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Autore: mikichan17    26/10/2008    10 recensioni
Una terribile malattia sospesa tra sogno e realtà. Spetterà a Sasuke, sulla sua pelle, scoprire dove finisce uno ed inizia l'altra. (SasuNaru)
[3^ classificata ex-aequo al SasuNaru Themed contest indetto da Rosicrucian e Nami]
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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kuren2

The meaning of Goodbye

 

III.

 

 

Quando aprì gli occhi dovette farsi forza per vincere la tentazione di richiuderli.

Il solito regolare ‘bip-bip’ del macchinario al suo fianco martellava nella sua testa, fastidiosamente cadenzato, e lo convinse a rinunciare a dormire un altro po’.

Mentre i suoi sensi riacquistavano le loro capacità a poco a poco si accorse di essere su una poltroncina dall’aria famigliare. Probabilmente qualcuno doveva averlo spostato dal lettino di Naruto...

Trasalì quando, spostando lo sguardo sullo spazio solitamente occupato dalla figura addormentata del ragazzo, lo trovò vuoto.

Si stropicciò gli occhi, insicuro di quello che gli mostravano, accorgendosi però che la visione non sembrava cambiare.

il lettino era vuoto, rifatto, ordinato come se nessuno vi avesse mai giaciuto.

Guardò di sbieco la macchina che continuava a ronzare il suo regolare e fastidioso suono, per nessuno.

Si alzò di scatto, precipitandosi in corridoio.

Lo avevano spostato? Si era svegliato e non gli avevano detto nulla?

Se il letto vuoto lo aveva sconvolto, quello che vide subito dopo lo paralizzò.

Nel corridoio affollato aleggiava il solito odore ospedaliero a cui aveva ormai fatto l’abitudine e tra il rumore dei macchinari e le parlantine di ricoverati e visitatori sembrava tutto dannatamente normale.

E allora perché poco lontano da lui, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, Sakura rideva e scherzava con... Naruto?

Non c’era dubbio su chi fosse quel ragazzo dall’aria scarmigliata che gesticolava ampiamente, ghignando rivolto alla ragazza di fronte a sé, lo avrebbe riconosciuto tra milioni.

Sentì le ginocchia tremare quando la sua risata cristallina superò la confusione e lo raggiunse.

Sasuke non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato da quando era uscito da quella stanzina dove avrebbe dovuto trovare il ragazzo che invece era lì, come se niente fosse, ma non riusciva a muovere un muscolo o ad articolare un pensiero che non fosse una domanda o una vana ricerca di risposte.

Naruto parve accorgersi di lui poco dopo e gli sorrise ampiamente, avvicinandosi allegro.

- Ti sei svegliato, finalmente! Se i nostri discorsi ti annoiavano potevi dirlo eh, teme!

Borbottò il biondo, mettendo su un finto broncio che fece ridacchiare Sakura.

Non notando alcuna reazione da parte dell’altro ragazzo, Naruto iniziò a scuotere velocemente una mano davanti al suo volto, con aria perplessa.

- Ancora assonnato, Sasuke?

L’Uchiha spalancò gli occhi ancora di più, se possibile.

Doveva essere un in sogno, non c’erano altre spiegazioni.

- Sasukeeee!

Sentì Naruto lagnarsi per attirare la sua attenzione e spostare il suo sguardo spento, ancora perso nel vuoto. Percepì le mani del biondo afferrare la sua maglia e strattonarla, in un vano tentativo di riportarlo alla realtà.

Realtà? Era veramente realtà, quella?

Però... lo sembrava così tanto.

Scosse la testa impercettibilmente, incrociando lo sguardo del biondo.

- Oh, finalmente segni di vita! Si può sapere che hai?

Gli chiese, nascondendo nella voce scocciata un filo di preoccupazione.

Sasuke non rispose, afferrando la mano del ragazzo e stringendola nella sua. Era calda.

Naruto lo guardò apprensivo, avvicinandosi di più e cercando una qualche risposta negli occhi muti dell’altro.

Il resto fu questione di un attimo.

