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Autore: the DUFF    11/11/2014    0 recensioni
"Se niente è per sempre, questo ci resta" le sussurrò all'orecchio Dave mentre la stringeva forte.
A lei girava la testa e le gambe molli l'avrebbero lasciata scivolare per terra senza troppi complimenti ma lui era li con lei a sorreggerla un'altra volta.
Questa è la storia di due ragazzi che conoscevano poco l'uno dell'altro ma un avvenimento li farà avvicinare e conoscere.
Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1
 
Seduta al proprio banco, Sam Nicolson, fissava attentamente quello scarabocchio che l'aveva tenuta occupata per tutta la durata della lezione di fisica impedendole di ascoltare una singola parola pronunciata da quella vecchia della professoressa Smith.
Con un dito attorcigliava i lunghi capelli neri e con la mano destra teneva stretta la matita per ritoccare quello specie di ritratto ma fu costretta ad alzare la testa quando sentì chiamare il suo nome.
Impegnata com'era dal suo capolavoro artistico non s'era nemmeno accorta che la bidella fosse entrata in classe dopo aver bussato energicamente alla porta e stava chiamando proprio lei.
Di controvoglia si alzò, sperando che non dovesse andare dal preside, anche perchè dopo aver riflettuto abbastanza era giunta alla conclusione che quel giorno non aveva ancora combinato una delle sue malefatte e quindi non riusciva proprio a immaginare quale fosse il motivo di quella chiamata per uscire dalla classe.
Senza fare domande seguì la bidella lungo il corridoio fino ad arrivare alla segreteria dove la bidella le indicò il telefono.
Sam afferrò la cornetta e venne investita da una raffica di singhiozzi che provenivano dalla voce della madre e il panico ebbe la meglio su di lei e sul suo ottimo auto controllo.
-mamma cosa succede?- andò dritta al sodo.
-tesoro ora ti facciamo uscire da scuola..- la madre venne interrotta da un singhiozzo più forte dei precedenti e dopo aver fatto un respiro profondo riprese -e ci raggiungi subito all'ospedale-.
Sam divenne pallida e perse un paio di battiti.
-cosa succede? come faccio a raggiungervi? chi non sta bene?- non riusciva a smettere di fare domande e con il respiro accellerato aspettava una risposta che dopo qualche esitazione arrivò.
-Arriva a prenderti Dave,lo conosci no?- domandò con un filo di voce la madre.
-si, lo conosco- rispose e detto ciò chiusero la chiamata.
Tornò in classe con le gambe molli e la testa che girava, prese la sua roba e dopo aver salutato la prof e i compagni andò all'uscita per aspettare Dave.
Dave, o meglio David, era il migliore amico di suo fratello Alex, aveva vent'anni e ci aveva parlato assieme massimo massimo un paio di volte.
Non gli stava antipatico, anzi per quel poco che lo aveva conosciuto le era piaciuto, ma suo fratello non lo portava quasi mai a casa e quindi non avevano avuto molto occasioni di parlare e di conoscersi.
Il circolo dei suoi pensieri venne interrotto dall'arrivo di una macchina nera e sportiva che si accostò a fianco a lei e quando il finestrino si abbassò riconobbe i lineamenti di Dave e dovette riconoscere che fosse proprio un bel ragazzo.
Capelli neri e occhi verdi smeraldo, un bel sorriso, e aveva un fisico scolpito con due spalle larghe e due braccia muscolose.
Dopo averlo salutato con un sorriso nervoso salì sulla macchina e dopo essere partiti si decise a chiedere cosa fosse successo per tutto quel trambusto.
-Non lo so Sam- rispose anche lui nervoso quanto lei e poi riprese -i tuoi genitori mi hanno chiamato chiedendomi di raggiungerli in ospedale e di passare a prenderti, ne so quanto te-.
Sam annuì con la testa e poi si perse a osservare il paesaggio che passava veloce fuori dal finestrino non sapendo proprio cosa aspettarsi una volta arrivati.
Dopo un quarto d'ora di macchina il motore si spense e Sam capì che erano arrivati, scese dalla macchina e seguita da Dave corse al pronto soccorso dove i suoi genitori li stavano aspettando.
La scena che trovarono non fu per niente rassicurante, tutt'altro.
La madre, Camil, piangeva disperatamente appoggiata al marito seduti sulle tipiche poltroncine di plastica che si trovavano negli ospedali e quando si accorse della presenza dei due ragazzi pianse anche di più.
Sam non trovava le parole per chiedere che fosse successo e allora Dave l'aiutò domando - cosa succede? chi è stato portato qua?-
Il padre di Sam lo guardò negli occhi mostrando tutta la sua vulnerabilità.
-Alex ha avuto un incidente in macchina, è in sala operatoria e noi possiamo solo sperare e pregare-

MY SPACE
Ciao a tutte ragazze!
Ho deciso di ricominciare a scrivere dopo un lungo periodo in cui non ho pubblicato più niente ma ne sentivo veramente la mancanza e quindi eccomi qua!
Spero solo che vi piaccia e ho intenzione di aggiornare nell'arco di una settimana! :) 
Baci xx
   
 
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