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Autore: Mo_    12/11/2014    9 recensioni
Andy è inglese, e questo è l'unico aggettivo che serve per descriverlo.
Si è trasferito da Londra per studiare legge nel miglior college di Sydney e si è ritrovato a fare da manager a quattro ragazzi che vogliono solo fare musica e godersi la vita.
Da bravo manager avrebbe dovuto mantenere le distanze, eppure Lukey, Cal, Mikey e Ash sono presto diventati la sua nuova famiglia Australiana.
Tutto va alla grande finché Kat, la vera sorella di Andy, non viene spedita in Australia dai loro genitori quasi come un pacco di posta prioritaria.
Kat è ... Complicata.
Ha i capelli blu, fa boxe, ama il rock, quello vecchio, quello vero, ed ha alle spalle un amore che l'ha distrutta.
Con i suoi rari sorrisi e quella scintilla negli occhi sconvolgerà tutto.
Si troverà a dover scegliere, a rischiare di rovinare un'amicizia, una band.
Perché Ash è sexy e riesce a farla ridere, ma Luke... Luke è l'unico che conosce i suoi demoni, è quello che vorrebbe avere accanto durante i suoi attacchi di panico, è quello che vuole tenere tra le braccia tutta la notte.
E sono entrambi fottutamente innamorati di lei.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=afanuchgyC4&feature=youtu.be
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Messing Around'
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19
Ash(es) to Ashes

 
Where do i even start,
to pick it up when it's falling apart?
Where do i even start?
Why does it seem so hard?
Where do I even start? - Morgan Taylor Reid

 
 
Ash.
Se c'è qualcuno che sa sempre se qualcosa con va, quello è Mike.
Non l'ho mai capito come faccia, ma se ho un problema lui lo sa, anche prima di me a volte.
E sta mattina in casa proprio non riuscivo a starci.
Non dopo ciò che ho visto ieri sera.
Mi sono illuso, cazzo. Mi sono illuso che quella canzone fosse per me. Che Kat mi avesse rifiutato perché non aveva ancora superato Tom, che non riuscisse ancora a pensare ad un altro ragazzo. E sono andato a cercarla.
Ed era con Luke.
Era con Luke!
È sempre stato Luke e non me ne sono mai accorto.
Insomma, dopo la canzone che le ha scritto era chiaro che lui provasse qualcosa per lei (e quando Luke prova qualcosa per una ragazza è tragico), ma che Kat ricambiasse é una cosa nuova per me.
Li ho visti, sta mattina.
Ho visto come lei lo guardava mentre Luke, in giardino, le ricantava She look so perfect armato di chitarra. Come se il mondo, al di fuori di loro, non importasse.
Forse non importa davvero, forse si sono finalmente trovati.
E io sono fuori da questa felicità, da questo loro personale universo.
Non ho ancora chiaro come sentirmi a proposito.
Pensavo di riuscire a rendere Kat felice, e lei ora lo é. Ma senza di me.
Così sono scappato. Sono tornato a casa, sul tetto che domina Sydney, e ho capito cosa intendeva Kat quando diceva che si sentiva piccola davanti a tutto questo.
Oggi mi sento un po' anche io così.
E a Mike bastata mezz'ora per trovarmi.
Non mi saluta neanche, alza una busta d'erba in segno di pace e mi si avvicina in silenzio.
Lui sa sempre come prendermi.
In realtà non fumiamo spesso, tranne quando manca l’ispirazione per una nuova canzone e Luke non ha il cuore abbastanza spezzato per scriverne una. Vogliamo che siano le nostre emozioni a parlare e non venti euro d'erba, ma siamo comunque ragazzi e abbiamo le nostre debolezze a volte e la voglia di perdere il controllo.
Ci chiudiamo due personali e so che non dirà niente finché non sarò io a parlare, così dopo aver goduto del beneficio di almeno metà canna, prendo un respiro e lui si prepara ad ascoltare.
«Sto bene» annuncio, scrollando le spalle.
Mike alza un sopracciglio con fare ostile, che forse si aspettava qualcosa di più sincero. 
