Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Ricorda la storia  |       
Autore: Jakrat    11/11/2014    0 recensioni
Princess Celestia è la suprema regnante di Equestria assieme a sua sorella Princess Luna. Ella protegge i suoi sudditi e fa sorgere il sole ogni mattina, ma... questa non è la Equestria che conosce.
È una nuova nazione, dove Discord e Luna non sono mai esistiti, Queen Chrysalis regna su pony e Mutanti e lei... è il sindaco di Ponyville.
Sola, sembra essere l'unica a ricordarsi della realtà precedente e sta perciò a lei scoprire cosa sia successo e quale delle due Equestria, quella che rammenta o quella in cui sta vivendo, sia quella vera e quale un errore.
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Princess Celestia, Queen Chrysalis, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO


Signor Sindaco, si svegli!”

Quattro parole che, nella mia testa, risuonano come altrettanti mattoni lasciati cadere da un pegaso distratto. Uno dopo l'altro.

Imploro che mi si lasci in pace, ma dalla mia bocca esce soltanto un verso che nemmeno io sono sicura di riuscire a capire.

Mi sento veramente male.

Non solo ho un'emicrania che mi fa sentire la testa di svariate tagli più grossa, ma ho addosso quella sgradevolissima sensazione di quando si dorme a lungo senza riposare affatto e in bocca il brutto sapore che assume il succo d'arancia dopo essersi lavati i denti.

Signor Sindaco!” ripete, insensibile alla mia condizione, la voce accanto a me “La stagione del sidro sta per iniziare, non possiamo mancare!”

Stagione del sidro? Che io ricordi, non dovrebbe cominciare prima di diversi mesi!

Finalmente riesco ad alzare la testa da dove l'ho tenuta appoggiata fino ad ora. A giudicare dalla sua consistenza escludo a priori che si tratti di un cuscino, a meno che non abbiano cominciato ad usare sassi come imbottiture.

Mi porto uno zoccolo alla fronte per massaggiarla, facendo attenzione a non ferirmi con il corno.

Apro finalmente gli occhi e rivolgo le mie pupille color magenta alla fonte della voce vicino a me, la quale continua a tormentare il mio risveglio come se quella fosse la punizione per qualcosa che ho fatto. Ma dalla sua voce capisco che lo fa soltanto per un senso di fedeltà al proprio dovere.

Una volta che la nebbia abbandona la mia vista riesco a inquadrarla meglio. Si tratta di un pony terrestre dal manto ambra, gli occhi blu dietro un paio di piccoli occhiali da vista e la criniera mossa grigia con meches più chiare ad addobbarla.

La conosco. È Mayor Mare.

Mi sta guardando preoccupata, quello sguardo mi fa quasi venir paura di scoprire come sono conciata in questo momento.

Cosa devo aver fatto, ieri sera, per ritrovarmi in queste condizioni stamattina?

È mentre mi pongo questa domanda che mi rendo conto, mio malgrado, di non ricordare affatto cosa possa essermi accaduto.

Stagione del sidro?” sono le prime parole di senso compiuto che riesco a pronunciare. Cerco di mascherare il mio stato d'animo come meglio posso, una delle azioni più complicate che abbia dovuto compiere nella mia vita.

Dobbiamo proprio?” domando ancora, lasciando a questa domanda il compito di dare una risposta alle mille altre che stanno invadendo la mia testa come paraspiritelli. Come se la mia confusione non fosse sufficiente, ho l'ineluttabile sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato in questa situazione.

E non mi riferisco alle mie condizioni o al fatto che non ricordi nulla di ieri sera!

Ancora non riesco a capirlo di preciso, ma qualcosa non mi quadra. Come una macchia in un dipinto: un particolare fuori posto ma allo stesso tempo talmente evidente da essere impossibile da riconoscere al primo sguardo.

Ma certo che dobbiamo!” esclama nel frattempo la puledra al mio fianco, come se le avessi rivolto una domanda ovvia, prima di aggiungere con un entusiasmo che non prova nemmeno a celarmi “E poi, la stessa sovrana di Equestria parteciperà alla cerimonia, non possiamo assolutamente mancare!”

