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Autore: Hazel_    08/11/2014    4 recensioni
Subito dopo la morte di Miranda, Caleb lascia la lugubre e buia Ravenswood per tornare alla sua cittá d'appartenenza, Rosewood.
Ormai non si sente piú in dovere di rimanere, la ragazza appartiene al passato, e anche se un pò gli fa male, deve accettare la sua morte e continuare la sua vita.
Ma sa che il suo posto non è Ravenswood, bensì Rosewood, dove ha lasciato la scuola, i suoi amici, i suoi genitori adottivi e lei, Hanna, che durante la sua assenza ha cercato di andare avanti e si è messa con un altro ragazzo, Travis.
Come reagirà vedendo nuovamente il ragazzo intorno a lei?
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"C-Caleb, che ci fai tu quì?"
Hanna Marin si trova davanti a lui, con i capelli biondi ancora più corti e qualche mechès nera sparsa per la chioma, gli occhi azzurri che sembrano gridare aiuto e le guance lievemente arrossate.
E a quel punto entrambi vedono la scena a rallentatore, è come se fossero da soli, come se quei mesi durante il quale sono stati separati sembrano anni, addirittura secoli, come se ci fossero così tante cose da dire ma mancasse il coraggio per dirle.
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Haleb. Spoiler 5x5
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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What's stopping you?




 

Caleb si trova nuovamente alla fermata dell'autobus, lo stesso che lo ha portato nella lugubre Ravenswood.
Sospira e si guarda intorno: numerosi manifesti sono attaccati sparsi per le viuzze della città, "Rip Miranda Collins" citano, e vedere la foto della ragazza per la quale è rimasto in quel posto gli fa venire la pelle d'oca.
A distrarlo dai suoi pensieri c'è l'autobus, che accosta alla fermata facendo un pò di rumore, così il ragazzo indietreggia nel tempo di far aprire le porte, si guarda attorno nuovamente, osservando un'ultima volta il cartello con su scritto "Benvenuti a Ravenswood, Pennsylvania. 5000 abitanti", consumato dal maltempo e dagli anni, poi sale e va a sedersi nè troppo in cima nè troppo infondo, sul sedile accanto al finestrino (come sempre), poi posa lo zaino a terra ed estrae il telefono dalla tasca dei pantaloni, lo sblocca, va nella galleria e clicca su una foto che ogni volta gli fa venire un pò di nostalgia addosso, perchè ritrae lui ed Hanna abbracciati, durante un barbecue a casa di Spencer Hastings, e se ci pensa, gli sembra di rivivere quel giorno come se fosse ieri.
Era stata Emily a scattargliela, e Caleb aveva indossato il suo amato beanie grigio a causa del vento che soffiava imponente su Rosewood, mentre invece Hanna aveva lasciato liberi i biondi capelli un pò più corti, che lui amava da impazzire.
Sorride appena accennando quel ricordo, blocca nuovamente il telefono per poi metterlo nella tasca posteriore dello zaino e appoggia la testa al finestrino iniziando a pensare.
Sono passati un bel pò di mesi da quando, quel 31 ottobre, ha lasciato Rosewood e la sua Han per aiutare Miranda, per proteggerla, nonostante il suo cuore non volesse, nonostante i suoi sentimenti per la sua ragazza prevalessero sulle sue decisioni, ma si era sentito in dovere di farlo, perchè infondo, chi meglio di lui poteva capirla Miranda?
E siccome in un certo senso, cambiando città si era fatto una nuova vita, era certo che anche Hanna fosse andata avanti con la sua.
Perchè mai avrebbe dovuto aspettare che tornasse?
Neppure lui era certo di tornare, al contrario, era quasi sicuro di fare la stessa fine di Miranda, magari al posto suo; ma non poteva saperlo, Ravenswood era anch'essa una città piena di misteri e di segreti, e ciò che era accaduto alla sua amica ne era stata la prova.
E' anche certissimo che Hanna, oltre ad essersi trovata un nuovo ragazzo, l'abbia persino dimenticato da un giorno all'altro, come se quando l'avesse rivisto e lui l'avesse salutata, avrebbe arricciato il naso, assottigliato gli occhi, piegato la testa a lato e chiesto "E tu chi sei?", com'era solito fare quando non si ricordava o non conosceva qualcuno; e sorride nuovamente a quel pensiero, anche se dentro di sè, gli risucchia totalmente l'anima.
E a forza di pensare e a causa della stanchezza, si addormenta fra le braccia di Morfeo, sperando che l'arrivo tardi ad arrivare.