«Davvero, va bene così. Mi ci devo solo abituare» continuo, e non sono neanche sicuro di star mentendo. Cioè, mi sento davvero una merda in questo momento, ma se tutto ciò che ho sempre voluto era rendere la sua vita meno tragica, e ora lo è, in un modo o nell’altro sono riuscito nel mio intento. E Andy sarebbe fiero di me.
Kat ha raccolto i pezzi della sua vita, o almeno ci sta provando. Io pensavo di stare benissimo, poi è arrivata lei e ha cambiato le carte in tavola.
Ma io sono io, sono Ash, e Ash non è mai abbattuto, mai triste.
Quindi cercherò il lato positivo e non li guarderò mentre stanno insieme. E magari è anche ora di rincominciare ad abbordare qualcuno.
«Sento gli ingranaggi del tuo cervello che si sforzano a livello disumano» commenta Mikey, sdraiandosi sul pavimento. Ha la faccia così rilassata che mi viene voglia di imitarlo, così mi stendo al suo fianco e osservo il fumo denso fuoriuscire dalle mie labbra e cerco di lasciarmi andare.
«è okay essere triste, a volte» osserva il ragazzo dai capelli blu in un momento di saggezza. Mi spaventa vedere come lui abbia capito tutto senza che io abbia dovuto dirgli niente. Riguardo tutto. Sono davvero così facile da capire? «non possiamo passare un’esistenza completamente felice.»
Guardo il cielo sopra di noi. È terso, luminoso, quasi fosse contro la mia malinconia.
«Hanno bisogno l’uno dell’altra» sussurro in uno sbuffo di fumo. Chiudo gli occhi, sento la testa leggera.
È una sensazione bellissima.
«E tu di cosa hai bisogno?»
«Di averla accanto»
E un po’, il dolore si allevia. Che quando ne parli con qualcuno, e quel qualcuno ti capisce, è come se ti aiutasse a portare la croce.
Va bene così, mi ripeto.
Va bene così.
 
Luke
È una bellissima giornata, oggi, a Sydney.
Il cielo non è mai stato così blu, il giardino di casa di Andy così perfetto, la brezza marina così dolce. Io e Kat siamo seduti sul gradino del soppalco, con i piedi nudi accarezzati dall’erba e una chitarra che ci unisce. Sto cercando di insegnarle She look so perfect in acustica.
Cal e Angel, alle nostre spalle, giocano tranquillamente a carte e commentano il concerto di ieri. Era da secoli che Angel non veniva a sentirci suonare e credo l’abbiano investita tutte le emozioni delle prime volte. Lei che è la nostra storica (e inaspettata) fan.
«La chitarra non fa per me» si lamenta Kat, poggiando la testa sulla chitarra e guardandomi sconfortata.
Sorrido, che non posso fare altro.
«All’inizio dicono tutti così, ma giuro che diventa più semplice» le rispondo, passandole un braccio intorno alla spalla per poter raggiungere la sua mano stretta al manico della chitarra. Le posiziono le dita al posto corretto e lascio le mie sulle sue, che è esattamente lì che dovrebbero essere. Con l’altra mano guido la sua con il plettro. Sono così vicino che le nostre guance quasi si sfiorano e ascolto il suo profumo, e mi sento un po’ strano riguardo questa situazione, poi lei sorride dei progressi e si gira a guardarmi e mi sorride e siamo così vicini e sono così fortunato, cazzo. Che poi non siamo niente, io e lei, ma mi ha dato un bacio e io gli ho detto tutte quelle cose ed è iniziato qualcosa. Lo so.
Ed in realtà vorrei baciarla anche ora. E sempre.
Mi trattengo solo perché gli altri ancora non sanno niente e perché devo ancora mettere le cose in chiaro tra noi.
Non che gli altri, dopo lo show dell’altro giorno, non abbiano ancora capito tutto. In fondo sono le persone che più mi conoscono al mondo, dopo mia madre. Parlerò con loro non appena avrò capito cosa sta davvero succedendo.
Cal, nel frattempo, ci scatta una foto.
La notifica sullo schermo del mio telefono mi dice che l’ha postata su twitter. Don’t they “look so perfect standing there?” cit. ha scritto, e se all’inizio la trovo una cosa carina, quando lo schermo si illumina di nuovo e scopro che Andy mi sta chiamando non lo èsembra più così tanto.
