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Autore: Hikari_Henko    11/11/2014    1 recensioni
[Misto]
Rebecca è una studentessa di terza media interessata a manga e anime. Sì può dire che è brava nello studio e che goda di un carattere eccezionale. Nonostante ciò nè i suoi compagni nè la famiglia è al corrente del suo potere, ovvero di entrare in una qualsiasi immagine e di prendere parte alla sua storia, specialmente nei manga.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente e per quelli dopo ancora, così per ogni momento di noia, Rebecca continuava ad usare quel suo potere, così entrando su svariati manga.
Entrò in Kuroshitsuji, dove sfidò Sebastian Michaelis per preparare la cena al Conte Ciel Phantomhive. Come dire. Non ci fu alcuna sfida. Il Conte ebbe un'improvvisa attacco d'asma e si sa, si è visto, cosa fa quel diavolo di maggiordomo. Rebecca, dato che è una fangirl a tutti gli effetti, non potè resistere e svenne per "troppa perdita di sangue dal naso".
Successivamente provò "InuYasha", dove si divertiva a fare esorcismi con quegli strani abiti da sacerdotessa shintoista. Poi incontrò Sesshomaru, mentre Inuyasha stava per "tagliarlo a metà" per averlo provocato, ma svenì per l'emozione. Fangirl Mode-ON! Di nuovo!
Provò anche Death Note, venendo nominata R, quando si presentò un nuovo Kira. Nuovo caso da risolvere. Tuttavia se ne andò quando vide Near, notando che era in grado di risolverlo anche da solo, bisognava soltanto restituir lui la memoria. Un gioco semplice, dato che Rebecca quando è "entrata" nel manga era uno shinigami. Piccoli dettagli fanno una grande differenza. 

Insomma, si divertì parecchio.
-Su Another è meglio che non entro senza precauzioni...
Detto questo, la aspettava, il giorno seguente, un incontro che avrebbe sconvolto questa sua vita.
Il mattino domenicale, decorato da nuvole scure e cariche di pioggia, non le impedì di uscire per fare una passeggiata fino alla fermata dell'autobus.
-Era da un po' di tempo che non facevo qualcosa di "normale"...
Forse era per via dell'umidità, o dei pensieri che andavano e venivano, che Rebecca prese l'autobus per sbaglio, sedendosi a fianco di una persona particolare.
Era nei posti intermedi, seduto vicino al finestrino, coperto un po' dalle tendine in ricami freddi.
Pareva ammaliato dalla pioggia, che si sarebbe presto trasformata in un violento temporale.
Chiese: -Scusa... Posso sedermi qui?
E lui, girandosi, annuì. 
La ragazza si sedette, prendendo il telefono ed attaccandoci le cuffiette.
Iniziò ad ascoltare qualche canzone giapponese, chiudendo gli occhi.
Poco dopo, non sentì più la cuffiette dalla parte del ragazzo.
-Cavolo, spero che queste canzoni non lo disturbino... Di solito poca gente ascolta queste cose, agli altri danno solo fastidio...-pensò. Fece per riprendere la cuffiette, ma il viso del ragazzo si avvicinò a lei. Si era messo l'altra cuffietta.
-Sugooooiii!!!(=incredibile!!!)- le sussurrò.
Rimase esterrefatta. Che poteva pensare? "Oh, Dio riconoscente! Mi hai portato un mio simile?!"
Lui continuò:- Questa è Lilium, di Elfen Lied!! Fantastica!! Sarà l'unico motivo per cui ho iniziato a studiare latino!! Ahahahah!!
-D-davvero?- chiese lei, imbarazzata.
-Sì!! Hai altre opening di qualche anime per caso? Sai... Io sono un otaku...
-P-pure io!! Diciamo... Uno particolare, eheh... (Si sai, io riesco ad entrare nei manga, non so se ti conviene venerarmi...) Allora, dovrei averne un po'...
Andarono avanti per tutto il percorso dell'autobus ad ascoltare e a canticchiare opening ed ending varie, sotto le occhiatacce degli altri passeggeri, che oltre a non capire nulla di quel che dicevano, continuavano a sparlare di loro. Intanto la pioggia violenta batteva sui vetri, intonando le risate di questi due pupilli, che si allontanavano sempre di più dalla loro meta.
E insieme alla loro strada, si allontanava anche la loro timidezza. 
Nonostante ciò, finito il giro, arrivò la fermata del ragazzo.
In tutto quel lasso di tempo, non avevano neanche scoperto i loro nomi.
Prima che uscisse, si girò: 
-Ci rivedremo?
Lei, sorridente, accennò.
-Sì, ci rivedremo!- gli rispose.
Ripreso il viaggio, guardando dietro per cercare di vederlo ancora, la ragazza rifletteva.
-Non... Gli ho nemmeno chiesto come si chiamava... Pazienza... Piuttosto... Oggi dove entrerò?
(Oh, la mia fermata!)
Scesa, abbandonava quel posto che l'aveva resa tanto felice, ma si domandava se quel che voleva fare fosse la cosa giusta.
La pioggia non era ancora cessata. Pioveva e pioveva. Trascinava via tutto. Tranne qualcosa che era rimasto al riparo sotto uno spiraglio di luce. Qualcosa che avrebbe cambiato la vita di due persone.
-Mh... Penso che ritornerò dall'alieno...
   
 
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