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Autore: Ari_92    10/11/2014    9 recensioni
Blaine e Kurt; un aspirante scrittore che ha perso l’ispirazione e un futuro studente della NYADA con un sorriso abbastanza convincente da mascherare i brutti ricordi. Le loro strade si incrociano per caso e finiscono per intrecciarsi a mezz’aria in un equilibrio precario. È una caduta a farli incontrare; sono le pagine di un quaderno a raccontarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Wesley Montgomery | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon lunedì sera, o intrepidi avventori di EFP *tono piratesco*
Non mi trattengo eccessivamente qui nell’introduzione per ovvi motivi di trollaggine circa la fine del capitolo precedente: non ho cuore di lasciarvi ad oltranza nella fase Blaine-sta-correndo-dietro-a-Kurt-riuscirà-a-raggiungerlo-o-sverrà-per-lo-sforzo?
...Non che abbia molto da dire nemmeno nelle note finali stavolta, but still u.u
Vi ricordo la solita solfa degli sms: Kurt, Blaine.
Buona lettura ♥
 
 
 
 

 
 
 
 
Capitolo XIII
 
 
Ci sono momenti nella vita di una persona in cui le cose vanno semplicemente troppo bene per durare.
Kurt ha recentemente raggiunto l’apice di quello stadio: Santana lo ha abbracciato, Tom ha il suo biondino ossigenato e tutto questo dopo essersi buttato a capofitto nel rischio più grande che abbia mai affrontato in vita sua. Ha demolito tutto ciò che gli dava una qualche forma di stabilità e stava riuscendo a ricostruire tutto da capo, ci stava riuscendo per davvero. La fregatura di quando le cose vanno troppo bene è che possono solo peggiorare e Kurt ne è estremamente consapevole mentre sta praticamente correndo per il giardino di casa Anderson.
 
«Kurt!» Non è possibile: Blaine lo sta seguendo. Blaine gli sta letteralmente correndo dietro e Kurt un po’ lo odia perché a) era già stato abbastanza patetico balbettare quelle due stronzate nel suo salotto senza che lui lo rincorresse per dirgli che non era stato patetico solo per farlo sentire – sorpresa – ancora più patetico e b) che razza di schifosissima scena da film è quella? Poi però si guarda brevemente alle spalle per constatare se è o meno in grado di seminarlo e inciampa su un dannatissimo gnomo da giardino, cosa che rovina irrimediabilmente la schifosissima scena da film.
Perde l’equilibrio ed è una specie di miracolo se riesce a non cadere lungo disteso in mezzo agli gnomi, tuttavia le speranze di seminare Blaine sono andate allegramente a farsi benedire.
 
«Kurt- ehi. Ti sei fatto male?» Riacquista una posizione verticale stabile, prende un profondo respiro e si volta verso Blaine; tanto non può più scappare, ormai.
Lo fissa per un attimo – i ricci scompigliati che gli ricadono sulla fronte, gli occhiali che continuano a scivolargli sul naso, quei suoi occhioni spalancati e la bocca socchiusa – e pensa che sì, si è fatto male, ma non ha niente a che fare con la quasi-caduta sugli gnomi da giardino.
«No.» Risponde, incrociandosi le braccia al petto. Fa un freddo insopportabile e lui è uscito dalla macchina senza giacca perché beh, pensava che sarebbe stato un po’ in casa di Blaine e invece lui era insieme al tizio della pubblicità dei dentifrici.
«Perché sei corso via così?»
«Sono venuto per riportarti il quaderno e l’ho fatto, mi sembra. Ora se non ti dispiace avrei altro da fare.» Blaine sembra quasi ferito da quello che ha detto. Kurt non voleva ferirlo; o forse solo un po’, un pochino voleva.
«Ma potevi- »
«Potevo cosa? Potevo restare? Potevo starmene lì come un coglione mentre tu ti rotolavi sul divano col tuo ragazzo?» Si era appena ripromesso di non uscirsene con qualcosa del genere e invece eccolo lì, come volevasi dimostrare. Blaine risponde immediatamente.
«Non è il mio ragazzo- »
«Certo che no. Era solo un tuo amico che ti stava palpando una gamba e stava per baciarti.» E sul serio, una volta superata la manciata di secondi di incredulità iniziale Kurt avrebbe davvero, davvero voluto mozzare la mano di quel coglione e far saltare per aria il suo stupido sorriso da pubblicità piazzandogli della dinamite tra i denti.
«Non- Non stava per baciarmi.»
«Beh, sembrava proprio di sì, invece. E per fortuna che avevi detto che solo io e Wes sappiamo che sei gay.»
«Se potessi stare zitto per un secondo e lasciarmi spiegare- »
 