Guardo Kat ostentando tranquillità, per poi girarmi verso Cal quasi con terrore. Mi alzo e mi allontano dagli altri e, ingoiando il groppo che ho in gola, rispondo.
«Allora sei tu che hai scritto la canzone, pezzo di merda!» la voce di Andy, per quanto mi fosse mancata, è l’ultima che vorrei sentire in questo momento. Mi trafora le orecchie e, nonostante di sottofondo ci sia Jess che prova a calmarlo, non c’è storia. «Vi lascio per qualche settimana e tu ti permetti di scrivere una canzone così su mia sorella? E di cantarla davanti a mezza città? In cinque minuti mezzo mondo sapeva che uno dei 5sos era innamorato di mia sorella!» fa un attimo di pausa per racimolare le idee «e comunque, quand’è che l’avresti vista con il tuo intimo di American Apparel? Eh? E i suoi jeans buttati sul pavimento? Luke, ti sei scopato mia sorella?»
«No!» grido, non sapendo come gestire Andy nella versione fratellone protettivo «No, Andy frena. Non è successo niente con Kat. Credo solo di…»
«Credi di volertela scopare? Luke da te non me lo sarei mai aspettato! È Ash quello che fa le stronzate, Ash quello che la guardava come tu guardi un disco dei Green Day, Ash quello di cui dovevo temere, tu da dove cazzo te ne esci?»
«Lucas, ciao sono Jess» Jess interviene dopo che Andy perde del tutto le staffe, probabilmente strappandogli il telefono dalle mani. «vuoi che dica qualcosa ad Andy?»
«Ciao Jess, ti prego puoi dire ad Andy che sua sorella mi piace, e non poco? Non è successo niente tra noi, ma mi piacerebbe poter dire il contrario perché lei è fantastica e vorrei che lui approvasse, e che dovrebbe essere contento che sia io a provare queste cose per lei perché sono un bravo ragazzo a differenza degli altri tre maiali. E che la bellezza l’ha presa dal fratello, naturalmente»
Mi concedo un sospiro dopo il discorso senza fiato. La mano che tiene il cellulare sta tremando e non so come riesca ancora a tenermi in piedi. Non avevo mai davvero pensato al fatto che Kat, oltre tutto, fosse anche la sorellina del mio migliore amico/(ex) manager.
«Sono in vivavoce, idiota» risponde ancora Andy. Sento quasi i suoi neuroni che corrono alla ricerca di una soluzione e della forza per non venire in Australia a spaccarmi la faccia. «Ne riparleremo più tardi. Ora, primo dì a Cal che è un’idiota. Perché diavolo ha postato quella foto? Già quel concertino di ieri è stato tanto. Kat va tenuta FUORI dalla faccenda 5 Seconds of summer se non per le questioni di managment, e questo non è il caso. Secondo: prendile il telefono, il computer, l’Ipad e qualsiasi altra cosa che abbia accesso a twitter e ditruggilo. Stanno scrivendo tutte su di lei, lo sai com’è, e non tutte sono contente di questo vostro feeling. Muoviti, corri da lei. E ringrazia se non salgo ora su un aereo per venire a spaccarti la tua chitarra elettrica preferita in testa»
Andy riaggancia e io scatto.
Sul portico mi attendono le espressioni interrogative di Cal e Angel, mentre di Kat non c’è ombra.
«Luke?» domanda Cal, non devo avere una bella cera in questo momento.
«Era Andy. Non gli è piaciuta l’iniziativa di ieri e la tua foto ora. Si sta parlando di Kat su twitter»
«Quelle ragazze sanno essere dei mostri quando vogliono» aggiunge Angel, beccandosi un’occhiataccia da entrambi.
«Non sei d’aiuto» commenta Cal, ma non resto abbastanza  per ascoltare il resto. Corro dentro casa e cerco Kat, ma la cucina è vuota, la sala da pranzo è ancora incasinata dalle stoviglie della colazione, in salone la tv è accesa, ma nessuno la sta guardando. Ci penso un attimo e vado a staccare il wiifi prima di salire le scale per raggiungere la sua stanza, per poi trovare vuota anche quella. E l’unica soluzione possibile sembra la porta chiusa del bagno.
«Kat?» chiedo con le labbra vicine alla porta, bussando leggermente con le nocche.
«Luke?»
E ora?
