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Autore: ImUnique    09/11/2014    1 recensioni
Si prende una spallina della canottiera e la sposta di lato, scoprendo un nuovo tatuaggio sulla clavicola, una piuma. "E questa adesso che significato avrebbe?" Chiedo io toccandogli la pelle tatuata. "Non lo ha, mi piaceva e basta." Lo fisso senza provare nulla, lui sorride in modo malizioso. In un certo senso mi ricorda Harry, anche lui faceva tatuaggi senza senso, ma i suoi erano carini, e mi sembravano adorabili. Questi mi sembrano solo fatti alla cazzo.
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"Seconda stagione" di you are my new direction. Perciò se non capite qualcosa, andate a leggere la prima tesori.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 6
Jar of hearts

-Charlotte-
Il rumore dei miei stivali rimbomba per i corridoi, mentre riluttante mi incammino verso l'aula canto. I miei occhi si spostano da una parte all'altra studiando gli armadietti arrugginiti della scuola. Non guardo in faccia nessuno, e non appena il mio sguardo incrocia un altro lo distolgo subito e ricomincio a camminare a testa china. Sento le farfalle nello stomaco e a poco a poco non mi arriva più aria nei polmoni. Mi blocco davanti alla porta dell'aula canto e subito mi scosto da un lato cercando di Nascondermi agli occhi critici dei miei vecchi amici. Mi tolgo il cappello e mi metto una mano tra i capelli sentendoli umidi e unti. Chiudo gli occhi portando indietro la testa. Lo rimetto e guardando in alto faccio un respiro profondo. Giro la testa verso la porta e cerco di smuovermi entrando dentro alla stanza. Ma non ci riesco. Striscio a terra e mi rannicchio portandomi le gambe al petto. Nascondo la faccia tra le braccia incrociate e chiudo gli occhi facendo sparire tutto. Una grande confusione mi offusca i pensieri. Sento la porta cigolare, e poi dei passi si avvicinano a me. Una mano calda mi stringe il polso e con forza mi costringe ad alzarmi da terra. Mi appoggio sul pavimento con il braccio libero e miro lo sguardo verso il basso. Ciondolo su una gamba all'altra costringendomi a fissare le scarpe fin troppo famigliari, della persona che sta davanti a me. 
"Non si indossa il cappello a scuola." Dice togliendomelo dalla testa e mettendoselo sui suoi capelli neri. 
"Maleducata." Continua venendomi in contro aprendo le braccia verso di me. Rimango impalata nella mia posizione mentre mi cinge le spalle e il petto. Anche se sono diventata troppo orgogliosa per ammetterlo, Blaine mi è mancato un sacco.

Seduta in disparte guardo i viso che in questo ultimi mesi sono rimasti invariati e fin troppo famigliari per dimenticarmeli. Le mie vecchie amiche a debita distanza mi guardano inorridite sussurrandosi parole a vicenda. Imbarazzata fisso le mie mani bianche finché Anna non si siede vicino a me. Noto che tutti l'accolgono con un applauso non appena entra. Io non faccio nulla, la guardo venire vicino a me e rimango ferma. "Ciao!" 
Dice lei con tono solare e contento. Ha un sorriso a smagliante stampato in faccia. Io la guardo inespressiva mentre sussurro un "Hei". 
Anna rotea gli occhi verso il soffitto decadente, e sbuffa. 
"Non puoi far finta di divertirti?" 
"No." Le rispondo a testa china mentre di sottecchi guardo mia sorella parlarmi alle spalle.

-Harry-
Seduto nell'ultima fila di sedie, in cima alle gradinate bianche della stanza, la fisso da più di dieci minuti. Studio il suoi movimenti di capelli, le sue mani che nervosamente si intrecciano tra loro, guardo il suo tremolio nervoso delle gambe, fisso il suo profilo privo di imperfezioni e il modo in cui si attorciglia la maglia tra le mani. 
Una mano mi si posa sul petto facendomi distrarre dalla ragazza, e girandomi incontro gli occhi di Lou che mi fissano stupiti e annoiati. "Ancora?" 
Dice con un'aria seccata, come se fosse lui il diretto interessato della mia storia con Charlotte. Scosto la mano da dosso cingendo le braccia al petto e poggiando completamente la schiena sullo schienale della sedia. "No." Rispondo in tono duro guardando avanti a me, mentre le lancio delle occhiate veloci. 
"No questo non è amore infatti."
Uno schiaffo mi arriva in pieno viso facendomi voltare. La zona appena colpita inizia a bruciare fastidiosamente, e il mio viso diventa pallido mentre mi giro verso Louis, che fermo sta ancora con la mano a mezz'aria. Corrugo la fronte cercando di trattenere tutte le bestemmie che a frotte arrivano nella mia mente. 
"si può sapere che problema hai?" 
Chiedo spalancando gli occhi mentre Louis tranquillo invia dei saluti effeminati alla nuova arrivata. "Il mio problema è che non sei tu quando sei con lei."

