa non è come le donne che frequenti tu. Per lei i sentimenti contano e io l'ho ferita, comunque la riavrò." Disse Jack sicuro di se stesso.

"Cosa intendi fare rapirla?" chiese sarcastico Little.

"Perché no?"

Quando furono nella stanza dall'albergo Catherine poté finalmente parlare da sola con il marito, dopo quello che era accaduto tutti gli uomini della sala non lo avevano lasciato in pace un attimo.

"William, avresti dovuto evitare che Benji pestasse quell'uomo!" disse

"Catherine, perché non ho più l'età se no la faccia a Porter gliela spaccavo io."

"Ma.."

"Niente ma, non possono permettersi di insultare le persone così a casaccio, non dopo che l'aveva aggredita. Capisco Benji, se fossi stato al suo posto, non so se mi sarei fermato."

"Lo sai che odio la violenza, comprendo anche lo stato d'animo di nostro figlio, ma prova a metterti nei panni di Isa, lei si sente in colpa"

"E perché mai, lei in tutto questa storia è sola una vittima. Sono contento che abbia Benji al suo fianco, sembrano proprio felici insieme." William era contento che il figlio non fosse più da solo.

"Lo so anch'io che lei è una vittima, ma non deve essere facile vivere con la paura che qualcuno voglia farti del male."

"Hai ragione cara, domani sentirò Benji e vedremo come proteggere meglio Isa. Mi sta simpatica quella ragazza e poi sa tenere testa a nostro figlio e come sai non è molto facile!"

"Vorrà dire che domani andrò con Isa a fare qualche spesa." Disse Catherine.

"Ottima idea! Adesso che ne dici di pensare un po’ a noi due?"

"Hai ragione, i problemi li lasciamo per domani!"

Benji e Isa in macchina non aveva detto parola, lui era arrabbiato con se stesso, come faceva Porter a sapere dov'erano quella sera, gli era venuto il dubbio che qualcuno spiasse Isa; doveva risolvere la situazione ma come?

Isa non sapeva cosa dire, avrebbe voluto sapere cosa stava pensando Benji; adesso aveva paura davvero di Jack pensava che non la avrebbe più cercata invece se lo era trovato davanti, come doveva fare? Denunciarlo e per cosa? Se la caverebbe comunque. Forse doveva andarsene, ma perché doveva scappare?

Arrivati davanti al residence, Benji ricominciò a parlare: "Ascolta, non sei al sicuro neanche con me. Secondo me Jack ti fa seguire, dobbiamo trovare una soluzione. Ma adesso non so proprio dove sbattere la testa."

"Non ti lascio, mi hai obbligato a venire a vivere con te e per me va benissimo, ma non chiedermi di lasciarti, perché non lo faccio!" disse Isa

"Sei sempre testarda!" disse Benji sorridendo.

"Anche tu!" gli ripose Isa baciandolo dolcemente.

"Adesso andiamo a dormire un po’, sarai stanca morta"

"Abbastanza ma tanto io domani mattina posso dormire" disse Isa felice.

"Beata te! Ormai gli allenamenti sono più duri, si stanno avvicinando le prime partite amichevoli. Dobbiamo vincerle anche se non contano niente per i mondiali."

"Non ti sembra che il tempo passi un po’ troppo velocemente. Sembrava ieri che ci siamo incontrati e i mondiali erano così lontani, mentre adesso…. E poi te ne andrai"

"Isa per il momento sono qui con te, ed è questo che conta!"

Appena entrarono nel cortile del residence videro che i ragazzi avevano organizzato un festa, videro Bruce in testa al trenino di persone che cantava a squarciagola "Nananana Chiwawa, nananana chiwawa, nananana chiwawa…" era felicissimo.

"Ma cosa gli è preso?" chiese Isa.

"Non lo so, avrà bevuto un po’!" rispose Benji divertito.

Isa vide delle ragazze che parlavano con Patty e chiese: "Benji chi sono?" il ragazzo vide il gruppetto e disse: "Ho capito perché i ragazzi fanno festa. Andiamo ti presento alle altre"

Quando furono vicino al gruppetto Patty li vide ed esclamò: "Ragazzi finalmente siete arrivati. Isa ti presento Amy, moglie di Julian; Jenny moglie di Philip, Evelyn moglie di Bruce e Maki moglie di Mark"

"Piacere di conoscerti, Patty ci ha parlato molto di te!" disse Amy

"Il piacere è mio" disse Isa

"Adesso capisco perché Bruce è così contento, perché sei arrivata!" disse Benji facendosi aventi e salutando tutte le ragazze.

"A dire la verità è così contento perché gli ho detto che diventerà padre!" disse Evelyn

"Ma è stupendo!" esclamò Benji.