«Devo andare in bagno» azzardo, dandomi dell’idiota.
«Vai nell’altro»
«C’è Cal»
Kat non risponde, e non so sinceramente cosa stia facendo lì dentro, se mentre fa i suoi bisogni si stia smanettando su twitter o stia semplicemente giocando a Candy Crush, e spero vivamente nella seconda. Aspetto davanti alla porta finchè non esce, mangiandomi le unghie. Non ho minimamente pensato alle conseguenze delle mie azioni, cosa che invece dovrei fare considerando che sono cose pubbliche. E sono stato proprio io a renderle più pubbliche di quanto già non fossero.
Andy ha ragione, sono uno stronzo. E sto scatenando metà del mio impero di fan contro una ragazza che, forte quanto vuole, resta pur sempre una ragazza. E le ragazze non reagiscono bene a queste cose.
Persino Angel ha dovuto combattere per ottenere rispetto, e dopo più di un anno c’è ancora qualche idiota che pensa che stia con Mike solo per la fama, perché essere la ragazza di una rockstar la aiuta  nel lavoro.
Se solo le fan potessero vivere con noi, anche solo per un giorno, capirebbero quanto diversi siamo da quello che si aspettano da noi. Niente superpoteri, solo quattro coglioni che hanno le loro debolezze, e si innamorano come tutti, e amano fare feste.
Non vedo cosa ci sia di sbagliato in noi, e cosa ci sia da criticare se qualche volta preferiamo avere l’amore di una ragazza oltre a quello di una folla.
Poi Kat esce dal bagno e mi guarda e tutti i pensieri si congelano.
In mano ha il cellulare, e si, è aperto su twitter.
«Cosa ho fatto per essere insultata così?» mi chiede con la faccia di una che è stata appena chiamata puttana. Che poi è ciò che è successo, solo in rete, detto da persone che non conosce e che non la conoscono.
«Kat mi dispiace» cerco di dire, ma lei è più veloce. Mi lancia uno sguardo come di scuse e si chiude in camera.
E io mi sento davvero una merda.
Visto che oggi la mia giornata sembra andare così, ad aspettare dietro una porta, mi siedo sul pavimento affianco allo stipite e attendo dio solo sa cosa.
Cerco di scrivere qualcosa su twitter, ma cancello sempre tutto prima di inviare. Grazie per aver rovinato tutto mi concedo dopo averci ragionato su per ore, poi smetto di seguire chiunque non sia un amico o un qualcuno che in qualche modo mi interessi seguire. Sta volta mi hanno proprio seccato. Insultassero me, ma Kat no. Non lo permetto.
Non le ascoltare, ti prego le scrivo per messaggio dopo un quarto d’ora abbondante che è chiusa in camera.
Ma non ho risposta, e non succede niente finchè la porta d’ingresso non si spalanca e un Ash sconvolto entra in casa.
«Kat» chiama gridando, evidentemente scosso. Quando mi vede lì seduto capisce che Kat non sta bene e si fionda contro la porta. «Kat, sono Ash. Mi apri?»
Afferra la maniglia e la stringe così tanto che ho paura possa staccarla. Poi mi guarda. «Perché le avete permesso di leggere su twitter?» riesce a sussurrare prima che Kat faccia scattare la serratura della porta.
Ash sospira e si intrufola in camera, chiudendomi fuori.
«Sono tutte stronzate» lo sento gridare, poi silenzio.
E mi rendo conto che qualsiasi cosa succeda, non arriverò mai a Kat quanto è riuscito ad arrivarci Ash.
Lei con me si confida, mi dice cose che non direbbe agli altri, ma se mai avesse bisogno di aiuto chiamerebbe Ash.
Io le scrivo canzoni, mentre lui è sempre lì per lei nonostante tutto. E se io fossi in lei, amerei Ash.
Per quanto lei ne dica, io non sono un granché.
«Credo che una sigaretta ci farebbe bene in questo momento» propone Mike. È rimasto ad osservare tutta la scena dalla porta d’ingresso, senza sapere cosa fare. Sale le scale e mi allunga cinque dita, aiutandomi ad alzarmi. Con una mano sulla mia spalla torniamo fuori, respiro, ma la vera boccata d’aria me la da la Marlboro (rigorosamente rossa) che mi passa Mikey.
