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Autore: _AsunaRebi_    12/11/2014    1 recensioni
[AION] Questa è la storia di Alathariel, una giovane daeva elisiana che ha perso la memoria, che si avventura nel mondo di Atreia come se fosse la prima volta.
Si troverà ad affrontare situazioni che spesso sono più grandi di lei, come la guerra.
La guerra tra elisiani ed asmodiani che da tempo immemore affligge il mondo ormai straziato e lacerato dall'odio.
Gli asmodiani sono davvero così feroci e bestiali come si tramanda?
È possibile che nascano amore e amicizia tra pregiudizi e imposizioni sociali?
Spero vi piaccia! >\
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-I bambini Asmodiani vengono educati esclusivamente attraverso la narrazione di storie. Imparano ad odiarci...- arricciai il naso continuando a leggere -...a detestare i nostri corpi "deformi.."- "cosa? DEFORMI?!" brontolai tra me e me
-...e a uccidere Elisiani, per sostenere le loro famiglie e ottenere gloria e ricchezza.- voltai pagina
-Mentre noi promuoviamo la filosofia e un approccio positivo alla vita, gli Asmodiani cercano solo morte e sangue. Il nostro sangue.- un brivido mi corse veloce lungo tutta la schiena.

Quel giorno mi trovavo nella grande Biblioteca di Sanctum, qualche tempo dopo la mia ascensione. 
Dato il mio carattere molto previdente, sapendo che prima o poi sarei dovuta andare davvero in guerra, mi stavo documentando. 
Sul mio nemico. 
Nemico che io avrei dovuto uccidere. 
Io, Alathariel, fattucchiera di scarso livello, andare in guerra e fronteggiare non uno, ma ben due nemici? 
"Nah, non se ne parla." scossi la testa e richiusi rumorosamente il libro riponendolo nello scaffale.
"..."
Io volevo sapere qualcosa in più. 
Quella paginetta scarsa non mi aveva dato nessuna informazione. 
Ma quel libro, lo avevo trovato dopo una lunghissima ricerca, esaminando con cura ogni scaffale.
"Ma per favore! Possibile che non ci sia nemmeno un libro sugli Asmodiani?!" ripetevo incredula dentro di me.
In fine, come ultima risorsa (dato che devo far sempre tutto di testa mia), andai dal bibliotecario.
"Mi scusi.. saprebbe indicarmi dove sono collocati i libri sugli Asmodiani? Sempre se esistono..." balbettai abbassando lo sguardo, il quale cadde su una fessura del pavimento che pareva celare un piano sotterraneo.
L'anziano signore corrugò la fronte scuotendo la testa "Mi spiace, giovane Daeva, non possiamo divulgare certe informazioni.. quei libri si trovano nella parte segreta della biblioteca, proprio lassù" mi disse indicando il piano superiore.
"Ah, capisco... ecco perché non ne trovavo! Va bene, la ringrazio" sospirai allontanandomi dal vecchio signore dalla barba canuta e uscii dalla biblioteca.
"Uff... -non possiamo divulgare certe informazioni-" scimmiottai quanto aveva detto il vecchio poco prima "Quindi cosa?! Mica i bibliotecari vanno in guerra! A cosa serve tenere nascoste certe cose se poi gli unici ad averne bisogno siamo NOI Daeva che devono fronteggiare un nemico perfettamente sconosciuto, perché?" sbuffai vistosamente.
"Però..." mi portai una mano al mento "non è possibile che non ci sia niente... non è possibile" 
Ma mentre pensavo ciò, il mio stomaco cominciò a brontolare rumorosamente.
"Mhm... che fame! Vorrei cercare ancora, ma sarebbe meglio andare a mettere qualcosa sotto i denti..." pensai. 
Mica male come idea.
Mi allontanai dal grande portone dell'imponente biblioteca a grandi falcate, insomma stavo morendo di fame.

Non ero una Daeva da molto, ed ero stata a Sanctum solo poche volte. 
Mi era già capitato di perdermi. 
Anche seguendo la mappa. 
Infatti dovete sapere che il mio senso dell'orientamento è tale da smarrirmi persino a Poeta, piccola regione dove tutte le strade sono perfettamente collegate.