Con uno strattone il moro lo tirò verso di sé, intrappolandolo in una stretta soffocante, sorreggendolo eppure sentendosi sorretto dalle braccia brunite dell’altro, che rispondevano titubanti a quell’abbraccio disperato.

Probabilmente se non fosse stato Sasuke Uchiha avrebbe pianto.

Avrebbe singhiozzato fuori tutta l’angoscia che in quei giorni gli aveva impedito di mangiare, di dormire, di respirare... ma non lo fece.

- Sasuke, cosa...?

 

 

- Per l’ennesima volta Sasuke, io non so di cosa diavolo tu stia parlando!

Si gettò esasperato su una delle poltroncine della sala d’attesa dell’ospedale, seriamente preoccupato per la salute mentale del moro al suo fianco.

- Tu eri...

- No! Non sono malato, ok? Eravamo venuti a fare visita a Sakura che studia con la dottoressa Tsunade e tu ti sei addormentato! Possibile che non te ne ricordi?

Sasuke scosse la testa, confuso, facendo sbuffare il biondo, snervato da quel discorso senza senso che andava avanti da una buona mezzora. Sakura si era decisamente spaventata e si era fiondata alla ricerca di qualche medicinale per mal di testa, emicrania, vuoti di memoria. Persino calmare lei era diventata un’impresa e Naruto cominciava ad averne abbastanza.

- Questo è un sogno.

Decretò Sasuke dopo un po’, con lo sguardo deciso.

Il biondo trattenne un imprecazione, gli afferrò il mento con una mano e lo costrinse a guardarlo fisso negli occhi.

- Sasuke Uchiha, stammi bene a sentire, per favore. Hai fatto un brutto sogno, ok? Non voglio neanche sapere che diavolo succedesse per conciarti così, ma è un sogno. Finzione, chiaro?

Con un movimento veloce azzerò le distanze e lo baciò piano sulle labbra.

- Lo hai sentito questo? Questa è realtà.

Disse in un soffio, tornando a sedersi al fianco di Sasuke.

Lo aveva sentito, eccome.

Quello che aveva creduto reale pareva perdere i contorni nitidi che aveva sempre avuto e questa realtà di cui parlava Naruto sembrava così tangibile...

- Ho sognato che eri in coma. Pensavo che ti avrei perso.

Lo bisbigliò quasi, ma il biondo al suo fianco lo sentì e gli prese dolcemente una mano, intrecciando le proprie dita con le sue.

Sasuke sospirò e appoggiò lentamente il capo sulla spalla dell’altro, che gli sorrise dolcemente.

- Io non vado proprio da nessuna parte

 

 

- Allora, bell’addormentato, che facciamo oggi?

Cinguettò Naruto, dopo aver salutato Sakura ed aver raggiunto Sasuke all’uscita dell’ospedale.

Senza farsi troppi problemi gli afferrò la mano e prese a trascinarlo velocemente fuori, fino alla volvo nera parcheggiata poco più in là.

- Dimmi tu dobe, oggi decidi tu.

Il biondo strabuzzò gli occhi azzurri all’affermazione quasi casuale dell’altro, seguendolo con lo sguardo mentre si infilava velocemente in macchina ed accendeva il motore.

Quel sogno doveva avergli decisamente dato alla testa, pensò mentre imitava il moro e si metteva comodo sullo spazioso sedile in pelle al suo fianco.

- Ramen allora!

- Originale come sempre.

‘bip-bip’

Spense il sorriso che sentiva affiorargli sul volto, sorpreso da quello strano suono.

‘bip-bip’

Doveva avere un’espressione abbastanza allarmante perché l’allegria di Naruto scemò velocemente vedendolo in quello stato.

- Sasuke... tutto bene?

Annuì distrattamente.

Naruto non lo sentiva?

Decisamente doveva essere impazzito: prima strani sogni tanto vividi da sembrare reali che ancora lo scombussolavano, poi quel suono, ripetitivo, nella sua testa.

Strinse il volante ed ingranò la marcia, uscendo dal parcheggio dell’ospedale.

Se il suo cervello stava andando in tilt totale sicuramente perdere il tempo di lucidità che gli restava non sarebbe stato proficuo.

Magari era lui quello con il tumore al cervello.

