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Autore: Harryette    11/11/2014    4 recensioni
Niall ha un calzino verde ed uno blu, perché non ha voglia di cercare un paio per intero. Harry è steso sul divano, i piedi a penzoloni e la testa nascosta da un cuscino. Liam è ai fornelli, una scusa come un’altra per non guardare in faccia nessuno, ed armeggia con una caffettiera arrugginita che – senz’altro - ha visto tempi migliori. Louis ha gli occhi più azzurri dell’ultima volta, sembra quasi che splendano di luce propria, mentre muove la testa a ritmo di With Me dei Sum 41. Lynn è seduta accanto ad Harry, sente il suo profumo e lo maledice perché detesta quel dopobarba.
Zayn Malik, semplicemente, non c’è.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Mentre sfiorisci.'
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Midnight in Barcellona.


Niall ha un calzino verde ed uno blu, perché non ha voglia di cercare un paio per intero. Harry è steso sul divano, i piedi a penzoloni e la testa nascosta da un cuscino. Liam è ai fornelli, una scusa come un’altra per non guardare in faccia nessuno, ed armeggia con una caffettiera arrugginita che – senz’altro - ha visto tempi migliori. Louis ha gli occhi più azzurri dell’ultima volta, sembra quasi che splendano di luce propria, mentre muove la testa a ritmo di With Me dei Sum 41. Lynn è seduta accanto ad Harry, sente il suo profumo e lo maledice perché detesta quel dopobarba. 
Zayn Malik, semplicemente, non c’è.
 
Cathleen Styles è nata il primo febbraio 1994, un minuto e mezzo dopo Harry Styles e quindi – a rigore di logica – è più piccola di quasi due minuti. Detesta Holmes Chapel, detesta il clima dell’Inghilterra e – sopra ogni cosa – detesta qualsiasi tipo di sveglia. E’ il giorno del suo diciottesimo compleanno, del loro diciottesimo compleanno, quando Liam entra in casa Styles con il solito ghigno contento stampato sul volto. 
‘’Oggi ritorna’’ dice, ed Harry si catapulta giù dal divano – nonostante siano solamente le sette e mezza del mattino – ed inizia a passarsi le mani fra i capelli in modo schifosamente convulso. ‘’Davvero?’’ chiede all’amico, mentre il suo corpo viene invaso da una linfa vitale che non ha mai avuto così presto. Che non ha mai avuto e basta. ‘’Davvero’’ e la voce di Liam non è mai stata così sicura. 
‘’Quel figlio di puttana’’ Harry sorride, e non c’è neanche l’ombra di un insulto ad impregnare la sua voce. 
Di chi stanno parlando Lynn ancora deve saperlo. 
Questione di istanti.
 
Forse è sempre stato quello il problema, benchè lei non se ne sia mai resa completamente conto. La loro, è sempre stata una questione di istanti. Questione di istanti quando Zayn la guarda e non si avvicina – porca troia! -, questione di istanti quando litigano e lei usce sbattendo la porta, perché lui è davvero insopportabile. Questione di istanti prima di ogni arrivo e dopo ogni partenza. 
Diametralmente opposti, terribilmente lontani e meravigliosamente vicini.
 
Il pomeriggio del primo febbraio 2010 Cathleen Styles raduna nel salone di casa Horan tutti i suoi amici, e suo fratello, e sbuffa più che sonoramente. 
‘’E’ anche il mio compleanno’’ ruggisce. ‘’Mi fate un regalo e mi spiegate chi è che ritorna?’’
E’ Louis il primo a parlare, mentre rivolge un’occhiata ambigua ad Harry. ‘’Zayn’’ risponde telegrafico. 
‘’E chi sarebbe?’’
Il problema di fondo fra Lynn ed Harry è sempre stato quello, invece: conoscono così tanto, tutto, l’uno dell’altra che non ci sono più segreti. Ed è diventato noioso, perché zero segreti sta a significare zero ricatti e zero negoziazioni. E lei, stranamente, si sente attraversare da una scarica di adrenalina perché, no, non ha la minima idea di chi diavolo sia quel Zayn. 
Questione di istanti.
 