Mi metto composta sulla sedia mentre realizzo che le mie domande non si sono affatto calati ma bensì sono aumentate: quando mai ho partecipato all'apertura della stagione del sidro?

A parte il non essere ghiotta di quella bevanda, non ho mai voluto mettere in soggezione la famiglia Apple con la mia presenza, durante un'occasione così importante per i loro affari.

Sposto istintivamente lo sguardo attorno a me e noto un altro particolare: non sono nella mia stanza.

Quella che ho attorno non è la mia stanza da letto a Canterlot, mi trovo in un modesto ufficio con una scrivania, il mio duro cuscino, una libreria e una finestra circolare dietro di me che da all'esterno.

Concludo la perlustrazione dando un'occhiata fuori e scopro con sommo stupore la mia posizione.

Sgrano gli occhi al punto che potrebbero uscirmi gli occhi dalle orbite.

Ponyville?

Cosa ci faccio a Ponyville?

Quando sono arrivata?

E cosa ci faccio, in queste condizioni, nell'ufficio del sindaco?

Sindaco.

Mi gelo. Non ho ancora finito di pormi le domande necessarie che finalmente scopro qual è il famigerato dettaglio che mi è sfuggito sinora. E la scoperta è peggio di una doccia gelata.

Scatto verso la pony dagli occhi blu e le domando “Aspetta un momento, perché mi chiami sindaco?”

Lei sgrana gli occhi come se la mia reazione la spaventasse. Dopo qualche secondo di silenzio che mi sembra infinito mi domanda con la voce tremante “Ma... è sicura di stare bene, sindaco?”

La sua perdita di entusiasmo per l'inaugurazione della stagione del sidro mi lascia rammaricata, ma la situazione è molto più grave di quanto possa credere.

E sono sveglia da nemmeno dieci minuti.

No! sarei tentata di risponderle. O almeno, ammettere di essere sicura di non stare affatto bene!

Tuttavia non posso permettermi di cambiare argomento “Per favore, rispondimi...” la invito cercando di tenera la voce ferma. La reazione della giumenta mi palesa che io, per qualche ragione, devo essere diventata sindaco. La domanda successiva nasce da sola.

Da quando sono il sindaco di Ponyville?”

Mayor Mare resta di nuovo di sasso per alcuni secondi, come se stesse cercando le parole. Poi, contrariamente a prima, cambia atteggiamento e mi sorride con condiscendenza, come la maestra che sta per rispondere ad una domanda ingenua del suo studente.

Le sue parole mi riempiono il dorso, dalla radice del collo fino alla punta della coda e delle ali comprese, di brividi freddi.

Be', ma da quando ha vinto le elezioni, Sindaco Celestia!”


Arrendendomi all'evidenza mi sono sistemata come meglio potevo. In questo modo mi sono accorta che anche i miei gioielli e i preziosi sono scomparsi. La corona, gli zoccoli dorati... tutto.

L'unico indumento che posso indossare al collo è una cravatta blu simile a quella di Mayor Mare. A quanto suggeriscono le apparenze, e la stessa giumenta pare confermare, io al municipio di Ponyville non solo ci lavoro, ma ci vivo addirittura.

Questi sono tuttavia dettagli di cui non provo molto interesse. Al momento la priorità la lascio alla scoperta di come abbia fatto ad essere eletta sindaco di Ponyville senza che io ricordi un solo evento di diversi giorni scorsi.

Cerco di raccogliere più informazioni possibili mentre entrambe usciamo dal palazzo. Mayor Mare è sempre stata un pony a cui piace parlare e nei limiti delle mie attuali condizioni di salute tento di farla parlare il più possibile.

Dal municipio al centro ci spostiamo al Giardino Dolcimele in volo, tenendo la giumenta sul mio dorso. Inizialmente lei ha opposto un po' di resistenza, ma il ritardo in cui ci trovavamo alla fine si è rivelato sufficiente per convincerla.

