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Autore: Prince Lev Swann    12/11/2014    2 recensioni
Vi siete mai chiesti quali siano le origini di alcuni protagonisti che tutti conosciamo? Ma, effettivamente, quanto li conosciamo? Dove inizia la loro storia? Come -e quando- Eraqus ha preso Terra e Aqua con sè? Come sono cresciuti insieme questi ultimi? Cosa ha spinto Xehanort ad agire come ha agito?
Per risolvere questi misteri, vi propongo una fanfiction che racconta la storia d'amore tra un'abitante di Atlantica, Reina, e un commerciante, Shin, sovrapponendola alla vita (prima di Birth By Sleep) di Terra e Aqua, e alle avventure di un bambino delle Isole del Destino, Soyo, la cui vita sarà cambiata per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aqua, Nuovo personaggio, Terra, Un po' tutti, Xehanort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, KH Birth by Sleep
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PROLOGO:
LA PROFEZIA

 

 

Un vento leggero soffiava ai piedi della Torre Misteriosa. Misteriosa i miei stivali, pensò Master Xehanort. Il mistero è come faccia Yen Sid a sprecare i suoi talenti in questo spazio ridotto facendo studi poco utili e istruendo allievi mediocri. Topolino se n’era appena andato con il suo Cercastelle, quando naturalmente Xehanort non si era ancora rivelato.
Nonostante non vedesse il suo compagno da molti anni, non si sentiva estraneo a quel luogo; da ogni angolo emanava magia nell’aria, e lui di certo non era poco familiare alla magia.
Vista l’importanza che avrebbe avuto quell’incontro, Xehanort aveva programmato, per cortesia, di non apparire direttamente nello studio di Yen Sid. Tuttavia, quest’ultimo lo stava aspettando nell’ingresso: gli aprì il portone d’ingresso con un rapido gesto della mano e aspettò che oltrepassasse la soglia. Lo stregone era vestito al solito modo: una semplice veste azzurra coperta in parte dalla lunga barba grigia e un cappello a punta. Squadrò Xehanort per qualche secondo con sguardo di sincera curiosità, ma facendo trasparire anche un profondo rancore negli occhi.
«Le tue visite sono rare, Master Xehanort» disse infine. Xehanort si fece avanti; come suo solito, teneva le mani dietro la schiena e aveva la gobba. Era calvo e di carnagione scura e, a differenza di Yen Sid, era abbigliato in modo più moderno e articolato. Sollevò il capo, iniziò a strofinarsi il folto e candido pizzetto e rispose: «Sono stato occupato».
«Occupato a progettare una guerra che stravolgerà tutto?» domandò Yen Sid a mo’ di rimprovero, abbandonando parzialmente il tono di voce calmo.
«Storia lunga» rispose Xehanort, raggiunse la base della scalinata e aggiunse: «Hai parlato con Eraqus, eh? Mio vecchio amico, avresti dovuto imparare dal passato; Eraqus non ha fegato, ha paura di rischiare ed è debole. Per questo teme l’oscurità. Tu non sei come lui, vero?»
«Di certo non sono come te. Ma suppongo che tu sia qui per un motivo, e se non ti dispiace preferirei potermi sedere prima di discuterne. Se vuoi seguirmi…»
«Non è necessario» disse Master Xehanort, tendendo il braccio, e di fronte a lui si aprì subito un varco oscuro. «Facciamo prima in questo modo, non credi?»
«In realtà entrare in contatto con l’oscurità non è proprio il mio modo preferito di viaggiare. Per qualche scalino, poi… No, faremo alla vecchia maniera».
«Come…» Xehanort ripose la mano dietro la schiena e il varco si dissolse. «…preferisci».
Si avviarono su per le scale in silenzio, e solo quando raggiunsero la seconda rampa Xehanort si rese conto, o meglio si ricordò, di quant’era grande e imponente quel posto. «Incantesimo di estensione irriconoscibile, eh? Ben riuscito». E lui definisce tutto questo qualche scalino?
Yen Sid rise, ed era piuttosto strano da parte sua.