"Ti va un caffè?" chiede a Travis non appena Alison se ne va, quando c'è di mezzo quella ragazza la sua pazienza va veramente a farsi fottere.
Il ragazzo annuisce e le bacia la fronte, come per incoraggiarla, come per non farla lasciare andare, il che sarebbe molto tipico di Hanna, perchè anche Travis sa che Alison DiLaurentis, da quando è tornata dal "regno dei morti", prende l'attenzione, il tempo e l'impegno di tutte le persone, Ashley Marin compresa, che si è inoltre presa la briga di ospitarla a casa sua per qualche giorno, mentre il signor D. si trova città per alcune pratiche di lavoro.
"Hanna, Alison è la tua migliore amica, sta passando un momento non molto buono, è tornata dopo due anni e non ha neanche avuto il tempo di rivedere sua madre, i suoi genitori stavano divorziando prima della morte di Jessica, e Jason è più assente che presente, non voltarle le spalle proprio adesso, nel momento del bisogno!" le aveva detto sua madre, quando Hanna aveva visto Ali letteralmente sdraiata sul suo letto, e la cosa le era puzzata, e non poco.
"Era mamma - le aveva spiegato sospirando - era la mia migliore amica fino a che non ha deciso di..." e si era bloccata perchè, "vi prego, vi supplico, non raccontate a nessuno questa storia", le aveva implorate Alison, la sera in cui stavano per scopire l'identità di -A, ovvero Shana, che aveva sparato ad Ezra per poi darsela a gambe.
Sospira ed entra nel Brew, cerca Emily con lo sguardo ma non la trova, quindi suppone che sia da qualche parte con Alison, e la cosa la fa imbestialire, perchè ogni volta quella ragazza aveva bisogno del suo cane da guardia che le facesse il paggio.
"Ciao, cosa desideri?" le chiede gentilmente Conor, un ragazzo che gioca a lacrosse insieme a Mike, il fratello di Aria.
"Due cappuccini, per favore." gli dice sorridendo, poi sospira e prende in mano il telefono, notando un messaggio da Spencer.




Caleb si sveglia di soprassalto a causa del rumore assordante del clacson dell'autobus, così alza lo sguardo e vede l'autista urlargli contro qualcosa che lui capisce solo dopo essersi stropicciato gli occhi per svegliarsi meglio.
"Ragazzo, siamo a Rosewood, non ti svegliavi nemmeno con le cannonate" gli dice con un tono tra l'infastidito e il sarcastico, così prende lo zaino, lo ringrazia borbottando qualcosa che sembra incomprensibile pure a sè stesso, poi scende e si sgranchisce le gambe, nello stesso momento in cui il suo stomaco brontola per la fame.
Si guarda in giro e vede a circa 300 metri di distanza il Brew, così sorride e si avvia verso il locale.

Si fa spazio tra la gente e tira fuori dallo zaino il portafoglio mentre sta camminando e -maldestramente- finisce addosso a qualcuno, che si gira ed impreca nello stesso momento in cui Caleb alza lo sguardo e riconosce quella voce, inconfondibile tra un milione.
"Hey, sta attento! - gli dice e poi spalanca gli occhi e la bocca, col cuore che sembra saltargli in gola e le gambe che sembrano fatte di gelatina - 
C-Caleb, che ci fai tu quì?".
Hanna Marin si trova davanti a lui, con i capelli biondi ancora più corti e qualche mechès nera sparsa per la chioma, gli occhi azzurri che sembrano gridare aiuto e le guance lievemente arrossate.
E a quel punto entrambi vedono la scena a rallentatore, è come se fossero da soli, come se quei mesi durante il quale sono stati separati sembrano anni, addirittura secoli, come se ci fossero così tante cose da dire ma mancasse il coraggio per dirle.
"Hanna? Chi è Hanna?" la voce della cameriera grassoccia la fa risvegliare dai suoi pensieri, così scuote leggermente la testa, si volta verso il bancone, prende i cappuccini e si rivolta immediatamente, ma Caleb non c'è già più, e Hanna si sente il cuore restringersi fino a sparire.