«Non ci ho pensato amico» sussurra Cal, guardandomi da sotto le ciglia. Mi getto sulla panca al suo fianco e poggio i piedi sul tavolino, inspirando così forte che quasi mi mangio mezza sigaretta.
«Neanche io»
«Ci farà l’abitudine» dice Angel facendo spallucce.
Poi, nel successivo momento di silenzio, mi scappa la confessione.
«Credo di essere innamorato di lei»
E tre paia di occhi mi si rivoltano contro.
«Come se non l’avessimo capito, Luke»
 
Un’infinità di tempo dopo, Kat e Ash ci raggiungono.
La spalla di lei sfiora il braccio di lui, ma per il resto non c’è contatto. Lei viene a sedersi sulle mie gambe. Sulle mie gambe!
Mi abbozza un mezzo sorriso e la mia mano afferra il suo fianco, come in un piccolo abbraccio.
Per qualche motivo cerco lo sguardo di Ash, ma lui guarda ovunque tranne che dalla nostra parte.
Sono dannatamente contento che Kat sia qui, così vicina, che si sia tranquillizzata. Mi faccio prendere da un forte respiro e poggio la fronte sulla sua spalla.
«Chi propone qualcosa di interessante da fare oggi?» domanda Mike, rilassato come se non fosse successo niente.
«Io avrei un’idea, in realtà… » annuncia Cal. «Ve la ricordate Sam, la ragazza dello strip club che Kat ha aiutato l'altra notte ? Ho il pallino che voglio rivederla»
«Se andassi io a fare la stripper ci sarebbe la fila in quel locale…»
«Ma tu non fai e non farai mai la stripper, Angel. Non finchè stai con me…»
«Sarebbe una serata diversa…»
«Se le ragazze sono d’accordo, andiamo»
Kat e Angel si scambiano un’occhiata complice e acconsentono entrambe.
E dopo il “relax” (se così si può definire) la nostra manager ci spedisce a calci in culo ad una riunione con la casa discografica. Dopo che si cambia quelle venti o trenta volte, naturalmente. È in fissa per i capelli blu, ha paura che non donino ad una donna d’affari, così punta almeno sul look serio e curato.
Prima di salire in macchina le afferro il polso, tirandola più vicino a me che posso.
«tutto ok?» le domando con il cuore che perde un battito.
«Okay, si. Devo solo abituarmi alla questione che mezzo mondo che ce l’avrà con me senza che io necessariamente faccia qualcosa» tenta di scherzare, ma la sua voce è tagliente e lo so, lo so che fa schifo, e sono un egoista perché voglio che stia con me nonostante tutto il cyber bullismo che riceverebbe, però non posso farne a meno, fare a meno di lei.
«E tra noi?» le chiedo a brucia pelo, abbassando il viso per poterle essere più vicino.
«Più che okay, direi»
Mi lascia un bacio sulla guancia e si volta di scatto, lasciando scivolare le sue dita tra le mie e trascinandomi verso la macchina.
E non avrei mai creduto di poter essere così contento per un bacio sulla guancia.
Che non è niente, perché noi non siamo niente (ho bisogno di ripetermelo a volte, se no la fantasia prende il sopravvento), ma in realtà è anche tutto per me.


Mo' Corner
Lo so, sono passati secoli da quando ho aggiornato l'ultima volta.
Lo so, mi odiate.
Cerco di scrivere quando posso, davvero, ma non è facile. Finisco per scrivere sulle note del telefono quando a scuola vado a fumare in bagno e alla fine cancello sempre tutto che ci sono sempre troppi ragionamenti filosofici e viaggioni incredibili.
Comunque, grazie se nonostante tutto avete letto questo capitolo.
Parlare di Luke mi fa sempre un certo effetto e spero che si legga quanto tengo a questa storia.
Stiamo scendendo in classifica, ma basterebbe aggiungere la storia ai preferiti per risalire tranquillamente. Ad ogni modo, è sempre e comunque un onore rientrare tra le storie preferite.
Scusate ancora per il ritardo, mi siete mancate e spero davvero di riuscire a riaggiornare presto, ce la metterò tutta.
Un bacio enorme, vi amo
ci sentiamo nelle recensioni, 
sempre vostra, Mo'

 
   
 
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