Ed è la parola “spiegare” che fa scattare qualcosa nella testa di Kurt, come una gigantesca molla di realizzazione. Fa istintivamente un passo indietro. Che cosa diavolo gli era saltato in mente?
«No, senti. Non devi spiegarmi proprio niente.»
«Ma io voglio spiegarti.» Kurt è esasperato. Lo è davvero e sta anche uno schifo e non riesce a decidere se vorrebbe di più salire in macchina e guidare fino in capo al mondo o tornare là dentro a uccidere quel tizio.
«E io non voglio saperlo! Lo vedi com’è assurdo tutto questo? Non mi devi nessuna spiegazione se inviti a casa tua un tizio e lui ti palpa una gamba, okay? Non è che sono tua madre, o...» Gesticola a vuoto e più lo fa più si sente un emerito idiota. Vorrebbe solo essere davvero caduto per terra a causa di quello stupido gnomo ed essere svenuto, così magari si sarebbe risparmiato la discreta serie di stronzate che sta attualmente sparando a Blaine.
«Kurt, ti prego. Fino a mezz’ora fa neanche lo conoscevo- »
«No, sono io che ti prego: mettiamo fine a questa conversazione inutile e torna dentro da quel tizio.»
«Ma vuoi lasciarmi parlare?! Non c’è niente tra me e Kyle.»
Kyle, seriamente? Che razza di nome schifoso è Kyle?
«Davvero? Allora forse dovresti spiegarlo anche a Kyle perché non mi sembra avesse molto chiara la cosa dal momento che aveva la faccia a cinque centimetri dalla tua e ti guardava come se volesse mangiarti.»
«Si può sapere perché diavolo mi urli addosso?» Perché gli urla addosso? Perché ha perso il controllo di questa conversazione parecchie immagini mentali di Kyle che gli tocca la gamba fa.
 
«Abbiamo aggiunto “primo bacio” alla lista, giusto? Allora vai là dentro e daglielo visto che lui non aspetta altro. A meno che tu non lo abbia già fatto.»
Ora anche Blaine sembra furioso, il che ha senso perché lui ha appena inaugurato un nuovo livello supremo di idiozia e arrabbiarsi è il minimo che Blaine può fare. Peccato che anche Kurt si senta incavolato nero, il che invece di senso ne ha ben poco.
«Sai cosa ti dico? Va bene. Andrò là dentro e lo bacerò se ci tieni tanto.»
In realtà non ci tiene affatto. In realtà non riesce neanche a immaginare Blaine che bacia quel tizio senza voler prendere a pugni il tizio in questione e buon Dio, che cosa diavolo c’è di sbagliato in lui?
«Fai quello che ti pare, tanto non mi interessa.»
«Non ti interessa? Certo. Perché dovrebbe interessarti?» Più che una vera domanda sembra che Blaine lo stia chiedendo a se stesso. Ora anche lui ha un’aria ferita e Kurt per un momento non ha idea di come siano finiti nel suo cortile a urlarsi addosso come due imbecilli. Decide che deve provare a rimediare.
«Guarda, mi dispiace- »
«Non hai letto il mio quaderno, vero?» Basta questa semplice domanda a farlo scattare di nuovo. Perché ce l’ha così tanto con lui?
«No, Blaine. Non ho letto il tuo cavolo di quaderno perché io a differenza tua- »
«Bene, allora te lo dico io: hai provato a baciarmi.»
 
Kurt sente lo stomaco stringersi di colpo e la gambe formicolargli. Si ripete quelle parole in testa, lentamente; più lo fa più è sicuro che Blaine si stia inventando tutto per il semplice fatto che non è possibile. Se fosse vero lo saprebbe, no?
«Cosa diavolo stai dicendo?»
«La notte in cui ti sei ubriacato hai provato a baciarmi due volte e sai cosa, Kurt? Non te l’ho lasciato fare. Non te l’ho lasciato fare perché il giorno dopo non ti saresti ricordato un accidente e perché avevi il tuo cavolo di fidanzato, quindi non venirmi a dire che sono una persona orribile se il mio migliore amico mi organizza un appuntamento con un tizio che non ha bisogno di essere ubriaco per avere voglia di baciarmi, okay?»
 