Il giorno dopo Lynn comincia a chiedersi se sia possibile innamorarsi di un’idea. Zayn Malik è uno dei migliori amici di Harry dai tempi dell’Erasmus in Spagna. Ha ventidue anni, origini Pakistane, una famiglia fin troppo allargata. Trentacinque tatuaggi, o forse qualcuno in più, e i capelli più neri che le abbiano mai descritto. I genitori vivono a Bradford, lui non più. A diciotto anni si era trasferito con un gruppo di amici a Barcellona, aveva pianto alla partenza ma aveva riso un sacco dopo. 
Non vuole cambiare la sua vita per niente al mondo. 
Da quello che i ragazzi le dicono, scopre che è stato fidanzato per due anni e poi ha semplicemente chiuso tutto. Così, da un giorno all’altro. 
Holmes Chapel pare essersi mobilitata da quando si è diffusa la notizia dell’imminente arrivo di Zayn. A quanto pare aveva vissuto anche qualche anno lì, prima di andare a Barcellona. Perfino Thomas, il tipo burbero e scorbutico della macelleria di fronte casa Styles, aveva sorriso. ‘’Alla buon ora, quel bastardo’’ aveva detto. Lynn è abbastanza sicura che Thomas non abbia mai sorriso, così come è abbastanza sicura di non ricordare neanche vagamente un tizio di nome Zayn Malik. Eppure pare che tutti si ricordino di lui e sorridano all’idea di un suo ritorno, compresa la vecchia signora della trentaquattresima strada ad ovest. 
‘’E’ il re dei cazzoni’’ le dice Niall quella sera, e a quel punto scoppiano tutti a ridere. Tranne lei. Sente freddo. 
Si prepara un thè.
 
 Quando Lynn conosce per la prima volta Zayn Malik, che sarebbe dovuto arrivare per il compleanno del suo migliore amico ma aveva ritardato solo di una settimana, ci sono due gradi sotto zero e Holmes Chapel sembra una di quelle città nelle palle di neve. 
Zayn aveva bussato alla porta, Harry era andato ad aprire borbottando qualcosa. 
Si erano abbracciati.
Dal piano di sopra Lynn riesce a captare solamente poche parole. 
‘’Guarda chi si vede’’ 
‘’Sembri Bin Laden con quella barba’’
‘’I tuoi capelli fanno schifo’’
E forse qualche singhiozzo. Forse.
Harry glielo presenta quella sera, al pub in fondo alla strada, con le risate di Niall e Louis in sottofondo e le parolacce che Liam grida al telefono a Sophia. ‘’Zayn, lei è mia sorella Lynn’’ dice un po’ brillo e, senza neanche dargli il tempo di presentarsi a sua volta o di scambiare quattro chiacchiere, inizia subito a tartassarlo di domande su Barcellona e su cosa avesse fatto negli ultimi tre anni. Zayn non risponde neanche ad una di queste, vira ogni singolo argomento con una maestria impressionante. 
A fine serata si volta a destra e guarda Lynn.
Poi sorride.
 
La prima cosa che Cathleen Styles pensa quando si ritrova davanti il famosissimo Zayn Malik è che ha una bella collana. E' una semplice catenina d’argento, forse, dalla quale pende quello che pare essere un uccello. O qualcosa di simile, comunque. 
La seconda cosa che pensa è che è bello in modo quasi doloroso. E la terza cosa che pensa è che avrebbe tanto voluto baciarlo. 
La quarta è che ha caldo, e quindi esce da quel pub asfissiante e si accende una sigaretta. Holmes Chapel è freddissima ma lei sente la sua pelle bruciare. 
La quinta cosa che pensa è perché Zayn Malik è lì fuori e perché le sta chiedendo un accendino, che arriva poco dopo. 
‘’Mi sembra di conoscerti da una vita’’ gli dice audace, sistemandosi la sciarpa verde attorno al collo e stringendosi nelle spalle esili. Zayn non dice niente, come si era aspettata anche lei che facesse, ed aspira del fumo dalla sua Marlboro. Poi sogghigna. 
Quando il silenzio diventa fin troppo imbarazzante Lynn scuote la testa e spegne il mozzicone di sigaretta con la punta delle All Star. ‘’Com’è Barcellona?’’
‘’Non ci sei mai stata?’’
E anche se la risposta arriva con qualche minuto di troppo di ritardo, la sua risposta – al contrario – non tarda ad arrivare. ‘’Mai’’ dice, il gelo che comincia a farsi sentire di nuovo. 
‘’Allora non dovresti fidarti del giudizio degli altri’’
 
Zayn Malik compra tre kili di carne solamente per compiacere Thomas, che lo stava aspettando impaziente anche se avrebbe ucciso sua moglie pur di non ammetterlo. Poi va a casa Styles, vince a Fifa contro Harry e beve un bicchiere di birra. Forse mangia qualche biscotto. 
Poi va al bagno e si ferma davanti alla porta della camera di Lynn. Non bussa, entra e basta. 
Cathleen Styles è sul letto, in pigiama, con i piedi nudi all’aria e i capelli legati in malo modo. Non ha neanche il tempo di urlare o ribattere qualcosa. Zayn Malik la bacia. 
Questione di istanti.
 