Sentì la pelle scricchiolare sotto la sua presa, mentre stringeva il cambio con più forza.

‘bip-bip’

Al diavolo i tumori e gli ospedali, quel giorno lo avrebbe passato con Naruto, niente glielo avrebbe impedito.

- Sei sicuro?

Annuì ancora, più convinto.

Il biondo sembrò rilassarsi un po’ e lo vide spostare lo sguardo da lui alla città che scorreva veloce fuori dal finestrino.

- Kiba mi ha detto che alla sala-giochi hanno messo un nuovo gioco...

Iniziò Naruto, fingendo disinteresse.

Sasuke ghignò piano.

- Hai così tanta voglia di farti umiliare da me, dobe?

- Più che altro, teme, ho un certo desiderio di farti vedere una volta per tutte chi è che comanda qui...

 

‘bip-bip’

 

- Lo hai visto, no dico, lo hai visto?!

Sasuke fece roteare gli occhi di ossidiana, esasperato.

Naruto non sembrò curarsene, continuando estasiato il suo esultare.

- Quella si che era una vittoria, diavolo! Ti ho stracciato teme, umiliato, sottomesso, schiacciato...

Il moro sbuffò, dandogli una leggera spinta, senza slacciare le mani che li univano.

- Hai vinto una volta sola, baka. Su quindici partite.

Naruto sventolò una mano per aria, come per scacciare qualcosa di fastidioso.

- Sono solo dettagli, teme. Accetta la sconfitta.

Ghignò, lanciandogli veloci occhiate di sfida che il moro ignorò deliberatamente.

Il centro città era ancora affollato mentre già il sole cominciava a nascondersi dietro le cime più alte dei grattaceli di Tokyo, tingendo di un rosso acceso le poche nuvole di quel cielo estivo.

Passeggiando per mano a Naruto, Sasuke ripercorse velocemente la giornata, volata tanto in fretta che se l’era sentita sfuggire dalle dita minuto dopo minuto.

Ridacchiò tra sé ricordando il pranzo all’Ichiraku ramen e la scenata di Naruto perché nel suo ramen al miso mancavano degli ingredienti che, a suo dire, erano il tocco di classe, il sigillo del maestro. Si era agitato così tanto che nel gesticolare aveva finito per rovesciarsi addosso l’intera ciotola.

Avevano dovuto tornare a casa perché il baka potesse cambiarsi, ma dopo tutto a lui non era andata poi così male... Ghignò ricordando di come si fosse magnanimamente prodigato nell’aiutare il dobe a svestirsi e quello che inevitabilmente era seguito.

Respirò a fondo, aprendo i polmoni il più possibile e sentendo uno svariato mix di odori riempirgli la testa, tra cui quello per lui inconfondibile del ragazzo che passeggiava al suo fianco.

Lo guardò di sottecchi, seguendo come incantato il suo profilo con lo sguardo.

Quella di quel giorno, quando avevano fatto l’amore, era stata diversa dalle altre volte.

Pensò che probabilmente era la conseguenza di quel sogno terribile.

L’idea di poterlo perdere lo aveva scosso così tanto che riaverlo lì, improvvisamente, tra le sue braccia, con quegli occhi accesi e quel maledetto indelebile sorriso, gli aveva fatto perdere la testa.

- Teme, sei sicuro di sentirti bene?

La voce di Naruto lo riportò alla realtà.

Scrollò le spalle. Non sarebbe potuto andare meglio.

- Mi preoccupi, oggi sorridi troppo spesso.

Sasuke lo guardò obliquo ed il biondo si sbrigò a rettificare.

- Non è che mi dia fastidio eh, solo non è normale.

Lo sguardo del moro si incupì.

Si fermò, tenendo l’altro per il braccio e con uno strattone improvviso lo trascinò con sé fino ad un vicolo laterale dove lo spinse con forza contro il muro di una vecchia casa.

Naruto lo guardò con un espressione a metà tra il confuso e lo spaventato, che si tramutò in semplice sorpresa quando sentì le labbra di Sasuke sulle sue.

- Cosa c’è, amore mio, non posso essere felice di stare con te?

Soffiò il moro sulla sua bocca ancora dischiusa, con una punta di ironia nella voce.