Kurt vorrebbe dirgli che neanche lui ha bisogno di essere ubriaco per avere voglia di baciarlo perché – non riesce nemmeno a credere di starlo finalmente ammettendo a se stesso – lui ha sempre voglia di baciarlo.
Ha voglia di baciarlo quando ha un ginocchio sbucciato sul fondo di una piscina, ne ha voglia quando gli sviene per terra dopo cinque minuti di corsa, ne ha voglia dopo aver letto ognuno dei suoi stupidissimi sms, ne ha voglia mentre lo sta abbracciando in una cavolo di tenda in mezzo al nulla e ne ha voglia anche adesso perché ne ha voglia sempre, continuamente. Ma non può dirgli niente di tutto questo perché di là c’è Kyle e Kyle non lascerà lo Stato tra un mese e lui si sente un tale idiota egoista perché è appena uscito da una storia di tre anni e Blaine sta solo cercando di essere felice. In realtà si sente solo ridicolo e si sente anche uno stronzo perché Blaine si merita tutti i sorrisi da pubblicità da dentifricio del mondo, non un coglione che gli urla addosso in cortile. Inoltre, vorrebbe essere sorpreso di aver provato a baciarlo da ubriaco ma la verità è che non lo è affatto.
«Scusa.» Dice semplicemente, con una voce talmente da idiota che vorrebbe tirarsi un pugno in faccia da solo. Blaine è sempre furioso come prima.
«Scusa di cosa? Senti, credo che dovresti andare.»
«Credo anch’io.» Così gira i tacchi – stavolta fa attenzione agli gnomi – e si avvia verso la sua macchina alla velocità maggiore che può sostenere senza mettersi di nuovo a correre. Ora può anche guidare fino in capo al mondo e possibilmente restarci.
 
 
*
 
 
Blaine non aspetta neanche che Kurt sia uscito dal cancello. Prima ancora che possa programmarlo le sue gambe si sono già messe a scattare verso casa e Dio, non ricorda di essere mai stato più furioso di così. Che diritto ha Kurt di venire lì e urlargli addosso perché Kyle XY aveva una mano sulla sua gamba? Lui non aveva nemmeno intenzione di baciarlo e comunque anche se avesse voluto non erano caspita di affari suoi. Cosa doveva fare? Starsene lì a sbavargli dietro fino alla prossima sbronza e approfittare di quella per quel suo stupidissimo primo bacio?
Entra in casa a passo di marcia mentre la sua voglia di piangere fa a pugni con il suo orgoglio che a sua volta sta evidentemente facendo a pugni con il suo cuore visto e considerato come lo sente ridotto al momento. Si guarda intorno ed eccoli là: Wes e Kyle XY lo stanno guardando attoniti in piedi al centro del salotto.
 
«Che cosa diavolo erano quelle urla?» Blaine non sente neanche la domanda di Wes, perché al momento è troppo occupato a dirigersi il più in fretta possibile verso Kyle XY e sul serio: se ne frega altamente. È solo un bacio, giusto? Sono due bocche premute una sull’altra quindi che dannata importanza ha? Afferra i lati del viso di un terrorizzato Kyle XY e lo sta per fare, sta davvero per provare a tirarlo verso il basso in modo che la sua bocca sia anche solo vagamente raggiungibile ma poi lo guarda e non ci riesce. Non ci riesce e si odia, si odia per non riuscirci e per aver appena appoggiato la fronte sul petto di Kyle XY ed essersi messo a piangere come un povero idiota.
Cosa diavolo gli è preso? Andava tutto bene, prima. Andava tutto bene quando era il deficiente senza ispirazione perennemente chiuso in casa che aveva solo il suo migliore amico. Tutto questo è orribile ed è solo colpa sua per essersi infilato in un mondo che non gli appartiene e aver creduto di poterlo dominare. Non può, non ci riesce e non riesce nemmeno a baciare Kyle XY.
 
«Blaine...» Stavolta è Wes a parlare. Blaine ha la ragionevole certezza che questo sia l’appuntamento peggiore della vita di Kyle XY, così per lo meno lo lascia andare e continua a piangere in piedi da solo senza imbrattargli la felpa.
«Potete andarvene, per piacere?» Nessuna delle due persone davanti a lui muove un muscolo.
«Non voglio lasciarti solo mentre stai così.» Dice Wes, e Blaine deve insistere cinque minuti buoni prima di riuscire a chiudere entrambi fuori dalla porta di casa sua e potersi concedere di piangere per bene, del genere di pianti che a un certo punto fai quasi fatica a respirare e perfino la testa sembra scoppiarti. Blaine piange e piange e piange finché non ne può più e a quel punto ricomincia da capo.
 