Agitando lentamente le grandi ali piumate bianche come il manto, assistiamo ai paesaggi rustici di Ponyville lentamente mutare. Le case diminuiscono, l'urbanizzazione cala e presto le costruzioni dei pony cedono il posto ad alberi e aperta campagna, con i suoi odori e i suoi profumi.

Durante questa lenta mutazione avanti a noi riesco nel mio intento di compiere i primi passi in questa bizzarra situazione. Lei afferma di essere la mia assistente, la mia zampa destra, come le piace ripetere.

Sono convinta che dovrebbe esserci lei al mio posto di sindaco, ma non ho il coraggio di confidarglielo a voce alta. Per quanto possa sembrare assurdo, non mi sembra che lei stia ne recitando ne che nasconda qualcosa. Piuttosto parla con il tono di chi è assolutamente convinto del suo dire e nulla in lei suggerisce che sia diverso da così.

Assistant Mare, addirittura, dice di chiamarsi.

Scopro anche alcuni dettagli in più, come la posizione di alcuni dei palazzi principali del posto, ma si trattano di nozioni troppo marginali o addirittura inutili per aiutarmi. Quando finalmente arriviamo a destinazione non sono ancora riuscita a placare il mio mal di testa o le domande che la affollano.

Lungo la campagna c'è una folla eterogenea di pony, un mare di colori e aspetti diversi da poterci passare intere ore per guardarli tutti e senza mai arrivare alla fine. L'odore della campagna e il rumore dei campi sono sostituiti dal forte odore del sidro e del legno e intorno un incessante brusio crea un sottofondo a cui è facile abituarsi con l'orecchio. Quello che realmente mi sorprende è la reazione dei pony al mio arrivo.

Sono una principessa, lo ricordo perfettamente. E per quanto abbia cercato di avere una maggiore confidenza con il mio popolo, non posso impedire che mostrino il loro rispetto in grandi riverenze o celebrazioni ogni volta che passo.

Eppure, ora tutti mi salutano e mi sorridono chiamandomi sindaco, mostrando la stessa certezza che ho trovato nel volto della mia assistente. Per quanto possa trovare gradevole questo approccio piacevole, tutto questo non fa che aumentare la mia confusione mentale.

Sono davvero l'unica a credere che la stagione dovrebbe cominciare tra diversi mesi? O che non dovrei essere a Ponyville, bensì a Canterlot?

L'ultima carta che mi resta da giocare per trovare finalmente una risposta alle mie domande è attendere l'arrivo della regnante di Equestria di cui mi aveva parlato Assistant Mare.

Si tratterà sicuramente di mia sorella, Princess Luna. Lei saprà spiegarmi cosa sta succedendo.

La mia assistente si perde tra la folla, salutando amici e conoscenti. Una volta sola ne approfitto per passeggiare in mezzo a loro cercando di ascoltare il più possibile. Nulla di semplice, ma allo stesso tempo l'unica maniera che ho al momento per scoprire altro mentre aspetto l'arrivo di Luna.

Una voce al mio fianco tuttavia interrompe la ricerca “Oh, sindaco Celestia! È un piacere averla qui!”

Mi volto e noto un unicorno alto, poco meno di me ma comunque sopra la media, dai capelli rossicci come i baffi sopra le labbra, vestito con una camicia a righe bianche e blu, un berretto sopra la testa, uno scuro ma vistoso cravattino alla base del collo e gli occhi verdi puntati su di me.

Cosa ci fa Flam nella fattoria degli Apples?

Cerco di non soffermarmi troppo su questa nuova domanda e rispondo al saluto “Oh, il piacere è tutto mio.”

Cercare di non mostrarmi esterrefatta da tutto quello che mi circonda è molto più difficile di quanto non si possa pensare, ma cerco di tenere duro e di cominciare non nonchalance una conversazione “Come... come stai?”