Lo baciò ancora e quando si allontanò un ghigno perfido solcava il suo volto.

- Tanto felice che ti ho anche lasciato vincere una partita...

 

‘bip-bip’

 

Ignorò ancora una volta quel fastidioso suono. Era riuscito a resistere una giornata intera senza darvi peso, sicuramente sarebbe sopravvissuto a qualche ora in più.

Se la mattina dopo la situazione non fosse cambiata sarebbe andato a chiudersi in una qualche clinica per malati mentali.

‘bip-bip’

Spinse la porta dell’appartamento e lasciò che un Naruto di pessimo umore lo precedesse nell’entrare.

- Non mi hai affatto lasciato vincere!

Borbottò per l’ennesima volta passandogli al fianco stizzito.

Sasuke lo seguì, ridacchiando, e lasciò che la porta si chiudesse alle loro spalle.

La loro ‘casa dolce casa’ era un disastro come sempre: vestiti abbandonati nei luoghi più disparati, pigne di libri e quaderni per gli esami di chissà quale materia in bilico precario e piatti sporchi che non avevano neppure fatto la fatica di portare in cucina e lasciare nel lavello.

Sospirò pensando alla lavata di capo che Sakura o Ino gli avrebbero fatto quando avrebbero fatto irruzione, invitate o meno.

Scacciò quei pensieri con un gesto veloce della mano, raggiungendo Naruto in cucina, intento a preparare due porzioni di ramen istantaneo borbottando qualcosa riguardo a come lui sapesse fare del vero ramen e che l’Uchiha-teme poteva certamente scordarselo.

- Prego che il giorno dell’indigestione da ramen giunga in fretta, dobe. Dopo di che potrebbe aprirtisi il meraviglioso mondo, che so, della carne? Della verdura?

Il biondo continuò a lagnarsi sotto voce, senza dargli troppa retta.

 

‘bip-bip’

- Non te lo meriti.

Naruto lo ringraziò con una linguaccia, afferrando la tazza di tè caldo che Sasuke gli stava porgendo, prima di tornare a guardare il cielo.

Sentì il moro sedersi al suo fianco sulla coperta che avevano scelto come tappeto di fortuna, per quella sera.

Da quando erano andati a vivere lì avevano preso come abitudine quella di trascorrere qualche serata sul tetto dell’edificio, a guardare le stelle, quando la città sembrava cominciare ad addormentarsi ed attorno a loro a poco a poco si tornava a creare quel silenzio con cui erano cresciuti e a cui, col tempo, avevano imparato ad affezionarsi.

Sasuke sospirò, ripetendosi velocemente nella testa il discorso che si era preparato a fare, deciso a sforzarsi e tirare fuori tutto.

Se c’era qualcosa che il sogno gli aveva insegnato, era di non sprecare neanche un attimo, prima che quello successivo fosse già troppo tardi.

- Naruto, ci sono alcune cose che devo dirti.

Il biondo alzò sorpreso lo sguardo dalla tazza di tè, osservandolo interrogativo.

- Alcune cose che non ti ho mai detto.

Naruto lo incoraggiò con un cenno del capo, curioso.

- E’ stato il giorno in cui ti sei quasi soffocato mentre facevi a gara con Chouji per chi riusciva a mangiare più patatine.

L’altro spalancò lo sguardo, interdetto.

- Di che cavolo stai parlando?

Sasuke sorrise lievemente.

- Parecchio tempo fa mi chiedesti quando mi fossi accorto di amarti. È stato quel giorno.

Sentì una risatina strozzata provenire dal suo lato e voltandosi lo vide contorcersi per non scoppiare a ridere.

Quando lo guardò male, Naruto si ricompose e lo avvicinò a sé prendendolo per un braccio.

- Scusami sai, ma solo tu puoi pensare ad una cosa così poco romantica.

Sghignazzò, appoggiando la testa sulla spalla del moro.

Sasuke sbuffò, ma decise di non farci caso e proseguire.

- E quando mi avevi chiesto se ero geloso di Gaara, la risposta è si, da morire. Se avessi potuto avrei preso la sua faccia a cazzotti fino a consumarla.