"Ciao anche a te, Hanna.", era semplicemente quello che avrebbe voluto dirle. Solo queste cinque parole.
Ma in quel momento sentiva come se gli mancasse l'aria, come se le parole gli fossero rimaste bloccate in gola, addirittura come se si fosse scordato persino il suo nome.
L'ha vista da circa due, forse tre ore, eppure i sensi di colpa stanno lì a galla come se fossero salvagenti dentro ad una piscina, e non vogliono sapere di andarsene.
Tira un calcio alla lattina di Pepsi che si trova a terra, poi sospira e si siede sull'altalena dei giardini delle scuole elementari di Rosewood e sorseggia la sua birra, la terza in un'ora, con la speranza di dimenticare ciò che non è stato in grado di fare.
Abbassa la testa e fissa il terreno umido sotto ai suoi piedi, mentre le immagini di qualche ora prima gli passano davanti, e le parole di Hanna gli riecheggiano in mente.
"Posso sedermi?" sente ad un tratto, e gli pare quasi un miraggio, però Hanna si trova per davvero al suo fianco, così ingoia il groppo che ha in gola ed annuisce, quindi la bionda si siede sull'altra altalena, pure lei con la solita bottiglietta di birra in mano.
Spera davvero con tutto il cuore che non senta i battiti del suo cuore che sembra voler uscire dalla cassa toracica per poi finire in terra e gridare quanto le sia mancata e quanto la ami, così si dondola con fare infantile su quell'antica e rugginosa altalena, che cigola quando sposta tutto il suo peso all'indietro.
Quel silenzio sta diventando imbarazzante per tutti e due, quindi Hanna beve qualche sorso della sua birra e -finalmente- si decide a parlare.
"Che ci fai quì?" Caleb socchiude gli occhi e sorride amaramente, poi si volta verso di lei con uno sguardo interrogativo quasi strafottente, che le fa tremare le mani e pizzicare gli occhi a causa delle lacrime che minacciano di uscire da un momento all'altro.
"Perchè sei tornato, dannazione, rispondimi" gli dice questa volta, mantenendo la calma ma alzando leggermente il tono della voce.
"Travis è un bravo ragazzo, Hanna." le dice soltanto, rispondendo alla domanda che prima o poi gli avrebbe posto.
"A me piace Travis - afferma infatti la bionda, poi posa in terra la bottiglia di vetro e sospira - ma io amo te, Caleb."
Caleb guarda prima il suolo, poi gli occhi azzurri di Hanna, che adesso si sono riempiti di lacrime, che grazie a lui le scorrono sopra alle guance lievemente arrossate, nello stesso momento in cui posa le sue labbra sopra a quelle della ragazza che ama.
E non c'è bisogno che aggiunga altro, perchè quel bacio è più che sufficiente per far capire ad entrambi che si accetta di avere avuto un vuoto soltanto quando esso viene riempito, molte volte; che si accetta di essere stati male quando si torna ad essere felici; che si accetta che una persona ci sia mancata soltanto quando torna, ed è purtroppo mortificante. 
Ma passa improvvisamente tutto quando si allontana, le asciuga una lacrima delle tante lacrime che le ha appena rigato il viso e le sorride, sussurrandole subito dopo all'orecchio: "Scusa."







Hello there!
Salve a tutti lol è la prima volta che scrivo in questo fandom, nonostante segua pll da due anni, e cosa c'è di meglio che scrivere sulla propria ship preferita? 
Io amo gli Haleb, non avete idea di quanto abbia pianto scrivendo queste 1674 parole, veramente cwc
Beh, non mi dilungo molto, spero solo che vi piaccia e che non sia troppo triste o altro; come ho scritto nell'intro, ho scritto questa breve storia basandomi sulla 5x5, quando Caleb torna appunto a Rosewood dopo la morte di Miranda.
Lascio a voi i commenti e, davvero lol, se vi piace o anche se non vi piace, se avete consigli, richieste o altro, scrivetemi pure nella recensione, grazie anche se leggete soltanto, un bacione! :*



 

   
 
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