 
*
 
 
West Lima. Non è esattamente in capo al mondo, ma è già qualcosa.
Sono dieci minuti che Kurt è seduto nella sua macchina a fissare il vuoto in una strada senza uscita di uno dei posti più desolati del mondo civilizzato e continua a sentirsi sempre nello stesso modo, ovvero uno stronzo egoista deficiente. Ed è più o meno questa la ragione per cui ha appena composto il numero di Santana senza nemmeno avere la più pallida idea di cosa diavolo dirle esattamente, così rimane lì a sentire il telefono che squilla a vuoto. Sta iniziando ad abituarsi al suono quando dall’altra parte qualcuno accetta la chiamata e anche se dovrebbe essere la cosa che uno si augura quando telefona a qualcuno quello non è affatto il suo caso.
«Hummel, te lo ripeto: sono fiera di te per tutta la faccenda di Tom ma non ti ho ancora perdonato del tutto, quindi se potessi evitare di chiamarmi- »
«Hai presente Blaine?» Santana interrompe il suo sproloquio e rimane in silenzio qualche secondo. Quando si rimette a parlare sembra stranita.
«Il poeta sfigato e gay?»
«Non è un poeta e non è uno sfigato- aspetta.» Ha appena sentito il telefono vibrargli contro la guancia. Lo allontana per un secondo dall’orecchio e vede il simbolino di un messaggio in arrivo affiancato dal nome di Blaine. Prova una sensazione fastidiosamente simile a quella che ti prende lo stomaco durante una discesa sulle montagne russe.
«Devo andare.»
«Hummel? Sei fatto di crack?» Santana non può aggiungere altro perché Kurt ha già riattaccato. Deve fare due tentativi prima di riuscire ad aprire il messaggio perché le sue dita tremano e non riescono a centrare l’icona.
 
14:55
Dovevo vedermi con Wes per pranzo e lui si è presentato a tradimento con quel tizio che si chiama Kyle ed è il babysitter di sua sorella. Quando sei entrato ci stava provando con me, è vero, ma io non volevo starci. Se mi hai visto lì impalato è solo perché delle volte faccio così, mi blocco. Ma non volevo baciare Kyle.

 
Kurt non fa in tempo a finire di leggere il messaggio che gliene arriva un altro, e poi un altro e un altro ancora.
 
14:55
Quando te ne sei andato volevo baciarlo perché ce l’avevo a morte con te ma tutto quello che ho ottenuto è stato piangergli sulla maglietta.
 
14:56
Non ridere.
 
14:56
Lo so che non ti dovevo una spiegazione. E so anche che dirti quella cosa dei quasi-baci da ubriaco è stata una cattiveria. Chiamami quando e se sbollirai la rabbia. Scusa.
 

Kurt legge i messaggi uno dopo l’altro più volte e poi realizza: si trova a West Lima.
In una di queste stupide casette tutte uguali poche ore prima Tom ci stava provando con il suo biondino ossigenato e a lui non era importato un accidente. E poi un tizio ha toccato una gamba a Blaine e lui aveva fatto una sceneggiata in cortile e aveva guidato per mezz’ora progettando fantasiose ed innovative tecniche di tortura per far soffrire Kyle il più possibile mentre gli amputava le dita.
Kurt si rende conto di tutto quanto: di New York, del fatto che deve ancora parlare con Rachel, di Tom, di Santana e di tutto il resto. E davvero, sono tutti buoni motivi per scrivere qualcosa di giusto come “Va tutto bene, non preoccuparti. Cosa ne dici di vederci domani per un altro punto della lista?”.
Peccato che al momento non gliene importi un accidente di fare la cosa giusta.
 
 
*
 
 
Verso le tre e mezza del pomeriggio Blaine ha perso la speranza che il suo stomaco si metta a fare qualcosa di normale tipo chiedergli di essere riempito con qualcosa e anzi, al momento è quasi del tutto persuaso dall’illogica convinzione che in tutta probabilità non mangerà mai più. E ci sono altre tre cose.
La prima è che Kurt non ha ancora risposto ai suoi messaggi, la seconda è che Wes a grande sorpresa gli ha annunciato che Kyle XY non è più interessato a lui e la terza è ordinatamente disposta sul bancone della sua cucina: una moderatamente ricca varietà di alcolici che ha rinvenuto in casa e che ha intenzione di prosciugare fino all’ultima goccia.
 
