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Autore: Valerie Clark    09/11/2014    1 recensioni
''Scott, mio piccolo Scotty,
ti ricordi come mi hai guardato la prima volta che ti ho chiamato così? Mi hai chiesto se fossi fatto, ed io ti risposi che ero così al naturale. Ecco, è proprio da qui che vorrei partire ora, da me e te al naturale, spettinati, nudi. Me e te che, al naturale, sembravamo la cosa più elaborata del mondo.
Mi dispiace così tanto aver lasciato che il mio sogno spegnesse il tuo; mi dispiace per tutto quello che hai dovuto fare, vedere, sentire, mi dispiace per il coraggio che hai dovuto avere sempre, in ogni momento, mi dispiace di averti permesso di raccogliere la tua roba e andartene quella sera. Forse avrei dovuto tirarti una torta in faccia, ma sapevo che, oramai, avevi smesso di ridere, ed una torta in faccia ti avrebbe solo dato fastidio. Ecco, mi dispiace anche per questo, per averti portato via quel sorriso innocente che mi aveva fatto innamorare.''
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Tu cercami nei volti di chi ha paura
 
Si girò piano, ripose il nastro ed il microfono sul tavolo, accavallò le gambe e portò la mano destra alla bocca. ‘È giunta la tua ora, Harvey Milk’ sospirò sorridendo. Aveva fatto così tante cose nella sua vita, così tante di cui andare fiero, così tante da buttare nel dimenticatoio, eppure niente, per quanto se l’aspettasse, l’aveva preparato a quella che, correttamente, pensava essere la sua ultima sera. Quando, ventiquattr’ore più tardi, qualcuno sarebbe tornato in quell’appartamento, avrebbe trovato quel nastro registrato e niente di più.
E se ci fosse tornato Scott, in quell’appartamento? Lui meritava più di quello.
Prese quindi il blocco notes vicino, una penna e cominciò a scrivere.
 
Scott, mio piccolo Scotty,
ti ricordi come mi hai guardato la prima volta che ti ho chiamato così? Mi hai chiesto se fossi fatto, ed io ti risposi che ero così al naturale. Ecco, è proprio da qui che vorrei partire ora, da me e te al naturale, spettinati, nudi. Me e te che, al naturale, sembravamo la cosa più elaborata del mondo.
Mi dispiace così tanto aver lasciato che il mio sogno spegnesse il tuo; mi dispiace per tutto quello che hai dovuto fare, vedere, sentire, mi dispiace per il coraggio che hai dovuto avere sempre, in ogni momento, mi dispiace di averti permesso di raccogliere la tua roba e andartene quella sera. Forse avrei dovuto tirarti una torta in faccia, ma sapevo che, oramai, avevi smesso di ridere, ed una torta in faccia ti avrebbe solo dato fastidio. Ecco, mi dispiace anche per questo, per averti portato via quel sorriso innocente che mi aveva fatto innamorare.
Tu non mi hai mai, in nessun moment, fatto del male, ed io te ne ho fatto così tanto …
Ma, vedi,io credo fermamente, ci ho sempre creduto, che noi ‘diversi’, noi ‘froci’, ‘sbagliati’, possiamo cambiare il mondo. Mi rendo conto di essere una persona scomoda, sento che a breve dovrò morire, ma le mie idee, le mie parole non moriranno mai. Il vento del cambiamento non smetterà mai di soffiare forte tra i capelli dei bigotti spaventati, non smetterà mai di dargli fastidio, di spettinarli. La giustizia, l’unità che noi, che anche tu hai riportato in questo Paese è qualcosa di più grande di me e di te, è una benedizione che ci è caduta dal cielo, che ha scelto noi come messaggeri e portatori di un dolore che ormai era diventato comune. Faranno bene ad uccidermi domani, o dopodomani, o dopodomani ancora? Sì. Combatteranno per le loro idee come io so di aver combattuto per le mie, e, quando arriverà il momento, saprò che devo andare e fare posto ad altri, altri ‘diversi’, ‘froci’, ‘sbagliati’.
Quindi non essere triste per la mia morte, te ne prego; sii, piuttosto, felice per l’odore fresco di libertà che si respirerà d’ora in avanti.
Io sarò sempre con te, Scott, sempre. Tu cercami negli occhi di chi ha paura, sì, negli occhi dei più deboli e spaventati. Sarà lì che troverai il mio riflesso.
Io sto morendo, sì, ma non invano. Nessuno muore invano se ha la forza di credere.
 
 
 
 
 
WRITER CORNER:
Oh gesù, questa storia è stata lasciata in stand – by per troppo tempo! Anche oggi, ora che ho rimesso le mani sul pezzo, mi sembra più un ammasso di pensieri, che una fan – fiction sinceramente.
Beh, che dire, perdonatemi, abbiate pietà del mio cervelletto povero di idee, vi supplico! Prometto che, se mi aiutate a racimolare spunti, la riprendo e modifico (Mi è appena venuto in mente di farne una rossa tra l’altro).
Enjoy, per quanto potete.

 
 
 
   
 
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