Furono interrotti da un bambino che correva verso Jenny "Mamma, il papà ha detto che posso stare alzato fino a tardi!"

"Jason, non correre così che dopo cadi. Per stasera facciamo un eccezione però mi raccomando cura il papà!"

"Va bene mamma!" disse il bambino poi si girò e corse verso il padre.

Patty dopo aver osservato il bambino correre si rivolse a Isa domandandole come fosse andata la serata.

"Benissimo! I genitori di Benji sono adorabili!" mentì la ragazza.

"I miei ci hanno già invitato a pranzo nella loro casa appena ci liberiamo un po’!" disse Benji reggendole il gioco, non capiva perché aveva mentito.

"Sono contenta, adesso però la serata continua! E non ditemi che siete stanchi!"

I due ragazzi non poterono fare altro che restare alla festa, Benji si accorse che il suo figlioccio non era in giro :"Maki dov'è Willy?"

"E' con Mark, lo sai che quando c'è suo figlio non vede nient'altro!" rispose la donna con un sorriso.

"Allora vado a cercarli - disse Benji poi si rivolse ad Isa - ti dispiace rimanere qui?"

"Vai tranquillo! Però non sapevo che eri il padrino del figlio di Mark."

"Ti racconto tutto dopo. Mi raccomando non …"

"..restare mai da sola!" ultimò la frase Isa

"Esatto!"

Benji andò verso i suoi amici in cerca di Mark, lo trovò in spiaggia e il suo amico stava descrivendo il bambino le varie costellazioni.

"Non sapevo che ti interessavi a queste cose." Disse Benji

"Maki è patita per gli astri e a furia di ripetermeli li ho imparati a memoria" rispose Mark

"Willy è troppo piccolo per capire queste cose!"

"Se lo dici tu. Lo vuoi prendere in braccio"

"Certo!"

Mark passò il bambino a Benji che lo prese amorevolmente tra le braccia. Dal canto suo Willy gorgogliava felice, sembrava che aveva riconosciuto Benji.

"Visto ti ha riconosciuto!" disse Mark

"Sembra proprio di sì!"

"Cosa c'è che ti preoccupa?"

"Niente!" mentì Benji

"Non mentirmi, centra Isa."

"Lei è solo una vittima in tutta questa storia. Io ho paura di non riuscire a proteggerla; quel bastardo è tornato a farsi vivo e lei è sempre più impaurita. Non so più cosa fare Mark" Benji era sconsolato.

"Ha avuto il coraggio di farsi vedere?" chiese Mark adirato.

"Sì eravamo al ristorante con i miei - Benji raccontò tutto quello che era successo e finì dicendo - sono sicuro che la fa seguire."

"Allora è importante che non stia mai sola!"

"Lo so! Isa mi ha promesso che non uscirà se non sarà accompagnata. Pensa mio padre voleva dargli due gorilla di scorta!"

"Ha fatto colpo sui tuoi!" esclamò Mark mentre guardava suo figlio addormentarsi tra le braccia di Benji.

"Sì, ha fatto colpo. Adesso è meglio che andiamo, la piccola tigre si è addormentata, il lettino è sicuramente più comodo."

"Non ti preoccupare, dorme dappertutto senza problemi!" esclamò Mark.

Stavano per arrivare al residence quando Benji prese Mark per un braccio e gli disse: "Mi raccomando non dire niente a nessuno!"

"Neanche a Maki?"

"Sì a lei puoi dirlo" disse Benji sicuro che Maki sarebbe stata accanto ad Isa come già stava facendo Patty.

Maki vide suo figlio tra le braccia di Benji profondamente addormentato ed esclamò: "Beato lui, dorme davvero dappertutto!"

Tutti gli sguardi si rivolsero verso i due uomini, nessuno avrebbe creduto che diventassero così amici. Isa osservò Benji grande e grosso, che sosteneva quel piccolo fagotto, era così tenero fu distolta dai suoi pensieri dalla voce di Mark:

"Isa ti presento la piccola tigre, William Lenders; felicemente addormentato!"

"E' un amore!" esclamò Isa con tenerezza.

Maki si avvicinò a suo figlio e disse a Benji: "Dallo pure a me, che lo porto in camera." Maki prese il bambino e disse a tutti: "Ragazzi, vado a dormire. Sono stanca morta per il viaggio."

Si avvicinò a Mark e gli diede un bacio sulle labbra. Mark sorrise e le disse: "Ti raggiungo tra poco"

Anche gli altri poco a poco stavano andando nei loro appartamenti, Isa seguì l'esempio di Maki e si stava avviando verso l'appartamento, Mark la fermò e le disse:

"Non ti preoccupare, sei in buone mai!" disse riferendosi a Benji.

"Lo so, buonanotte Mark"

"Buonanotte"

  
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