Il mio tentativo ha un inaspettato successo. Flam apre la bocca e mi sommerge di dati sulla produzione, sulla qualità e sulla varietà delle mele e del sidro prodotto quest'anno. Con il petto gonfio di orgoglio, mi afferma che hanno prodotto abbastanza sidro quest'anno per dissetare Ponyville tutto l'inverno. E senza sfruttare troppo la coltivazione, ci tiene a precisare.

Lo sproloquio dell'unicorno viene interrotto da un nuovo arrivo. Si avvicina a noi un'altra pony, questa volta di dimensioni nella media, dagli enormi occhi verdi, il manto arancione, e la criniera bionda legata in una coda che le pende su una spalla. In testa, dietro le orecchie appuntite, un caratteristico cappello da cowboy.

Il simbolo di bellezza dell'ultima arrivata, tre mele rosse, mi conferma che si tratta di Applejack. Ma benché lei sia il primo pony che vedo dove mi aspetterei di trovarlo, qualcosa arriva subito a turbare la normalità.

Oh, eccoti dov'eri finito!” esclama la contadina, focalizzando la sua attenzione all'unicorno “Guarda che devi dare una mano alla nonna con una faccenda importante in casa mentre noi siamo a vendere il sidro. Non puoi stare qui a ciondolare troppo, tesoro!” lo sgrida mentre si avvicina. Dalla voce però non si direbbe che si tratti di un vero e proprio rimprovero. Somiglia di più ad un'amorevole presa in giro.

Una volta che la puledra arriva vicino a noi Flam si giustifica indicandomi con uno zoccolo “Oh, non preoccuparti cucciola, in fondo fino a che la Regina non darà il via alla stagione, non possiamo riempire un solo boccale. Approfittavo nel mentre per rivolgere un caloroso saluto al nostro amato sindaco!”

Applejack sembra accorgersi solo ora della mia presenza e mi rivolge un larghissimo sorriso “Oh, sindaco! Mi scusi, sono molto presa dal lavoro. Ma come state?”

Mi parla allungando lo zoccolo verso di me. Glielo stringo cercando di celare lo stupore che mi provocano i loro nomignoli che si scambiano.

Be', ho avuto giornate migliori. Purtroppo non mi sento molto bene.” minimizzo, quando in realtà sento una mandria di bisonti corrermi tra le tempie “Ma nulla di grave. Grazie per l'interessamento.”

Mentre parliamo, avverto come la presa della giumenta sia esattamente come me la ricordo. Se volesse, potrebbe alzarmi e sbattermi a terra ogni volta che le pare. Posso contare sugli zoccoli le creature così forti che ho potuto conoscere.

Voi, invece?” ricambio la domanda ostentando la solita nonchalance, mentre ci lasciamo gli zoccoli

Oh, non c'è male.” mi risponde lei “Abbiamo avuto qualche intoppo dopo che Flim si è slogato alla caviglia, ma fortunatamente AppleBloom sembra capire molto bene questi macchinari ed è riuscita a riparare il Super- Speedy... coso! in un battibaleno.”

Super- Speedy-Cider- Squeezy- 8000!” corregge l'unicorno, atteggiandosi da intellettuale mentre pronuncia l'intero nome.

Ottomila? Se la memoria non mi inganna -e, a questo punto, comincio seriamente a credere che potrebbe- la versione di quel macchinario per il sidro di mele era solo a seimila... a cosa era dovuto quell'aumento?

Scusami, budino.” reagisce Applejack, accarezzando il petto dell'unicorno con lo zoccolo nel mentre “Sai che non mi intendo del tuo lavoro. È per questo che tu sei la mente!”

Approfitto del loro scambio di battute per sbirciare intorno a me nel tentativo di vedere il macchinario in questione, sperando che vederlo possa almeno in parte levarmi qualche dubbio. Purtroppo la folla di pony tutta intorno ha raggiunto una densità tale da far sembrare che tutta Ponyville si sia riunita in quel punto. Ho difficoltà a trovare persino il banco di vendita.

