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Autore: aniasolary    11/11/2014    3 recensioni
Tre flashfics, tre momenti diversi, tre diverse nuche.
Lydia center.
Spoiler dalla terza e quarta stagione.
"Dondola, Lydia, dondola come le onde del mare, come una bambina ancora piccola, come su di una nave.
«Sei a casa, Lydia.» Finalmente a letto, ha così tanto bisogno di dormire. Qualcuno colpisce il cuscino per gonfiarlo meglio, allora Lydia apre completamente gli occhi.
E incontra i suoi."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Jackson Whittemore, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nient’altro che la sua nuca

  


 
Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
che desti la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso o i tuoi passi,
non voglio che muoia la mia eredità d'allegria,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi in mia assenza come in una casa.
È una casa tanto grande l'assenza
che v'entrerai traverso i muri
e appenderai i quadri all'aria.
È una casa tanto trasparente l'assenza
che senza vita ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò un'altra volta.
Assenza – Pablo Neruda
 
Chiude gli occhi, piano.
Parla con un sospiro stanco, schiacciata dal suo corpo, scossa dal suo stesso tremore.
«Tu mi ami.»
Un respiro sulla sua pelle. Ha cambiato odore: sa di fiume e terra bagnata d’acqua piovana, foglie d’autunno. «Sì.»
«Io ti amo.»
«Sì.»
«Allora perché vuoi andare via?» gli chiede.
Lydia apre gli occhi, incontra quelli di lui: verde acceso, la stordiscono come assenzio.
Non hanno timore.
Non hanno dolore.
Non hanno amore.
«Non sarò mai un debole, Lydia.» La sua voce è forte nell’affanno. «Non sarò mai come Scott e la sua dolce Allison. Non sarò mai pronto a sacrificarmi per qualcuno se non me stesso. Non sarò mai un eroe.»
«Non hai bisogno di essere un eroe,» sussurra Lydia.
«Ho bisogno di starti lontano.» È quasi un ringhio. Jackson viene fuori dalle lenzuola con un fruscio. La sua schiena è ampia, tesa, chiara nella notte. Qualche graffio sul dorso, qualcuno profondo, qualcuno meno: l’ha distrutta in ogni modo, e lei si è difesa.
Invano.
Jackson si infila la camicia, resta di spalle, si mette in piedi. «Non tornerò più.»
Lydia lo guarda allontanarsi, i gomiti sul davanzale della finestra, la testa inclinata, il sospiro trattenuto in gola. Pare una bambina che sogna, ma lei ha messo da parte ogni sogno, ormai.
«Jackson.»
Sa che può sentirla.
Lydia deglutisce.
«Jackson.»
Ancora una volta.
Ma Jackson continua a camminare con quella sua andatura sicura, da campione, da chi vince perché non esistono alternative.
Lui non le offre nient’altro che la sua nuca.
«Jackson.»
Una lacrima lascia un graffio sul suo volto.
Nient’altro che la sua nuca.
***
Ha fatto il suono di un gesso premuto a forza sulla lavagna.
Una scheggia penetrata nel cuore, rigirata e rigirata, come una chiave nella serratura.
Una freccia d’argento in gola, se lei fosse stata un licantropo.
Quel nome.
Urlato.
Straziato.
Sbriciolato.
Allison.
Lydia si libera dall’abbraccio di Stiles – profumo di albicocca, pop-corn, aspro sudore – e la vede.
La sua nuca, nient’altro che la sua nuca, sostenuta dalle dita insanguinate di Scott.
Sangue, sulle sue mani; sangue, sulla sua maglietta; sangue, sulle sue labbra.
Lei, morta, tra le sue braccia.
Lydia gli corre incontro, le corre incontro, inciampa, cade in ginocchio.
«Allison,» sussurra.
Il suono di un vetro infranto.
Non si muove.
Non le offre nient’altro che la sua nuca.
***
Dondola, Lydia, dondola come le onde del mare, come una bambina ancora piccola, come su di una nave.
«Sei a casa, Lydia.» Finalmente a letto, ha così tanto bisogno di dormire. Qualcuno colpisce il cuscino per gonfiarlo meglio, allora Lydia apre completamente gli occhi.
E incontra i suoi.
Marrone bosco – pagliuzze dorate, verdastre; occhi liquidi, lucidi e grandi. Il colore del whiskey.
Lydia trema.
«Lydia, mi stai ascoltando? Il benefattore è stato sconfitto, sei viva, sono vivo…»
Lydia trema ancora più forte.
«Lydia…» La voce squillante, fresca, ora sussurrata di Stiles. «Ariel?»
Lydia si aggrappa al suo braccio, non riesce a trattenere l’istinto di stringerlo, affondarci le unghie. E lui appare: si dirama dai suoi occhi, mostra la sua pelle bianca, rosee sulle guance, con un neo sotto il naso, qualcuno poco sotto lo zigomo, i lineamenti morbidi e rassicuranti.
«Sei a casa.» Stiles le sorride stancamente, pare il sole che sorge. Osa accarezzarle i capelli e Lydia trema dentro. «Starai bene.» Osa posare le labbra sulla sua fronte, piano, leggermente, a occhi chiusi, come il bacio di un principe che spezza un incantesimo.
«Starò bene,» mormora Lydia, chiudendo gli occhi.
L’eco di lui. «Certo che starai bene.»
Stiles. Non ti ho offerto altro che la mia nuca così tante volte, anche se non sono andata via, anche se non sono morta. Non giochi bene a Lacrosse, ma sei stato abbastanza forte da metterti a correre, raggiungermi invece di aspettare che mi voltassi.
Essere qui per me senza aspettare che ti chiamassi.
Amarmi senza che io ti amassi.
Lydia si alza dal letto, è uno scatto veloce, inconscio.
Si avvicina alla finestra, posa i gomiti sul davanzale ed inclina la testa, il sospiro trattenuto in gola. Pare una bambina che sogna, ma lei ha messo da parte ogni sogno, ormai.
«Stiles.»
Sa che non può sentirla.
Eppure non può fare a meno di chiamare il suo nome.
«Stiles.»
Ancora una volta.
Ma Stiles continua a camminare con quella sua andatura malconcia, da perdente, da chi resta indietro zoppicando semplicemente perché non esistono alternative.
Lui non le offre nient’altro che la sua nuca.
«Stiles.»
Una lacrima lascia un graffio sul suo volto.
Nient’altro che la sua nuca.
Ma Stiles si volta, ed ora le offre il suo profilo – un guizzo nell’aria – le offre i suoi occhi. Un saluto, con la mano aperta, mossa dapprima piano, poi freneticamente.
Di fronte a lei, a guardarla dal basso come ha sempre fatto, Stiles le offre tutto se stesso.
*
*
*
*
Comincio col ringraziarvi per essere arrivati fin qui. Come avete modo di vedere, ho scritto tre fashfic, approfondimenti di eventi che nel telefilm sono solo accennati o, come nell'ultimo caso, nemmeno sono menzionati. L'ispirazione è arrivata, l'ho  assecondata, e spero che queste mie mie pillole di Lydia vi siano piaciute. Grazie ad Eco <3 che ha alimentato la mia ispirazione ed a Rebirth, mia grande amica e sorella acquisita.

Grazie davvvero per leggere e per emozionarvi insieme a me.
Accetto qualsiasi tipo di parere, dai consigli, alle critiche, alle più diverse considerazioni.

 
Vostra Ania <3

 
   
 
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