-Charlotte- 
Corro mentre le lacrime mi solcano il viso pallido. I miei capelli ondeggiano spostati dall'aria fresca del pomeriggio. Le mie forze iniziano a dimezzerai dopo ogni passo che compio. La mia testa è ormai diventata come un martello che picchia la mia fronte e non da segno di cessare. Quando arrivo dietro alle gradinate del campo da football inizio a piangere a dirotto e urlo stringendo le mani tra i capelli. 

Il prof Shue appena entrò in aula mi diede il compito di fare un'audizione. Nonostante io fossi già un membro del glee voleva verificare che la mia voce non avesse avuto cambiamenti vocali durante il mio periodo di fermo. Tremante mi misi al centro della stanza, in piedi rivolta verso i miei compagni. Decisi di non cantare una canzone non troppo difficile per il mio timbro vocale, così feci partire il sonoro di jar of hearts. Pensavo filasse tutto liscio, che andasse tutto bene finché non ho sentito dei fischi. Le ragazze davanti a me, quelle che una volta ritenevo mie amiche, avevano iniziato a criticare ogni parola che usciva dalla mia bocca. Dando vita a dei commenti da salotto cattivi e pungenti. Marley, mia sorella mi ferì più di tutti, gridando che facevo pena. L'unica immagine che al momento affiorava nella mia mente era lei che disprezzante mi guardava dall'alto al basso dicendo che facevo schifo, che non ero nulla. In lacrime corsi via lasciando la stanza perdendomi tra i corridoi del liceo.

La fronte imperlata di sudore inizia a farsi sempre più fredda dopo ogni folata di vento. Seduta tengo la schiena appoggiata alla rete di ferro che separa i gradoni dal campo. Guardo il cielo di un azzurro incerto. Guardo le nuvole srotolate su loro stesse mentre intricate danni vita a forme varie. I miei capelli lisciati mi solleticano le spalle provocandomi un brivido lungo la spina dorsale. Con il palmo della mano mi asciugo le guance bagnate dalle lacrime e tiro su con il naso. Mi dondolo su me stessa mentre mi godo degli attimo di tranquilla serenità. "Io voglio sentire la continuazione della canzone." 
Dice qualcuno sedendosi al mio lato. Strofinando la mano sotto al naso alzo la testa cercando gli occhi della persona. Mi viene una fitta al cuore quando vedo che il suo sguardo tranquillo e rilassato. I suoi capelli spettinati ondeggiando con il poco di vento che arriva dal campo da football. Evito di guardarlo concentrandomi sulla sua mano che presenta un nuovo tatuaggio che da poco macchia il suo polso. Con un filo di voce, mentre sto rannicchiata su me stessa, faccio uscire delle melodie strozzate che piano piano danno vita alla fine della canzone. I miei cocchi scivolano a volte nei suoi per poi scappare all'istante quando il loro colore chiaro e puro mi scruta. Poi una lacrima cola giù fino a bagnarmi il collo caldo. La sua mano stringe la mia spalla e delicato Harry poggia la mia testa sul suo petto.

-Marley-
"Sei stata una vera stronza."
Mi giro, sorpresa, da un lato per scrutare dubbiosa Liam. I suoi occhi marroni sembrano spenti e scuri quando i nostri sguardi si intrecciano. Corrugo la fronte mentre seccata incrocio le braccia al petto. Come un pezzo di legno sta fermo in piedi davanti a me aspettando una mia risposta. "Scusa come?" Il mio tono si fa sempre più isterico e spento, e la mia pazienza inizia a perdere il limite. 
"Non ti vergogni di come hai trattato tua sorella?"
Inarco le sopracciglia e lo sguardo stupita. Cerco di trattenere una risata sarcastica. E resisto alla tentazione di urlargli contro, per la diffamazione appena arrecatami. Scuote la testa mentre la alza verso il soffitto. Lento si gira e se ne va via dal mio cospetto. "Se lo meritava!" Grido sperando che abbia sentito le mie parole. 

-you lost the love I loved the most-

Spazio autrice
Elia. Si lo so che sono in pauroso ritardo ma cercherò di recuperare in queste settimane. Mi metto subito a scrivere un nuovo capitolo e scusate per l'imperdonabile ritardo. 
  
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