Un’altra risatina spezzò il silenzio teso che si era creato dopo la sua affermazione.

- Perché mi stai dicendo tutto questo ora?

Chiese piano il biondo, stropicciandosi gli occhi leggermente assonnato.

- Perché si. Lasciami continuare. Il bracciale che hai al polso,

Indicò con un cenno del capo alla piccola catenina d’argento che decorava il polso fine.

- Lo regalò mia madre a mio padre. Quando me lo diede disse di donarlo solo alla persona ‘scelta per me’. Non veniva esattamente dalle patatine...

Naruto alzò il braccio, guardando il sottile gingillo da cui non si era mai separato.

Qualunque fosse stata la sua provenienza, era il primo regalo di Sasuke dopo che si erano messi insieme.

Sorrise dolcemente ricordando il giorno in cui il moro glielo diede con finta casualità.

- Un ultima cosa, Naruto.

Continuò l’altro, abbassando un po’ la voce.

- Io ti amo.

Lo disse un po’ troppo di fretta e con la malagrazia che lo caratterizzava, ma pensò che probabilmente Naruto aveva sentito, quindi era sufficiente.

Fece per alzarsi, borbottando qualcosa relativa all’essere quasi mezzanotte e che la mattina dopo doveva alzarsi presto quando una mano gli afferrò la manica e lo trascinò giù, al suo posto.

Naruto aveva una strana luce negli occhi quando lo fece stendere quasi di peso e si piazzò sopra di lui, sorridendo.

Gli scostò dolcemente un ciuffo scuro dalla fronte, prima di scendere a baciarla, continuando a baciare ogni millimetro di pelle libera, sempre più giù, fino alle sue labbra.

- Sai, Sasuke Uchiha,

Soffiò, tra un bacio e l’altro.

‘bip-bip’

- Tutte queste cose... le sapevo già.

Lo intrappolò in un altro bacio e quando si allontanò Sasuke notò qualcosa che lo spaventò.

Gli occhi solitamente azzurri come il cielo erano leggermente arrossati e sembrava che gli fosse ormai impossibile trattenere una lacrima.

‘bip-bip’

‘bip-bip’

- E c’è dell’altro,

Continuò Naruto, strizzando forte le palpebre per evitare che quelle piccole lacrime solitarie diventassero un pianto.

- Anche io ti amo, teme. Non hai idea di quanto faccia male...

‘bip-bip’

Il moro si allarmò, cercando di alzarsi poggiandosi sugli avambracci.

‘bip-bip’

- Cosa...?

Naruto sorrise dolcemente e scosse la testa.

- Te lo ricordi, vero, cosa significa arrivederci?

Sasuke lo fissò stranito, senza riuscire a capire.

Sentì la mano del biondo posarsi piano sulla sua guancia, in una lieve carezza.

‘bip-bip’

- Significa che ci si rivede.

Concluse, baciandolo ancora una volta, più intensamente.

il moro pensò distrattamente che quel bacio sapesse di salato, prima di accorgersi che Naruto si stava alzando e lentamente allontanandosi da lui.

- E’ quasi mezzanotte, devo andare.

Lo sentì borbottare stizzito, dandogli le spalle.

‘bip-bip’

Quando lo chiamò con un filo di voce, si voltò, sorridendo.

- Arrivederci, Sasuke, salutami tutti.

 

‘biiiiiiiiiiiiiiiip’

 

 

Spense con stizza la stupida macchina che continuava a perforarle i timpani.

Lo aveva capito anche lei cos’era successo, grazie.

Scarabocchiò qualche dato velocemente sulla cartella clinica, maledicendo sé stessa ed il mondo per essere così dannatamente sbagliato.

Lasciò quei quattro fogli inutili sul lettino ormai vuoto e si allontanò veloce.

Qualcuno avrebbe dovuto avvisare tutti.

Così giovane...

