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Autore: elisbpl    14/11/2014    3 recensioni
Una fan fiction semplicemente basata su Shadowhunters. Le vicende sono ispirate a quelle di un gioco di ruolo, appunto il By the Angel! - GDR ( https://m.facebook.com/bytheangelgdr00 ). Troverete molte, moltissime incongruenze con la saga originale, e sarete liberissimi di scegliere se vi piaceranno oppure no, ma almeno vi ho avvisato (lol).
Alcuni personaggi nel gdr assenti e la presenza di tanti, bellissimi, personaggi originali, hanno portato le vicende ad andare mooolto diversamente dalla saga. Spero vorrete stare a vedere.
Il periodo è indefinito, probabilmente il tutto si svolge ai giorni nostri, cioè in tempo reale.
Spero che vi appassionerete ai personaggi e alle loro vicende almeno la metà di quanto l'ho fatto io... e, insomma, avrei molto altro da dire, ma vi lascio alla lettura.
Enjoy it!
Genere: Azione, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Violenza
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By the Angel!


Premessa: questa fan fiction è semplicemente basata su Shadowhunters. Le vicende sono ispirate a quelle di un gioco di ruolo, appunto il By the Angel! - GDR, di cui posterò il link a fine capitolo. Troverete molte, moltissime incongruenze con la saga originale, e sarete liberissimi di scegliere se vi piaceranno oppure no, ma almeno vi ho avvisato (lol).
Alcuni personaggi nel gdr assenti (per esempio Clary e Magnus) e la presenza di tanti, bellissimi, personaggi originali, hanno portato le vicende ad andare mooolto diversamente dalla saga. Spero vorrete stare a vedere.
Il periodo è indefinito, probabilmente il tutto si svolge ai giorni nostri, cioè in tempo reale.
Spero che vi appassionerete ai personaggi e alle loro vicende almeno la metà di quanto l'ho fatto io... e, insomma, avrei molto altro da dire, ma vi lascio alla lettura.
Enjoy it!
 


Prologo.
 

(Cherry)
Guardava il sole tramontare sulle Champs Elisee, seduta sul bordo del tetto di uno dei più antichi palazzi di Parigi. Portò in alto gli occhi per ricacciare indietro le lacrime che stavano cominciando ad accumularsi agli angoli, poi li chiuse con un sospiro. Cherry amava Parigi più di ogni altra cosa. Era la sua città, la città che le aveva dato tutto ciò che di bello avesse mai avuto nella vita, ma, proprio per questo, anche grandi sofferenze. E ormai lì non c'era più niente per lei. Niente... Come poteva una vita trasformarsi da tutto a niente in così poco tempo? Gli mancava così tanto...
Scosse la testa, aprì gli occhi e fissò lo sguardo sul biglietto aereo che stava torturando tra le mani: volo diretto, Parigi - New York, sola andata. Non aveva intenzione di abbandonare il Mondo Nascosto, semplicemente voleva staccare per un po', almeno per qualche giorno, motivo per cui aveva scelto di viaggiare alla mondana anziché tramite portale. Si era finalmente decisa, voleva allontanarsi dai pensieri che l'avevano tormentata e popolato i suoi incubi per anni. Basta. Era il momento di cambiare. Chissà come l'Istituto di New York l'avrebbe accolta...
Quando il sole fu tramontato completamente e le vie parigine illuminate dai lampioni, Cherry si passò il dorso della mano sulla guancia per asciugarsi le lacrime che aveva lasciato cadere sovrappensiero, si mise in piedi osservando il traffico scorrere sotto di lei e fece un salto indietro, allontanandosi dal cornicione e avviandosi verso l'aeroporto: sarebbe riuscita a ricominciare.
 

(Travis)
La donna sotto di lui gemeva forte, le mani tra i capelli, completamente in estasi, e lui continuava a spingersi in lei, guardandola, soddisfatto del proprio lavoro.
- Piega la testa, tesoro. - disse in un sussurro al suo orecchio con fare seducente, e la donna obbedì subito. Le baciò il collo sulla vena pulsante, continuando a spingere, poi in un attimo ci affondò i denti. La donna aprì la bocca a formare una o, sorpresa, e poi cominciò a rilassarsi visibilmente sotto di lui, continuando a gemere piano, fino a che Travis non si fermò, staccandosi dal collo di lei senza far colare neanche una goccia di sangue.
- Tu... - cominciò lei, ma Travis si passò la lingua sulle labbra rosse e poi si affrettò a baciarla, senza smettere di spingersi in lei sempre con maggiore forza: la donna ricominciò a gemere come se avesse già dimenticato.
Dopo che entrambi ebbero raggiunto il limite, Travis si alzò dal letto e guardò fuori dalla finestra, lasciandosi sfuggire un inutile sospiro: chissà come sarebbe stato... già... chissà...
Decise all'istante. Scosse la testa e intascò i soldi che la donna gli stava porgendo. La guardò negli occhi e le parlò suadente: - Dormi, ora. Ne hai bisogno. Alla prossima... Cioè, addio, tesoro.
Lei annuì e si rimise a letto, addormentandosi all'istante, lui uscì dalla finestra aperta, scese le scale antincendio e cominciò a camminare per le strade deserte nella notte canadese. Stava andando via: non sapeva perché, ma aveva appena deciso di cambiare aria. Per ora, però, doveva solo trovare un posto dove ripararsi prima che sorgesse il sole.
 