Dunque dicevo, camminai per Sanctum girandola da cima a fondo. 
Ormai il sole era quasi calato, si stava facendo buio, Sanctum era deserta.
Le poche illuminazioni facevano snellire le ombre degli alberi e ingigantire quelle dei palazzi, creando un effetto particolarmente affascinante.
La brezza mi sfiorava i capelli e io non potei far altro che chiudere gli occhi per un istante e respirarla fino in fondo. 
Alzai il naso per aria e vidi migliaia... ma che dico! Milioni di stelle brillanti e mi venne la pelle d'oca.
"È spettacolare" sussurrai mentre un brividino mi percorreva la schiena.
Ero elettrizzata ed emozionata alla sola idea delle avventure che mi aspettavano.
Arrivai nella Piazza Elisiana e mi misi a sedere su un gradino del grande scalone.
Mi portai una mano allo stomaco come per farlo zittire.
Mentre mi voltavo, con la coda dell'occhio notai un cartello affisso poco distante da me. Mi alzai, e mi sporsi per leggerlo: "Taverna Dionysia" 
Taverna?! Finalmente!
Feci un balzo e schizzai in piedi.

  Seguii faticosamente la mappa. C'era addirittura da prendere la nave volante per andare dall'altra parte della città.
Dunque, anche se dopo un bel po', finalmente raggiunsi la famosa taverna. 
Mi feci servire una bella cena. 
La carne di brax non la batte nessuno, soprattutto se è cotta quanto basta.

Mentre mangiavo, mi divertivo a veder scorrazzare gli shugo camerieri qua e là.
Sono degli esserini pelosi simili a dei furetti, che parlano in modo molto particolare.
Collaborano con noi daeva e svolgono molte funzioni, anche particolarmente importanti.

Mentre pensavo a quanto si fosse fatto tardi, il mio sguardo si fissò perso su un piccolo shugo cameriere il quale, sentendosi evidentemente preso in causa, si avvicinò timido al mio tavolo "Daeva sembra essere stanca. Daeva vuole rimanere anche per la notte? Abbiamo delle stanze al piano di sopra, jang jang"
Ma che proposta allettante!
Non esitai nemmeno per un istante e accettai. 
Sognavo una dormita come si deve da troppo tempo.
Una volta terminato il pasto e dopo aver pagato anche per la notte, mi avviai al piano di sopra, guidata da un cameriere shugo che zampettava svelto per il corridoio.
Mi indicò la stanza dove avrei passato la notte e io non potei far altro che ringraziarlo, entrare, e gettarmi a peso morto sul letto.
"AHHHHHH" mi lasciai sfuggire un sospiro liberatorio.
Mi liberai dalla stretta armatura di stoffa e mi infilai nel letto.
Mai ci fu sensazione più piacevole!

Ma come sospettavo, nonostante la stanchezza, non riuscii subito a prendere sonno.
La notte: il momento in cui cala la quiete e la mente con i suoi pensieri, quesiti, problemi e preoccupazioni prende il sopravvento.
Avevo mille pensieri nella testa. 
Probabilmente se avessi riflettuto su ognuno uno alla volta, non mi sarebbero sembrati ostacoli così giganteschi e apparentemente senza soluzione. 
Ma affollati così tutti insieme, non mi facevano capire niente.
Ripercorsi velocemente la giornata appena conclusa "Gli Asmodiani... ma chi sono? Come sono? Parlarne qui sembra quasi un tabù..." pensavo tra me e me.
"Per non parlare della mia memoria... i miei ricordi...il fatto di non ricordare niente, o ricordare parti frammentate mi turba profondamente" chiusi gli occhi e per l'ennesima volta tentai di ricordare.
Mi sforzai, pensai, pensai ma niente. Tabula rasa.
Le parole che il vecchio Pernos mi aveva detto, appena prima della mia ascensione, mi rimbombarono prepotenti nelle orecchie: "Alathariel, non riesco a vedere tutto il vostro passato, ma voi siete stata e siete molto importante per Elysea- "quella frase mi tormentava non appena avevo del tempo per stare sola con me stessa. 
Ma che dico, io sono sempre sola...
Cercai di cacciare i pensieri negativi almeno per il momento.
Volevo passare una notte tranquilla e svegliarmi riposata per una nuova giornata.
Mi dissi che avrei ricordato il mio passato e che avrei trovato le risposte che cercavo.
Poi la stanchezza prese il sopravvento e mi addormentai.
  
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