‘Naruto Uzumaki, ricoverato per grave tumore cerebrale in stato avanzato. Ora del decesso: 00.00’

 

 

 

 

<voi che uscite all'amore, che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire?>>

 [‘Un chimico’; Fabrizio De Andrè]

 

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Chiedo scusa per il terribile ritardo, come al solito sono una scansa-fatiche, per lo più mortalmente impegnata in quest'ultimo periodo! ^^''
Questo quindi è il capitolo conclusivo, decisamente sofferto, che avrei voluto rendere meglio di quanto non sia riuscita a fare, ma che spero non vi abbia schifato troppo...
Non è il massimo dell'allegria in effetti, probabilmente ve lo aspettavate, anche se mi piace pensare di avervi sorpreso almeno un pochino con questo finale che, appositamente, ho cercato (non so se con successo, lascio a voi il giudicarlo...) di rendere meno banale possibile.

Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui, anche solo leggendo. Un grazie speciale a chi ha inserito questa storia tra i preferiti o ha commentato!
Passo subito alle risposte ai vostri commenti per mancanza di tempo:

ryanforever: Decisamente meglio il tuo commento della mia intera fic! ^^'' Ti ringrazio infinitamente per la tua eccessiva gentilezza e le belle parole che hai speso per commentare questa storia a cui, lo ammetto, tengo in modo particolare. Mi dispiace di averti fatto aspettare tanto per il finale, spero che vorrai perdonarmi e sopratutto di non aver deluso le tue aspettative. Se ti va, fammi sapere che ne pensi! Ancora grazie mille!

VavvyMalfoy91: Oddio, mi dispiace di averti rovinato la serata! Purtroppo, come avevi predetto, non c'è esattamente l'happy-ending in questa storia (chissà, magari vedendola molto ma molto in senso lato....), spero che la cosa non ti abbia uccisa o ti porti a smettere di leggere fanfiction! Non potrei mai perdonarmelo! Sinceramente ho sperato di poter cambiare il finale, ma mentre scrivevo le parole venivano giù da sè e alla fine il disastro era fatto! >.<'' Dici che questa volta ti ho fatto aspettare abbastanza per l'aggiornamento? XD Scherzi a parte, perdona l'attesa e grazie mille per avermi seguito fino a qui e per i complimenti a questa 'robe' depressa (comincio a pensare di essere io quella afflitta dallo spirito emo di Sasuke!). Grazie mille!

Shiro Neko: Sono sinceramente commossa, tutto questo insieme di complimenti immeritati mi sta facendo sciogliere! Non so sinceramente che dire, grazie mille! Mi fa davvero, davvero piacere che la storia ti stia piacendo tanto, soprattutto perchè ti stimo molto come autrice (e lo dico sul serio!) e spero solamente che questo finale non abbia deluso le tue aspettative. Quanto alla 'realtà' dei personaggi, non sai quanto felice mi renda il fatto che i miei sforzi alla fine non siano stati del tutto vani... è una cosa a cui tengo particolarmente ed il fatto che tu l'abbia colta mi riempie d'orgoglio. Grazie mille ancora per tutto!

Krikka86: Purtroppo il finale non andava esattamente come avevi previsto, anche se in un certo senso si poteva così interpretare... ^^'' Mi fa comunque molto piacere che la storia ti sia piaciuta fin'ora e spero che continui a farlo anche se non è esattamente il ritratto dell'allegria. Grazie mille comunque per il tuo commento!

Stray Cat Eyes: Sono riuscita, sebbene con enorme ritardo, a trovare qualche minuto per aggiornare e devo ammettere che mi ha fatto molto piacere, quando oggi ho aperto il mio account, trovare il tuo commento allo scorso capitolo. Non c'è niente da dire, sono assolutamente commossa e anche un pizzico, lo ammetto, inorgoglita dalle tue parole assolutamente gentili, anche perchè vengono da te, autrice che stimo estremamente! Spero tanto che ciò che di buono hai trovato nei due scorsi capitoli tu sia riuscita a riscontrarlo anche in questo finale, decisamente non allegro purtroppo... Spero non me ne vorrai per la fine che ho fatto fare al povero Naruto (non sai quanto mi sia costato...) e che non mi odierai troppo per il ritardo dell'aggiornamento! Grazie ancora per tutti i complimenti, sul serio, sono i commenti come i tuoi a rimettere in nuovo le autrici (specialmente quelle con scarsa autostima come me!)... spero di risentirti presto!

 

 

  
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