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Autore: Walking_Disaster    14/11/2014    2 recensioni
Shoah | 414 parole
"Nel campo c'era la bambina. La realtà era che era da sola e lei voleva vedere le farfalle. Ma con la neve ed il freddo che mastica la carne, le farfalle non ci sono. Voleva vedere i fiori, ma non c'erano neanche quelli. C'era solo il bianco e vedeva il suo amico Yoel."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Olocausto
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Nel campo di nessuno




Nel campo c'era la bambina. La realtà era che era da sola e lei voleva vedere le farfalle. Ma con la neve ed il freddo che mastica la carne, le farfalle non ci sono. Voleva vedere i fiori, ma non c'erano neanche quelli. C'era solo il bianco e vedeva il suo amico Yoel.
«Yoel, dov'è la mamma?»
Ma Yoel rimase in silenzio: non lo sapeva.
Nessuno lo sapeva. Un giorno la bambina si era svegliata e la mamma non c'era più. Le donne l'avevano guardata in un modo che lei non aveva compreso – pietà.
La mamma non era tornata. Al suo posto era arrivato per lei Yoel.
«Yoel, ma tu non hai freddo? Qui c'è sempre freddo... forse dovrebbero accendere le stufe.»
Yoel si strinse nelle spalle: non aveva freddo. Sentiva il calore del camino che la bambina aveva a casa.
La bambina sospirò e rabbrividì a causa di una folata di vento violenta che le spazzò la nuca scoperta dai capelli che le erano stati portati via. Subito dopo deglutì e le labbra bianche e crepate di freddo si strinsero tra loro in una linea dritta.
«Sai, Yoel... dicono che quando ci mandano a fare la doccia dopo non torniamo. Molti hanno paura, ma io non capisco proprio: magari ci rimandano a casa, no? Magari la mamma è andata lì e non mi è potuta tornare a prendere!»
Ragionò e Yoel annuì e le sorrise e la bambina... be', la bambina sorrise di rimando, perché la sua mamma le diceva di non smettere mai di farlo. Che lì, più che altrove, la forza e la bellezza si misuravano in sorrisi. E da quando la mamma non c'era più, la bambina, quando alla sera si coricava, si ritrovava i muscoli delle guance che dolevano a causa dello sforzo prolungato a cui li aveva sottoposti. E sorrideva anche lì, nel campo di nessuno.
La voce di un tedesco le arrivò dalle spalle e sussultò, un ordine abbaiato, in quella lingua che proprio non le piaceva. Era cattiva.
Venne sgarbatamente afferrata per un braccio e venne sospinta verso uno dei viali principali, dove una lunga colonna grigia di anime già morte si trovava.
Era arrivata la fine.
La bambina si volse indietro e sorrise ancora, nonostante tutto.
Salutò Yoel con la mano: gli aveva già detto di sorridere sempre.
Ma Yoel non sorrideva più.
Il campo di nessuno restò vuoto, Yoel sparito.
Anche l'ultima difesa di un'anima sfibrata era caduta.



Walking_Disaster's corner:
Pubblico questa flashfic senza troppe pretese. In realtà non avevo intenzione di mettere niente su EFP con questi "toni", ma il fatto è che sto partecipando ad un seminario riguardo, appunto, la Shoah. C'era la possibilità di andare ad Auschwitz per sei partecipanti scelti in base ad un contributo quanto più incisivo possibile e sì, io ho mandato questa storia. Purtroppo i risultati sono usciti e non sono stata presa, ma siccome tengo a questa storia, mi preme e mi piace, ho deciso comunque di premiarla in qualche modo, facendole vedere la luce.
Spero apprezzerete, nonostante il tema delicato.
WD

   
 
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