Rinuncio presto. Spendere altro tempo a cercare la macchina sarebbe inutile. E poi, probabilmente, si trova da qualche parte nella fattoria, non deve essere necessariamente nelle vicinanze.

Ascolto meglio così i nomignoli che i produttori di sidro si scambiano tra di loro.

Cucciola? Budino? Tesoro?

Improvvisamente, anche i miei ricordi su un'accesa rivalità tra loro due vacilla.

Apro la bocca per chiedere qualcosa, sperando di non sembrare pazza nel fare così tante domande, ma anche qui le mie parole vengono interrotte.

Questa volta la 'colpa' è dell'arrivo di Big Macintosh, il quale esclama tutto agitato mentre agita gli zoccoli per aria “Svelti, svelti! La Regina sta arrivando!”

Regina? Da quanto tempo Luna non usa più il titolo di Principessa?

Incuriosita, seguo la folla entusiasta intorno a me. Prendo posto, cercando di non dare a vedere il mio nervosismo misto a confusione e attendo l'arrivo di mia sorella.

Essendo molto più alta della media riesco a vedere il carro reale arrivare dalla parte di Canterlot fino a quando atterra pur lasciando avanti a me diverse file di pony più minuti. Ma quello che vedo in quest'occasione avrei preferito di gran lunga evitarlo.

Il carro reale, identico a come me lo ricordo tranne che al posto della coppia di pegasi a trainarlo c'è un drago dalle scaglie rosse di medie dimensioni, è scortato da diverse decine di esemplari simili a pony, ma dalle sembianze più simili a quelle di un insetto per colpa del carapace scuro, le ali di membrana sottili e le zampe deformate.

Mutanti!

Ancora più che la loro presenza, a mettermi in allarme è vedere come la mia preoccupazione sia isolata. Nessun altro pony presente sembra preoccuparsi di loro, anzi vedo moltissimi giovani acclamarli alla mercé di eroi!

Sempre più sorpresa cerco di distinguere la figura seduta sulla carrozza, ma mi resta oscurata dal gran numero di guardie intorno a lei. Non riesco a distinguere nemmeno il colore della sua criniera.

Quest'aura di mistero non fa altro che agitarmi ulteriormente e mentre il carro avvicina le ruote al terreno prego silenziosamente che lassù non ci sia chi io tema.

Sfortunatamente, le mie preghiere non vengono udite.

Quando la carrozza atterra, i Mutanti si dispongono in posizione di guardia attorno al mezzo di trasporto. Persino il drago, una volta poggiate pesantemente le zampe a terra, si trasforma ancora rivelando di essere in realtà un altro Mutante. Una volta tutti disposti per lasciare un corridoio in cui la Regina possa passare per arrivare la banco di vendita, ella appare in tutta la sua eleganza.

Alta e slanciata, può tranquillamente guardarmi negli occhi senza il bisogno di alzare la testa. Il carapace scuro coperto in gran parte da un regale mantello azzurro dai bordi cotonati bianchi a macchie nere è talmente lucido che da lontano sembra un'armatura. Al collo, una collana dorata con un grande cuore in cristallo incastonato al centro risalta molto e da lì parte un alto colletto che le arriva quasi alle orecchie. La criniera lunga e azzurra è raccolta dietro la testa da un gioco di treccina che partono dalla radice del corno, legandosi all'altezza della nuca con un fiocchetto rosso e scendono verso il dorso con una treccia più grande. Immancabile, tuttavia, il ciuffo ribelle che le scende in mezzo ai grandi occhi verdi.

Quando il suo sguardo incrocia il mio ammicca sorridendo. Io invece sento il cuore saltare un battito e la terra mancarmi sotto ai piedi.

Sottovoce, ripeto a me stessa il suo nome. Anche con quelle nuove vesti, la riconoscerei tra tutte le creature del mondo.

Queen... Chrysalis...?”

La Regina dei Mutanti... è ora la Regina di Equestria?

Cosa sta succedendo al mio regno?

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Jakrat