(Hyra e Phoenix (+ Paliss ed Heron))
La Corte Seelie era gremita come al solito, la sala del trono affollata, piena di fate di ogni età e con ogni particolarità. Hyra la stava semplicemente attraversando, diretta alla sua stanza: era già da qualche ora che la sua testa era attraversata da fitte lancinanti che non la piegavano in due solo grazie alla sua straordinaria forza. Passando davanti al trono però non potè far a meno di notare il re delle fate, quel tale Paliss Youngblood, impegnato in una fitta conversazione con un'altra fata, Heron Redstorm. I due sembravano quasi sul punto di baciarsi, cosa normale per il popolo fatato, che, essendo immortale, tendeva spesso a provare... "tutto", ma quei due avevano qualcosa di strano, davvero. Dopotutto, però, che importava? Hyra scosse la testa, cosa che le provocò un'altra fitta, e proseguì verso la sua stanza.
Appena si chiuse la porta alle spalle, dovette prendersi il viso tra le mani e stringerlo quasi fino a graffiarsi le guance per evitare di urlare; si mise, a fatica, in piedi davanti allo specchio e prese a osservarsi. Lei era lì... la vedeva, presente nel suo corpo, in ogni singola cellula.
- Nix... Phoenix. Esci.
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, fu come se si fosse sdoppiata: un'altra lei, identica in tutto, in qualsiasi cosa davvero, si proiettò fuori dal suo corpo e le sorrise.
- Ciao sorellina. Ti sei decisa a farmi uscire, finalmente. Non ne potevo più, credo di avertelo fatto notare.
- Sei tu la principale fonte delle mie emicranie, dovrei sapero ormai, giusto - Hyra sospirò, con la testa finalmente libera, andando a stendersi sul proprio letto - Solo quando vuoi qualcosa mi fai soffrire così tanto per uscire, quindi devo chiedertelo... Cosa vuoi, Nix?
- La libertà - rispose subito l'altra, girandosi a guardare la gemella - Voglio essere libera, Hyra. Non ne posso più. Quanti anni saranno che siamo legate così, mille?
- Millequattrocento, più o meno.
- Millequattrocento! Ti prego, sorellina. Liberami.
- Sai che non posso farlo... - la fata si morse il labbro inferiore guardando l'altra - I nostri genitori... la tua condanna... Nix, non finirebbe bene, lo sai.
- Allora almeno esci di qui! Questa cazzo di Corte la conosco a memoria, e non ci ho mai camminato da sola. Se tu uscissi un po', visitassi qualche bel posto, conoscessi gente nuova e ti distaccassi da tutte queste fate così frivole e stupide, sarebbe più facile accettare la mia prigionia - sbuffò l'altra, continuando a guardarla e andando a sedersi accanto a lei.
- Visitare posti e conoscere persone? ... Se io lo facessi, tu saresti felice?
- Felicissima. Te lo giuro.
- Sicura? Io ti voglio bene, Nix. Voglio che tu sia felice. Ma devi promettermi che resterai dentro di me e non farai forza per uscire.
- Prometto - quella sorrise, e si abbracciarono, come quando erano piccole.
Nell'abbraccio Phoenix si dissolse di nuovo, ritornando dentro Hyra, che sospirò quasi felice stendendosi di nuovo sul letto. Peccato non avesse notato le dita incrociate dietro la schiena della sorella.
 

(Hepaestion)
Il sapore di quel sangue così dolce gli riempiva la bocca. Sentiva il liquido defluire lentamente dal ragazzo sotto di lui, e quello andava a rilassarsi sempre più. A un certo punto smise di muoversi, ma il vampiro non sembrò neanche farci caso: quel sangue era il più buono che avesse mai assaggiato e lui non riusciva più a farne a meno, non riusciva più a staccarsi. Non voleva staccarsi.
Quando lo circondarono era già troppo tardi. Sentì due forti braccia staccarlo e allontanarlo dal ragazzo e dal suo delizioso sangue. Il ragazzo si accasciò ai suoi piedi privo di sensi, privo di vita. Lui urlò di rabbia. I vampiri che erano accorsi cominciarono a urlargli contro, ma lui non dava loro ascolto: era troppo eccitato, assuefatto dall'ottimo sangue che era entrato in circolo nel suo corpo e lo stava rendendo più forte di sempre. Si dimenò, mandando il vampiro che lo teneva per le spalle a sbattere contro un cassonetto dell'immondizia a mezzo isolato di distanza, e guardò con odio gli altri che lo fissavano sbigottiti.
- Hai ucciso un mondano - cominciò uno - Se il Conclave dovesse venire a saperlo saremmo tutti nei guai. Devi andartene. - concluse, e gli altri annuirono d'accordo.
Fu solo all'udire quelle parole che la sua mente si schiarì, trovando uno spiraglio di sobrietà. - ... Come?
- Hai capito. Le regole del clan parlano chiaro. Devi lasciare Los Angeles. Subito.
Li guardò incredulo. Lui, Hepaestion, eroe greco, cacciato dal suo clan. In 1400 anni e passa, non gli era mai stato fatto un affronto del genere. Ma... non gli era neanche mai capitato di perdere il controllo in quella maniera...
Posò lo sguardo sul corpo del ragazzo a terra. Quel ragazzo... quel ragazzo aveva sicuramente una famiglia. Degli amici. Magari era per qualcuno ciò che Alessandro era stato per lui. E lui l'aveva ucciso. Era morto.
Una valanga di ricordi lo investì in pieno, offuscandogli la mente. Indietreggiò orripilato, scansando il gruppo di vampiri, lo sguardo fisso sul corpo per terra, poi trovò la forza di girarsi e cominciò a correre. Non sapeva quando si sarebbe fermato, né dove, sapeva solo che stava scappando via, per sempre.
 

