Nel campo di nessuno
Nel
campo c'era la bambina. La realtà era che era da sola e lei
voleva
vedere le farfalle. Ma con la neve ed il freddo che mastica la carne,
le farfalle non ci sono. Voleva vedere i fiori, ma non c'erano
neanche quelli. C'era solo il bianco e vedeva il suo amico
Yoel.
«Yoel, dov'è la mamma?»
Ma Yoel rimase in silenzio:
non lo sapeva.
Nessuno lo sapeva. Un giorno la bambina si era
svegliata e la mamma non c'era più. Le donne l'avevano
guardata in
un modo che lei non aveva compreso – pietà.
La mamma non era
tornata. Al suo posto era arrivato per lei Yoel.
«Yoel, ma tu
non hai freddo? Qui c'è sempre freddo... forse dovrebbero
accendere
le stufe.»
Yoel si strinse nelle spalle: non aveva freddo.
Sentiva il calore del camino che la bambina aveva a casa.
La
bambina sospirò e rabbrividì a causa di una
folata di vento
violenta che le spazzò la nuca scoperta dai capelli che le
erano
stati portati via. Subito dopo deglutì e le labbra bianche e
crepate
di freddo si strinsero tra loro in una linea dritta.
«Sai,
Yoel... dicono che quando ci mandano a fare la doccia dopo non
torniamo. Molti hanno paura, ma io non capisco proprio: magari ci
rimandano a casa, no? Magari la mamma è andata lì
e non mi è
potuta tornare a prendere!»
Ragionò e Yoel annuì e le sorrise
e la bambina... be', la bambina sorrise di rimando, perché
la sua
mamma le diceva di non smettere mai di farlo. Che lì,
più che
altrove, la forza e la bellezza si misuravano in sorrisi. E da quando
la mamma non c'era più, la bambina, quando alla sera si
coricava, si
ritrovava i muscoli delle guance che dolevano a causa dello sforzo
prolungato a cui li aveva sottoposti. E sorrideva anche lì,
nel
campo di nessuno.
La voce di un tedesco le arrivò dalle spalle e
sussultò, un ordine abbaiato, in quella lingua che proprio
non le
piaceva. Era cattiva.
Venne sgarbatamente afferrata per un
braccio e venne sospinta verso uno dei viali principali, dove una
lunga colonna grigia di anime già morte si trovava.
Era arrivata
la fine.
La bambina si volse indietro e sorrise ancora,
nonostante tutto.
Salutò Yoel con la mano: gli aveva già detto
di sorridere sempre.
Ma Yoel non sorrideva più.
Il campo di
nessuno restò vuoto, Yoel sparito.
Anche l'ultima difesa di
un'anima sfibrata era caduta.
Walking_Disaster's
corner:
Pubblico questa flashfic senza troppe pretese. In
realtà non avevo intenzione di mettere niente su EFP con
questi
"toni", ma il fatto è che sto partecipando ad un seminario
riguardo, appunto, la Shoah. C'era la possibilità di andare
ad
Auschwitz per sei partecipanti scelti in base ad un contributo quanto
più incisivo possibile e sì, io ho mandato questa
storia. Purtroppo
i risultati sono usciti e non sono stata presa, ma siccome tengo a
questa storia, mi preme e mi piace, ho deciso comunque di premiarla
in qualche modo, facendole vedere la luce.
Spero apprezzerete,
nonostante il tema delicato.
WD