«Sì, mi piace avere tanto spazio. E non preoccuparti, c’è una scorciatoia» lo rassicurò Yen Sid, indicando un portale di luce azzurrina vicino alla porta successiva. Xehanort non capiva. Non aveva parlato ad alta voce, come faceva Yen Sid a sapere cosa stava pensando un attimo prima? Era semplicemente intuitivo o sapeva decifrare i pensieri degli altri? No, non era possibile, perché era una di quelle abilità che si possono avere dalla nascita ma che non si possono apprendere. Dopotutto, se così non fosse, Xehanort avrebbe risolto la maggior parte dei suoi problemi. Forse, i continui esperimenti di Yen Sid non erano poi così inutili…
Raggiunsero lo “studio” dello stregone. Era una stanza circolare non troppo grande, con un semplice e basso tavolo di legno al centro, la sedia dall’alto schienale di Yen Sid, qualche libro (alcuni enormi) sulle mensole e due grossi aperture verso l’esterno nel muro, uno a forma di stella e uno a forma di luna, da cui si poteva osservare il piccolo giardino davanti alla torre. Visto dall’alto, quel mondo –costituito unicamente da un’isoletta in mezzo al vuoto- sembrava ancora più piccolo. Master Yen Sid si sedette e poi guardò Xehanort. «Ah, dimenticavo… vuoi sederti, giusto?»
«Non è necessario, Yen Sid, preferisco stare in piedi. E poi non mi tratterrò a lungo».  
«Posso offrirti qualcosa?»
«Amico mio, smettiamola con queste formalità e arriviamo dritto al punto». Xehanort stava perdendo la pazienza.
«Molto bene, allora parliamoci chiaro… Non ti aiuterò a far scoppiare un’altra Guerra del Keyblade, se è quest…»
«Non ho alcuna intenzione di parlare della Guerra del Keyblade, Yen Sid. Sono qui per una profezia, una profezia che parla di un ragazzo con un potere speciale e pericoloso, voglio aiutarlo e guidarlo nel suo cammino…»
«Ma non mi dire… Che animo nobile. Quindi hai finalmente deciso di addestrare seriamente un custode?»
Xehanort esitò un attimo prima di rispondere. «Può darsi» rispose infine.
«Non mentirmi. Se davvero c’è una profezia su un custode in particolare, significa che è davvero una persona speciale, e che tu vuoi sfruttarlo. Vero, Xehanort?»
L’altro, perplesso, assunse subito un’espressione contrita e offesa.
«Come… come puoi pensare una cosa simile? Sto solo cercando di aiutare qualcuno destinato a una vita difficile, non voglio che la sua sia davvero come la nostra o anche peggio…»
Yen Sid chiuse gli occhi e assunse un’espressione di meditazione. Non rispose, quindi Xehanort continuò: «Per favore, aiutami, mio vecchio amico, aiutami a essere una persona migliore. Non è uno scopo giusto questo? Piuttosto che far scoppiare una guerra che ci porterà alla rovina, non è meglio questa occupazione?»
Yen Sid sospirò e riaprì gli occhi. «Va bene, ti aiuterò…» disse infine, e sul volto di Xehanort si dipinse uno sguardo di trionfo. «Ma se scopro che mi stai mentendo, ti garantisco che farò di tutto per sconfiggerti, Master Xehanort. E ora dimmi, che cosa ti serve sapere?»
«La profezia di cui parlavo dice che questo ragazzo nascerà da una creatura dal cuore puro e da un abitante delle Isole del Destino, e che il legame in questione sarebbe considerato impossibile dai più perché i due soggetti hanno due ruoli opposti in natura». Xehanort aspettò di nuovo un intervento dello stregone per qualche secondo ma, visto che questi non parlò, riprese: «Per quanto riguarda la madre, ci viene detto che non è una delle Prescelte… Ma non capisco com’è possibile. Non è risaputo che sono le uniche ad avere un cuore puro?»
«Infatti, è così» rispose finalmente Yen Sid, «Ma questa profezia non specifica che si tratta di una creatura umana, o mi sbaglio? E le Sette Principesse del Cuore sono indicate, da tutte le profezie che le riguardano, come donne umane».
E allora Xehanort capì. L’arma che cercava sarebbe stata rivelata dal frutto di un legame di due elementi opposti. Opposti in natura, come lo sono la Luce e l’Oscurità.
 «Non sono indicate, per esempio, come creature antropomorfe, fate o… sirene
   
 
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