(Luz)
Yuma e Azzuen dormicchiavano ai piedi dell'albero sul quale era appollaiata. Be', più che altro, Luz se ne stava stesa su un grosso ramo, a occhi chiusi e pancia in su, godendosi i raggi del sole filtrati dalle foglie dell'enorme albero e ascoltando i due lupi ronfare piano e muoversi lì sotto.
- Carajo, che noiaaa! - Esclamò a un certo punto tirandosi su e mettendosi a cavalcioni sul ramo. Yuma aprì gli occhi e alzò il muso verso di lei, assumendo un'espressione scettica tremendamente umana, Azzuen si tirò su e cominciò a ululare contro la lupa come se fosse stata lei, e non Luz, a svegliarlo, e i due cominciarono ad azzuffarsi.
- Lupiii, smettetela, questo lo fate sempre e io mi annoio - sbuffò e pareva stesse per mettersi a rotolare lì sul ramo, ma poi si bloccò - Mh, ho fame - non finì neanche la parola che schioccò le dita e un pasticcino comparve nella sua mano - Me encantan i pasticcini jajajajaja - e cominciò a mangiarlo con gusto, ridendo come una bambina. Ma presto il pasticcino finì e Luz, sbuffando ancora, si mise davvero a rotolare sul ramo fino a che si buttò di sotto, atterrando sul materasso di foglie, che aveva fatto apparire con un altro schiocco di dita su uno scioccato Azzuen, e sprofondandoci.
- Aw, chau Azzuen - rise e lo abbracciò tra le foglie, affondando il viso nel suo collo per poi essere sopraffata da Yuma che era appena saltata loro addosso - Carajo, Yuma! - esclamò, continuando a ridere felice e, con un ennesimo schiocco di dita, tappando le bocche dei due lupi con delle enormi fette di carne cruda.
Per essere la Somma Stregona di Buenos Aires, Luz era davvero particolare. Si ritrovò a pensare al mondo e a quanto poco ne conoscesse, così, tutto d'un tratto. Aveva 1530 anni e ne aveva visto così poco...
- Y la renegrida de la concha, Azzuen! - fu tirata fuori dai suoi pensieri da un morso del lupo e si ritrovò con lo sguardo fisso, questa volta tra gli alberi... - Va bene, deciso, si parte. Andiamo a vedere il mondo, piccoli miei, jajajajaja - rise così e si mise in piedi, preparandosi ad aprire il portale.



 

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Angolo autrice: felice che qualcuno sia arrivato a leggere fin qui. Vi voglio bene anche solo per questo. lol
Bene, ho scelto di usare il prologo per introdurre quelli che sono alcuni dei personaggi originali di cui parlerà questa ff, ma tranquilli, nel prossimo capitolo, come avrete capito, arriverà un bel flusso migratorio all'istituto di New York, quindi finalmente vedremo i nostri amati personaggi di trama. E, uhm, sorpresa, ci saranno anche personaggi di TID e TLH (che avranno anche una parte bella importante ma non vi spoilero eh eh eh).
E, uhm, vorrei dire una marea di cose ma ovviamente non so cosa dire quindi non dirò più niente, mi sa.
Il link al By the Angel! - GDR, sul quale è basata tutta la storia, è questo: https://m.facebook.com/bytheangelgdr00
E OVVIAMENTE, non mi funziona bene l'html, quindi chiedo scusa per il formato. :(
Al prossimo capitolo, un baci1.
Elis.
 

[Ovviamente, credo non ci sia neanche bisogno di dirlo, questa fan fiction è dedicata a tutte le persone meravigliose che ho conosciuto grazie al gdr. Siete le migliori player e amiche che potessi desiderare di conoscere online. Jess, Sabri, Marti, Ary, Lucra, Sere, Flo, Deb, Eli, Nikita, Sarah, Sara, Lea, Cecilia (e anche Alessia che c'è da poco e la mia amij Ena).
Grazie di esistere. Non saprei come riempire le mie giornate (e non avere una vita sociale) senza di voi.
Vi voglio bene. <3

  
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