Lo sa che non è un comportamento particolarmente saggio e sa anche che non è assolutamente da lui ma si è rotto le palle di ciò che è o meno da lui parecchie scatole di kleenex fa. Sarà per il fatto che negli ultimi diciannove anni nella sua vita non è successo praticamente un accidente, ma sul serio: non ricorda di aver mai pianto in quel modo; è andato avanti per quasi due ore e al momento fa fatica anche a tenere gli occhi aperti il che non è un bene se già di per sé uno è praticamente cieco. Blaine prende un profondo respiro e fissa il suo riflesso grigiastro sulla superficie del frigorifero: anche questa passerà, giusto? Lui e Kurt hanno litigato perché- non è sicuro di aver chiaro il perché, fatto sta che hanno litigato e da una parte è stato un bene; se non altro ha finalmente buttato fuori tutta la frustrazione accumulata in quelle settimane sotto forma di un fiume di lacrime. L’unico aspetto negativo è che in teoria ci si sfoga per stare meglio e invece lui sta esattamente come prima, perché può piangere anche fino a morire disidratato ma questo non cambia il fatto che Kurt tra cinque settimane se ne andrà a New York e sparirà dalla sua stupida vita che nel frattempo si è messa a girare intorno a lui senza che potesse fare niente al riguardo e beh- questo. Inizia a pensare che a dire il vero non avrebbe mai voluto litigare con Kurt perché se non fosse successo adesso probabilmente sarebbero insieme e invece lui è da solo con una collezione di bottiglie di vino.
 
Ma ormai è andata così, quindi tanto vale che prenda un bicchiere e inizi la sua personalissima avventura da una botta e via con l’alcolismo; in realtà con quella di oggi sarebbero due volte, ma la prima tecnicamente non era stata colpa sua e comunque gli aveva fatto conoscere Kurt- già. Bere. Dovrà bere un bel po’ per smettere di pensarci. Così si arma di calice – sì, ha appena scoperto che hanno dei calici in casa – e di una a caso delle bottiglie e si avvia in salotto. Sta per iniziare con un certo sforzo il secondo bicchiere di vino – quella roba gli fa davvero schifo, non può farci niente – quando per poco non si prende un colpo a causa del gran baccano che il suo cellulare ha appena fatto per annunciargli l’arrivo di un sms; la suoneria è ancora altissima da quando ha rischiato di non sentire i messaggi di Kurt la sera della grande sbronza e wow, dovrà bere parecchi bicchieri per smettere di avere quel nome in testa. Peccato che poi lo veda scritto anche sul display del cellulare e tutti i suoi buoni propositi vanno allegramente a farsi benedire.

 
15:38
Blaine...
Le rose sono rosse,
le viole sono blu,
se mi perdoni,
giuro che non sclero più.
 
15:40
Kurt. Le rose sono rosse, le viole sono blu, stavo iniziando a bere, per tirarmi su.
 
15:42
Le rose sono rosse,
le viole sono blu,
e se dopo bevi troppo
e ci provi con me anche tu?
 
15:42
Scusa ancora per quello. Non dovevo dirtelo.
 
15:44
In realtà dovevi visto che te lo avrò chiesto ottomila volte e tu continuavi a rifiutarti di rispondere. Comunque gran bella sfuriata.
 
15:45
Grazie. Anche la tua non è stata male.
 
15:47
Già. Però alcune cose che hai detto erano tremendamente false.
 
15:47
Ad esempio?
 
15:48
Se vieni ad aprirmi la porta te lo dico di persona. P.S. Prima di passare alla fase bere-per-dimenticare devi almeno assicurarti che il tuo migliore amico e il tuo appuntamento al buio abbiano chiuso il cancello.
 

 
 
 

 
 
 
 
Zam zam zam zaaaaam ;)
Lo ammetto, non vedevo l’ora che arrivasse questa parte della storia. Dopo millemila capitoli passati a descrivere le pene amorose del povero Blaine il karma ha finalmente agito e bum Jealous!Kurt... MWHAHA okay giuro che mi placo u.u In realtà non ho note particolari da fare riguardo al capitolo, tranne il fatto che OVVIAMENTE il prossimo riprenderà proprio da dove si è interrotto questo. Come sempre sono ansiosissima di leggere i vostri pareri, ma prima di smaterializzarmi non posso che rivolgere un immenso grazie arcobalenoso a tutti coloro che leggono, aggiungono a preferite/seguite/ricordate e recensiscono questa storia: siete tanto belli e io vi amo tanto ;-; Un doverosissimo grazie speciale va a mia moglie, che mi manda bellissimi manip di me che mangio il Tardis <3
Al solito, l’appuntamento è alla prossima settimana. Magari nel frattempo arriverà qualche spoiler sulla buona vecchia...
 
...Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Ari_92-EFP/409314062440527?ref=hl
E poi naturalmente se volete chiedermi cose interessanti come quante dita dei piedi ho o come procede il progetto dell’inaugurazione del mio allevamento di pappataci in Uzbekistan potete farlo qui: http://ask.fm/Nonzy9
  
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