Alla radio c’è Through The Monsoon dei Tokyo Hotel e ci sono tre gradi sotto zero quando Lynn si sveglia. E’ il dieci di febbraio di un anno che sta iniziando a rivalutare. Zayn è sdraiato di fianco a lei, il petto nudo ed i tatuaggi neri in bella vista, una mano sotto al mento. 
E’ sveglio.
‘’Perché sei già sveglio?’’ gli chiede, con la voce ancora impastata dal sonno e i capelli che somigliano fin troppo ad un groviglio informe. ‘’Sono solo le cinque del mattino’’
Zayn aveva acceso la radio, benchè a volume basso, e – se c’era una cosa che Lynn odiava quasi quanto la sveglia – quella era la radio di prima mattina. Non dice niente, però.
‘’Domani parto’’ le dice Zayn.
Quel giorno Cathleen Styles desidera che Barcellona sparisca da ogni singola cartina di ogni singolo Paese. 
‘’E quindi?’’ azzarda a chiedere, fingendo che non le interessi niente. Zayn si riveste ed esce dalla finestra.
 
Il giorno in cui Zayn Malik ritorna a Barcellona cade di venerdì, un orribile, freddo, nuvoloso, nebbioso, triste, venerdì mattina. All’aeroporto, ignari di qualsiasi cosa, Niall, Louis, Liam ed Harry lo abbracciano a turno. ‘’Stammi bene’’ dice Louis. ‘’E fatti risentire’’
Zayn non dice niente nemmeno quando Niall aggiunge ‘’evita di far passare altri tre anni, grandissima testa di cazzo’’
Harry lo abbraccia un po’ meno forte di quando si erano rivisti, dieci giorni prima, ma lo sente uguale. ‘’Mi raccomando’’ gli sussurra. ‘’Scopa e fuma anche per me’’
Prima di partire definitivamente e dirigersi verso il gate, Zayn si guarda attorno per un piccolissimo, insignificante secondo. Poi volta le spalle e scompare fra la folla.
Cathleen arriva due minuti più tardi, i capelli perfino peggio del solito e ancora le pantofole rosa ai piedi. Alle dieci del mattino Holmes Chapel è così trafficata che, per un immenso istante, ha desiderato scomparisse anche lei dalle cartine con Barcellona. 
Quando raggiunge i ragazzi li vede ormai rilassati, forse un po’ malinconici. Forse leggermente tristi. Non dice niente neanche lei, per la prima volta in vita sua. 
Questione di istanti.
 
Liam ha finalmente messo a fare il caffè, dopo quasi quindici minuti di lotta aperta con la macchinetta arrugginita. Harry si è alzato dal divano color senape e si è deciso a fare una doccia, e cambiare dopobarba. Niall sta cercando un paio di calzini non spaiati, possibilmente, nello stesso momento in cui Louis decide di uscire a prendere una boccata d’aria.
Il telefono di Liam squilla quando il caffè è quasi pronto e lui si allontana per rispondere. Dal suo tono di voce, Lynn deduce che deve averlo chiamato Sophia. Si alza anche lei dal divano e si guarda attorno, nella sua cucina finalmente vuota.
Zayn Malik, semplicemente, le manca.
 
A 1.139,oo km, 707.77 miglia, 14 ore e 15 minuti di distanza da casa Styles, in un posto dove fa molto più caldo e il termometro riesce a salire un paio di tacche sopra lo zero, Zayn sta suonando la chitarra. 
Non pensa a niente.
 
Quando, quasi 320 giorni più tardi, Cathleen arriva a Barcellona la prima cosa che fa è togliere il giubbotto. 
Ha caldo.
E ha paura.
Quel giorno, mentre si guarda in giro spaesata e cerca il suo albergo, - anche se non lo sa e non può saperlo – lei e Zayn attraversano la stessa strada tre volte. 
Questione di istanti.
 
Lo incontra la sera di due giorni più tardi, non conoscendo né l’indirizzo, né la città, né tantomeno la lingua. 
Si urtano per caso, sotto il suo albergo. E’ un quarto a mezzanotte, quella strada periferica è praticamente deserta e fa un po’ meno caldo del solito. I capelli di Zayn sono cresciuti, ora gli accarezzano poco il collo scuro. Non ha più il leggero accenno di barba che lo contraddistingueva. Sul polso ossuto spuntano dei tatuaggi che prima non c’erano, ed il suo odore ha un retrogusto diverso. Non parla, si limita ad osservarla per vedere se davvero è lei.
‘’Sono io’’ e la voce di Lynn risulta insicura e piccola perfino alle sue orecchie, ma c’è poco da fare. Zayn Malik la destabilizza, sballa tutti i suoi equilibri. E’ un tornado.
‘’Che cosa ci fai qui?’’ anche la voce è cambiata. E’ quasi più profonda, più seria. Somiglia ad una melodia che Lynn ha sentito da qualche parte. 
‘’Vale se ti dico che sono venuta a farmi un’opinione su Barcellona?’’
 
Sei giorni e mezzo dopo Cathleen Styles arriva alla conclusione che Barcellona è la città più bella che abbia mai visto in vita sua. 
Che, forse, sarebbe stato uno spreco farla sparire dalla cartina.
 
Questione di istanti.

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Questi sono i deliri di un'esaurita ahahah
Non ho nienta da aggiungere, se non un grazie a chiunque abbia letto eo recensito!
Buon proseguimento di settimana:)
Harryette
  
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