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Autore: Aon di Kale    10/11/2014    0 recensioni
“Sono morto?” chiesi debolmente. Non riuscivo più a respirare, ero libero dalla forza di gravità. Il battito frenetico del mio cuore si era fermato all’improvviso, come se avesse deciso di dedicarsi a qualche attività più divertente. Attività a cui io non avrei potuto partecipare.
Non so a chi avessi rivolto quella domanda e non mi aspettavo una risposta. Il mio era stato solo uno sciocco tentativo di avere una conferma.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sono morto?” chiesi debolmente. Non riuscivo più a respirare, ero libero dalla forza di gravità. Il battito frenetico del mio cuore si era fermato all’improvviso, come se avesse deciso di dedicarsi a qualche attività più divertente. Attività a cui io non avrei potuto partecipare.
Non so  a chi avessi rivolto quella domanda e non mi aspettavo una risposta. Il mio era stato solo uno sciocco tentativo di avere una conferma.
“Sì.” La risposta mi bruciava dentro, la rabbia iniziò a montarmi dentro. Aprii gli occhi. Attorno a me era tutto bianco, infinito.
“Chi sei? Perché non ti vedo? Se sono realmente morto, come faccio a parlarti?”
“Una cosa alla volta. Cosa ti ricordi?”
Mi guardai attorno, ma ancora nessuno. Era solo apparso uno specchio. Contemplai la mia immagine con riluttanza. Avevo ustioni su una parte del viso e sul collo. I miei capelli biondo cenere coprivano in parte alcune cicatrici sulla nuca, i miei occhi azzurri erano profondi e malinconici. Sull’addome avevo altre ferite, ma non mi facevano più male.
“Ho bisogno di risposte” urlai, in modo che il mio invisibile interlocutore mi sentisse, ovunque fosse. Era una sorta di ultimo desiderio e non poteva essermi negato.
“Non ancora.” Sussurrò la voce.  “Non sei ancora pronto.”
Strinsi i pugni. Le mie nocche erano sbucciate, le mia dita annerite. Puzzavo di fumo, come se fossi stato il piatto principale di uno di quei barbecue che mi piacevano tanto.
“Non è giusto. Non doveva finire così!” piansi. D’improvviso, qualche ricordo affiorò nella mia mente.
La casa era in fiamme. Ero in  camera mia, quando sentii le urla. Corsi giù dalle scale, le mie gambe si muovevano da sole. Le lingue di fuoco si stavano estendendo sempre di più, partendo dalla ringhiera. Lei era lì, nel cerchio di fuoco.  Respirava a fatica, i suoi occhi nocciola erano circondati da pesanti occhiaie, il suo volto stava diventando pallido come la neve. Non sapevo cosa fosse successo, ma sapevo che l’origine di quell’incendio non era normale: le fiamme erano verdi e viola e diventavano sempre più alte e calde.
“Basta, voglio smetterla di ricordare! Perché mi stai facendo questo?” urlai, tormentato da quelle immagini. Era troppo. Anche se non avevo più un corpo, sentivo un dolore profondo, lancinante.
“Cosa mi sta succedendo?” chiesi.
La voce tacque per qualche istante. Mi sentivo stanco, sfinito. Mi abbandonai sul pavimento fresco. Ero solo, non potevo cambiare quello che era avvenuto.
“Puoi affrontare tutto questo, devi farcela.  La tua volontà è molto forte e lo hai dimostrato. Ora devi solo ricordare fino in fondo.”
Tremai. Sentii qualcosa dentro di me scuotersi profondamente, come un terremoto. Tutto intorno a me girava, si mescolava in un infinito insieme confuso, come   un brutto sogno.
Nei miei occhi era dipinto un atroce orrore, animato da colori freddi e adornato di nature morte.
“Come posso uscire di qui?” chiesi, ostinato.
La voce sospirò, spazientita.
“Quando collaborerai. Stai aggirando le domande, stai rendendo tutto più complicato.”
“Voglio solo uscire da qui!” urlai, in preda all’esasperazione. Non ero completamente padrone dei miei movimenti e non ero libero. Ero chiuso lì, nell’infinito, a parlare a una voce che non voleva soddisfare i miei dubbi. Ero imprigionato nell’eternità e non ne sarei più uscito.
Improvvisamente un pensiero si fece presente nella mia mente, fino a travolgermi l’anima: se non stavo riuscendo a salvare me stesso, come potevo pretendere di salvare lei? Ero  uno sprovveduto: avevo dato la mia vita e la mia ragazza per scontate, l’oblio era la punizione più giusta per un peccatore come me. Non avrei più reagito, né cercato risposte. Avrei lasciato le cose come stavano, non potevo cambiarle.
“Dunque hai deciso di arrenderti così facilmente? Non sei come ti ricordavo. Non ti sei mai arreso, finora. Perché cominciare?”
La voce aveva colto nel segno. Ma come faceva a sapere che avevo sempre combattuto per quello che volevo? Pensavo alla tonalità della voce che sentivo, per cercare di riconoscerla, ma non riuscivo neanche a distinguere se era la voce di un ragazzo o di una ragazza e non avevo nessun altro indizio. Ma aveva tutte le risposte e gliele avrei estorte, in un modo o nell’altro.
Sospirai. Mi sistemai il cappuccio della felpa per coprirmi il volto. Non volevo vedermi, non potevo affrontare la mia morte. Era avvenuta da troppo poco e avrei avuto l’eternità per farci i conti.
Come se mi leggesse il pensiero la voce sospirò di nuovo e dopo qualche minuto di pausa disse soltanto:
“Va bene, l’anima è la tua. Se vuoi consumarla fino in fondo, è una tua scelta. Io però ti ho avvertito.”
Rapito da quelle parole, mi alzai di scatto.
“Si può perdere l’anima? Cosa mi succederà?  Come posso impedirlo?”
Ero molto agitato: la mia anima era l’unica cosa che ancora mi importava, l’unica prova che in qualche modo e per qualche motivo, esistevo ancora.  
 
La voce non rispose. Ora quello spazio infinito e candido era anche così tristemente vuoto. Avevo chiuso la porta in faccia all’unica entità che ancora cercava di aiutarmi. Forse mi meritavo tutto questo in fondo, forse le cose erano andate proprio come dovevano e io non avrei dovuto interferire oltre con il mio destino.
“Alessio, Alessio!” Martina. Allora non ero completamente solo. Avevo ancora una speranza e un motivo per cui vivere.  La voce di lei, come un’eco lontana, mi chiamava. “Sono qui!” urlai, per con tutta la voce che avevo dentro.
“Non abbiamo più molto tempo! Se non ricorderai tutto, le nostre anime… bruceranno!”
 
Nota dell’autore: Ciao a tutti! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, comunque aspetto recensioni, consigli e critiche. I prossimi capitoli usciranno ogni lunedì J
  
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