Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: BettyLovegood    14/11/2014    2 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alice quella mattina aveva capito una cosa : essere una semidea fa davvero schifo.
 Quella che doveva essere una semplice mattina da passare con il suo migliore amico si era trasformata in una lotta con un brutto mostro di nome Elia. E come se non bastasse adesso si ritrovava in America in un campo pieno zeppo di semidei che le ripetevano tutti la stessa cosa: "Sei identica a Percy".
 Ma chi diamine é questo Percy?
 
Ma forse dovrei raccontare tutto dall'inizio, da quando Alice é uscita con Lucas per andare in centro.
 L'aria fuori era fredda come mai prima di allora. Roma solitamente era sempre abbastanza calda  a settembre. Alice strinse nel suo cappotto rosso e raggiunse di corsa la casa dell'amico.
 Arrivó alla porta e bussó ripetutamente al campanello ma nessuno la venne ad aprire. Lucas viveva da solo quindi l'unica spiegazione logica era che l'amico stesse ancora dormendo. Ordinaria amministrazione si disse.
 Suonó qualche altra volta senza avere risposta.
  Sbuffó, dove diamine si era cacciato quell'idiota? Si guardó intorno e vide che la finestra della cucina era aperta quel tanto che bastava per entrare in casa.
 Non ci pensó due volte, stava congelando lí fuori. Si arrampicó sul bordo della finestra ed entró facilmente nella piccola cucina. Come al solito c'era un caos:piatti non lavati, buste di merendine gettate a terra e sul tavolo c'erano i residui di quella che doveva essere la cena.
 Non é che casa sua fosse uno splendore ma quí era davvero troppo. Appuntó mentalmente di dire all'amico di fare qualche pulizia.
-Lucas, sono io. Sono in cucina, muoviti stupida capra se no facciamo tardi! - urló affacciandosi nel corridoio buio.
 Ancora silenzio.
 Alice rovistò tra le provviste dell'amico (tutto cibo vegano, Lucas non toccava niente che aveva origine animale) e rubó una merendina di soia. In un solo morso il dolce sparí.
-Lucas vuoi davvero che venga li e ti svegli io?- urló minacciosa nuovamente rivolta al corridoio.
 Quando non sentí ancora nessuna risposta Alice si spazientí. Prese una pentola dal ripostiglio e la riempí di acqua fredda.
 Attraversò il buio corridoio e si ritrovó in un ampio salone. Trovó l'amico steso a pancia in giú su un divano rosso.
 -Ok Lucas, ultimo avvertimento. Ti alzi da solo o ti faccio alzare io? - l'amico per risposta fece uno strano verso con la bocca.
-Ok ho capito- Alice si piegó sulle ginocchia e urló -Sveglia!- dopodiché gettó l'acqua ghiacciata sul corpo dell'amico.
 Lucas si alzó bruscamente e si guardó intorno alla ricerca del colpevole. Vide Alice,a desso comodamente seduta sul suo divano, e le gettó un cuscino in faccia.
-Sei davvero spregevole, lo sai?- raccolse un asciugamano da una pila di vestiti e inizió ad asciugarsi il cespuglio di capelli che si ritrovava in testa.
-Sai che ore sono caro?- Alice indicó con un gesto l'orologio appeso al muro. -Sono le undici e siamo in ritardo per la mia giornata di shopping-
Lucas sbuffó. - E lo chiami anche shopping?-
Beh in realtá non era shopping. Di solito passavano la giornata in centro in una piccola libreria dove Alice finiva per spendere tutti i suoi risparmi.  A lei non importava nulla dei soldi. Dopo la morte della madre era rimasta sola (non aveva mai avuto il piacere di conoscere suo padre) cosí aveva trovato lavoro in una caffetteria. Il suo capo, Mister Caffé, come era solito chiamarlo, conosceva la situazione di Alice e la sua paga era sempre molto abbondante. La ragazza cercava sempre di rifiutare il denaro in piú che le dava ma lui faceva finta di niente.
 -Va a farti una doccia, puzzi come una capra-
-Ehi, le capre non puzzano. - protestó l'amico sulla difensiva. Ma prese comunque l'asciugamano e si trascinó in bagno.
-E sbrigati, se no me ne vado- gli urló dietro.
 Lucas si affacció dalla porta del bagno.
-Tu non vai da nessuna parte senza la tua capra- e sparí nuovamente.
 Alice rise di gusto. Prese il telecomando e accese la tv. C'era il telegiornale. Tentó di leggere le notizie che scorrevano sotto le immagini ma non ci riuscí. Era tutto troppo veloce e troppo piccolo. Niente di utile per la sua dislessia.  Quando leggeva i libri era diverso. La signora Rossi, commessa della libreria in cui andava sempre, era una delle poche persone che era a conoscenza della sua malattia e le faceva trovare sempre dei libri stampati a caratteri abbastanza grandi da poterli leggere. Alice ci impiegava un bel pó a finire ogni singola pagina, ma non andava di fretta. Il dottore una volta le aveva detto che leggere aiuta molto e lei passava giornate intere su un libro. Quando era piccola pensava che crescendo avrebbe superato quella stupida malattia, ma niente era cambiato. A scuola veniva sempre rinchiusa in una "classe speciale" dove tutto andava a rilento oppure era costretta a frequentare stupidi corsi di recupero pomeridiani.
Alice odiava la scuola. Era solo grazie a Lucas che non aveva abbandonato tutto. Lucas era davvero un amico fantastico. La aiutava a studiare, la difendeva dalle stupide ragazze che la prendevano in giro, la accompagnava ovunque lei desiderasse e soprattutto la teneva a bada quando voleva cacciarsi nei guai. Cosa che  succedeva molto spesso.
 -Ehi splendore sai che siamo in ritardo per la tua mattinata di shopping?- Lucas era comparso nel salotto. Indossava una leggera maglietta arancione e un paio di jeans.
-Ehi splendore sai che si gela lí fuori? - le rispose lei.
 Lucas sorrise. Prese un cappello e se lo ficcó sui ricci disordinati.
 -Una capra non soffre il freddo splendore- prese un cappotto dall'attaccapanni e porse in braccio all'amica.
 Alice spense la tv e diede il braccio all'amico.
-Vorrei tanto essere una capra- disse uscendo nell'aria fredda.                                                              


ANGOLO DELL'AUTRICE :3
 Ciao a tutti :D
 Questa é la mia prima storia sul mondo di Percy Jackson quindi siate clementi xD
 So che il capitolo è molto corto,ma dal prossimo in poi sono più lunghi. Fidatevi xD
 Spero che comunque la storia vi piaccia.
 Grazie a chi legge.
 With love BettyLovegood <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: BettyLovegood