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Autore: livia_    07/11/2014    0 recensioni
Domenica. Ore 16.35.
Il treno di Roma Termini diretto a Napoli Centrale partirà tra cinque minuti dal binario sette. Andrea si appoggia al muro. Un ragazzo sui diciotto anni sta abbracciando una donna, probabilmente la madre, starà partendo, magari per sempre, o forse per solo qualche giorno. Pochi metri più in la una ragazza sta baciando un ragazzo, prima di partire, lo sta salutando. O forse gli sta dicendo addio. [...] Arriva la voce dell’altoparlante, che annuncia l’imminente partenza del treno. Le persone si riversano all’interno del treno, lasciando vuota la banchina. Il treno parte.
Ma Andrea è ancora lì, immobile, e continua ad appoggiarsi al muro.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domenica. Ore 16.35.

Il treno di Roma Termini diretto a Napoli Centrale partirà tra cinque minuti dal binario sette. Andrea si appoggia al muro. Un ragazzo sui diciotto anni sta abbracciando una donna, probabilmente la madre, starà partendo, magari per sempre, o forse per solo qualche giorno. Pochi metri più in la una ragazza sta baciando un ragazzo, prima di partire, lo sta salutando. O forse gli sta dicendo addio. Dietro di questi Andrea vede due uomini in giacca e cravatta stringersi la mano, scambiandosi uno sguardo di quello che sembra reciproco rispetto.
Arriva la voce dell’altoparlante, che annuncia l’imminente partenza del treno. Le persone si riversano all’interno del treno, lasciando vuota la banchina.
Il treno parte.
Ma Andrea è ancora lì, immobile, e continua ad appoggiarsi al muro. Passa qualche minuto. Ed Andrea si avvia verso il binario due. È lì che il suo treno lo aspetta, questa volta indossa le cuffie, tira su il cappuccio ed entra nel treno. Trova un posto per sedersi vicino all’uscita. Tiene lo sguardo basso, pronto ad affrontare i prossimi cinquanta minuti in silenzio, come ogni domenica dalla fine di agosto.
Arriva alla fermata della sua stazione. Si alza, e tenendo lo sguardo basso scende.
È novembre, e il vento soffia. Probabilmente entro sera farà anche qualche goccia di pioggia. Ma di questo, Andrea non ha certezza.
Guarda l’ora, e si rende conto di doversi sbrigare. Silvio e Marta saranno sicuramente in ritardo. Ma nel caso in cui non lo siano, non vuole arrivare dopo. Affretta il passo, fino alla piazza, il luogo dell’appuntamento. Andrea è in ritardo di qualche minuto, e Silvio e Marta ovviamente ancora non ci sono. Arrivano dopo qualche minuto. Si stanno tenendo per mano, come da loro solito.
Silvio e Marta sono quel tipo di coppia che ti fa continuare a credere che l’amore può esistere, malgrado tutto. Lui è leggermente più alto di lei, ha dei capelli marroni scuro, di una lunghezza a metà tra il lungo e il corto. L’unica descrizione che Andrea riusciva a trovare era “strani”. Lei invece ha dei capelli biondi corti, ed un sorriso solare. Stanno insieme da prima che Andrea conoscesse Marta. Quindi da più di un anno ormai.
Andrea crede fermamente che siamo l’incarnazione di ciò che dovrebbe essere il sentimento più grande che si possa provare nei confronti di un altro essere umano.
Saluta entrambi subito dopo aver sfilato le cuffie.
Parlano, ridono e scherzano tra di loro. Ma in realtà Andrea vaga tra i suoi pensieri, come suo solito.
È presente, ma costantemente assente.
L’ora del rientro arriva presto e quindi Andrea si avvia verso la fermata dell’autobus.
Mentre ne aspetta l’arrivo si mette a guardare le persone che passano per strade, dentro le macchine. Dentro quelle che nell’immaginazione di Andrea non sono altro che piccole scatole che contengono storie.
   
 
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